Ora, dato che Arcistufo ha perfettamente inquadrato il problema, cerco di vederlo ipotizzando di essere io quel cinquantenne.
Ho una figlia che ha i suoi spazi in casa e nella mia vita e trovo un'altra donna con due figli.
A parte il fatto che farmi invadere casa sarebbe l'ultimo dei miei desideri, in me, padre, scatterebbe l'istinto di protezione nei confronti di mia figlia.
E' lei, non i figli dell'altra, che ho visto nascere. E' lei sangue del mio sangue.
E se per trombarmi una, con cui magari sto anche bene, certo, non si dica mai, devo andare a cambiare gli equilibri parentali, rischiando anche di creare conflitti, l'ultimo dei miei pensieri sarebbe proprio portarmi in casa un'altra mezza famiglia, con tutti i problemi di condivisione che questo comporterebbe.
Con il timore, nemmeno troppo ipotetico, di vedere compromessa anche la mia vita da una vera e propria invasione di campo.
LUna che poi prende la residenza, con figli, in casa mia, può accampare ulteriori diritti, ma ricordo a tutti che anche in questo caso dovrebbe essere il figlio ad avere voce in capitolo, giacchè è sulla sua vita che vado a impattare, e non solo sull'asse ereditario.
Ora, io non vedo il problema nel ragazzo, che giustamente, sarà pure un cagacazzo, ma si fa in piena coscienza gli affari suoi, tutelando i propri spazi, ma in quell'uomo che sta imponendo questa situazione addebitando i problemi al figlio e non dicendo chiaramente che forse è lui stesso a non volere che la mezza famiglia si accozzi a casa e accampa la scusa del figlio.