Forse esiste una gradazione, nel tradire.
Perchè anche il flirt, per quanto innocente, rappresenta un tradimento, tant'è vero che al partner non lo si dice!
Però esiste una scala per cui c'è chi non sente pulsione traditoria (vedi persa/ritrovata), chi le prova e si trattiene o cerca di far finta di nulla, chi inizia un gioco pericoloso ma non vuole andare oltre, sa fermarsi prima, non farsi coinvolgere del tutto (quello che diceva miki poco fa), chi cede al desiderio e poi si rimette in carreggiata capendo di aver fatto una sciocchezza, chi si fa prendere e mette in discussione vita e certezze per uno pseudo-amore.
La via più semplice è la prima, che non richiede scelte, ma capite. La seconda è la via dei saggi, ma quanti possono dire di esservi passati indenni? La maggior parte ci arriva dopo essere passato per quelle successive e aver capito che il fuoco scotta e le mamme avevano ragione dicendo di non giocarci... L'ultima è la più coerente (assurdamente) ma distruttiva: metto in ballo tutto, ma lo faccio per amore... ha senso? è giusto? non credo, ma non conta.
Quelle intermedie sono situazioni difficili, tradimenti che lasciano l'amaro, duri da accettare in relazione a sè stessi, per cultura ed esperienze, che lasciano un segno forte, comunque vada a finire, in sè e nella storia se la cosa viene fuori.