Sono nella confusione più totale

Brunetta

Utente di lunga data
Provo a metterla giù in un altro modo.

Io ho avuto tanti amanti.
La mia idea di chiarezza, in particolare verso quelli che vedevo più "deboli" e "instabili" affettivamente rispetto a me (e mi riferisco al rendermi conto che non avevano ben chiaro cosa significasse essere amanti e che tendevano a farsi film in testa) era di dire

"senti tesoro mio bello, mi piace tantissimo scopare con te. Mi piaci tu e mi piace il tuo cazzo. Ma io sto bene dove sto. NON ti amo, e NON ho bisogno di te oltre la nostra bolla. E anche nel caso in cui la nostra bolla sparisse, per me resterebbe esattamente quel che è, una bolla. Finita una, se no ho voglia, me ne ricreo un altra con un altro".

Non mi sono mai permessa, se non intorno ai 20 anni, di mettermi a fare pantomime tipo

"senti tesoro mio bello, ti amo e ti adoro, ma non posso, proprio non posso lasciare l'ufficiale. Perchè se no ... (libertà di idee per riempire i puntini). Soffro tantissimo lontana da te, e passerei ogni momento della mia giornata con te. Ma non posso proprio lasciare il mio ufficiale."

E ribadisco. In particolare con quelli che vedevo già di loro tendenti alla direzione della costruzione di film.

Non serve una particolare intelligenza, a mio parere, per capire che se ti dico che non lascio per x, y, z motivi ma CONTEMPORANEAMENTE ti dico che ti amo, (ad una persona che su quel ti amo ci si costruisce pure i film e quindi più fragile di me che magari potrei pure dirlo ma saprei che vale dalle 3 alle 4 mentre scopiamo ma poi viene ricollocato nel resto della quotidianità), non sono chiara ma sono ambigua e più che altro CREO lo spazio per cui l'altro possa imbastire film e drammi.

Pensare che questa non sia parte di responsabilità in una qualunque relazione, anche nell'1,2,3 bagno mi lascia stupita.

Un messaggio chiaro è un messaggio che non lascia spazio a nient'altro che al messaggio.

SE mi trovassi fra le mani un 40enne che mi dicesse "ti amo, ma non lascio mia moglie" la prima cosa che gli direi sarebbe di trovarsi uno bravo per ricomporre i suoi dissidi interiori.

Prima di tutto perchè se sono l'amante non mi ami, visto che con me non hai un percorso. Io e te da amanti scopiamo, ridiamo, mangiamo anche gli spaghetti via, ma non mi rompere i coglioni coi tuoi sturbi interiori.

Sono cazzi tuoi chi ami. E non sono il cestino in cui mettere vomito emozionale.

In secondo punto, potrebbe avere il cazzo più artistico del creato, scoparmi come un dio...ma se poi rovina tutto facendo lo psicodramma dell'amore impossibile, beh...ma che palle!

Se ho un amante, un amante voglio. Una parentesi divertente. Non lacrime e sperma. Giusto per intenderci :D

Questo giusto per girare un po' la prospettiva delle pantomime del tipo. Dico davvero...uno che ti riempie di messaggi, in cui dichiara l'amore impossibile, è veramente pesante. (se sai cosa vuoi)

SE non sai cosa vuoi, e lord drama invece lo sa, ma costruisce l'epica dell'amore impossibile per condire la bolla....ecco, è un lord drama. Non un uomo che usa la chiarezza.

Niente di male, oh.

Ma dire che un "ti amo ma..." è essere chiari e non creare spazi di costruzione di film mi sembra veramente strano.

Fra l'altro, se davvero si ama, si fa in modo anche di tutelarlo l'altro e lasciarlo libero.
Non lo si lega con il drammone epico del vorrei ma non posso.

E se a 40 anni sei ancora a giro nei drammoni...eh...un aiutino non farebbe male, secondo me.
Dico davvero e con partecipazione.

COn due figli, prima o poi a fare questo giochetti rischi di trovarti anche quella a cui ad un certo punto scatta lo spirito della crocerossina e decide di aiutarti chiamando tua moglie per raccontarle del dramma che sta vivendo il marito.
E mica è semplicemente una stronza a quel punto, l'intenzione sua era aiutare quel pover uomo dilaniato fra amore e senso dell'onore e della responsabilità. :)
Già.
 

ipazia

Utente disorientante (ma anche disorientata)
Quel "sò" mi puzza più di "su" che di "giù".
:)
No.

Sono suoni diversi.

su---> somiglia molto sò, con la s che resta s, ma morbida, e la o che tende alla e
giù---> somiglia a zò, con la s che vira verso la z ma senza esserlo del tutto e la o che somiglia a oh

Non saprei spiegarlo meglio di così. :D
 
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Brunetta

Utente di lunga data
No.

Sono suoni diversi.

su---> somiglia molto sò, con la s che resta s, ma morbida, e la o che tende alla e
giù---> somiglia a zò, con la s che vira verso la z ma senza esserlo del tutto e la o che somiglia a oh

Non saprei spiegarlo meglio di così. :D
Sono suoni nordici.
Come “sara so” sarebbe chiudi giù.
 

ipazia

Utente disorientante (ma anche disorientata)
Già.

Sembra quasi che si consideri esente da reazioni esterne alle proprie intenzione la possibilità di azione dell'altro.

Non so se mi spiego.

Che è poi un affermare, implicitamente, una propria inaffidabilità nella concordanza fra dire e fare.

Ti dico che ti amo e vorrei, ma tu non credermi, che tanto non posso.

E allora, che caspita mi metto a dire?
Meglio tacere e fare quel che si può.

Se non posso, quella possibilità manco la pronuncio. Perchè il non posso è una mia decisione. Mica il destino avverso.
E' un modo di ragionare che a me sembra insensato, oltre che fatalista e anche paraculo.

Al netto di giusto e sbagliato, a me sembrano "pere di acqua".
 
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Brunetta

Utente di lunga data
Già.

Sembra quasi che si consideri esente da reazioni esterne alle proprie intenzione la possibilità di azione dell'altro.

Non so se mi spiego.

Che è poi un affermare, implicitamente, una propria inaffidabilità nella concordanza fra dire e fare.

Ti dico che ti amo e vorrei, ma tu non credermi, che tanto non posso.

E allora, che caspita mi metto a dire?
Meglio tacere e fare quel che si può.

Se non posso, quella possibilità manco la pronuncio. Perchè il non posso è una mia decisione. Mica il destino avverso.
E' un modo di ragionare che a me sembra insensato, oltre che fatalista e anche paraculo.

Al netto di giusto e sbagliato, a me sembrano "pere di acqua".
Tu hai l’orticaria per l’uso e l’abuso dell’ammore.
Io no. Ma prima di dire qualcosa che possa apparire la consegna di un peso all’altro ci penso molto molto bene.
 

Orbis Tertius

Utente di lunga data
No.

Sono suoni diversi.

su---> somiglia molto sò, con la s che resta s, ma morbida, e la o che tende alla e
giù---> somiglia a zò, con la s che vira verso la z ma senza esserlo del tutto e la o che somiglia a oh

Non saprei spiegarlo meglio di così. :D
Sono suoni nordici.
Come “sara so” sarebbe chiudi giù.
non è un ringhiare, il tuo dialetto è un recupero di suoni ancestrali
Pensavo di averti risposto: stavo per dire che sono suoni "barbarici".
La definzione di Perplesso, "recupero di suoni ancestrali", è musica per un neopagano come me... :)
 

ipazia

Utente disorientante (ma anche disorientata)
Tu hai l’orticaria per l’uso e l’abuso dell’ammore.
Io no. Ma prima di dire qualcosa che possa apparire la consegna di un peso all’altro ci penso molto molto bene.
Io non so niente dell'amore.

Ma, forse anche perchè non ne so niente, porto rispetto ad una parola che ha attraversato il tempo nel modo in cui l'ha attraversato questa. Come libertà. O come schiavitù.

E una delle cose che per me comporta il rispetto è il peso della relazione fra significante e significato della parola.
In questo caso amore. Ma è una cosa che applico alle parole in generale.

Il segno grafico e il rimando al piano contenutistico.
E quando parlo, o anche scrivo, salvo non sia chiaramente un contesto del cazzeggio (in cui comunque non sono particolarmente sciolta) sono attenta.

Prima di tutto perchè so che i significanti sono gli stessi per tutti ma i significati possono essere molto diversi da individuo a individuo.
E poi perchè io porto rispetto ai miei significati.
E desidero che se li offro siano presi e accolti con un livello di comprensione, rispetto e cura che io ritengo degno.
E che offro anche quando vengono consegnati a me.

Tradotto somiglia molto a quello che dici, ossia consegnare pesi.
Ma per me la questione non riguarda tanto l'altro. Nel senso che non è quella la mia motivazione e spinta.

E' che se io offro cose che per me hanno importanza, non le offro a casaccio. Non le offro in modo ambiguo. E pretendo che se ne abbia cura in sintonia con me.

Se annuso che non ci sono queste condizioni, semplicemente per me non c'è spazio per quel tipo di "livello" e mi sposto ad altri livelli.

E lo stesso parametro uso per quello che viene consegnato a me.

In questi termini l'uso casuale, ambiguo e manipolatorio lo critico.

A maggior ragione quando mi sembra che neanche vengano presi inconsiderazione i rischi che questo uso di significante e significato portano con sè.
E ancora in aggiunta quando i rischi non li corre chi decide di usare a quel modo ma correndoli coinvolge anche persone altre. Come nel caso delle relazioni clandestine.
 
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ipazia

Utente disorientante (ma anche disorientata)
Pensavo di averti risposto: stavo per dire che sono suoni "barbarici".
La definzione di Perplesso, "recupero di suoni ancestrali", è musica per un neopagano come me... :)
Anche G dice barbarici. Per la precisione longobardi.
Poi lui ci attacca il mio modo di pormi di fronte alla vita, ma questa è un'altra storia :carneval:
 

perplesso

Administrator
Staff Forum
Come mai dici ancestrali?

Mi piace comunque! E' una bella parola ancestrali!
perchè in buona parte sono suoni pre-latini. cioè delle popolazioni celtogalliche che vivevano nelle tue zone prima dell'avvento di Roma.

e che in parte sono sopravvissuti. soprattutto nei suoni più duri.
 

ipazia

Utente disorientante (ma anche disorientata)
perchè in buona parte sono suoni pre-latini. cioè delle popolazioni celtogalliche che vivevano nelle tue zone prima dell'avvento di Roma.

e che in parte sono sopravvissuti. soprattutto nei suoni più duri.
Capito!

Anche G. fa riferimento a questo, nel suo "ringhiare".


E' uno dei modi in cui mi rompe i coglioni quando mira la questione dell'eleganza e mi dice che a volte le mie origini barbariche sono lì come se fosse l'altro ieri :D:D

Sottolineando che una piccoletta come me che poi ringhia a quel modo mentre parla, crea una dissonanza che può essere destabilizzante :carneval::rotfl:(ed in effetti a me piace pure giocarci su questa cosa).
 

patroclo

Utente di lunga data
Capito!

Anche G. fa riferimento a questo, nel suo "ringhiare".


E' uno dei modi in cui mi rompe i coglioni quando mira la questione dell'eleganza e mi dice che a volte le mie origini barbariche sono lì come se fosse l'altro ieri :D:D

Sottolineando che una piccoletta come me che poi ringhia a quel modo mentre parla, crea una dissonanza che può essere destabilizzante :carneval::rotfl:(ed in effetti a me piace pure giocarci su questa cosa).
....tu spacciati per discendente di una gloriosa guerriera camuna .....fa sempre colpo
 

Brunetta

Utente di lunga data
Io non so niente dell'amore.

Ma, forse anche perchè non ne so niente, porto rispetto ad una parola che ha attraversato il tempo nel modo in cui l'ha attraversato questa. Come libertà. O come schiavitù.

E una delle cose che per me comporta il rispetto è il peso della relazione fra significante e significato della parola.
In questo caso amore. Ma è una cosa che applico alle parole in generale.

Il segno grafico e il rimando al piano contenutistico.
E quando parlo, o anche scrivo, salvo non sia chiaramente un contesto del cazzeggio (in cui comunque non sono particolarmente sciolta) sono attenta.

Prima di tutto perchè so che i significanti sono gli stessi per tutti ma i significati possono essere molto diversi da individuo a individuo.
E poi perchè io porto rispetto ai miei significati.
E desidero che se li offro siano presi e accolti con un livello di comprensione, rispetto e cura che io ritengo degno.
E che offro anche quando vengono consegnati a me.

Tradotto somiglia molto a quello che dici, ossia consegnare pesi.
Ma per me la questione non riguarda tanto l'altro. Nel senso che non è quella la mia motivazione e spinta.

E' che se io offro cose che per me hanno importanza, non le offro a casaccio. Non le offro in modo ambiguo. E pretendo che se ne abbia cura in sintonia con me.

Se annuso che non ci sono queste condizioni, semplicemente per me non c'è spazio per quel tipo di "livello" e mi sposto ad altri livelli.

E lo stesso parametro uso per quello che viene consegnato a me.

In questi termini l'uso casuale, ambiguo e manipolatorio lo critico.

A maggior ragione quando mi sembra che neanche vengano presi inconsiderazione i rischi che questo uso di significante e significato portano con sè.
E ancora in aggiunta quando i rischi non li corre chi decide di usare a quel modo ma correndoli coinvolge anche persone altre. Come nel caso delle relazioni clandestine.
[video=youtube;gkeO4vNANEs]https://www.youtube.com/watch?v=gkeO4vNANEs[/video]
 

perplesso

Administrator
Staff Forum
Capito! Anche G. fa riferimento a questo, nel suo "ringhiare". E' uno dei modi in cui mi rompe i coglioni quando mira la questione dell'eleganza e mi dice che a volte le mie origini barbariche sono lì come se fosse l'altro ieri :D:D Sottolineando che una piccoletta come me che poi ringhia a quel modo mentre parla, crea una dissonanza che può essere destabilizzante :carneval::rotfl:(ed in effetti a me piace pure giocarci su questa cosa).
lo fa perchè lui è molto sensibile ai suoni. a me scappa da ridere quando sento i tuoi conterranei mentre parlano tra di loro.
 
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