Suggerimenti per togliersi certe idee dalla testa ...

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Brunetta

Utente di lunga data
:eek::eek::eek:

Non concorso su nulla, men che meno sullapaura di invecchiare
Scusa ma se si agisce per la paura di invecchiare non se ne è certamente consapevoli. Ogni "espediente" psicologico funziona se è inconsapevole.
"Nel mezzo del cammin di nostra vita mi ritrovai in una selva oscura..." è un illustre precedente.
 

Nocciola

Super Moderatore
Staff Forum
Scusa ma se si agisce per la paura di invecchiare non se ne è certamente consapevoli. Ogni "espediente" psicologico funziona se è inconsapevole.
"Nel mezzo del cammin di nostra vita mi ritrovai in una selva oscura..." è un illustre precedente.

Hai ragione ho paura di invecchiare....
Inutile ribadire che è una delle poche paure che non ho. Ma tanto tu credi che sia così....
 

Diletta

Utente di lunga data
Senti, nell'altro thread ci sta una poverina che ama il marito e c'è rimasta male perchè l'ha sgamato che è andato con una mignotta. Puoi andare anche lì per consolarla un po'? Dai.


Se c'è rimasta male (e magari ci soffre pure!) per una cavolata simile dille da parte mia che vada a farsi un trapianto di cervello!! :D
 

Chiara Matraini

Senora de la Vanguardia
non sono per nulla d'accordo: marito e figlia sono validi motivi per farsi degli scrupoli
Ma certo che lo sono.
Ma cosa serve immaginare cosa si potrebbe fare se non si fosse sposate e madri? Capire che ci daresti dentro a più non posso perché potresti mentre allo stato attuale delle cose no?
Nel momento in cui da sposata e madre ti si presentano certe opportunità o avresti voglia di fare certe cose non è lo stato civile a fermarti, è il buon senso che ti dice di no.ma anche di sì.
 

Joey Blow

Escluso
Premetto: non penso che il punto qui sia insinuare che anche il marito di Lola possa attraversare una fase simile o aver optato per il tradimento in passato, anche se mi tocca dar ragione a chi solleva il dubbio perchè, ai tempi della collega, Lola non si era accorta proprio di nulla, quindi volendo anche lui sarebbe bravissimo a mistificare e nascondere.

Ma facciamo pure che ai tempi lui non abbia sentito il bisogno di condividere il suo turbamento con Lola, come invece ha ritenuto importante fare lei, perchè si è sentito perfettamente padrone di sè nella circostanza e sapeva bene da che parte voleva stare, mentre Lola è più in difficoltà a riconfermare a se stessa la visione di sè che ha sempre avuto finora, cioè quella di una donna immune da certe tentazioni.

Credo che bisognerebbe realisticamente accettare che ognuno possa sentirsi attratto fortemente da qualcuno che non sia il partner ufficiale. Siamo anche corpi, fisici, chimici, reagiamo agli stimoli perchè siamo biologicamente progettati per farlo in quanto esseri viventi. Sgombrerei il campo dalle colpevolizzazioni per un dato così ovvio da sembrare banale. Cosa fare quando il corpo risponde, casomai, è una questione di scelta e qui subentrano le convinzioni personali. Chi si sente in grado di agire col corpo e basta e non minacciare il proprio legame primario lascia che il corpo risponda. Può diventare l'inizio di un percorso esclusivamente personale o può portare alla ridiscussione, anche solo temporanea, delle regole su cui la coppia si è retta fino ad allora. Chi non è affatto sicuro di riuscirci tentenna, forse nel tentativo di trovare la quadra tra soddisfazione di un istinto e mantenimento dello status quo, o fugge.

Tuo marito, ad esempio, per quale motivo non ha proseguito nel gioco di seduzione con la collega? Questo sarebbe interessante da sapere. Perchè è fondamentalmente un abitudinario?
E tu, perchè continueresti e perchè invece non lo faresti?
Lasciamo perdere per il momento ciò che è giusto e ciò che è sbagliato.
Leda, ma la storia della collega è quella che gli è venuta in mente lì per lì per farla sentire, come dire?, compresa. Io non mi riferivo a quella. Anche perchè è CHIARO che non ci ha combinato poi un cazzo per raccontarla alla moglie col rischio che lei poi potesse risalire per qualche via traversa a sta tizia.
 

Brunetta

Utente di lunga data
Infatti !
Ed è per questo che capita di invidiare chi è single... :rolleyes:
Il marito poi è secondario. Io ero ben consapevole, non essendo stata una protagonista di "16 anni e incinta", che avere figli significa un'assunzione di responsabilità a vita.
 
Ma certo che lo sono.
Ma cosa serve immaginare cosa si potrebbe fare se non si fosse sposate e madri? Capire che ci daresti dentro a più non posso perché potresti mentre allo stato attuale delle cose no?
Nel momento in cui da sposata e madre ti si presentano certe opportunità o avresti voglia di fare certe cose è lo stato civile a fermarti, è il buon senso che ti dice di no.ma anche di sì.
nulla in effetti.
 

Brunetta

Utente di lunga data
Premetto: non penso che il punto qui sia insinuare che anche il marito di Lola possa attraversare una fase simile o aver optato per il tradimento in passato, anche se mi tocca dar ragione a chi solleva il dubbio perchè, ai tempi della collega, Lola non si era accorta proprio di nulla, quindi volendo anche lui sarebbe bravissimo a mistificare e nascondere.

Ma facciamo pure che ai tempi lui non abbia sentito il bisogno di condividere il suo turbamento con Lola, come invece ha ritenuto importante fare lei, perchè si è sentito perfettamente padrone di sè nella circostanza e sapeva bene da che parte voleva stare, mentre Lola è più in difficoltà a riconfermare a se stessa la visione di sè che ha sempre avuto finora, cioè quella di una donna immune da certe tentazioni.

Credo che bisognerebbe realisticamente accettare che ognuno possa sentirsi attratto fortemente da qualcuno che non sia il partner ufficiale. Siamo anche corpi, fisici, chimici, reagiamo agli stimoli perchè siamo biologicamente progettati per farlo in quanto esseri viventi. Sgombrerei il campo dalle colpevolizzazioni per un dato così ovvio da sembrare banale. Cosa fare quando il corpo risponde, casomai, è una questione di scelta e qui subentrano le convinzioni personali. Chi si sente in grado di agire col corpo e basta e non minacciare il proprio legame primario lascia che il corpo risponda. Può diventare l'inizio di un percorso esclusivamente personale o può portare alla ridiscussione, anche solo temporanea, delle regole su cui la coppia si è retta fino ad allora. Chi non è affatto sicuro di riuscirci tentenna, forse nel tentativo di trovare la quadra tra soddisfazione di un istinto e mantenimento dello status quo, o fugge.

Tuo marito, ad esempio, per quale motivo non ha proseguito nel gioco di seduzione con la collega? Questo sarebbe interessante da sapere. Perchè è fondamentalmente un abitudinario?
E tu, perchè continueresti e perchè invece non lo faresti?
Lasciamo perdere per il momento ciò che è giusto e ciò che è sbagliato.
Oh :up:
 

Brunetta

Utente di lunga data
Ciao

beh ... si, s'invidia sempre ciò che non si ha ...
il single ... invidia chi ha famiglia ... e vice versa.

e se è così, mi chiedo ... che scelte hai preso?

perché qui, si tratta proprio della base ...
non di un vestito a fiori o a strisce per la cena.

sienne
:up:è la stessa domanda di Leda
 

Sbriciolata

Escluso
No, aspetta, non mi sono spiegata bene: la curiosità è sessuale, sì, ma io mi sarei accontentata delle chiacchiere se queste fossero rimaste, anche dopo la confessione reciproca, quelle che erano prima di tale confessione.
Mi sono spaventata dal fatto che ho perso il controllo e ho creduto di poterlo esplorare quel mondo sconosciuto e ho iniziato a farmi un mucchio di domande su tutto quello che ho...
ma guarda che succede, eh? siamo umani e soprattutto non possiamo controllare tutto.
Tu sei andata fuori dall'immagine che avevi di te stessa e ti sei spaventata.
Ma non è che tu non sei più quella di prima.
E' che sei anche quella di adesso ma prima non lo sapevi.
Non ti era mai successo di dire: non avrei mai pensato di reagire così?
Noi reagiamo agli stimoli: fino a che non arriva lo stimolo giusto, non sappiamo come reagiremo.
Il problema, se è un problema, è che questa nuova parte di te... in fondo mica ti dispiace, no?
 

Brunetta

Utente di lunga data
Hai ragione ho paura di invecchiare....
Inutile ribadire che è una delle poche paure che non ho. Ma tanto tu credi che sia così....
1) Ma chi parlava di te?:eek:
2) Se ti senti presa in causa allora spiega
3) La non consapevolezza è diffusa. Credo che ci confronti per approfondire e migliorarla non per difendersi, da che poi?





Spiego cosa intendo con paura di invecchiare.
Non intendo la banale paura delle rughe (piuttosto diffusa visto il fatturato delle industrie che se ne occupano e dei chirurghi plastici, nonostante gli evidenti risultati spesso negativi) e non intendo neppure la paura della morte in sé perché è una paura che si ha sin da bambini e che la consapevolezza, sempre più chiara, che è imprevedibile il come e il quando porta a rimuovere.
Intendo il vedere ridursi le possibilità di scelta in senso lato. L'avvicinarsi al momento in cui, ragionevolmente, non si potranno avere più figli, e non c'entra averne già 10 o non averne mai voluti, perché è una cosa che rientra proprio nell'ambito delle possibilità che si riducono, il vedere gradualmente ridursi l'efficienza e l'apparenza fisica (anche la persone più in forma si sente dire "come sei in forma!" cosa che a 20 non le dice nessuno) anche quando lo si vuole negare, la presa di coscienza che tempo per un nuovo corso di studi e una nuova carriera non ci sono, la frustrazione inevitabile e di tutti per la quotidianeità che non può essere speciale e splendente come si sognava, e così via. Il vedere i figli crescere e, pur con tutto l'amore e l'orgoglio, rendersi conto che loro sono il futuro e non noi, se figli non se ne hanno il vedere le nuove generazioni, sono altri aspetti che fanno sentire che il nostro tempo di vita, emozioni, possibilità si sta riducendo.
 

Brunetta

Utente di lunga data
Leda, ma la storia della collega è quella che gli è venuta in mente lì per lì per farla sentire, come dire?, compresa. Io non mi riferivo a quella. Anche perchè è CHIARO che non ci ha combinato poi un cazzo per raccontarla alla moglie col rischio che lei poi potesse risalire per qualche via traversa a sta tizia.
Io sono piuttosto d'accordo con te. Anche perché i "segnali" non si comprendono, soprattutto se non vogliono essere mandati, ma possono essere percepiti e portare a un'inquietudine che poi si cerca di placare.

Inoltre la reazione di lui è molto bella in linea teorica ma troppo accogliente, davvero troppo.
 

sienne

lucida-confusa
1) Ma chi parlava di te?:eek:
2) Se ti senti presa in causa allora spiega
3) La non consapevolezza è diffusa. Credo che ci confronti per approfondire e migliorarla non per difendersi, da che poi?





Spiego cosa intendo con paura di invecchiare.
Non intendo la banale paura delle rughe (piuttosto diffusa visto il fatturato delle industrie che se ne occupano e dei chirurghi plastici, nonostante gli evidenti risultati spesso negativi) e non intendo neppure la paura della morte in sé perché è una paura che si ha sin da bambini e che la consapevolezza, sempre più chiara, che è imprevedibile il come e il quando porta a rimuovere.
Intendo il vedere ridursi le possibilità di scelta in senso lato. L'avvicinarsi al momento in cui, ragionevolmente, non si potranno avere più figli, e non c'entra averne già 10 o non averne mai voluti, perché è una cosa che rientra proprio nell'ambito delle possibilità che si riducono, il vedere gradualmente ridursi l'efficienza e l'apparenza fisica (anche la persone più in forma si sente dire "come sei in forma!" cosa che a 20 non le dice nessuno) anche quando lo si vuole negare, la presa di coscienza che tempo per un nuovo corso di studi e una nuova carriera non ci sono, la frustrazione inevitabile e di tutti per la quotidianeità che non può essere speciale e splendente come si sognava, e così via. Il vedere i figli crescere e, pur con tutto l'amore e l'orgoglio, rendersi conto che loro sono il futuro e non noi, se figli non se ne hanno il vedere le nuove generazioni, sono altri aspetti che fanno sentire che il nostro tempo di vita, emozioni, possibilità si sta riducendo.

Ciao Brunetta,

si certo.
ma quelle che si "chiudono" da una parte,
dall'altra se ne aprono altre, diverse ... sì.

ogni età, o periodo ha il suo fascino ...

sienne
 

Nocciola

Super Moderatore
Staff Forum
1) Ma chi parlava di te?:eek:
2) Se ti senti presa in causa allora spiega
3) La non consapevolezza è diffusa. Credo che ci confronti per approfondire e migliorarla non per difendersi, da che poi?





Spiego cosa intendo con paura di invecchiare.
Non intendo la banale paura delle rughe (piuttosto diffusa visto il fatturato delle industrie che se ne occupano e dei chirurghi plastici, nonostante gli evidenti risultati spesso negativi) e non intendo neppure la paura della morte in sé perché è una paura che si ha sin da bambini e che la consapevolezza, sempre più chiara, che è imprevedibile il come e il quando porta a rimuovere.
Intendo il vedere ridursi le possibilità di scelta in senso lato. L'avvicinarsi al momento in cui, ragionevolmente, non si potranno avere più figli, e non c'entra averne già 10 o non averne mai voluti, perché è una cosa che rientra proprio nell'ambito delle possibilità che si riducono, il vedere gradualmente ridursi l'efficienza e l'apparenza fisica (anche la persone più in forma si sente dire "come sei in forma!" cosa che a 20 non le dice nessuno) anche quando lo si vuole negare, la presa di coscienza che tempo per un nuovo corso di studi e una nuova carriera non ci sono, la frustrazione inevitabile e di tutti per la quotidianeità che non può essere speciale e splendente come si sognava, e così via. Il vedere i figli crescere e, pur con tutto l'amore e l'orgoglio, rendersi conto che loro sono il futuro e non noi, se figli non se ne hanno il vedere le nuove generazioni, sono altri aspetti che fanno sentire che il nostro tempo di vita, emozioni, possibilità si sta riducendo.

Hai quotato me e ti ho risposto
Grazie per la spiegazione. Non mi ci ritrovo.
L'unica paura che ho è quella di morire ma in realtà ho paura di morire adesso non quando sarò invecchiata. Lì do per scontato che debba accadere
 

Nocciola

Super Moderatore
Staff Forum
Ciao Brunetta,

si certo.
ma quelle che si "chiudono" da una parte,
dall'altra se ne aprono altre, diverse ... sì.

ogni età, o periodo ha il suo fascino ...

sienne

quoto
 

Leda

utente Olimpi(c)a

:D

Beh, sai, io la faccio facile: quando il corpo ha chiamato, ho risposto. Così adesso so cosa c'è dall'altra parte del fossato. Non credo avrei la stessa tranquillità nel dire: "Guarda, non c'è niente che non si trovi anche al di qua", ma ci sono esperienze che bisogna vivere per capire, e non servono tutti gli ammonimenti preventivi del mondo. Lo sappiamo bene noi che siamo madri, perchè lo sperimentiamo con i nostri figli, e prima ancora l'abbiamo provato da figli noi stessi ;)
Detto ciò, io non avevo la preoccupazione di distruggere nulla: potevo eventualmente dare il colpo di grazia ad una storia agonizzante (e infatti così è stato) e fare un'esperienza di vita e di crescita che servisse solo a me, per la mia vita futura, e questo è stato un incentivo. Non mi sarei comportata allo stesso modo se avessi avuto una storia a cui tenevo, e che volevo far funzionare anche per il futuro.
Diverso è il caso della nostra Lola.
Ma, considerato il momento di vita in cui si trova, per età, passaggi obbligati, ecc., mi pare che anche per lei sia arrivato il tempo dei bilanci, quello che mediamente ti colpisce dritto in fronte intorno ai 40 anni. Realizzi tutto d'un colpo che non hai più un tempo infinito davanti a te per fare quello che hai rimandato dicendoti: "Più avanti lo faccio, adesso sono prioritarie altre cose.". Il viaggio in Australia, la seconda laurea, un anno sabbatico in giro per il mondo, il corso di ceramica, lo yoga, la villa con piscina (senza alieni :D) che non sarai mai abbastanza ricca per permetterti. Non è questione di aver paura di invecchiare, è che realizzi che tra le tante te stessa ideali che volevi realizzare è il caso di puntare su alcune con molta più decisione perchè marito e figli sono, oltre che una meravigliosa realtà, una zavorra che limita e rallenta i cambiamenti. E senti che non c'è più tutto 'sto tempo da perdere, ti viene addosso un'urgenza, una fame di vita, di cambiamenti, di stimoli che rischi di uscirci di testa.
Ecco, io penso che Lola sia alle prese con questo: con la fame di vita, e non penso che sia un caso che sia stato proprio uno stimolo sessuale a fargliene prendere coscienza, perchè il sesso è vitale, è sovversivo, energizzante e l'ha rimessa in contatto con la parte più primitiva e selvaggia di sè.
Ora si guarda intorno, e vede suo marito e suo figlio che vanno in crisi se cambia le tende in salotto e si chiede se deve optare per un suicidio interiore o se c'è il modo per rimanere viva lei senza commettere omicidi simbolici. La risposta è ovviamente no. Ogni cambiamento significa la morte o quanto meno la trasformazione di quello che c'era prima. E, per chi ha un minimo di senso di responsabilità e una certa inesperienza nella conduzione di macchine da guerra, ce n'è abbastanza per far tremare le vene ai polsi.
Io prenderei fiato e non agirei affrettatamente.
Si è sollevato un gran polverone, ma i granelli prima o poi si posano e il quadro torna più limpido.
I cambiamenti interiori, l'assorbimento di questi, hanno i loro tempi tecnici. Bisogna concederseli, senza farsi prendere dal panico. E poi, come giustamente dicevi tu, individuare da cosa partire, e farlo.
 

Brunetta

Utente di lunga data
Ciao Brunetta,

si certo.
ma quelle che si "chiudono" da una parte,
dall'altra se ne aprono altre, diverse ... sì.

ogni età, o periodo ha il suo fascino ...

sienne
Io ne sono convinta. Però credo che queste sensazioni, che corrispondono anche a una reale riduzione delle possibilità di scelta, possano essere una forte motivazione per molti.
 

Leda

utente Olimpi(c)a
Io ne sono convinta. Però credo che queste sensazioni, che corrispondono anche a una reale riduzione delle possibilità di scelta, possano essere una forte motivazione per molti.
Mentre sproloquiavo per risponderti articolatamente, tu hai sintetizzato in maniera ben più efficace :D
Sì, sono perfettamente d'accordo con te ;)
 

Brunetta

Utente di lunga data
:D

Beh, sai, io la faccio facile: quando il corpo ha chiamato, ho risposto. Così adesso so cosa c'è dall'altra parte del fossato. Non credo avrei la stessa tranquillità nel dire: "Guarda, non c'è niente che non si trovi anche al di qua", ma ci sono esperienze che bisogna vivere per capire, e non servono tutti gli ammonimenti preventivi del mondo. Lo sappiamo bene noi che siamo madri, perchè lo sperimentiamo con i nostri figli, e prima ancora l'abbiamo provato da figli noi stessi ;)
Detto ciò, io non avevo la preoccupazione di distruggere nulla: potevo eventualmente dare il colpo di grazia ad una storia agonizzante (e infatti così è stato) e fare un'esperienza di vita e di crescita che servisse solo a me, per la mia vita futura, e questo è stato un incentivo. Non mi sarei comportata allo stesso modo se avessi avuto una storia a cui tenevo, e che volevo far funzionare anche per il futuro.
Diverso è il caso della nostra Lola.
Ma, considerato il momento di vita in cui si trova, per età, passaggi obbligati, ecc., mi pare che anche per lei sia arrivato il tempo dei bilanci, quello che mediamente ti colpisce dritto in fronte intorno ai 40 anni. Realizzi tutto d'un colpo che non hai più un tempo infinito davanti a te per fare quello che hai rimandato dicendoti: "Più avanti lo faccio, adesso sono prioritarie altre cose.". Il viaggio in Australia, la seconda laurea, un anno sabbatico in giro per il mondo, il corso di ceramica, lo yoga, la villa con piscina (senza alieni :D) che non sarai mai abbastanza ricca per permetterti. Non è questione di aver paura di invecchiare, è che realizzi che tra le tante te stessa ideali che volevi realizzare è il caso di puntare su alcune con molta più decisione perchè marito e figli sono, oltre che una meravigliosa realtà, una zavorra che limita e rallenta i cambiamenti. E senti che non c'è più tutto 'sto tempo da perdere, ti viene addosso un'urgenza, una fame di vita, di cambiamenti, di stimoli che rischi di uscirci di testa.
Ecco, io penso che Lola sia alle prese con questo: con la fame di vita, e non penso che sia un caso che sia stato proprio uno stimolo sessuale a fargliene prendere coscienza, perchè il sesso è vitale, è sovversivo, energizzante e l'ha rimessa in contatto con la parte più primitiva e selvaggia di sé.

Ora si guarda intorno, e vede suo marito e suo figlio che vanno in crisi se cambia le tende in salotto e si chiede se deve optare per un suicidio interiore o se c'è il modo per rimanere viva lei senza commettere omicidi simbolici. La risposta è ovviamente no. Ogni cambiamento significa la morte o quanto meno la trasformazione di quello che c'era prima. E, per chi ha un minimo di senso di responsabilità e una certa inesperienza nella conduzione di macchine da guerra, ce n'è abbastanza per far tremare le vene ai polsi.
Io prenderei fiato e non agirei affrettatamente.
Si è sollevato un gran polverone, ma i granelli prima o poi si posano e il quadro torna più limpido.
I cambiamenti interiori, l'assorbimento di questi, hanno i loro tempi tecnici. Bisogna concederseli, senza farsi prendere dal panico. E poi, come giustamente dicevi tu, individuare da cosa partire, e farlo.
Hai spiegato, meglio, quello che intendo.
Direi anche che il sesso è più semplice da trovare piuttosto di tante altre possibilità molto più ardue e faticose.
 
Stato
Discussione chiusa ad ulteriori risposte.
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