Sono un tradito ...

Lostris

Utente Ludica
Lo scossone è il tradimento, ed il tradimento è nulla. Ovviamente il concetto rispecchia il pensiero di chi lo ha espresso.
Trova un mio post dove affermerei quello che dici.

Dato che, ti anticipo, non esiste, fammi il piacere di ignorarmi e di non mettermi in bocca cose che non ho mai scritto.
 

stany

Utente di lunga data
Lo scossone è il tradimento, ed il tradimento è nulla. Ovviamente il concetto rispecchia il pensiero di chi lo ha espresso.
Guarda che tutti e tre (io, te e chi ha scritto "nulla di meglio") stiamo dicendo le stesse cose:
Scossone = Tradimento
Nulla è meglio di uno scossone per.....
Se il tradimento fosse nulla , non ci sarebbe questo sito e, soprattutto la partecipazione chi lo commina, il tradimento....
 
Ultima modifica:

Blaise53

Utente di lunga data
Grazie (non mi piace essere messa nel calderone):)

Mi ricordo le prime volte che combattevo, in maniera tecnica e pensata.
Mi allenavo col mio Su to. Mi allenava.
E mi ricordo che gli giravo intorno, non lucida e focalizzata soltanto sul colpire.
Io colpivo, mi muovevo, (inciampavo anche nei miei piedi :D..una volta sono finita col culo per terra semplicemente portata dalla forza che avevo messo nel calcio:rotfl:) ogni tanto riuscivo anche a prenderlo di striscio.
Insomma, nel giro di mezzo minuto avevo il fiatone, il sudore mi colava sugli occhi e non vedevo più niente attraverso la griglia, barcollavo e la lucidità era andata in vacanza.

E lui, fresco come una rosa si muoveva fluido semplicemente schivando.

Poi di solito mi arrivava, senza neanche averlo visto arrivare, un calcio circolare in faccia che mi faceva suonare il cervello e mi piegava le ginocchia.

Ed era il momento in cui lui iniziava da incitarmi.
Allora riprovavo, ma niente.

Il ritmo lo dettava lui.

Mi ha lentamente insegnato, a calci in faccia, che la questione non è il colpo.
Non è la forza con cui si sferra il colpo. Non è neanche la tecnica per certi versi.

LA questione è il ritmo.
Che è gestione di sè in relazione all'altro. Conoscenza di sè, dei propri percorsi.
Osservare l'altro, entrare nel suo ritmo e poi prenderglielo e portarlo dove vuoi e dove ti muovi bene tu.

Prendere la sua aggressività, a volte semplicemente parando, e poi ridarla indietro.
Usare l'energia dell'altro per trovare il varco e metterlo a terra. E per risparmiare la propria energia. Facendo lavorare l'altro al posto tuo.

Vedi, io sono una piccoletta, minuta e leggera.
Mi spiegava che devo tenerne conto.

Non mi posso confrontare con uno che è il doppio di me o il triplo, usando la potenza.
(e in palestra era la norma, visto che ero l'unica donna e anche solo una proiezione mal fatta mi lanciava come una pallina da una parte all'altra).

Mi posso confrontare a partire da me. Dai miei limiti e dalle mie risorse. Trasformando i limiti in risorse.
Conoscendomi.
Senza questo elemento di partenza non si fa nulla.


Capiamoci, non ti sto dicendo di combattere con tua moglie.
Da qui, però, quello che vedo è un combattimento in cui il ritmo non è il tuo.
E, e questo è importante, non è nemmeno un ritmo win win.
Vi state muovendo ad un ritmo win lose.

E vedo lei che non è padrona del ritmo. Sbatte qui e là come una gallina impazzita, fuori controllo e facendo appello solo a meccanismi conosciuti ma che non sono adeguati in questo momento.

Quindi finisce lei stessa frustrata, ma da se stessa. E proietta su di te per difendersi da sè.

Prima di tutto non sa piegare la testa. E non sa ammettere i suoi limiti.
Non si rende conto che, avendo perso il controllo di sè stessa, non è attraverso la vessazione di te che lo riprenderà.
Anzi.
Come sta succedendo si ritrova a vomitarti addosso le sue frustrazioni, per poi finire a uscire con la sorella e tornare a mezzanotte e smettere la palestra.
Rientrando nel circolo vizioso per cui poi ti deve vomitare addosso la frustrazione di essere in una situazione di perdita di padronanza.

A me fa venire in mente la matrigna che quando lo specchio le risponde "no sei tu la più bella del reame" ordina al cacciatore di far fuori biancaneve e portarle il cuore.
E il cacciatore è dentro di lei.
MA lei non ci parla. Da come la descrivi.
Anzi, da come la descrivi credo manco sappia del suo cacciatore interiore.

Mi sto spiegando?

In tutto questo tu...ti limiti a contenere.

E non le ridai indietro nulla. Non la specchi. Assorbi. E non ridai indietro.

Ho la sensazione che tu non stia valutando quanto questo ti stia costando.
E quanto costerà ad entrambi.

Al netto di lei. Che conta veramente poco.
Tu?

A me sembri un uomo che ha una regina, ma che si fa trattare come UN privilegiato della corte.
Mi sembra che tu per primo sia insicuro riguardo il tuo essere IL privilegiato.

E non perchè lei te lo riconosce o meno.

Ma perchè TU te lo riconosci come pretesa per te.

Io penso che prima di tutto tu debba ricollocare te.

Quali sono i bisogni che stai inseguendo in tutta questa situazione?
I tuoi intendo.

Cosa vuoi da lei?

Come lei sta avendo cura del tuo dolore?
E non c'è una tecnica. C'è solo il modo che compenetra il tuo bisogno di cura del tuo dolore.

Lei ti compenetra?

Prima serve che tu risponda a te stesso, senza rincorrere le conclusioni.
Prima serve che tu collochi i tuoi bisogni.
Il tuo dolore e il tuo piacere.

Poi potrete, forse, mettere il potere al centro.

Di sicuro, perdonami se sono molto diretta, la tua donna in questo momento non è affidabile.
Non è una regina, nè luminosa nè nera. E' una egocentrica dittatrice che urla "decapitatelo" senza neanche rendersi conto di chi ha intorno.
E mi sembra che tu questo non glielo stia restituendo.

Sei lì che speri di ritrovare la tua regina luminosa.
Ma non penso che tu non possa in questo momento non tenere conto di chi hai davanti.

Tenendo anche conto del fatto che chi hai davanti ora, non cancella chi hai conosciuto prima.
Non eternalizzare il presente.

Tu, di fronte all'egocentrica dittatrice che hai davanti, cosa vuoi fare?
Come ti vuoi porre?

Le lasci il regno, o inizi a farle arrivare forte e netto il fatto che il suo regno esiste SOLO ED ESCLUSIVAMENTE perchè TU glielo concedi? (e più che altro, TU questo, ce l'hai ben chiaro?)

La escort mi era sembrato un buon punto di partenza. Ma ti sei fermato soltanto all'umiliazione.
L'umiliazione fine a se stessa di una aggressiva non è una genialata. Lasciatelo dire da una aggressiva.
Ti fa a pezzi. Se poi è pure rancorosa, non ne esci più.

Hai iniziato il gioco dell'umiliazione?
Bene. Cosa fatta.
Adesso portalo avanti però.
Adesso la sua aggressività non la puoi semplicemente contenere.
La devi saper masticare e ridarla indietro.

Rifiutandola. E' roba sua.

Il nucleo fra voi è che non separate cosa è tuo da cosa è suo, vicendevolmente e vi specchiate cadendo uno nello specchio dell'altro.

Mi spiego?

Tu vuoi colpire. Ma non è la direzione.
Il colpire è vessazione. Ed è quello che lei sta facendo a te.

Tu in questo momento puoi separare e ridare indietro, e osservarla per vedere se avrà l'umiltà di mettere in discussione se stessa.

Cosa che non ha neanche iniziato a fare. E che tu le stai permettendo di non fare.

E questo deriva dalle vostre vecchie dinamiche di potere.

EDIT: questa è una occasione per ridiscutere quelle dinamiche. E, anche nel caso arriviate alla separazione, avere quelle dinamiche sott'occhio vi potrà dare l'opportunità di separarvi senza farvi troppa guerra e questo per il bene dei bambini, ma prima di tutto per il vostro bene.

Il suo tradimento deve essere aperto e spiegato. E pure il movimento con la escort.
Non sono cose che possono rimanere nei non detti e nel "ma ci siamo taaaanto ammmati". E' un suicidio relazionale. LAscire nel non detto.

Se da soli non ce la fate, trovatevi un mediatore. Che il vaso di pandora adesso è aperto. E non lo potete richiudere.

Indietro non si torna.
Miiiiiiiiiii😱 bastava indietro non si torna😂
 

Brunetta

Utente di lunga data
È la storia più incredibile che abbia mai letto.
Sembrano quelle sceneggiature stile soap in cui i personaggi non hanno coerenza e pare che gli sceneggiatori abbiano pescato a caso situazioni e reazioni da un archivio.
Un tradimento di dieci anni prima, episodico, in una situazione di crisi, viene poi narrato come una decisione meditata per trovare finalmente buon sesso e usato, da colpevole, per umiliare, dopo che lui che avrebbe voluto umiliare con un tradimento che ha umiliato lui. I figli sembrano esperimenti di laboratorio genetico e non compaiono come soggetti portatori di diritti, bisogni e sentimenti.
In tutto ciò quella che appare positivo è non andare in palestra? Perché poi?
È tutto insensato.
Se fosse vero è una coppia con un legame che è ora di sciogliere. Non vedo VOLER BENE.
 

Lostris

Utente Ludica
Guarda che tutti e tre (io, te e chi ha scritto "nulla di meglio") stiamo dicendo le stesse cose:
Scossone = Tradimento
Nulla è meglio di uno scossone per.....
Se il tradimento fosse nulla , non ci sarebbe questo sito e, soprattutto la partecipazione chi lo commina, il tradimento....
Lascia perdere... oppure prova a gesti. :D
 

francoff

Utente di lunga data
Ti auguro che chiuderà scusa,ma non credo. Ripeto se mia moglie mi avesse detto quelle cose non riuscirei neanche ad andarle vicino, random non ti ha solo umiliato ti ha apertamente detto che non ti ama, che con l altro non ci è tornata per paura di essere scoperta non per amore verso di te. Oggi devi chiarire non domani ed è lei che deve venire da te, e dirti che quelle cose non le pensava. Se non lo fa oggi o domani inizia a pensare seriamente al tuo futuro. Nei momenti di rabbia tante volte si dicono cose che non si pensano solo per ferire l altro,ma quel che ha detto sono cose gravissime e vanno subito chiarite altrimenti ognuno per conto suo. Se veramente pensava quel che diceva allora chiediti se era solo una scopata o la cosa è continuata ha detto lei che le piaceva. .......Adesso vedi tu ma subito
Hai ragione al 100% . Nel caso fossero però solo parole dette per rabbia , che si domandi il perché di tanta cattiveria e voglia di umiliarlo . Perché ?
 

Dina74

Utente di lunga data
È la storia più incredibile che abbia mai letto.
Sembrano quelle sceneggiature stile soap in cui i personaggi non hanno coerenza e pare che gli sceneggiatori abbiano pescato a caso situazioni e reazioni da un archivio.
Un tradimento di dieci anni prima, episodico, in una situazione di crisi, viene poi narrato come una decisione meditata per trovare finalmente buon sesso e usato, da colpevole, per umiliare, dopo che lui che avrebbe voluto umiliare con un tradimento che ha umiliato lui. I figli sembrano esperimenti di laboratorio genetico e non compaiono come soggetti portatori di diritti, bisogni e sentimenti.
In tutto ciò quella che appare positivo è non andare in palestra? Perché poi?
È tutto insensato.
Se fosse vero è una coppia con un legame che è ora di sciogliere. Non vedo VOLER BENE.
Per i figli hanno già pianificato il futuro all'estero. Aspettative altissime

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Ginevra65

Moderatrice del cazzo
Staff Forum
È la storia più incredibile che abbia mai letto.
Sembrano quelle sceneggiature stile soap in cui i personaggi non hanno coerenza e pare che gli sceneggiatori abbiano pescato a caso situazioni e reazioni da un archivio.
Un tradimento di dieci anni prima, episodico, in una situazione di crisi, viene poi narrato come una decisione meditata per trovare finalmente buon sesso e usato, da colpevole, per umiliare, dopo che lui che avrebbe voluto umiliare con un tradimento che ha umiliato lui. I figli sembrano esperimenti di laboratorio genetico e non compaiono come soggetti portatori di diritti, bisogni e sentimenti.
In tutto ciò quella che appare positivo è non andare in palestra? Perché poi?
È tutto insensato.
Se fosse vero è una coppia con un legame che è ora di sciogliere. Non vedo VOLER BENE.
quotone
 

Brunetta

Utente di lunga data
Per i figli hanno già pianificato il futuro all'estero. Aspettative altissime

Inviato dal mio SM-G950F utilizzando Tapatalk
Avendo il più grande sui 9 anni...roba da Capitani coraggiosi.
 

random

Utente di lunga data
Non c’è nulla di meglio di un grosso scossone per fare uscire allo scoperto le persone e portare alla luce in modo più evidente le dinamiche relazionali e di potere in una coppia.

La vostra relazione è malata.. e gravemente anche.

Più va avanti e più è evidente.

Non siete in grado di superare nulla senza farvi del male.
È molto triste.
Il grosso scossone che fa uscireblablablA è EVIDENTEMENTE il tradimento. Non siete in grado di superare nullablablabla come se il suddetto tradimento possa essere equiparato al nulla.
E' la tua opinione e SUPPONGO rispecchi il tuo modo di pensare. C.V.D.

Trova un mio post dove affermerei quello che dici.

Dato che, ti anticipo, non esiste, fammi il piacere di ignorarmi e di non mettermi in bocca cose che non ho mai scritto.

Quindi sarei io che dovrei ignorare te: Dopo che hai appena affermato che "la mia relazione (venticinquennale, ndr) è gravemente malata e non siamo in grado di superare nulla", (con tutto quello che abbiamo affrontato e bene o male superato in 25 anni ndr).

Almeno riesco ancora a ridere un po.
 

random

Utente di lunga data
Grazie (non mi piace essere messa nel calderone):)

Mi ricordo le prime volte che combattevo, in maniera tecnica e pensata.
Mi allenavo col mio Su to. Mi allenava.
E mi ricordo che gli giravo intorno, non lucida e focalizzata soltanto sul colpire.
Io colpivo, mi muovevo, (inciampavo anche nei miei piedi :D..una volta sono finita col culo per terra semplicemente portata dalla forza che avevo messo nel calcio:rotfl:) ogni tanto riuscivo anche a prenderlo di striscio.
Insomma, nel giro di mezzo minuto avevo il fiatone, il sudore mi colava sugli occhi e non vedevo più niente attraverso la griglia, barcollavo e la lucidità era andata in vacanza.

E lui, fresco come una rosa si muoveva fluido semplicemente schivando.

Poi di solito mi arrivava, senza neanche averlo visto arrivare, un calcio circolare in faccia che mi faceva suonare il cervello e mi piegava le ginocchia.

Ed era il momento in cui lui iniziava da incitarmi.
Allora riprovavo, ma niente.

Il ritmo lo dettava lui.

Mi ha lentamente insegnato, a calci in faccia, che la questione non è il colpo.
Non è la forza con cui si sferra il colpo. Non è neanche la tecnica per certi versi.

LA questione è il ritmo.
Che è gestione di sè in relazione all'altro. Conoscenza di sè, dei propri percorsi.
Osservare l'altro, entrare nel suo ritmo e poi prenderglielo e portarlo dove vuoi e dove ti muovi bene tu.

Prendere la sua aggressività, a volte semplicemente parando, e poi ridarla indietro.
Usare l'energia dell'altro per trovare il varco e metterlo a terra. E per risparmiare la propria energia. Facendo lavorare l'altro al posto tuo.

Vedi, io sono una piccoletta, minuta e leggera.
Mi spiegava che devo tenerne conto.

Non mi posso confrontare con uno che è il doppio di me o il triplo, usando la potenza.
(e in palestra era la norma, visto che ero l'unica donna e anche solo una proiezione mal fatta mi lanciava come una pallina da una parte all'altra).

Mi posso confrontare a partire da me. Dai miei limiti e dalle mie risorse. Trasformando i limiti in risorse.
Conoscendomi.
Senza questo elemento di partenza non si fa nulla.


Capiamoci, non ti sto dicendo di combattere con tua moglie.
Da qui, però, quello che vedo è un combattimento in cui il ritmo non è il tuo.
E, e questo è importante, non è nemmeno un ritmo win win.
Vi state muovendo ad un ritmo win lose.

E vedo lei che non è padrona del ritmo. Sbatte qui e là come una gallina impazzita, fuori controllo e facendo appello solo a meccanismi conosciuti ma che non sono adeguati in questo momento.

Quindi finisce lei stessa frustrata, ma da se stessa. E proietta su di te per difendersi da sè.

Prima di tutto non sa piegare la testa. E non sa ammettere i suoi limiti.
Non si rende conto che, avendo perso il controllo di sè stessa, non è attraverso la vessazione di te che lo riprenderà.
Anzi.
Come sta succedendo si ritrova a vomitarti addosso le sue frustrazioni, per poi finire a uscire con la sorella e tornare a mezzanotte e smettere la palestra.
Rientrando nel circolo vizioso per cui poi ti deve vomitare addosso la frustrazione di essere in una situazione di perdita di padronanza.

A me fa venire in mente la matrigna che quando lo specchio le risponde "no sei tu la più bella del reame" ordina al cacciatore di far fuori biancaneve e portarle il cuore.
E il cacciatore è dentro di lei.
MA lei non ci parla. Da come la descrivi.
Anzi, da come la descrivi credo manco sappia del suo cacciatore interiore.

Mi sto spiegando?

In tutto questo tu...ti limiti a contenere.

E non le ridai indietro nulla. Non la specchi. Assorbi. E non ridai indietro.

Ho la sensazione che tu non stia valutando quanto questo ti stia costando.
E quanto costerà ad entrambi.

Al netto di lei. Che conta veramente poco.
Tu?

A me sembri un uomo che ha una regina, ma che si fa trattare come UN privilegiato della corte.
Mi sembra che tu per primo sia insicuro riguardo il tuo essere IL privilegiato.

E non perchè lei te lo riconosce o meno.

Ma perchè TU te lo riconosci come pretesa per te.

Io penso che prima di tutto tu debba ricollocare te.

Quali sono i bisogni che stai inseguendo in tutta questa situazione?
I tuoi intendo.

Cosa vuoi da lei?

Come lei sta avendo cura del tuo dolore?
E non c'è una tecnica. C'è solo il modo che compenetra il tuo bisogno di cura del tuo dolore.

Lei ti compenetra?

Prima serve che tu risponda a te stesso, senza rincorrere le conclusioni.
Prima serve che tu collochi i tuoi bisogni.
Il tuo dolore e il tuo piacere.

Poi potrete, forse, mettere il potere al centro.

Di sicuro, perdonami se sono molto diretta, la tua donna in questo momento non è affidabile.
Non è una regina, nè luminosa nè nera. E' una egocentrica dittatrice che urla "decapitatelo" senza neanche rendersi conto di chi ha intorno.
E mi sembra che tu questo non glielo stia restituendo.

Sei lì che speri di ritrovare la tua regina luminosa.
Ma non penso che tu non possa in questo momento non tenere conto di chi hai davanti.

Tenendo anche conto del fatto che chi hai davanti ora, non cancella chi hai conosciuto prima.
Non eternalizzare il presente.

Tu, di fronte all'egocentrica dittatrice che hai davanti, cosa vuoi fare?
Come ti vuoi porre?

Le lasci il regno, o inizi a farle arrivare forte e netto il fatto che il suo regno esiste SOLO ED ESCLUSIVAMENTE perchè TU glielo concedi? (e più che altro, TU questo, ce l'hai ben chiaro?)

La escort mi era sembrato un buon punto di partenza. Ma ti sei fermato soltanto all'umiliazione.
L'umiliazione fine a se stessa di una aggressiva non è una genialata. Lasciatelo dire da una aggressiva.
Ti fa a pezzi. Se poi è pure rancorosa, non ne esci più.

Hai iniziato il gioco dell'umiliazione?
Bene. Cosa fatta.
Adesso portalo avanti però.
Adesso la sua aggressività non la puoi semplicemente contenere.
La devi saper masticare e ridarla indietro.

Rifiutandola. E' roba sua.

Il nucleo fra voi è che non separate cosa è tuo da cosa è suo, vicendevolmente e vi specchiate cadendo uno nello specchio dell'altro.

Mi spiego?

Tu vuoi colpire. Ma non è la direzione.
Il colpire è vessazione. Ed è quello che lei sta facendo a te.

Tu in questo momento puoi separare e ridare indietro, e osservarla per vedere se avrà l'umiltà di mettere in discussione se stessa.

Cosa che non ha neanche iniziato a fare. E che tu le stai permettendo di non fare.

E questo deriva dalle vostre vecchie dinamiche di potere.

EDIT: questa è una occasione per ridiscutere quelle dinamiche. E, anche nel caso arriviate alla separazione, avere quelle dinamiche sott'occhio vi potrà dare l'opportunità di separarvi senza farvi troppa guerra e questo per il bene dei bambini, ma prima di tutto per il vostro bene.

Il suo tradimento deve essere aperto e spiegato. E pure il movimento con la escort.
Non sono cose che possono rimanere nei non detti e nel "ma ci siamo taaaanto ammmati". E' un suicidio relazionale. LAscire nel non detto.

Se da soli non ce la fate, trovatevi un mediatore. Che il vaso di pandora adesso è aperto. E non lo potete richiudere.

Indietro non si torna.

se quello che ipotizzi è vero allora non posso farcela. Perchè sono sempre più sicuro che l'unica persona in grado di aiutarmi sia lei. Tuttavia, secondo te, in questo caso anche mia moglie avrebbe bisogno di un aiuto. Nel corso del tempo ho sempre fatto affidamento sul suo supporto ( e viceversa) quando ne ho avuto la necessità. Lei anche adesso sta provando ad aiutarmi, ma a suo dire io non reagisco, anzi sono ostile in molti casi. Quindi si spazientisce e mi attacca in modo ancora più duro. In questo modo spera di provocare una reazione positiva. Oggi le ho spiegato che in questo modo ed in questo momento difficilmente otterrà risultati se non si arma di una grande pazienza. E le ho anche detto che se mi attacca con questa cattiveria diventerà impossibile uscirne. Quindi, se non se la sente di aiutarmi, mi deve lasciare libero di andare via senza assurdi vincoli di timbrature di cartellino e senza minacce di ridurmi sul lastrico. Spero che mi abbia capito.
 

farmer

Utente di lunga data
Tua moglie ti deve chiarire cosa ti ha vomitato addosso, lo pensa ho lo ha detto solo per feriti,con le cose che ha detto io non riuscirei a continuare con lei non le rivolgerei più la parola. Ti rendi conto l umiliazione e il paragone vigliacco che ti ha fatto? Random devi guardarla negli occhi e chiedergli se ti ama e se quelle cose sono il suo pensiero. .....Se non ti risponde o se ti insulta ancora lasciala,non puoi vivere con una così. ....e io che ero un sostenitore dell amore e del perdono. ....Ma fallo subito rimanere per soffrire ti distrugge ......devi sapere cosa vuole fare e agire di conseguenza
 

Lostris

Utente Ludica
Il grosso scossone che fa uscireblablablA è EVIDENTEMENTE il tradimento. Non siete in grado di superare nullablablabla come se il suddetto tradimento possa essere equiparato al nulla.
E' la tua opinione e SUPPONGO rispecchi il tuo modo di pensare. C.V.D.

Quindi sarei io che dovrei ignorare te: Dopo che hai appena affermato che "la mia relazione (venticinquennale, ndr) è gravemente malata e non siamo in grado di superare nulla", (con tutto quello che abbiamo affrontato e bene o male superato in 25 anni ndr).

Almeno riesco ancora a ridere un po.
Boh.

Non state superando niente senza farvi del male significa che vi state solo facendo del male. Non che il tradimento è niente. :facepalm:
Sei l’unico che l’hai letta in questo modo, un dubbio non ti viene?

Anche perché non mi riferivo “solo” al tradimento, ma a tutto il simpatico contorno di litigi/reazioni/azioni.

Poi se secondo te la vostra dinamica relazionale è sana, auguri. Ma davvero.
 

Brunetta

Utente di lunga data
se quello che ipotizzi è vero allora non posso farcela. Perchè sono sempre più sicuro che l'unica persona in grado di aiutarmi sia lei. Tuttavia, secondo te, in questo caso anche mia moglie avrebbe bisogno di un aiuto. Nel corso del tempo ho sempre fatto affidamento sul suo supporto ( e viceversa) quando ne ho avuto la necessità. Lei anche adesso sta provando ad aiutarmi, ma a suo dire io non reagisco, anzi sono ostile in molti casi. Quindi si spazientisce e mi attacca in modo ancora più duro. In questo modo spera di provocare una reazione positiva. Oggi le ho spiegato che in questo modo ed in questo momento difficilmente otterrà risultati se non si arma di una grande pazienza. E le ho anche detto che se mi attacca con questa cattiveria diventerà impossibile uscirne. Quindi, se non se la sente di aiutarmi, mi deve lasciare libero di andare via senza assurdi vincoli di timbrature di cartellino e senza minacce di ridurmi sul lastrico. Spero che mi abbia capito.
Farcela a fare cosa?
Il divorzio in Italia c’è dagli anni settanta, la separazione da sempre.
 

Blaise53

Utente di lunga data
[MENTION=7440]random[/MENTION] fai na’ cosa parlagli del forum, fai scrivere anche lei e vedi che tutto si risolve.
 

random

Utente di lunga data
Boh.

Non state superando niente senza farvi del male significa che vi state solo facendo del male. Non che il tradimento è niente. :facepalm:
Sei l’unico che l’hai letta in questo modo, un dubbio non ti viene?

Anche perché non mi riferivo “solo” al tradimento, ma a tutto il simpatico contorno di litigi/reazioni/azioni.

Poi se secondo te la vostra dinamica relazionale è sana, auguri. Ma davvero.

L'ho letta come l'hai scritta. Inoltre non ci stiamo facendo adesso del male, il male è già stato fatto. E non è detto che questa situazione sia superabile, quindi io cerco di valutare positivamente ogni piccolo progresso, ogni fiore che spunta dal fango. I progressi, ammesso che ci siano davvero, in questi casi sono molto lenti.
 
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