Sì ma dubito anche che sia stato tutto rose e fiori.
Etta, chiariamoci.
Non ho la minima intenzione di starti a spiegare i perché e i percome del mio progetto di famiglia.
Anche perché in base alla tua esperienza di vita, sarebbe come se un leone si mettesse a spiegare che vuol dire essere un leone a un gatto castrato obeso.
Io e la mia ex moglie abbiamo sempre avuto vite da 15/16 ore al giorno di lavoro.
Ogni tanto si staccava, ma proprio perché si viveva in trincea, la nostra relazione era il porto sicuro, al riparo delle responsabilità di una vita in cui devi pararti il culo ogni volta che fai un passo.
Era quel porto sicuro dove ritrovarci nudi, senza responsabilità, senza pesantezze e soprattutto senza sovrastrutture. L'unico posto in cui poter dire e fare quello che volevamo dato che il resto della nostra vita era definito dai cazzi degli altri.
Arriva la figlia, destabilizza, e serve cercare un nuovo equilibrio. Io mi organizzo, faccio incastrare tutto, non lascio indietro niente.
Lei non regge.
Prima si mette a fare la casalinga totale che fa il pane in casa, poi sbrocca e si butta sul lato opposto.
L'isola felice in cui stare nudi non c'è più.
Le dico che va ricostruita.
Niente.
Me la ricostruisco in parte altrove, aspettando che su stabilizzi lei.
Mi ritrovo a gestire tutto da solo peggio di prima
Le dico ciao.
Lei piange, tiene botta, sceglie.
Adesso andiamo a gonfie vele.
Lei ha un paio di scopamici a giro, io ho le mie storielle.