Sterminator
Utente di lunga data
dallo studio dell'avvocato...perchè forse mettendo sul piatto la verità possono davvero capire da dove ricominciare.
dallo studio dell'avvocato...perchè forse mettendo sul piatto la verità possono davvero capire da dove ricominciare.
credo che il neretto sia davvero importanteAnche se sono d'accordo con Disi e Dimmidino riguardo al fatto che quello di Gatta non si può ridurre a una semplice botta di ormoni, sono con Simy riguardo la sincerità, anche perché per ricostruire un rapporto a cui si tiene molto è necessario veramente mettere tutte le carte in tavola.
Naturalmente, ci sono tempi e dinamiche per ogni coppia e per ogni situazione e ci sono anche i modi giusti per farlo, le parole, gli atteggiamenti, il linguaggio non verbale per un dialogo tra persone che si conoscono comunque molto bene e che in qualche modo devono riscoprirsi, ricostruirsi.
Poi, Gatta non sa come il marito sta vivendo questa fase del loro rapporto, che è un rapporto esclusivo di lunga durata anche per lui e non solo per lei.
Il punto non dovrebbe essere il collega di Gatta, ma quello che in lei si è rivelato. E' questo il messaggio che, a mio modesto avviso, dovrebbe passare, perché lei ha bisogno di riportare questo nel rapporto a cui lei tiene di più, quello con suo marito.
My two cents.
Rieccomi qui fra di voi, come promesso ad uno di voi in mp....
Come vi ho scritto tempo fa, ho preso la decisione di interrompere i rapporti con il mio "quasi amante", per fare chiarezza dentro di me, perche' non ho mai vissuto bene questa storia parallela, perche' amo mio marito e tradirlo non mi rende serena, perche' e' stata una storia sbagliata perche' nata sul lavoro e per mille altri motivi.
Ora sto cercando di analizzarmi, di capire cosa e perche' mi e' successo di provare questa forte attrazione verso un'altra persona, che, inevitabilmente, mi ha allontanata da mio marito.
So che molto e' dovuto alla voglia di rivivere certe sensazioni ed emozioni, rivivere la passione forte che, inevitabilmente, dopo tanti anni, si avverte meno forte con il proprio compagno, pur conservando una buona intesa. L'altro.. lo vedo tutti i giorni, non mi è' indifferente e non credo di aver ancora superato completamente la "storia" con lui, ne' di essere del tutto immune da ricadute, anche se vorrei esserlo. Ma mentirei se non ammettessi che mi sento ancora vulnerabile nei suoi confronti.
Mi sento sola, in questo periodo..a parte voi, sto affrontando questo momento da sola e, per quanto io sia forte, a volte e' davvero dura.. Vorrei sfogarmi, parlarne con chi può' capirmi perche' ha vissuto situazioni ed esperienze simili, e puo' aiutarmi a fare chiarezza in me, nelle mie sensazioni, aiutarmi a capire cosa mi rende inquieta come non sono mai stata. Ma non posso farlo con nessuno, non è un argomento che si può affrontare facilmente e con chiunque.
Come ho scritto più' volte, vorrei in parte parlarne con mio marito, con il quale ho sempre parlato di tutto ed ha saputo sempre starmi vicino ed aiutarmi a reagire e ad affrontare le cose. Ma ora è diverso, e' di noi che dovrei parlargli, senza ingigantire le cose e renderle più grandi di quanto in realtà siano, ma allo stesso tempo condividendo con lui le mie paure, il mio momento di debolezza (omettendo, ovviamente, parte) ma quanto è' difficile! Temo troppo di rompere un equilibrio, di trasmettergli insicurezza, di creare tensione. Quando forse potrei superare questo momento da sola, facendo chiarezza dentro di me senza caricarlo di dubbi e incertezze. In fondo, penso possa succedere di sentirsi attratte da un'altro, specie dopo tanti anni, e forse dovrei semplicemente accettare che per me non esiste più' solo mio marito, come era sempre stato finora.
Penso che in tutte le coppie di lunga data ci siano alti e bassi..per noi (o forse solo per me, anche se ultimamente avverto qualcosa anche in lui, ma forse è solo una mia sensazione) è, dopo tanti anni, il primo momento difficile. Forse anche per questo non so come affrontarlo. E per questo finisco per tenermi tutto dentro e lottare da sola.
Ma quando ne uscirò?? Spero presto..scusate lo sfogo!!! E scusate se non vi risponderò subito ma non sempre riesco a scrivere..! Grazie a tutti quelli che vorranno provare a darmi un sostegno.........
Ciao Mauro, ho proprio bisogno di farti una domanda; hai scritto "amo alla follia mia moglie", è cambiato qualcosa da quando lo hai scoperto?io ti parlo da marito che ha appena scoperto.
Amo alla follia mia moglie , averlo scoperto da solo mi ha fatto ancora più male , perchè non trovo sincerità nelle sue parole , lei risponde solo a quanto chiedo.
Dentro di me resteranno sempre dubbi , che cercherò di passarli.
Non potrai stare bene vicino a lui finchè non ne parlerai , si vede che lo ami ancora , e se una coppia è forte penso possa passare questo.. ma solo se gli dici tutta la verità altrimenti lui lo avverte e perderà la fiducia invece di riconquistarla.
Ti auguro ogni bene
Comunque checche se ne dicaCiao Mauro, ho proprio bisogno di farti una domanda; hai scritto "amo alla follia mia moglie", è cambiato qualcosa da quando lo hai scoperto?
Sono arrivato da poco sul forum proprio perché avendo subito un tradimento e non essendo stato capace di andare oltre mi domandavo cosa potesse essere provarlo con la compagna della vita.
Voglio dire... immagino perfettamente il tuo stato d'animo ma il "sentimento", quell'"amore alla follia", resiste?
Auguro ogni bene anche a te.
Un marito non è un amico. E tantomeno un'amica a cui dire tutto. Se cerchi aiuto da tuo marito, devi fingere che la tua condizione sia quella di una a un passo dal tradimento, una tentata, ma che non l'ha ancora agito e domanda al marito aiuto per non cedere.Rieccomi qui fra di voi, come promesso ad uno di voi in mp....
Come vi ho scritto tempo fa, ho preso la decisione di interrompere i rapporti con il mio "quasi amante", per fare chiarezza dentro di me, perche' non ho mai vissuto bene questa storia parallela, perche' amo mio marito e tradirlo non mi rende serena, perche' e' stata una storia sbagliata perche' nata sul lavoro e per mille altri motivi.
Ora sto cercando di analizzarmi, di capire cosa e perche' mi e' successo di provare questa forte attrazione verso un'altra persona, che, inevitabilmente, mi ha allontanata da mio marito.
So che molto e' dovuto alla voglia di rivivere certe sensazioni ed emozioni, rivivere la passione forte che, inevitabilmente, dopo tanti anni, si avverte meno forte con il proprio compagno, pur conservando una buona intesa. L'altro.. lo vedo tutti i giorni, non mi è' indifferente e non credo di aver ancora superato completamente la "storia" con lui, ne' di essere del tutto immune da ricadute, anche se vorrei esserlo. Ma mentirei se non ammettessi che mi sento ancora vulnerabile nei suoi confronti.
Mi sento sola, in questo periodo..a parte voi, sto affrontando questo momento da sola e, per quanto io sia forte, a volte e' davvero dura.. Vorrei sfogarmi, parlarne con chi può' capirmi perche' ha vissuto situazioni ed esperienze simili, e puo' aiutarmi a fare chiarezza in me, nelle mie sensazioni, aiutarmi a capire cosa mi rende inquieta come non sono mai stata. Ma non posso farlo con nessuno, non è un argomento che si può affrontare facilmente e con chiunque.
Come ho scritto più' volte, vorrei in parte parlarne con mio marito, con il quale ho sempre parlato di tutto ed ha saputo sempre starmi vicino ed aiutarmi a reagire e ad affrontare le cose. Ma ora è diverso, e' di noi che dovrei parlargli, senza ingigantire le cose e renderle più grandi di quanto in realtà siano, ma allo stesso tempo condividendo con lui le mie paure, il mio momento di debolezza (omettendo, ovviamente, parte) ma quanto è' difficile! Temo troppo di rompere un equilibrio, di trasmettergli insicurezza, di creare tensione. Quando forse potrei superare questo momento da sola, facendo chiarezza dentro di me senza caricarlo di dubbi e incertezze. In fondo, penso possa succedere di sentirsi attratte da un'altro, specie dopo tanti anni, e forse dovrei semplicemente accettare che per me non esiste più' solo mio marito, come era sempre stato finora.
Penso che in tutte le coppie di lunga data ci siano alti e bassi..per noi (o forse solo per me, anche se ultimamente avverto qualcosa anche in lui, ma forse è solo una mia sensazione) è, dopo tanti anni, il primo momento difficile. Forse anche per questo non so come affrontarlo. E per questo finisco per tenermi tutto dentro e lottare da sola.
Ma quando ne uscirò?? Spero presto..scusate lo sfogo!!! E scusate se non vi risponderò subito ma non sempre riesco a scrivere..! Grazie a tutti quelli che vorranno provare a darmi un sostegno.........
Sono d'accordo, inutile rompere in pezzi ancora piu' piccoli il vaso, ne complicheresto solo la ricostruzione.Quando avrai percepito in te che sei reinnamorata di tuo marito, allora potrai fare outing, per quanto omissivo.
:up:Concordo con Fantastica. Lasciamo fuori il marito. La cosa gli darebbe un dolore enorme e produrrebbe nella sua anima uno strazio indicibile e un mucchio di problemi. La prima questione sarebbe come relazionarsi con te e con la persona con cui hai avuto un "sogno". Dal punto di vista suo si porrebbe la questione di come accettare il fatto che lavora con te e vi vedete in continuazione. Poi metterebbe in questione retroattivamente il tempo nel quale il tuo sogno è durato; questionerebbe la reale dimensione del matrimonio; lo costringerebbe a non crederti totalmente... Insomma usiamo il rasoio di Ockam e tagliamo i problemi non necessari. Quindi niente rivelazioni. Diverso, invece, il raccontargli una versione fortemente attenuata della cosa, presentarla come una debolezza possibile, come una tentazione-segno di qualcosa che non va tra voi. Naturalmente senza usare l'espressione "non va" ma evidenziando il fatto che ti senti trascurata, poco compresa, carente di qualcosa che, però, vuoi da lui, da tuo marito. Chiarendo, inoltre, che mai e poi mai prenderesti sul serio questa debolezza.
Lo so: non è bello e di fattoquesto equivale a trattare tuo marito come una marionetta, come qualcuno che non saprà mai lka completa dimensione della realtà che lo circonda. UNa bugia è sempre triste ecancella la dignità di chi la riceve. Ma immagino che nemmeno Kant, davanti ad una persona malata che sta per morire e che gli chiede della propria salute gli risponderebbe "entro mezz'ora sarai morto". Rispettare la dignità dell'altro significa anche sforzarsi di non farlo soffrire inutilmente.
dallo studio dell'avvocato...![]()
Eccomi, finalmente.credo che il neretto sia davvero importante
Mi swmbri decisa quindi in bocca al lupoEccomi, finalmente.
Io so bene cosa mi ha spinto tra le braccia dell'altro, so cosa mi manca e sto cercando di capire, dialogando con me stessa con la massima sincerità, quanto ciò che mi manca sia importante per me, quale posto occupi tra le mie priorità, i miei bisogni, le esigenze della donna che sono ora.
E' la passione ardente di un bacio rubato, la curiosità di sapere cosa proverei a lasciarmi andare con un uomo che "non conosco" e che mi intriga, verso il quale provo un' attrazione istintiva, forte, irrazionale.
L'ho già scritto, credo, che con mio marito il sesso funziona, bene, l'intesa c'e', ma non posso negare che gli anni hanno cambiato la passione iniziale, credo sia inevitabile. Per come la vedo io, almeno, lo è', inevitabile.
Non sono disposta, ne' ho mai preso in considerazione l'idea, di rinunciare all'immensa ricchezza di ciò che abbiamo costruito insieme, per rivivere certe emozioni, assecondando bisogni che non pensavo di avere e che, invece, ho avvertito cosi' forti in un momento della mia vita. Credo sia per me il momento di viverne altre, di emozioni, altrettanto belle, forse più mature. Non si può passare una vita a rincorrere le sensazioni dell'innamoramento, le emozioni dei primi tempi, belle, bellissime ma destinate a trasformarsi, prima o poi, in altro. Qualcuno paragona la ricerca continua di questo tipo di emozioni al desiderio di non "invecchiare" mai, alla difficoltà di amare a pieno, senza rimpianti ne' nostalgie, ogni età e momento della propria vita. Credo sia un po' così.
Conciliare le due me, quella più "matura", razionale, e quella puramente "istintiva"e passionale, accettando le mie debolezze e la presenza, nella mia vita, di un altro uomo oltre mio marito? Ci ho provato, ma non sto bene, non mi sento serena. Sento di tradire mio marito, e soprattutto me stessa, di mettere a rischio ogni cosa, di sottrarre energie ed attenzioni a chi meriterebbe tutta me e non una parte soltanto di me.
Una decisione credo di averla presa, riguardo al parlare o meno con mio marito di questo momento. Pur comprendendo le ragioni di Lola e di chi propende per la massima sincerita', concordo con chi mi ha scritto che è' giusto che affronti da sola questo momento, facendo chiarezza dentro di me ed assumendomi il peso delle scelte fatte.
La cosa orribile è proprio il dover morire. O almeno: morire senza aver mai vissuto davvero. Questo è un pensiero intollerabile. Hai vissuto, sbagliando o meno adesso è irrilevante. Hai vissuto e questo è sempre un bene. Hai avuto la fortuna di non donare dolore a nessun altro oltre a te stessa (e questo nel vivere intensamente ci sta sempre) e, forse, al tuo "altro". E' stata un pazzia, una follia, un sogno...è stato quello che è stato. Ora hai preso una decisione. Bene, fai la pace con te stessa e continua...ci sarà altra vita, altre gioie...altro. Puoi donare, hai questo potere, ancora felicità, a te a chi ti è caro. Un bel dono tutto sommato.Credo sia per me il momento di viverne altre, di emozioni, altrettanto belle, forse più mature. Non si può passare una vita a rincorrere le sensazioni dell'innamoramento, le emozioni dei primi tempi, belle, bellissime ma destinate a trasformarsi, prima o poi, in altro. Qualcuno paragona la ricerca continua di questo tipo di emozioni al desiderio di non "invecchiare" mai.
In bocca al lupo, ragazza! ;-)concordo con chi mi ha scritto che è' giusto che affronti da sola questo momento, facendo chiarezza dentro di me ed assumendomi il peso delle scelte fatte.
io se fossi in te, dopo aver fatto chiarezza con te stessa, parlerei anche a tuo marito. Il problema è vostro, non tuo.Eccomi, finalmente.
Io so bene cosa mi ha spinto tra le braccia dell'altro, so cosa mi manca e sto cercando di capire, dialogando con me stessa con la massima sincerità, quanto ciò che mi manca sia importante per me, quale posto occupi tra le mie priorità, i miei bisogni, le esigenze della donna che sono ora.
E' la passione ardente di un bacio rubato, la curiosità di sapere cosa proverei a lasciarmi andare con un uomo che "non conosco" e che mi intriga, verso il quale provo un' attrazione istintiva, forte, irrazionale.
L'ho già scritto, credo, che con mio marito il sesso funziona, bene, l'intesa c'e', ma non posso negare che gli anni hanno cambiato la passione iniziale, credo sia inevitabile. Per come la vedo io, almeno, lo è', inevitabile.
Non sono disposta, ne' ho mai preso in considerazione l'idea, di rinunciare all'immensa ricchezza di ciò che abbiamo costruito insieme, per rivivere certe emozioni, assecondando bisogni che non pensavo di avere e che, invece, ho avvertito cosi' forti in un momento della mia vita. Credo sia per me il momento di viverne altre, di emozioni, altrettanto belle, forse più mature. Non si può passare una vita a rincorrere le sensazioni dell'innamoramento, le emozioni dei primi tempi, belle, bellissime ma destinate a trasformarsi, prima o poi, in altro. Qualcuno paragona la ricerca continua di questo tipo di emozioni al desiderio di non "invecchiare" mai, alla difficoltà di amare a pieno, senza rimpianti ne' nostalgie, ogni età e momento della propria vita. Credo sia un po' così.
Conciliare le due me, quella più "matura", razionale, e quella puramente "istintiva"e passionale, accettando le mie debolezze e la presenza, nella mia vita, di un altro uomo oltre mio marito? Ci ho provato, ma non sto bene, non mi sento serena. Sento di tradire mio marito, e soprattutto me stessa, di mettere a rischio ogni cosa, di sottrarre energie ed attenzioni a chi meriterebbe tutta me e non una parte soltanto di me.
Una decisione credo di averla presa, riguardo al parlare o meno con mio marito di questo momento. Pur comprendendo le ragioni di Lola e di chi propende per la massima sincerita', concordo con chi mi ha scritto che è' giusto che affronti da sola questo momento, facendo chiarezza dentro di me ed assumendomi il peso delle scelte fatte.
Io penso, invece, che il problema sia più mio che nostro.io se fossi in te, dopo aver fatto chiarezza con te stessa, parlerei anche a tuo marito. Il problema è vostro, non tuo.
anche secondo me non ha senso parlarne adesso con il marito....Io penso, invece, che il problema sia più mio che nostro.
lo ripeto e ribadisco, lui non mi fa mancare nulla, e' sempre presente, e' attento, mi desidera e fosse per lui lo farebbe ogni giorno o quasi. Sono io quella a cui mancano le cosiddette farfalle nello stomaco, la passione incontrollabile dei primi tempi, i baci, quelli "seri". Sono io che sto cercando di capire se è stato un mio momento di vulnerabilità, se queste emozioni e sensazioni sono davvero prioritarie per me, o non lo sono.
Cosa dovrei dire a lui??quello che ho scritto??e a che scopo, visto che il nostro rapporto non l'ho mai messo in discussione ne' lo ritengo la causa di questo momento??!
dirlo con altre parole..per me non avrebbe molto senso. Sarebbe continuare a mentire, creare confusione, per non arrivare da nessuna parte, anzi, per creare insicurezza e tensioni, di cui non sento proprio il bisogno ora.
Sono importanti per tutti.Io penso, invece, che il problema sia più mio che nostro.
lo ripeto e ribadisco, lui non mi fa mancare nulla, e' sempre presente, e' attento, mi desidera e fosse per lui lo farebbe ogni giorno o quasi. Sono io quella a cui mancano le cosiddette farfalle nello stomaco, la passione incontrollabile dei primi tempi, i baci, quelli "seri". Sono io che sto cercando di capire se è stato un mio momento di vulnerabilità, se queste emozioni e sensazioni sono davvero prioritarie per me, o non lo sono.
Cosa dovrei dire a lui??quello che ho scritto??e a che scopo, visto che il nostro rapporto non l'ho mai messo in discussione ne' lo ritengo la causa di questo momento??!
dirlo con altre parole..per me non avrebbe molto senso. Sarebbe continuare a mentire, creare confusione, per non arrivare da nessuna parte, anzi, per creare insicurezza e tensioni, di cui non sento proprio il bisogno ora.
Quindi se tuo marito avesse una crisi personale e non te ne parlasse tu non penseresti che ci sia un problema nella coppia. Interessante.Io penso, invece, che il problema sia più mio che nostro.
lo ripeto e ribadisco, lui non mi fa mancare nulla, e' sempre presente, e' attento, mi desidera e fosse per lui lo farebbe ogni giorno o quasi. Sono io quella a cui mancano le cosiddette farfalle nello stomaco, la passione incontrollabile dei primi tempi, i baci, quelli "seri". Sono io che sto cercando di capire se è stato un mio momento di vulnerabilità, se queste emozioni e sensazioni sono davvero prioritarie per me, o non lo sono.
Cosa dovrei dire a lui??quello che ho scritto??e a che scopo, visto che il nostro rapporto non l'ho mai messo in discussione ne' lo ritengo la causa di questo momento??!
dirlo con altre parole..per me non avrebbe molto senso. Sarebbe continuare a mentire, creare confusione, per non arrivare da nessuna parte, anzi, per creare insicurezza e tensioni, di cui non sento proprio il bisogno ora.