Tebe
Egocentrica non in incognito
:unhappy:
Premessa:
nella famiglia Tebana non ci sono mai state distinzioni di genere nell'educazione.
Maschi e femmine avevano tutti gli stessi diritti e stessi doveri e non c'erano cose da femmina o cose da maschio.
Secondo l'educazione di mio padre Adolf, oltre a sperderci nei boschi per farci fare sopravvivenza nel caso che, oltre a buttarci a mare al largo così random e all'improvviso nel caso ci fossimo trovati in un naufragio, oltre a portarci nelle grotte e sperderci anche li, oltre a non darci medicine finchè la febbre non arrivava a 40 gradi sostenendo che era tutto rinforzo degli anticorpi "Solo i più forti ce la fanno, ricordatevelo ragazzi!- e noi febbricitanti e con gli occhi grandi -Papino un aspirina per favore.- e lui - No!- varie ed eventuali, ha sempre avuto anche la fissa dell'auto difesa, più accentuata dopo che due pedofili del cazzo avevano incrociato il mio cammino. il primo si è fatto un bel po' di ospedale, l'altro ha avuto la carriera stroncata in tutti i sensi, pure quella famigliare. Posso dire di tutto di mio padre, ma è stato alfamente presente quando mi sono capitati questi due "incidenti" ma non in senso fisico in senso educativo, infatti nel primo ero davvero piccola, facevo le elementari, ma ero già stata "catechizzata" e informata molto bene sugli stronzi che si fanno le bambine, quindi la prima cosa che ho fatto quando sono riuscita a scappare è stata quella di fiondarmi da lui e dalla genitrice a raccontare tutto, senza vergogne o paranoie di sorta.
Dopo il secondo pedofilo, molto più lieve ( si parla di un bacio con tre metri di lingua in bocca. Era il mio insegnante di musica, 65 anni lui, 12 io. con moglie e un figlio adottato di 16 anni) e anche se io avevo reagito subito e bla bla, Adolf decise che tutti i suoi figli dovevano apprendere tecniche di auto difesa sia fisica che psicologica.
E devo dire che più che quella fisica, quella psicologica in due occasioni sono certa avermi evitato due stupri.
In un caso scema io, nell'altro sempre scema io ma senza leggerezza.
Morale.
Picchio come un uomo.:unhappy:
Uso molto le gambe e le ginocchia. Non tiro capelli, non starnazzo, non mi muovo in maniera inconsulta.
Picchio pulita e veloce.
Ginocchiate nello stomaco. Calci in pancia. Ceffoni a palmo aperto. Mani al collo con i pollici a schiacciare la carotide.. Colpi di mani del palmo sotto il setto nasale, pugni a martello sulle tempie...
Insomma.
Robe così ( e poi corro veloce di brutto
)
Ma non picchio ovviamente. Anzi. Davanti all'aggressività fisica e verbale io faccio un passo indietro. Se posso me ne vado. Non la reggo. Mi inquieta. Mi inquietano le persone che urlano.
Poi certo. Con Mattia siamo intervenuti più di una volta a separare gente. Una volta a Milano abbiamo separato marito e moglie che si suonavano in mezzo alla strada, ma io sono no aggressività in toto.
Finchè non mi parte l'embolo.
Ma è difficile farmelo partire. Perchè mi conosco.
Verbalmente sono letale quando parto in mina e fisicamente...insomma. Nonostante le apparenze da rachitichina tutta occhioni e ricci e sorridente....
Finita la premessa
Stavo prendendo il passante e avevo le borse della spesa. Stavo al telefono, quindi mi sono fermata all'entrata per evitare il buco nero fino al treno e ho mollato la spesa a circa un metro da me, perchè ste due borse pesavano.
Passa una zingara. Adocchia le borse. Ci saetta sopra. Le apre. Comincia a scoficchiare.
Tutto in 5 secondi.
Mi avvicino. Flap flap e sorridente - Ciao, scusa, le borse sono mie.-
Non mi caga nemmeno di striscio, continua a ravanare dentro, mi mangia una fragola dal pacchetto aperto e decide che la spesa è di suo gusto quindi fa per prebderla.
Io mi chino e le dico -Ti ho detto che è...-
Mi ha tirato un pugno sul ginocchio che dal male mi si è fermato il cuore. Oltre a venirmi le lacrime agli occhi,
Le ho tirato un calcio.
Si è alzata di scatto dandomi della puttana.
Le ho tirato un lordone a mano aperta.
Ha spalancato gli occhi incredula.
Mi è venuta contro e mi ha dato uno spintone mentre cercava dei fottermi il cellulare dalla tasca.
L'ho sentita ma le ho preso il polso e glielo storto così l'ha mollato ma nel frattempo si è liberata e mi ha messo le mani collo.
Io le stavo tirando una ginocchiata nello stomaco ( la sua bassezza era perfetta. Trugna ma bassa) quando FINALMENTE è arrivato il tipo della sicurezza.
E la zingara è scappata.
L'omino, accertato che stessi bene che bla bla ha fatto la battuta dicendo che stava intervendo per salvare la zingara visto che le stava prendendo e che...squadradomi dalla testa ai piedi, chi l'avrebbe mai detto?
Io mi sento a disagio. Con me stessa. Perchè non alzo le mani e tutto sommato erano solo due cazzo di borse della spesa.
Poteva pure prenderle.
Mattia dice che sono cretina e che sto malessere per avere ceffonato e semi strangolato una zingara, non in quanto zingara ma in quanto ladra che ha pure reagito, non devo proprio averlo.
Che sono scrupoli proprio della cippa, considerato soprattutto che io nella vita sono una paciera e non una guerrafondaia.
Sia come sia.
Mi sento "non a posto".
Sono scema?
Premessa:
nella famiglia Tebana non ci sono mai state distinzioni di genere nell'educazione.
Maschi e femmine avevano tutti gli stessi diritti e stessi doveri e non c'erano cose da femmina o cose da maschio.
Secondo l'educazione di mio padre Adolf, oltre a sperderci nei boschi per farci fare sopravvivenza nel caso che, oltre a buttarci a mare al largo così random e all'improvviso nel caso ci fossimo trovati in un naufragio, oltre a portarci nelle grotte e sperderci anche li, oltre a non darci medicine finchè la febbre non arrivava a 40 gradi sostenendo che era tutto rinforzo degli anticorpi "Solo i più forti ce la fanno, ricordatevelo ragazzi!- e noi febbricitanti e con gli occhi grandi -Papino un aspirina per favore.- e lui - No!- varie ed eventuali, ha sempre avuto anche la fissa dell'auto difesa, più accentuata dopo che due pedofili del cazzo avevano incrociato il mio cammino. il primo si è fatto un bel po' di ospedale, l'altro ha avuto la carriera stroncata in tutti i sensi, pure quella famigliare. Posso dire di tutto di mio padre, ma è stato alfamente presente quando mi sono capitati questi due "incidenti" ma non in senso fisico in senso educativo, infatti nel primo ero davvero piccola, facevo le elementari, ma ero già stata "catechizzata" e informata molto bene sugli stronzi che si fanno le bambine, quindi la prima cosa che ho fatto quando sono riuscita a scappare è stata quella di fiondarmi da lui e dalla genitrice a raccontare tutto, senza vergogne o paranoie di sorta.
Dopo il secondo pedofilo, molto più lieve ( si parla di un bacio con tre metri di lingua in bocca. Era il mio insegnante di musica, 65 anni lui, 12 io. con moglie e un figlio adottato di 16 anni) e anche se io avevo reagito subito e bla bla, Adolf decise che tutti i suoi figli dovevano apprendere tecniche di auto difesa sia fisica che psicologica.
E devo dire che più che quella fisica, quella psicologica in due occasioni sono certa avermi evitato due stupri.
In un caso scema io, nell'altro sempre scema io ma senza leggerezza.
Morale.
Picchio come un uomo.:unhappy:
Uso molto le gambe e le ginocchia. Non tiro capelli, non starnazzo, non mi muovo in maniera inconsulta.
Picchio pulita e veloce.
Ginocchiate nello stomaco. Calci in pancia. Ceffoni a palmo aperto. Mani al collo con i pollici a schiacciare la carotide.. Colpi di mani del palmo sotto il setto nasale, pugni a martello sulle tempie...
Insomma.
Robe così ( e poi corro veloce di brutto
Ma non picchio ovviamente. Anzi. Davanti all'aggressività fisica e verbale io faccio un passo indietro. Se posso me ne vado. Non la reggo. Mi inquieta. Mi inquietano le persone che urlano.
Poi certo. Con Mattia siamo intervenuti più di una volta a separare gente. Una volta a Milano abbiamo separato marito e moglie che si suonavano in mezzo alla strada, ma io sono no aggressività in toto.
Finchè non mi parte l'embolo.
Ma è difficile farmelo partire. Perchè mi conosco.
Verbalmente sono letale quando parto in mina e fisicamente...insomma. Nonostante le apparenze da rachitichina tutta occhioni e ricci e sorridente....
Finita la premessa
Stavo prendendo il passante e avevo le borse della spesa. Stavo al telefono, quindi mi sono fermata all'entrata per evitare il buco nero fino al treno e ho mollato la spesa a circa un metro da me, perchè ste due borse pesavano.
Passa una zingara. Adocchia le borse. Ci saetta sopra. Le apre. Comincia a scoficchiare.
Tutto in 5 secondi.
Mi avvicino. Flap flap e sorridente - Ciao, scusa, le borse sono mie.-
Non mi caga nemmeno di striscio, continua a ravanare dentro, mi mangia una fragola dal pacchetto aperto e decide che la spesa è di suo gusto quindi fa per prebderla.
Io mi chino e le dico -Ti ho detto che è...-
Mi ha tirato un pugno sul ginocchio che dal male mi si è fermato il cuore. Oltre a venirmi le lacrime agli occhi,
Le ho tirato un calcio.
Si è alzata di scatto dandomi della puttana.
Le ho tirato un lordone a mano aperta.
Ha spalancato gli occhi incredula.
Mi è venuta contro e mi ha dato uno spintone mentre cercava dei fottermi il cellulare dalla tasca.
L'ho sentita ma le ho preso il polso e glielo storto così l'ha mollato ma nel frattempo si è liberata e mi ha messo le mani collo.
Io le stavo tirando una ginocchiata nello stomaco ( la sua bassezza era perfetta. Trugna ma bassa) quando FINALMENTE è arrivato il tipo della sicurezza.
E la zingara è scappata.
L'omino, accertato che stessi bene che bla bla ha fatto la battuta dicendo che stava intervendo per salvare la zingara visto che le stava prendendo e che...squadradomi dalla testa ai piedi, chi l'avrebbe mai detto?
Io mi sento a disagio. Con me stessa. Perchè non alzo le mani e tutto sommato erano solo due cazzo di borse della spesa.
Poteva pure prenderle.
Mattia dice che sono cretina e che sto malessere per avere ceffonato e semi strangolato una zingara, non in quanto zingara ma in quanto ladra che ha pure reagito, non devo proprio averlo.
Che sono scrupoli proprio della cippa, considerato soprattutto che io nella vita sono una paciera e non una guerrafondaia.
Sia come sia.
Mi sento "non a posto".
Sono scema?