Tebe
Egocentrica non in incognito
Conobbi Letizia una notte d'estate alle 3.
Stavo tornando da una festa mega e mentre viaggiavo tranquilla...la macchina davanti investì un animale.
Mi fermai subito. In una frenata istintiva. E anche l'auto che arrivava in senso opposto.
Scesi con tacco brillantinato, microvestito, trucco sfatto.
Lei anche. A parte il tacco brillantinato.
Seppi dopo che stava tornando da una notte di sesso con uno dei suoi tromba amici.
Diventammo amiche quella sera, mentre raccattavamo la volpe (si, era una volpe. Un cucciolo) e svegliavamo il mio veterinario.
Avevamo circa 25/26 anni e diventammo inseparabili.
Stessa testa sulle cose importanti. Era una diversamente fedele come me. Frequentava solo locali gay come me. Viveva da sola. Come me.
Un incontro di anime proprio.
Poi lei si innamorò.
Di un coglione.
Un omucolo immaturo e mediocre con cui ci odiammo subito.
Omucolo mi vedeva come colei che portava sulla cattiva strada Letizia e io lo vedevo come un cerebroleso poco intelligente che le avrebbe tarpato le ali.
-Tebe...io mi sposo.- disse un giorno mentre passeggiavamo per vetrine.
Mi venne freddo.-Spero non con lui...- dissi.
Aveva cambiato vita.
Era diventata fedele. E questo poteva andare bene ma...lui le bloccava ogni sua esternazione e Letizia ne aveva molte.
Era gioiosa, caciarona, ironica, un pò grezza...era lei.
E Omucolo la stava facendo diventare una copia sbiadita.
-No Letizia, smettila di ridere con la bocca aperta.-
-No Letizia non devi fare il dito se ti suonano in macchina.-
-No letizia, quella gonna è troppo corta.-
No letizia. No Letizia. No Letizia.
Inutile chiedersi come lei facesse a non vedere.
Tutti abbiamo incontrato nella vita almeno una persona che ha tentato di cambiarci e tutti,almeno una volta, ci siamo fatti "manipolare" per compiacere.
Cominciai la mia battaglia personale contro di lui.
-Letizia pensaci.-
-No. Io lo amo è l'uomo giusto.-
-Letizia ricollega le sinapsi.-
-Le ho collegate benissimo. Io lo sposo.-
Niente. A testa bassa. Come un ariete.
-Tebe mi fai da testimone?-
-No.-
-No?-
-No mi dispiace. Sono contro in maniera totale a questo matrimonio alla Promessi sposi, quindi verrò perchè sei una mia amica ma non puoi chiedermi di fare da testimone.-
Il mattino del matrimonio, proprio come nei film, mentre lei si preparava tra estetista, fotografo e cazzate varie...-Letizia...non sto scherzando. Ripensaci. Fottitene degli ospiti, dei tuoi, del prete, della chiesa...Ti prego non sposarti.-
-Tebe smettila!-
-Ok la smetto ma voglio che tu sappia una cosa. Anche solo un secondo prima di dire si se cambi idea io sono in prima fila. Basta un cenno. E ti porto via.-
Ridemmo come due cretine ma lei sapeva che ero assolutamente seria.
L'avrei davvero fatto.
Non cambiò idea.
Si sposarono.
Continuavamo a vederci, nonostante lui brontolasse perchè non gradiva la cattiva compagnia di Tebe.
E io vedevo lei sempre più..incupita. Grigia.
Ingabbiata in un ruolo da matrona romana che non era il suo.
Dov'era la sua risata grassa e poco fine?
I suoi scherzi i suoi...
Un altra donna.
Poi cominciai a notare dei segni inequivocabili...
Nuovo taglio.
Nuovo colore.
La risata che stava tornando.
-Chi è lui?-le chiesi.
-Paolo.- ovvero il migliore amico del marito.
Cazzo.
Un ritorno al tradimento in grande stile.
Ci organizzammo.
Ero la sua copertura.
E.
Si innamorarono.
-Cazzo Tebe ti avessi ascoltato...-
-Evvabhè...c'è il divorzio. Scrostati prima possibile da quell'ameba...-
Qualche mese dopo, un mattino mentre stavo prendendo a casa mia un caffè con un trombamico mi squilla il telefono.
Letizia -E' scoppiato un merdone.-
-Ti ha beccata..-
-Si...cazzo. Una polla..-
-Noooo...non dirmi che hai fatto venire Paolo in casa e vi ha beccato...-
-Si...praticamente a letto...-
-Dov'è tuo marito adesso?-
-E' uscito urlando che sono una troia e che sarebbe andato immediatamente a dirlo ai miei...-
-Ok..come vi ha beccato? Eravate nudi? Le persiane? Chiuse o aperte?-
-Non eravamo ancora nudi...le persiane erano chiuse ma..-
-Quindi c'era penombra...-
-Si ma...-
-Ok..tu cosa avevi addosso?-
-La maglia sopra del pigiama...-
-E Lui?-
-Era ancora vestito...-
-Bene...e le vostre posizioni?-
-Lui era seduto sul letto...io anche...-
-E quando è entrato tuo marito vi siete messi a parlare?-
-No...è entrato un attimo in camera, ed è schizzato subito via...-
-Ascolta bene. Nega. Nega tutto. Era quasi buio. Ha visto male. Qualsiasi cosa dica di avere visto tu negala.-
-Ma Tebe come...-
-Cazzo nega. Vengo subito da te. E perfezioniamo il piano.-
-Ma comunque eravamo vicini! Quasi abbracciati!-
-Ok...tranquilla. Hai la tosse. Ti sei sentita poco bene. Hai chiamato Paolo perchè sapevi essere ancora a casa per portarti uno sciroppo...-
-Ma Tebe non ho la tosse...-
-Tu hai la tosse. Hai. La tosse. Ora ti porto uno sciroppo.-
-Ma..-
-Letizia. Hai la tosse.-
-Cof cof cof.-
Fu un delirio.
Lui ovviamente "credette" di avere visto male e lei ebbe la tosse per 10 giorni, ma ormai...
Letizia e Paolo erano innamorati.
Lei venne a stare da me per qualche mese e Paolo praticamente anche.
Si sono sposati tre anni fa, in comune, con 10 invitati e nemmeno i genitori, e me come unica testimone di lei.
La sono andata a prendere a casa, l'ho truccata mentre Paolo e Mattia si portavano via i suoi bimbi tutti emozionati che mamma si stava sposando.
-I tuoi genitori duri e puri?- le dissi mentre le laccavo i capelli.
-Si...non me l'hanno ancora perdonata del tradimento e del divorzio...lo sai sono iper cattolici... ma non mi interessa....io sono davvero felice.-
-Canna?-
-Tebe dai!!! SIIIIIIIIIIIIIIIIIII-
Arrivammo in comune in ritardo.
La portai io.
Scesi e le aprì la porta, con Mattia tutto agitato che pensava fossimo scappate.
Il sindaco era emozionatissimo, era il primo matrimonio che celebrava in assoluto nel microscopico paesino e immagino che sia rimasto scioccato.
Senza genitori. 10 persone in tutto di cui la metà gay.
Io e il testimone di Paolo che ci punzecchiavamo come due cretini.
-Acida..- mi sussurrava.
-Impotente..- rispondevo.
E Letizia -Scusi sindaco ovviamente rispondo di si a tutto quindi se vuole continuare....Tebe. Gian Marco. Ora basta!-
-Colpa di Marco.-
-No colpa di Tebe. Acida.-
-Impotente.-
-Mamma mamma!!!! Tebe e Gian Marco si dicono le brutte parole!!!!Cosa vuol dire imponotente? Papà mamma guardate!!! Zio Mattia ha gli svampini!!! Mamma perchè non lo sgridi come fai con noi??? Mammaaaaaaaaaaa. ma quanto ci mettete a sposarvi? fameeeeeeeeeeeeee!!! Papà uffaaaaaaaaaaaaaaaa-
Vorrei tanto prendere la macchina e andare da lei per spettegolare di Manager come faccio qui.
Mi manca non poter dire nulla nella vita reale ed Eliado non fa testo.
Non è donna. Non può capire e non pretendo nemmeno lo faccia.
Mi manca anche l'altra amica del trio, Sabina, un altra Tebe ma single che da quattro anni intrattiene una relazione scopereccia con uno sposato.
E' la prima volta che nascondo loro delle cose.
Ci siamo dette sempre tutto.
E ho chiamato loro appena beccato il tradimento di Mattia.
Ma non posso.
Non perchè non capirebbero, anzi.
Capirebbero eccome ma...
Entrambe adorano Mattia.
E non voglio che facciano una scelta.
Poi se tutto andasse male.
Se venissi beccata.
Sarebbero al mio fianco senza se e senza ma.
Questo lo so.
Stavo tornando da una festa mega e mentre viaggiavo tranquilla...la macchina davanti investì un animale.
Mi fermai subito. In una frenata istintiva. E anche l'auto che arrivava in senso opposto.
Scesi con tacco brillantinato, microvestito, trucco sfatto.
Lei anche. A parte il tacco brillantinato.
Seppi dopo che stava tornando da una notte di sesso con uno dei suoi tromba amici.
Diventammo amiche quella sera, mentre raccattavamo la volpe (si, era una volpe. Un cucciolo) e svegliavamo il mio veterinario.
Avevamo circa 25/26 anni e diventammo inseparabili.
Stessa testa sulle cose importanti. Era una diversamente fedele come me. Frequentava solo locali gay come me. Viveva da sola. Come me.
Un incontro di anime proprio.
Poi lei si innamorò.
Di un coglione.
Un omucolo immaturo e mediocre con cui ci odiammo subito.
Omucolo mi vedeva come colei che portava sulla cattiva strada Letizia e io lo vedevo come un cerebroleso poco intelligente che le avrebbe tarpato le ali.
-Tebe...io mi sposo.- disse un giorno mentre passeggiavamo per vetrine.
Mi venne freddo.-Spero non con lui...- dissi.
Aveva cambiato vita.
Era diventata fedele. E questo poteva andare bene ma...lui le bloccava ogni sua esternazione e Letizia ne aveva molte.
Era gioiosa, caciarona, ironica, un pò grezza...era lei.
E Omucolo la stava facendo diventare una copia sbiadita.
-No Letizia, smettila di ridere con la bocca aperta.-
-No Letizia non devi fare il dito se ti suonano in macchina.-
-No letizia, quella gonna è troppo corta.-
No letizia. No Letizia. No Letizia.
Inutile chiedersi come lei facesse a non vedere.
Tutti abbiamo incontrato nella vita almeno una persona che ha tentato di cambiarci e tutti,almeno una volta, ci siamo fatti "manipolare" per compiacere.
Cominciai la mia battaglia personale contro di lui.
-Letizia pensaci.-
-No. Io lo amo è l'uomo giusto.-
-Letizia ricollega le sinapsi.-
-Le ho collegate benissimo. Io lo sposo.-
Niente. A testa bassa. Come un ariete.
-Tebe mi fai da testimone?-
-No.-
-No?-
-No mi dispiace. Sono contro in maniera totale a questo matrimonio alla Promessi sposi, quindi verrò perchè sei una mia amica ma non puoi chiedermi di fare da testimone.-
Il mattino del matrimonio, proprio come nei film, mentre lei si preparava tra estetista, fotografo e cazzate varie...-Letizia...non sto scherzando. Ripensaci. Fottitene degli ospiti, dei tuoi, del prete, della chiesa...Ti prego non sposarti.-
-Tebe smettila!-
-Ok la smetto ma voglio che tu sappia una cosa. Anche solo un secondo prima di dire si se cambi idea io sono in prima fila. Basta un cenno. E ti porto via.-
Ridemmo come due cretine ma lei sapeva che ero assolutamente seria.
L'avrei davvero fatto.
Non cambiò idea.
Si sposarono.
Continuavamo a vederci, nonostante lui brontolasse perchè non gradiva la cattiva compagnia di Tebe.
E io vedevo lei sempre più..incupita. Grigia.
Ingabbiata in un ruolo da matrona romana che non era il suo.
Dov'era la sua risata grassa e poco fine?
I suoi scherzi i suoi...
Un altra donna.
Poi cominciai a notare dei segni inequivocabili...
Nuovo taglio.
Nuovo colore.
La risata che stava tornando.
-Chi è lui?-le chiesi.
-Paolo.- ovvero il migliore amico del marito.
Cazzo.
Un ritorno al tradimento in grande stile.
Ci organizzammo.
Ero la sua copertura.
E.
Si innamorarono.
-Cazzo Tebe ti avessi ascoltato...-
-Evvabhè...c'è il divorzio. Scrostati prima possibile da quell'ameba...-
Qualche mese dopo, un mattino mentre stavo prendendo a casa mia un caffè con un trombamico mi squilla il telefono.
Letizia -E' scoppiato un merdone.-
-Ti ha beccata..-
-Si...cazzo. Una polla..-
-Noooo...non dirmi che hai fatto venire Paolo in casa e vi ha beccato...-
-Si...praticamente a letto...-
-Dov'è tuo marito adesso?-
-E' uscito urlando che sono una troia e che sarebbe andato immediatamente a dirlo ai miei...-
-Ok..come vi ha beccato? Eravate nudi? Le persiane? Chiuse o aperte?-
-Non eravamo ancora nudi...le persiane erano chiuse ma..-
-Quindi c'era penombra...-
-Si ma...-
-Ok..tu cosa avevi addosso?-
-La maglia sopra del pigiama...-
-E Lui?-
-Era ancora vestito...-
-Bene...e le vostre posizioni?-
-Lui era seduto sul letto...io anche...-
-E quando è entrato tuo marito vi siete messi a parlare?-
-No...è entrato un attimo in camera, ed è schizzato subito via...-
-Ascolta bene. Nega. Nega tutto. Era quasi buio. Ha visto male. Qualsiasi cosa dica di avere visto tu negala.-
-Ma Tebe come...-
-Cazzo nega. Vengo subito da te. E perfezioniamo il piano.-
-Ma comunque eravamo vicini! Quasi abbracciati!-
-Ok...tranquilla. Hai la tosse. Ti sei sentita poco bene. Hai chiamato Paolo perchè sapevi essere ancora a casa per portarti uno sciroppo...-
-Ma Tebe non ho la tosse...-
-Tu hai la tosse. Hai. La tosse. Ora ti porto uno sciroppo.-
-Ma..-
-Letizia. Hai la tosse.-
-Cof cof cof.-
Fu un delirio.
Lui ovviamente "credette" di avere visto male e lei ebbe la tosse per 10 giorni, ma ormai...
Letizia e Paolo erano innamorati.
Lei venne a stare da me per qualche mese e Paolo praticamente anche.
Si sono sposati tre anni fa, in comune, con 10 invitati e nemmeno i genitori, e me come unica testimone di lei.
La sono andata a prendere a casa, l'ho truccata mentre Paolo e Mattia si portavano via i suoi bimbi tutti emozionati che mamma si stava sposando.
-I tuoi genitori duri e puri?- le dissi mentre le laccavo i capelli.
-Si...non me l'hanno ancora perdonata del tradimento e del divorzio...lo sai sono iper cattolici... ma non mi interessa....io sono davvero felice.-
-Canna?-
-Tebe dai!!! SIIIIIIIIIIIIIIIIIII-
Arrivammo in comune in ritardo.
La portai io.
Scesi e le aprì la porta, con Mattia tutto agitato che pensava fossimo scappate.
Il sindaco era emozionatissimo, era il primo matrimonio che celebrava in assoluto nel microscopico paesino e immagino che sia rimasto scioccato.
Senza genitori. 10 persone in tutto di cui la metà gay.
Io e il testimone di Paolo che ci punzecchiavamo come due cretini.
-Acida..- mi sussurrava.
-Impotente..- rispondevo.
E Letizia -Scusi sindaco ovviamente rispondo di si a tutto quindi se vuole continuare....Tebe. Gian Marco. Ora basta!-
-Colpa di Marco.-
-No colpa di Tebe. Acida.-
-Impotente.-
-Mamma mamma!!!! Tebe e Gian Marco si dicono le brutte parole!!!!Cosa vuol dire imponotente? Papà mamma guardate!!! Zio Mattia ha gli svampini!!! Mamma perchè non lo sgridi come fai con noi??? Mammaaaaaaaaaaa. ma quanto ci mettete a sposarvi? fameeeeeeeeeeeeee!!! Papà uffaaaaaaaaaaaaaaaa-
Vorrei tanto prendere la macchina e andare da lei per spettegolare di Manager come faccio qui.
Mi manca non poter dire nulla nella vita reale ed Eliado non fa testo.
Non è donna. Non può capire e non pretendo nemmeno lo faccia.
Mi manca anche l'altra amica del trio, Sabina, un altra Tebe ma single che da quattro anni intrattiene una relazione scopereccia con uno sposato.
E' la prima volta che nascondo loro delle cose.
Ci siamo dette sempre tutto.
E ho chiamato loro appena beccato il tradimento di Mattia.
Ma non posso.
Non perchè non capirebbero, anzi.
Capirebbero eccome ma...
Entrambe adorano Mattia.
E non voglio che facciano una scelta.
Poi se tutto andasse male.
Se venissi beccata.
Sarebbero al mio fianco senza se e senza ma.
Questo lo so.