SOS adolescere

Mary The Philips

Utente di lunga data
Domande secche: se un adolescente fa fatica ad accettare il/la nuovo/a compagna dei genitori separati, come ci si comporta? Il/la nuova arrivata quale postura è bene che attui con la/il ragazzo? E se consideriamo che lo si conosca e frequenti da più di un decennio, che lo sia accolto in casa come e più di un figlio proprio da quando era piccolissimo e che ora ci si ritrovi a fronteggiare un'ostilità inedita, cosa è bene fare soprattutto alla luce del fatto che l'adolescente stesso affermi che non è affatto la persona che non gli va giù quanto il "ruolo" che riveste, perchè in fondo in fondo al cuore culla il desiderio che i propri genitori siano insieme?
 

sienne

lucida-confusa
Domande secche: se un adolescente fa fatica ad accettare il/la nuovo/a compagna dei genitori separati, come ci si comporta? Il/la nuova arrivata quale postura è bene che attui con la/il ragazzo? E se consideriamo che lo si conosca e frequenti da più di un decennio, che lo sia accolto in casa come e più di un figlio proprio da quando era piccolissimo e che ora ci si ritrovi a fronteggiare un'ostilità inedita, cosa è bene fare soprattutto alla luce del fatto che l'adolescente stesso affermi che non è affatto la persona che non gli va giù quanto il "ruolo" che riveste, perchè in fondo in fondo al cuore culla il desiderio che i propri genitori siano insieme?

Ciao

da quanto sono separati i genitori?

Spesso noto, che se i genitori hanno messo il figlio davanti ai fatti compiuti di una separazione, il figlio ha grosse difficoltà a capire che si tratta di due individui che non possono più continuare un percorso assieme e continua a desiderarli come unità. È un lavoro che va recuperato e spetta ai genitori.


sienne
 

Eliade

Super Zitella Acida
Domande secche: se un adolescente fa fatica ad accettare il/la nuovo/a compagna dei genitori separati, come ci si comporta? Il/la nuova arrivata quale postura è bene che attui con la/il ragazzo? E se consideriamo che lo si conosca e frequenti da più di un decennio, che lo sia accolto in casa come e più di un figlio proprio da quando era piccolissimo e che ora ci si ritrovi a fronteggiare un'ostilità inedita, cosa è bene fare soprattutto alla luce del fatto che l'adolescente stesso affermi che non è affatto la persona che non gli va giù quanto il "ruolo" che riveste, perchè in fondo in fondo al cuore culla il desiderio che i propri genitori siano insieme?
Penso che dipenda da quanto i genitori sono separati e da come si siano separati e, secondo me, come si è ritrovata ad essere la/il compagna/o del genitore....
Anche se la storia che non gli giù il ruolo, mi puzza un po' di bugia....

Comunque cortesia, discrezione (tanta discrezione) e pazienza....
 

Mary The Philips

Utente di lunga data
Ciao

da quanto sono separati i genitori?

Spesso noto, che se i genitori hanno messo il figlio davanti ai fatti compiuti di una separazione, il figlio ha grosse difficoltà a capire che si tratta di due individui che non possono più continuare un percorso assieme e continua a desiderarli come unità. È un lavoro che va recuperato e spetta ai genitori.


sienne
La bambina era piccola, neanche li ricorda i genitori insieme che hanno entrambi una relazione stabile da molti anni.

Temo che il fatto che la madre sia stata lasciata, non per un'altra, e che non riesca a rassegnarsi nonostante si sia risposata, influenzi le figlie.
 
Ultima modifica:

Mary The Philips

Utente di lunga data
Penso che dipenda da quanto i genitori sono separati e da come si siano separati e, secondo me, come si è ritrovata ad essere la/il compagna/o del genitore....
Anche se la storia che non gli giù il ruolo, mi puzza un po' di bugia....

Comunque cortesia, discrezione (tanta discrezione) e pazienza....
A domanda su cosa la infastidisce e pronta ad accettare qualsiasi risposta, risponde che non c'e' nulla in particolare che non le piaccia, solo che il padre mi ama non va bene. Credo sia convinta, come la madre, che l'altra, cioe' io, sia stata la causa della rottura del matrimonio, ma non e' così. Ho cercato anche di dimostrarglielo come potevo e molto semplicemente e naturalmente, ma temo che non credano ne' a me ne' a mio marito. Non so che farci se e' così. ..
 

mistral

Utente di lunga data
Questo è un brutto loop.
Una mia amica si sta separando dopo decenni di sopportazione ,ne ha tutte le ragioni perché il marito è di una crudeltà mentale impressionante da sempre.É stato avvisato da lei mille volte ma lui si è sempre fatto una risata.
Non aveva assolutamente altri uomini all'orizzonte,poi casualmente ,dopo che già vivevano separati da mesi,lei incontra un suo ex vicino di casa ,separato anche lui e cominciano a frequentarsi.Da che il marito era disposto alla separazione consensuale ,si sta andando alla giudiziale perché si è convinto di essere stato preso per i fondelli e addossa tutta la causa al nuovo arrivato.Ha trovato il modo di riscattarsi,la separazione non è a causa sua ma per il nuovo uomo della moglie.
Stessa cosa probabilmente è per questa donna,se ha convinto le figlie di ciò ,rimane solo la speranza che una volta cresciute e maturate siano in grado di ragionare ma al momento ,a questa età l'abbinata papa/figlie adolescenti e "intrusa" la vedo problematica.
Hai provato a domandare che atteggiamento hanno con il nuovo compagno della madre?
 

Brunetta

Utente di lunga data
Io credo che non si debba pensare che ragazzini siano in grado di avere una tale consapevolezza di sé e dei propri sentimenti da poterli comunicare chiaramente.
Per dire un ragazzo potrebbe dire che non vuole il nuovo compagno convinto mentre la risposta che vorrebbe avere è "invece io ti voglio, ma non sostituisco tuo padre".
 

Mary The Philips

Utente di lunga data
Questo è un brutto loop.
Una mia amica si sta separando dopo decenni di sopportazione ,ne ha tutte le ragioni perché il marito è di una crudeltà mentale impressionante da sempre.É stato avvisato da lei mille volte ma lui si è sempre fatto una risata.
Non aveva assolutamente altri uomini all'orizzonte,poi casualmente ,dopo che già vivevano separati da mesi,lei incontra un suo ex vicino di casa ,separato anche lui e cominciano a frequentarsi.Da che il marito era disposto alla separazione consensuale ,si sta andando alla giudiziale perché si è convinto di essere stato preso per i fondelli e addossa tutta la causa al nuovo arrivato.Ha trovato il modo di riscattarsi,la separazione non è a causa sua ma per il nuovo uomo della moglie.
Stessa cosa probabilmente è per questa donna,se ha convinto le figlie di ciò ,rimane solo la speranza che una volta cresciute e maturate siano in grado di ragionare ma al momento ,a questa età l'abbinata papa/figlie adolescenti e "intrusa" la vedo problematica.
Hai provato a domandare che atteggiamento hanno con il nuovo compagno della madre?

Col marito della madre stessa solfa.
 

Mary The Philips

Utente di lunga data
Io credo che non si debba pensare che ragazzini siano in grado di avere una tale consapevolezza di sé e dei propri sentimenti da poterli comunicare chiaramente.
Per dire un ragazzo potrebbe dire che non vuole il nuovo compagno convinto mentre la risposta che vorrebbe avere è "invece io ti voglio, ma non sostituisco tuo padre".

Non so se lei faccia la sovrapposizione con la figura materna nonostante io non mi sia mai posta come tale. Per carita'. So qual e' il mio posto e onestamente e modestamente ho ben poco da rimproverarmi. Nonostante l'atteggiamento ostico che mi ritrovo a fronteggiare conservo una postura adulta ed equilibrata, comprensiva ed accogliente. Il punto e' che non funziona, anzi se possibile fomenta ancor di piu', dunque mi stavo chiedendo se non fosse il caso di trattarla come farei con un adulto, tipo non imporre la mia compresenza e bloccare quanto faccio di "pratico" per lei, a tutto tondo, tanto per dimostrarle che nulla cade dal cielo per grazia divina e che nulla le e' dovuto da una persona che ha iniziato a considerare estranea. Se e' quello che desidera posso accontentarla senza problemi. Dovrei?
 

disincantata

Utente di lunga data
Non so se lei faccia la sovrapposizione con la figura materna nonostante io non mi sia mai posta come tale. Per carita'. So qual e' il mio posto e onestamente e modestamente ho ben poco da rimproverarmi. Nonostante l'atteggiamento ostico che mi ritrovo a fronteggiare conservo una postura adulta ed equilibrata, comprensiva ed accogliente. Il punto e' che non funziona, anzi se possibile fomenta ancor di piu', dunque mi stavo chiedendo se non fosse il caso di trattarla come farei con un adulto, tipo non imporre la mia compresenza e bloccare quanto faccio di "pratico" per lei, a tutto tondo, tanto per dimostrarle che nulla cade dal cielo per grazia divina e che nulla le e' dovuto da una persona che ha iniziato a considerare estranea. Se e' quello che desidera posso accontentarla senza problemi. Dovrei?

No, per me non dovresti.
Potrebbe essere dovuto ad altro, un malessere suo dovuto all'eta', anche i nostri figli passano periodi in cui non sai piu' come prenderli eppure sono nostri, e facciamo l'impossibile per loro.
Se ricordo bene ne avevi gia accennato ed e' un peperino di suo.

Io continuerei a fare per lei quello che facevi prima, le passera'. Che intervenga il padre se esagera.
 
Ultima modifica:

Mary The Philips

Utente di lunga data
No, per me non dovresti.
Potrebbe essere dovuto ad altro, un malessere suo dovuto all'eta', anche i nostri figli passano periodi in cui non sai piu' come prenderli eppure sono nostri, e mpossibile per loro.
Se ricordo bene ne avevi gia accennato ed e' un peperino di suo.

Io continuerei a fare per lei quello che facevi prima, le passera'. Che intervenga il padre se esagera.

Ricordi bene; purtroppo le cose non sono migliorate, anzi. Addirittura si e' inventata cose di sana pianta e ormai il rapporto si riduce a sue richieste di vario genere, dialogo zero. Per sentirmi rispondere cazzate o bugie palesi ormai evito anche di intavolare qualsiasi discorso. Aspetto che le passi, e va bene, ma cosa le insegno con un atteggiamento che lei percepisce, immagino, come remissivo? Che le persone si possono usare in certe situazioni? Che i figli di separati possono spadroneggiare nelle vite degli altri perche' sono in debito con la vita stessa?
 

Brunetta

Utente di lunga data
Non so se lei faccia la sovrapposizione con la figura materna nonostante io non mi sia mai posta come tale. Per carita'. So qual e' il mio posto e onestamente e modestamente ho ben poco da rimproverarmi. Nonostante l'atteggiamento ostico che mi ritrovo a fronteggiare conservo una postura adulta ed equilibrata, comprensiva ed accogliente. Il punto e' che non funziona, anzi se possibile fomenta ancor di piu', dunque mi stavo chiedendo se non fosse il caso di trattarla come farei con un adulto, tipo non imporre la mia compresenza e bloccare quanto faccio di "pratico" per lei, a tutto tondo, tanto per dimostrarle che nulla cade dal cielo per grazia divina e che nulla le e' dovuto da una persona che ha iniziato a considerare estranea. Se e' quello che desidera posso accontentarla senza problemi. Dovrei?
Veramente io ho detto che è più probabile il contrario.
Neanche da adulti vediamo chiaramente noi e le situazioni.
Come può un ragazzino o una ragazzina controllare i propri pensieri e sentimenti? Se la relazione oggettivamente l'ha tenuta lontana dal padre come potrebbe non nutrire risentimento?
Deve soprattutto essere rassicurata di non essere così indegna d'amore da aver causato l'allontanamento e che non è in suo potere ricomporre la coppia genitoriale.
 

Mary The Philips

Utente di lunga data
Veramente io che è più probabile il contrario.
Neanche da adulti vediamo chiaramente noi e le situazioni.
Come può un ragazzino o una ragazzina controllare i propri pensieri e sentimenti? Se la relazione oggettivamente l'ha tenuta lontana dal padre come potrebbe non nutrire risentimento?
Deve soprattutto essere rassicurata di non essere così indegna d'amore da aver causato l'allontanamento e che non è in suo potere ricomporre la coppia genitoriale.

Allora non ho capito cosa hai detto prima. Ti rileggo domani con calma.

Comunque il giusto lavoro da fare con i figli, come giustamente fai notare tu, va fatto soprattutto dai genitori secondo me. Se risentimento e' fisiologico che provi, e' normale che sia tutto riversato su qualcuno che ne' l'ha messa al mondo, ne' e' in alcun modo responsabile delle scelte dei suoi genitori? Perche' un'estranea (a questo punto) deve fare da parafulmine mentre tutti gli altri sono salvi?
 

sienne

lucida-confusa
La bambina era piccola, neanche li ricorda i genitori insieme che hanno entrambi una relazione stabile da molti anni.

Temo che il fatto che la madre sia stata lasciata, non per un'altra, e che non riesca a rassegnarsi nonostante si sia risposata, influenzi le figlie.

Ciao

come lo dimostra, se posso chiedere, la madre che ancora non si è rassegnata? Dopo tanti anni poi.
Se così fosse, fa vivere le figlie in una situazione ambigua a casa propria. Con suo marito hanno un buon rapporto?

Per quanto riguarda te, se le cause stanno in questi aspetti, non puoi fare gran che. Spetta assolutamente ai genitori di mettersi assieme e collaborare nella stessa direzione. Tu puoi solo porre dei limiti. I tuoi limiti che vanno rispettati, con tutta la comprensione di questo mondo per il suo malessere. È un'aspetto che esula dal fatto di essere madre, estranea o quello che sia.


sienne
 

Brunetta

Utente di lunga data
Allora non ho capito cosa hai detto prima. Ti rileggo domani con calma.

Comunque il giusto lavoro da fare con i figli, come giustamente fai notare tu, va fatto soprattutto dai genitori secondo me. Se risentimento e' fisiologico che provi, e' normale che sia tutto riversato su qualcuno che ne' l'ha messa al mondo, ne' e' in alcun modo responsabile delle scelte dei suoi genitori? Perche' un'estranea (a questo punto) deve fare da parafulmine mentre tutti gli altri sono salvi?
Perché l'unica razionale dovrebbe essere un'adolescente?!
Ognuno deve salvare se stesso e per farlo deve salvare delle immagini di riferimento, anche quando crescendo ha bisogno di differenziazione.
Chi ha subìto le scelte degli adulti è stata una bambina e adesso che sente di avere la forza per non subire esprime come può anche la rabbia di una bimba che non capiva nulla ma si è sentita abbandonata.
Non sa neanche cosa prova e perché, né tanto meno perché sente quello che sente nei confronti di ogni adulto che l'aveva fatta sentire sbagliata.
Tu non c'entri, ma la bimba non capiva.
 

Brunetta

Utente di lunga data
Ciao

come lo dimostra, se posso chiedere, la madre che ancora non si è rassegnata? Dopo tanti anni poi.
Se così fosse, fa vivere le figlie in una situazione ambigua a casa propria. Con suo marito hanno un buon rapporto?

Per quanto riguarda te, se le cause stanno in questi aspetti, non puoi fare gran che. Spetta assolutamente ai genitori di mettersi assieme e collaborare nella stessa direzione. Tu puoi solo porre dei limiti. I tuoi limiti che vanno rispettati, con tutta la comprensione di questo mondo per il suo malessere. È un'aspetto che esula dal fatto di essere madre, estranea o quello che sia.


sienne
Quoto. Il limiti chiari sono un contenimento.
 

spleen

utente ?
Allora non ho capito cosa hai detto prima. Ti rileggo domani con calma.

Comunque il giusto lavoro da fare con i figli, come giustamente fai notare tu, va fatto soprattutto dai genitori secondo me. Se risentimento e' fisiologico che provi, e' normale che sia tutto riversato su qualcuno che ne' l'ha messa al mondo, ne' e' in alcun modo responsabile delle scelte dei suoi genitori? Perche' un'estranea (a questo punto) deve fare da parafulmine mentre tutti gli altri sono salvi?
E il padre in questo frangnte? Non dovrebbe essere lui per esempio a stabilire con chiarezza come stanno le cose?
 

Skorpio

Utente di lunga data
...

Premetto che un adolescente ha naturale aspirazione a sperare di vedere la sua famiglia riunita, e in qualche modo deve accettare nel tempo che ciò non avverrà.

Individuare i colpevoli di un nostro disagio è altrettanto naturale, e almeno in un adolescente va compreso e in qualche modo gestito.

L unica persona emotivamente "qualificata" a spiegare almeno razionalmente la nuova situazione alla adolescente, in questo specifico contesto sembra essere la madre, che dovrebbe dirgli che nel distacco che c'è stato tu non c'entri proprio nulla.

Fatto e accertato questo, da li si parte con delle strategie di serena convivenza, che vanno a ricercare equilibri accettabili nel rispetto reciproco.
Non c'è una strategia giusta, vanno un po provate x vedere l efficacia.

Ma non capisco se il punto precedente è avvenuto, e cioè cosa la madre ha effettivamente spiegato alla figlia circa la separazione dei genitori, e circa il tuo ruolo in questa separazione, che credo di capire sia totalmente nullo
 
Ultima modifica:

Mary The Philips

Utente di lunga data
Ciao

come lo dimostra, se posso chiedere, la madre che ancora non si è rassegnata? Dopo tanti anni poi.
Se così fosse, fa vivere le figlie in una situazione ambigua a casa propria. Con suo marito hanno un buon rapporto?

Per quanto riguarda te, se le cause stanno in questi aspetti, non puoi fare gran che. Spetta assolutamente ai genitori di mettersi assieme e collaborare nella stessa direzione. Tu puoi solo porre dei limiti. I tuoi limiti che vanno rispettati, con tutta la comprensione di questo mondo per il suo malessere. È un'aspetto che esula dal fatto di essere madre, estranea o quello che sia.


sienne
Purtroppo in questi giorni sono sempre di frettissima e non posso argomentare come vorrei. Lo farò non appena possibile.

La madre ignora totalmente, a suo dire e per quanto visto personalmente, il ruolo del marito nell'esercizio della funzione educativa delle figlie e si riferisce, anche per ogni piccola cosa, al padre che partecipa per quello che può nonostante la mancanza di convivenza. Spesso i due uomini, che hanno un buon dialogo, sono d'accordo su alcune strategie e sui metodi, ma lei, nel rapporto simbiotico che ha stabilito con le figlie, fa scelte autonome che quasi sempre vanno nella direzione di accontentare le ragazze in tutto e per tutto, senza nessun limite, senza nessun freno, senza nessun ragionamento, senza punizioni, in un tira a campare in cui loro sono le padrone che pretendono ogni soddisfazione e lei la serva che esegue. Non conosco bene i termini del rapporto col marito della madre ma deduco che sia una figura assolutamente ininfluente.

Io comprendo eccome il disagio e mai mi sono posta in posizione di contrapposizione o peggio ancora sullo stesso piano dialogico anche se qualche volta sono stata tentata, tipo quando dopo avermi ignorata bellamente e non avermi considerata di pezza, mi chiede di comprarle cose. Non mi piace essere usata, non voglio. E' un mio diritto non permetterlo, così come è un mio dovere fare tutto quanto è in mio potere per armonizzare una situazione complicata.
 
Top