Brunetta
Utente di lunga data
Ma tu vivi in santa Arabia :carneval::rotfl::rotfl::rotfl:Sotto casa mia.
Quella dove va mia moglie.
Ma tu vivi in santa Arabia :carneval::rotfl::rotfl::rotfl:Sotto casa mia.
Quella dove va mia moglie.
Concordo.dopo![]()
In qualunque ruolo ci si possa trovare in un tradimento, quello che è importante è quello che succede dopo. Dopo che si viene scoperti e si deve decidere cosa fare e cosa scegliere e come si comunica quel che si è deciso.
Perché tanti, troppi, dicono cose atroci e imperdonabili?
Forse si dovrebbe essere indulgenti per quello che viene detto da chi si sta arrampicando sugli specchi o scivolando giù stridendo..
O forse sono questi i momenti in cui ci si rivela per quel che si è?
rileggendo un vecchio ma proprio vecchio thread mi sono imbattuto in questa discussione che può essere applicata a questa , è del 2007 per dire che non c'è niente di nuovo all'orizzonte
ecco perchè l'ho riportato , immagino di sì anche se non mi hai mai dato conferma.Concordo.
Non è che l’ho scritto io?:carneval:
Noi siamo avanti...Ma tu vivi in santa Arabia :carneval::rotfl::rotfl::rotfl:
Il paragone con il furto non funziona perché nel caso di un furto si parla di una proprietà, nel caso del tradimento è una persona libera che dispone liberamente di sé.Continuando e concludendo.
Dal mio punto di vista non ci sono spazi per continuare a fidarsi. L'amicizia finisce. Forse anche in malo modo.
Nel caso di una moglie il caso è analogo. Non ci sono spazi per continuare a fidarsi. Il matrimonio non finisce se ci sono troppi interessi contingenti. La casa, i figli, il patrimonio. Ma se problemi economici non ci sono, se i figli possono continuare a vivere senza che gli manchi nulla, o meglio mancherebbe solo la presenza assidua del padre, che però continuerebbe ad esserci tutti i giorni, se l'interesse per la casa non è una necessità, allora cosa rimane?
Il fatto che il "furto" sia avvenuto 10 anni fa e poi (probabilmente, anzi molto probabilmente), non si sia più ripetuto, abbiamo visto che non è sufficiente da solo a continuare il rapporto.
Quindi rimane, se c'è ancora, solo l'amore. Ed infatti io ammetto di amare molto mia moglie e di esserne attratto fisicamente. Quindi, potrebbe essere sufficiente a proseguire. Fermo restando che la fiducia non c'è più. E se l'amore è reciproco, allora è giusto che il "ladro" si adoperi con tutti i mezzi a sua disposizione per riconquistare la fiducia perduta...
Quoto....riprendendo il discorso di @danny : quante volte abbiamo letto sul giornale dell'indigente condannato per il furto per fame/necessità magari per solo un pezzo di formaggio, con il "delinquente" che non si spiega neanche lui come è arrivato a quel punto e sente solo la vergogna per quello che ha fatto e la vergogna di dover continuare a chiedere. Magari poi ci siamo indignati perchè i colletti bianchi che prendono mazzette da una vita sono praticamente "intoccabili"
Non dico che sia il caso di tua moglie solo lei (voi) lo sapete, ma semplicemente che le cose vanno lette, calate nel momento storico e circostanziate.
Non capisco come fai a parlare di "amore" senza "fiducia" ....per me questa si chiama consuetudine e paura del cambiamento.
....e comunque rimango della mia impressione: hai dei conti in sospeso storici con la tua metà e tutto sto teatrino rimane funzionale a ribaltare il tavolo
....e quoto @Nocciola
Vedi che persona intelligente? :carneval:ecco perchè l'ho riportato , immagino di sì anche se non mi hai mai dato conferma.
comunque posso affermare che mi piacete entrambi:up:
Non esiste una vita senza tentazioni, e detto per inciso un rapporto di coppia dove non ci sono tentazioni assomiglia molto ad ammmmore con connessi unicorni, visto che siamo umani, imperfetti ma pur sempre coscienti. Se resistere ad una tentazione perchè appunto si sceglie altrimenti non vale nulla, beh allora niente vale. (Te lo dice uno che ha la presunzione stavolta di sapere esattamente di cosa parla).Cedere è un termine che faceva cagare anche nei film degli anni sessanta. Uhuuu ci sono i tentatori ...uhuuu e lei (o lui) resisteeeee... Ma se un* deve resistere può anche prendere la valigia! Le persone scelgono quello che vogliono fare in base a mille considerazioni.
È vero.Noi siamo avanti...
Comunque dipende dai corsi.
Se fai corsi di zumba, twerk, chair dance, danza, reggaeton etc. attiri solo donne.
Per gli uomini da noi c'è calcetto o boxe in altre sedi.
A me fa ridere il termine perché contiene al suo interno, e “cedere” è il verbo coerente con questa logica, l’idea che si tratti di debolezza.Non esiste una vita senza tentazioni, e detto per inciso un rapporto di coppia dove non ci sono tentazioni assomiglia molto ad ammmmore con connessi unicorni, visto che siamo umani, imperfetti ma pur sempre coscienti. Se resistere ad una tentazione perchè appunto si sceglie altrimenti non vale nulla, beh allora niente vale. (Te lo dice uno che ha la presunzione stavolta di sapere esattamente di cosa parla).![]()
"Cedere" fa schifo anche a me ma non per questo non esistono le tentazioni, è questo che sto cercando di dirti.A me fa ridere il termine perché contiene al suo interno, e “cedere” è il verbo coerente con questa logica, l’idea che si tratti di debolezza. Debolezza di sta cippa! Si sceglie consapevolmente sempre.
Esistono i desideri."Cedere" fa schifo anche a me ma non per questo non esistono le tentazioni, è questo che sto cercando di dirti.
.....e la parola tentazioni che determina il loro valore etico. (Che la gente usa e che non ho inventato io).Esistono i desideri.
Sono sempre stato d'accordo su questo concetto..Ugualmente un uomo mi può piacere e desiderarlo, ma non mi tenta. Io sono soggetto non un oggetto metallico attirato da una calamita.
"Cedere" fa schifo anche a me ma non per questo non esistono le tentazioni, è questo che sto cercando di dirti.
Esistono i desideri.
.....e la parola tentazioni che determina il loro valore etico. (Che la gente usa e che non ho inventato io).
Vi perdete sempre e troppo sulle "parole".Sono sempre stato d'accordo su questo concetto..
"Mi piace.. eccome se mi piace, ma sono sereno/a" è una cosa "interna"
"Mi tenta.. sono tentato.." determina una forza esterna alla quale devo resistere (o seguire)
Personalmente non ho mai attribuito nè ai miei desideri, nè alle mie decisioni in proposito una responsabilità esterna e non ho nessuna remora ad usare la parola tentazione, nella sua accezione cattolica romana e bigotta se vi fa piacere. E non perchè io lo sia (romano cattolico e nemmeno bigotto) ma perchè è una parola che riconosce più che in "desiderio" proprio una responsabilità etica in proposito. Quello che conta comunque non sono le parole, sono i fatti e la capacità di dire no a se stessi, che tanto sembra latitare sia nelle persone che dovrebbero educare gli altri, sia nel risvolto delle decisioni personali.Sono sempre stato d'accordo su questo concetto.. "Mi piace.. eccome se mi piace, ma sono sereno/a" è una cosa "interna" "Mi tenta.. sono tentato.." determina una forza esterna alla quale devo resistere (o seguire)
Ma quali parole???Vi perdete sempre e troppo sulle "parole".
Immaginatevi a passare un pomeriggio a parlare con una bella ragazza (o un bel ragazzo), immaginate di stare bene con lei, di sentirne l'odore e di provare piacere a quella sensazione, di guardare i suoi occhi, cogliere il suo sguardo e pensare a quante delicatezza possa esservi oltre quelle iridi, immaginate di scoprire tanti punti in comune, di condividere argomenti di conversazione come non vi era mai capitato o come non ricordate più.
E immaginate che lei a un certo punto faccia un movimento e di scoprire in quell'istante quanto può essere attraente un corpo, quanto può esserlo il suo. E di provare improvvisamente e inaspettatamente desiderio di sfiorare la sua pelle, le sue labbra, i suoi capelli...
Che fate?
Cedete al vostro desiderio, vi "lasciate andare", la baciate, la abbracciate o molto più semplicemente esternate le vostre sensazioni coinvolgendola in un abbraccio emotivo?
O dal momento che siete sposati, censurate tutto questo e camuffate il vostro interesse?
Quello che deciderete e solo quello definisce voi come individuo e l'importanza che date alla vostra relazione ufficiale.
Le emozioni rappresentano invece la vostra natura.
:up:Personalmente non ho mai attribuito nè ai miei desideri, nè alle mie decisioni in proposito una responsabilità esterna e non ho nessuna remora ad usare la parola tentazione, nella sua accezione cattolica romana e bigotta se vi fa piacere. E non perchè io lo sia (romano cattolico e nemmeno bigotto) ma perchè è una parola che riconosce più che in "desiderio" proprio una responsabilità etica in proposito. Quello che conta comunque non sono le parole, sono i fatti e la capacità di dire no a se stessi, che tanto sembra latitare sia nelle persone che dovrebbero educare gli altri, sia nel risvolto delle decisioni personali.