Grazie Ipazia, giusta precisazione la tua quello che si legge tra le righe. Ovviamente c'è molto altro. Ci fosse un'Ipazia tra gli amici con cui parlare apertamente. Allearmi per aver cura dell'amante? io non me ne curo per nulla della sua salute , per me potrebbe/dovrebbe scomparire da ieri non da oggi. L'alleanza è per riprendere in mano noi stessi e superare questo momento e i nostri già noti e presenti problemi e non tacerne e tantomeno negarne l'esistenza.
prima
Grazie a te!
Penso sia un peccato, non avere non dico amic
i, ma almeno un amico/a con cui confrontarsi liberamente e apertamente in situazioni come queste, anche a costo di sincericidio.
Fra le righe lo si vede includendo tutta la comunicazione o almeno una buona parte.
Qui sul forum della comunicazione si percepisce un 20% scarso, spesso equivocando e proiettando del proprio.
Manca tutto il verbale, il paraverbale e il non verbale.
Un casino insomma
Nell'altro post non ho scritto che intravedevo un comune obiettivo, ma anzi, ho proprio parlato di triangolare il terzo per, implicitamente (e quindi in perdita), passare comunicazioni fra di voi.
L'obiettivo di entrambi non è la cura di lui.
A quanto scrivi il tuo obiettivo è "riprenderti" tua moglie (e si potrebbe discorrere parecchio a lungo a questo riguardo).
A quanto scrivi l'obiettivo di tua moglie è "non far soffrire" il suo amante per timore delle conseguenze che la sofferenza potrebbe provocare e di cui non vuole assumersi la responsabilità (e anche di questo si potrebbe discorrere parecchio a lungo, molto).
In comune avete che "passeggiando" su una cura (tu per lei e per la coppia - lei per lui e per voi), solo dichiarata fra voi, perseguite ognuno il proprio obiettivo, e ho la sensazione che neppure abbiate ben chiaro - ognuno in se stesso - quale sia il vero obiettivo per ognuno.
In comune avete che il dichiarato è più o meno lontano dall'intento. Questo sì.
Fosse una guerra, sareste spacciati
Sono riuscita a spiegare con più chiarezza quello che vedo da qui?
"Il termine triangolazione identifica una specifica dinamica relazionale nella quale la comunicazione e le interazioni tra due individui non avvengono direttamente, ma sono mediate da una terza persona".
Spesso e volentieri la terza persona sono i figli.
E non trovo poi così casuale il fatto che una delle proiezioni che hai descritto riguardi i figli, in entrambi e per entrambi di voi due.
Chissà che figlia era tua moglie...e anche tu, che hai scritto di esserti "distratto" dalla tua attuale famiglia per concentrarti sui bisogni di quella di provenienza.
Ma ribadisco, è tutto un fra le righe. Io ti butto lì quello che intravedo, poi sta a te farne uso.
In una situazione così intricata, già così, senza bisogno di altri approfondimenti, uno sguardo esterno ma che vi veda in una comunicazione più piena, vi potrebbe far comodo.
Non pensi?