Gaia, avrei potuto far finta di niente....ma....c'è un ma molto profondo...Prima di arrivare alla scoperta, ciò che mi ha spinto ad andare in fondo è stato cosa mi darebbe fastidio se scoprissi che ha l'amante? Ho preso un quaderno e ho scritto la prima cosa che mi è venuta in mente: lei che sorride ad un altro. Ecco questo è stato il mio primo pensiero...e dopo questo sono sprofondato...la seconda frase è stata: ma queste labbra che sto baciando hanno succhiato il membro di un altro uomo? ...e cosi via....in mezzo alle sue gambe c'è qualcun'altro? dove gli avrà schizzato? in faccia? in bocca? dentro? dietro? ....Intanto benvenuto e grazie per esserti aperto.
Non è facile parlare di queste cose.
Ti chiedo però perché sei voluto andare a fondo a questa questione.
Non lo dico per giudicare, ma per capire.
Hai detto che tutto sommato lei per te c’era comunque e allora perché non hai fatto semplicemente finta di niente?
Per ora siamo separati in casa, lei non parla e io lascio un attimo le cose in stand-by soprattutto perchè in questo momento potrei farmi sopraffare dalla rabbia e dire cose sbagliate. Voglio far calmare le acque, ritrovare me stesso e affrontare la questione quando mi sentirò emotivamente pronto ad affrontarla con la dovuta lucidità. Devo prima rientrare nella mia fase ricettiva, ora che sono solo reattivo rischio di fare solo danni. Per il mio trauma, questo ultimo, usando termini medici, è in via di valutazione per adoperare la giusta terapia che al momento non so quale sia. Palestra, libri, impegni...forse questa è la strada o forse no.Storia terribile ...mi spiace
Non ho capito un paio di cose:
- ne hai parlato con lei ancora? ti ha detto che intenzioni ha?
- sembra tutto definito, ma tu cosa vorresti?
- il tuo trauma, al di là dell'aspetto sessuale, credi di averlo risolto?
tutto quello che ti fa stare meglio è buona cosa...anche scrivere ad un gruppo di sciamannati come noiIo mi sento normale, i miei piacere sessuali li ritengo giusti per me e ti confermo che non associo il mio piacere anale al trauma subito. La mia infanzia come ho scritto in un'altra risposta, l'ho superata. Adesso però mi ha disorientato il tradimento che come reazione istintiva si è associato a quel trauma e al resto delle altre esperienze negative. Per me questo è uno stato di dolore sconosciuto, e se per quanto riguarda il trauma adolescenziale, avevo trovato le risorse per venirne fuori, ora mi muovo appunto nella nebbia perchè non conosco e non vedo il percorso da seguire.
Una cosa però posso dirla...scrivere qui mi ha abbassato la tensione, leggere e rispondere ai vostri messaggi, mi aiutano ad alzare leggermente la testa. Non so se sia la soluzione, probabilmente non lo è, però è come la medicina per il mal di testa...allevia il dolore.
È un sacco di dolore quello che racconti, grazie di averlo condiviso.Sono entrato qui per cercare conforto, per sfogarmi, per alleggerire la pressione dentro di me.
Ho bisogno di parlare, di raccontare come mi sento, ma non ho il coraggio di farlo con gli amici, provo troppa vergogna.
Ma cominciamo dall'inizio, dal momento che sono diventato nebbia.
Da bambino sono stato violentato da mio padre e da mio fratello, ma non starò ad elencare lo squallore della mia infanzia, ma serve da premessa per capire
cosa ha determinato tutto il resto.
Quella parentesi della mia gioventù ha segnato il mio essere e la mia sfera sessuale, nel senso che gli abusi hanno generato in me una sorta di sottomissione.
Mi sono sempre sentito un uomo a metà, ma non gay, non bisex, ma ho cercato, senza riuscirci una donna con cui poter instaurare una relazione con le mie "complicanze" sessuali.
Per complicanze intendo che provo piacere che venga usato il mio lato b da parte della mia partner.
Trovare una donna a cui spiegare il perchè di quella che viene definita da molti una perversione, è stato quasi impossibile.
Il problema principale era spiegare il perchè mi piacesse quel genere di cose, e dover raccontare cosa l'avesse provocato era per me un limite invalicabile.
Mi sono sposato fingendo di essere "normale", ma un giorno lei mi ha trovato con un dildo e le cose sono andate davvero male. Pur spiegando i motivi, lei non ha voluto sentire ragioni, mi ha definito un pervertito e il matrimonio è andato a pezzi.
Mi sono trasferito da una città del sud in una città delle Marche, e qui ho ricominciato la mia vita.
Ho conosciuto una donna, e siamo diventati coppia, ma sempre con l'incognita del mio segreto. Capire cosa pensi una donna del sesso è quanto di più complicato possa esserci.
Ma un giorno la scena si è ripetuta, ha trovato il dildo in un cassetto. Questa voltà però lei ha capito, ed insieme abbiamo usato strumenti di piacere su di me e su di lei.
Tutto sembrava filare liscio...
Da qualche tempo però, ho percepito un cambio di atteggiamento da parte sua...vestiti nuovi, più accortezza nel truccarsi ed un uso più intenso dello smartphone.
Anche se non mancava il sesso, sentivo che c'era qualcosa che non andava...
Ho cominciato ad osservare attentamente i suoi atteggiamenti e il dubbio andava via via ingrandendosi. Ogni volta che gli passavo vicino, lei cambiava schermata.
Ho installato così una telecamera nascosta dentro un normale carica batteria( amazon per chi fosse interessato ), e quello che la telecamera ha immortalato è stato lei che si faceva selfie nuda e si smanettava...
Mi è crollato all'improvviso il mondo addosso...la nebbia ha cominciato ad oscurare tutto...
Facevo fatica a respirare, la mente viaggiava pericolosamente da un pensiero all'altro...
Ho preso l'auto e mi sono reso recato in un bosco e li ho urlato per dare sfogo alla rabbia.
Mi sono ripreso, diciamo cosi, e mi sono imposto di affrontare la questione.
Le ho fatto notare i suoi atteggiamenti, senza menzionare la telecamera, e lei, non ha potuto far altro che ammettere che chattava.
Le ho chiesto il motivo per cui chattasse, e lei ha risposto solo per fare 4 chiacchiere.
Ho insistito chiedendo se oltre le 4 chiacchiere ci fosse altro, ma lei assolutamente rassicurante, mi ha risposto che se avesse voluto trovare qualcuno non aveva bisogno della chat.
Ho dovuto far ricorso a tutto il mio autocontrollo per non esplodere e ho fatto buon viso a cattivo gioco.
Un week end sarei dovuto andare a trovare mio figlio al sud, sarei rimasto fuori dal venerdi alla domenica e anche lei mi esortava a passare del tempo con mio figlio.
Cos'era tutta questa premura? Prima di partire ho installato un localizzatore GPS sulla sua auto...
Sono andato via venerdi tardo pomeriggio, sono arrivato a destinazione in tarda serata, controllo il localizzatore e vedo i movimenti dell'auto...
Erano passate le 22...guardavo quell'auto spostarsi sulla mappa e sentivo il cuore esplodermi in petto...ogni tratto percorso mi avvicinava alla devastazione...
Il tragitto si è fermato nel parcheggio di un albergo...
Non potevo crederci, ho rivisto il tragitto più e più volte, nella stupida speranza che quell'auto andasse altrove...
Ogni frame di aggiornamento del tragitto era un pugno nello stomaco...anche adesso mi sento cosi.
Ho passato il tempo con mio figlio a guardare quell'auto che si spostava dall'albergo al ristorante e ritorno, sabato e domenica.
Lei mi ha scritto giusto due messaggi in due giorni e poi niente più, fino a domenica quando dovevo tornare e mi ha chiesto se andasse tutto bene.
Quando gli ho chiesto del perchè non avesse risposto ai messaggi, non più di 4 i miei, e all'unica telefonata che gli ho fatto, mi ha risposto che voleva che io passassi del tempo con mio figlio senza altri pensieri.
A questo punto gli ho detto che purtroppo qualcuno l'aveva vista al ristorante, tra l'atro un luogo che frequentiamo, e ho chiesto a lei di continuare il racconto.
Tutto questo tramite messaggi perchè non mi rispondeva al telefono...
C'è stata scena muta...attimi in cui mi si è offuscata la mente, non vedevo più la luce...
Poi è arrivata la risposta...e invece di ammettere tutto mi ha accusato di essere io la colpa di tutto, del mio modo di essere, del mio passato...
Non ho avuto la forza di rispondere...mi sono sentito sporco, umiliato, distrutto...non è rimasto niente di me in quel momento e ogni pensiero portava in una direzione...
Mi ha salvato un messaggio di mio figlio in cui mi diceva che mi voleva bene e che si era divertito tanto con me.
Sono tornato a casa, facendo esercizi di meditazione, urlando in auto per far uscire la rabbia e la depressione.
Ho ritrovato un pizzico di equilibrio ma sono sempre in bilico.
Tutto questo è successo 3 giorni fa, oggi cerco degli obiettivi per dare un senso alla mia vita, se smettessi non so come finirebbe.
Intanto ho voluto sapere con chi mi ha tradito, un giovanotto di 27 anni mentre lei ne ha 48...questo paradossalmente mi ha sollevato( premesso che si posso provare sollievo da una situazione del genere), perchè mi fa pensare che non sia stata una questione sentimentale, si tratta solo di sesso per sentirsi giovani. Dubito fortemente che un giovane di quella età , tra l'altro nemmeno del posto ma molto lontano, possa voler una relazione duratura con una signora. Avendolo conosciuto in chat probabilmente si tratta di uno scopata e fuga.
Ma questo non cambia come mi sento, perso, disorientato, aggrappato ad un ramo che può spezzarsi da un momento all'altro. Sento di aver bisogno di aiuto, sto cercando aiuto, e in parte sono qui per questo...posso raccontante come mi sento e cosa sono senza il peso dei giudizi degli sguardi.
Ieri mi sono iscritto in palestra, ho comprato un libro( La forza della resilienza ) che mi sta aiutando a capire e comprendere il dolore.
Sto cercando gruppi di ascolto a cui poter accedere per buttare tutto fuori, in questo momento questo forum è per me quel gruppo di ascolto.
Non riesco a vedere al di là della nube....in questo momento sono nebbia.
Ecco, brucia questo quaderno, sia che tu decida di restate o di andare. Sapere tutto ciò non aggiunge e non toglie una virgola alla sostanza della cosaGaia, avrei potuto far finta di niente....ma....c'è un ma molto profondo...Prima di arrivare alla scoperta, ciò che mi ha spinto ad andare in fondo è stato cosa mi darebbe fastidio se scoprissi che ha l'amante? Ho preso un quaderno e ho scritto la prima cosa che mi è venuta in mente: lei che sorride ad un altro. Ecco questo è stato il mio primo pensiero...e dopo questo sono sprofondato...la seconda frase è stata: ma queste labbra che sto baciando hanno succhiato il membro di un altro uomo? ...e cosi via....in mezzo alle sue gambe c'è qualcun'altro? dove gli avrà schizzato? in faccia? in bocca? dentro? dietro? ....
Poi ho riletto tutte frasi e ho capito che non potevo fare finta di niente per un motivo molto semplice...io la amo. E l'amore non prevede condivisione almeno non dovrebbe prevedere condivisione fisica.
Capisco.Gaia, avrei potuto far finta di niente....ma....c'è un ma molto profondo...Prima di arrivare alla scoperta, ciò che mi ha spinto ad andare in fondo è stato cosa mi darebbe fastidio se scoprissi che ha l'amante? Ho preso un quaderno e ho scritto la prima cosa che mi è venuta in mente: lei che sorride ad un altro. Ecco questo è stato il mio primo pensiero...e dopo questo sono sprofondato...la seconda frase è stata: ma queste labbra che sto baciando hanno succhiato il membro di un altro uomo? ...e cosi via....in mezzo alle sue gambe c'è qualcun'altro? dove gli avrà schizzato? in faccia? in bocca? dentro? dietro? ....
Poi ho riletto tutte frasi e ho capito che non potevo fare finta di niente per un motivo molto semplice...io la amo. E l'amore non prevede condivisione almeno non dovrebbe prevedere condivisione fisica.
È un sacco di dolore quello che racconti, grazie di averlo condiviso.
Capisco bene la sensazione che descrivi, l'essere nebbia ed al contempo essere immerso nella nebbia, il disorientamento e la paura.
La sensazione che non ci sia un modo per uscirne e la spinta forte a cercare l'uscita.
Se ripenso a me, la sensazione era quella di essere rinchiusa in un qualche luogo, provando a muovermi senza proprio riuscirci; ogni volta che mi sembrava di starci riuscendo ricadevo giù e la sensazione di oppressione e trappola mi faceva soffocare.
Mi piacevano gli angoli delle stanze, per un po', poi ricominciavo a sentire il senso di soffocamento, l'impossibilità della fuga.
E le immagini nella testa erano proprio brutte, spaventose, cattive.
Capisco bene la sensazione di stravolgimento dei punti di riferimento, il nord che diventa sud e non appena mi sembrava di esser riuscita a capirlo, si scambiavano di nuovo. Mi dava la nausea.
Riesci a mangiare?
Grazie ipazia, a me serviva qualcuno che ascoltasse e soprattutto che rispondesse. Non mi aspetto nulla, ma solo poter essere ascoltati vuol dire già tanto per me.tutto quello che ti fa stare meglio è buona cosa...anche scrivere ad un gruppo di sciamannati come noi...aspetta che ora arrivano i cattivi...comunque benvenuto
Scrivere è sicuramente un aiuto.Nicky, il problema non è più cosa essere con lei, il problema sono io e cosa potrei diventare o fare. Indipendentemente da lei, sono io quello che vive nella nebbia, che ovunque mi giri non vedo nulla. Ho perso l'orientamento, non distinguo il nord dal sud, il giorno dalla notte, sono confuso, distratto, ho tutti i sintomi del trauma emotivo in corso. Ma, resta una parte del mio cervello per fortuna, che ancora rimane lucida, che si affida ai ricordi positivi per dare una speranza che tutto questo possa essere superato. Come ho detto prima mi sono iscritto in palestra, ho comprato un libro, sto cercando di riempire la giornata, ma l'impegno come presenza fisica non sempre riesce a coprire il disagio emotivo che provo. Sono come sulla montagne russe, salgo a scendo a velocità variabili. Cosi è il stato emotivo, dalla certezza del riuscirci all'incertezza del fallimento. Ho deciso di scrivere in questo forum proprio per questo motivo. Parlare fa bene, soprattutto quando, come in questo caso, posso sentirmi al sicuro nascosto nel mio angolo. Un pò come facevo da bambino quando mi nascondevo nell'armadio per non farmi trovare. Ed anche qui sta il problema, questo tradimento si aggancia al resto del dolore che ho provato...credo sia un pò come quando si incontrano due uragani( fujiwhara ) che poi distruggono tutto. Quale sia la strada giusta non lo so. Intanto provo ciò che mi viene in mente...
È un sacco di dolore quello che racconti, grazie di averlo condiviso.
Capisco bene la sensazione che descrivi, l'essere nebbia ed al contempo essere immerso nella nebbia, il disorientamento e la paura.
La sensazione che non ci sia un modo per uscirne e la spinta forte a cercare l'uscita.
Se ripenso a me, la sensazione era quella di essere rinchiusa in un qualche luogo, provando a muovermi senza proprio riuscirci; ogni volta che mi sembrava di starci riuscendo ricadevo giù e la sensazione di oppressione e trappola mi faceva soffocare.
Mi piacevano gli angoli delle stanze, per un po', poi ricominciavo a sentire il senso di soffocamento, l'impossibilità della fuga.
E le immagini nella testa erano proprio brutte, spaventose, cattive.
Capisco bene la sensazione di stravolgimento dei punti di riferimento, il nord che diventa sud e non appena mi sembrava di esser riuscita a capirlo, si scambiavano di nuovo. Mi dava la nausea.
Riesci a mangiare?
Nelle tue parole mi ci vedo molto di quello che sto attraversando. Non ho stimolo a mangiare ma lo faccio perchè avendo iniziato palestra devo attenermi ad un certo consumo di calorie. Anche questo mi aiuto a trovare un senso alla confusione che provo. So che da qualche parte c'è una via, e anche se adesso non riesco a vederla, devo cominciare a camminare. A volte esco di casa per trovare un punto dove potermi ranicchiare, abbraccio me stesso cercando di immaginare le braccia di un amico. In questo momento sono il miglior amico di me stesso. A volte alzo la testa, ma quasi sempre la riabbasso. Come scrivi tu e come ho scritto mi sento come l'astronave attratta da un buco nero...motori al massimo verso la salvezza, quello che guadagni in uscita poi lo perdi tornando indietro. Questi giorno sono cosi, e non so quanto ce ne vorranno per poter lasciare l'orbita del buco nero. Percepisco di essere ad un passo dal baratro ma capisco anche che arrendermi sarebbe perdere due volte.
In un mondo normale così dovrebbe essere.se tra due persone non funziona allora si parla e si chiude il rapporto senza tradimento.
Prego.Grazie ipazia, a me serviva qualcuno che ascoltasse e soprattutto che rispondesse. Non mi aspetto nulla, ma solo poter essere ascoltati vuol dire già tanto per me.
Ivanl, invece bruciare il quaderno è la cosa peggiore che possa fare....guarire dai traumi, diventare resilienti, comincia dall'accettare il dolore. Il dolore all'inizio è sempre negativo perchè non lo conosciamo. Ma fingere che non esista, come strappare il quaderno, non aiuta a superarlo. Lo superi se lo accetti, è un pò come imparare a camminare...devi cominciare a farlo e presto correrai. Cosi il dolore, oggi è negativo, angosciante, rabbioso, ma se lo accetti, tra un pò si trasformerà in resilienza e quando diventi resiliente vuol dire che hai acquistato la capacità di superare le avversità con le tue forze. Ecco questo è l'unico cammino che vedo nel mio essere nebbia.Ecco, brucia questo quaderno, sia che tu decida di restate o di andare. Sapere tutto ciò non aggiunge e non toglie una virgola alla sostanza della cosa
Se non metti in relazione i tuoi traumi infantili (o adolescenziali?) perché lo hai scritto come prima cosa?Io mi sento normale, i miei piacere sessuali li ritengo giusti per me e ti confermo che non associo il mio piacere anale al trauma subito. La mia infanzia come ho scritto in un'altra risposta, l'ho superata. Adesso però mi ha disorientato il tradimento che come reazione istintiva si è associato a quel trauma e al resto delle altre esperienze negative. Per me questo è uno stato di dolore sconosciuto, e se per quanto riguarda il trauma adolescenziale, avevo trovato le risorse per venirne fuori, ora mi muovo appunto nella nebbia perché non conosco e non vedo il percorso da seguire.
Una cosa però posso dirla...scrivere qui mi ha abbassato la tensione, leggere e rispondere ai vostri messaggi, mi aiutano ad alzare leggermente la testa. Non so se sia la soluzione, probabilmente non lo è, però è come la medicina per il mal di testa...allevia il dolore.
Nicky non credo esistano persone adeguate o inadeguate...viviamo vite diverse, con sfumature diverse, in questi casi credo serva confrontarsi...nel libro che ho scelto sull'essere resiliente scritto da uno psicologo, descrive esattamente le fasi che sto attraverso e lo uso come guida in questo momento di sconforto. Uno dei passaggi per diventare resilienti c'è anche quello della ricettività...ovvero noi essere umani abbiamo la necessità di socializzare, di confrontarci, di creare legami...ecco quello che sto facendo in questo forum. Devo passare dalla fase di accettazione, il dolore, a quella della ricettività , ma senza mai perdere di vista il dolore, semplicemente cercando di trasformare il dolore in esperienza di vita e smussandolo dalla negatività che lo circonda con tutti i pensieri negativi che ha in se. Quando riuscirò a fare questo allora la nebbia si diramerà.Scrivere è sicuramente un aiuto.
Mi sento inadeguata a risponderti; di fronte a un trauma appena subito, che, oltretutto, porta alla luce altri traumi, è difficile trovare le parole giuste o anche immaginare delle parole giuste.
Penso, però, che anche se ti senti nella nebbia, sei molto cosciente e questo mi sembra un ottimo segno.
Ma io non ho dato priorità ai traumi infantili, ho semplicemente detto che quelli sono uniti al trauma del tradimento. Prima di scoprire del tradimento, ho convissuto con i miei traumi pregressi ogni giorno, non ho mai dimenticato nulla, ne la forma del pene di mio padre ne quella di mio fratello, ne le bruciature con le sigarette e molto altro. Questo per farti capire che avevo accettato quel dolore e trasformato in esperienza. Il tradimento, arrivato in modo brutale, mi ha semplicemente colto impreparato e la reazione istintiva sbagliata è stata chiedersi...." perchè tutto a me?" In quel momento, quella domanda ha aperto un varco che mi ha scosso nel profondo...non esiste un prima e un dopo, e il mio errore è stato lasciarmi risucchiare dal dolore. Non ho saputo fronteggiare gli avvenimenti e sono andato nel panico. Vedere quell'auto spostarsi da casa all'albergo è stato ed è straziante....Un conto immaginare che posso esserci un tradimento...un conto è rendersi conto che la realtà è questa...Se non metti in relazione i tuoi traumi infantili (o adolescenziali?) perché lo hai scritto come prima cosa.
Il dolore è una sensazione come un’altra.Ma io non ho dato priorità ai traumi infantili, ho semplicemente detto che quelli sono uniti al trauma del tradimento. Prima di scoprire del tradimento, ho convissuto con i miei traumi pregressi ogni giorno, non ho mai dimenticato nulla, ne la forma del pene di mio padre ne quella di mio fratello, ne le bruciature con le sigarette e molto altro. Questo per farti capire che avevo accettato quel dolore e trasformato in esperienza. Il tradimento, arrivato in modo brutale, mi ha semplicemente colto impreparato e la reazione istintiva sbagliata è stata chiedersi...." perchè tutto a me?" In quel momento, quella domanda ha aperto un varco che mi ha scosso nel profondo...non esiste un prima e un dopo, e il mio errore è stato lasciarmi risucchiare dal dolore. Non ho saputo fronteggiare gli avvenimenti e sono andato nel panico. Vedere quell'auto spostarsi da casa all'albergo è stato ed è straziante....Un conto immaginare che posso esserci un tradimento...un conto è rendersi conto che la realtà è questa...
E questo è esattamente ciò che sento ora...sono nella fase che cerco di trasformare il dolore mi sento vulnerabile e la mia paura più grande e di svegliarmi un giorno e non avere la forza di superare tutto questo.Prego.
Sì, a volte non serve altro che alleviare la tensione mentre si resiste, trovare un modo per respirare dento il dolore.
La tentazione di sfuggire al dolore è forte, per me lo era. Ho molto faticato per trovare la pazienza necessaria ad accoglierlo, farlo mio e trasformarlo da nemico a compagno di strada. Non mi piaceva per niente sentirmi tanto vulnerabile.
io credo che esista dolore e dolore. Dipende dalle situazioni, dipende dalle circostanze, dai modi...credimi farsi inghiottire non è cosi difficile.Il dolore è una sensazione come un’altra.
Ne proviamo mille al giorno e non le respingiamo. E’ errato respingerle. Diverso è farsi inghiottire.
Non ne dubito. Per questo forse non devi gestirlo da solo, ma con un aiuto professionale.io credo che esista dolore e dolore. Dipende dalle situazioni, dipende dalle circostanze, dai modi...credimi farsi inghiottire non è cosi difficile.