Marjanna
Utente di lunga data
La Ciociara del 1960 però ha produzione italiana, non americana.Sostengo da tempo che viviamo all’interno di una comunicazione di propaganda continua.
Ma è sempre successo.
La Ciociara non solo è stato prodotto, ma ha conseguito l’Oscar.
A cosa era funzionale per gli americani quel film? Principalmente a riabilitare l’Italia. Un paese che era stato responsabile della guerra e nemico degli USA, era alleato e anche importante per questioni economiche e militari.
Era necessario vedere gli italiani in un altro modo.
Ciò che propone Netflix o Hollywood è ciò che ottiene finanziamenti.
Il successo dipende dalla qualità e da come, al di là dei contenuti, che prevalentemente vengono assorbiti in modo acritico, vengono considerati interessanti e piacevoli per il pubblico.
Le storie devono essere raccontate bene per poter trasmettere emozioni positive e negative al pubblico nei confronti di modi di vivere e altre culture.
Basta guardare i film di 007 e vedere come sono cambiati i cattivi.
Quello che scrivi riguardo la comunicazione di propaganda ha del vero in generale, però dal covid in poi, è come si fosse aperto un mare dove qualsiasi cosa viene messa in forse.
Lato giovani, immagino vi sia una parte che arriva anche dai propri genitori. Io ad esempio sono stata fortunata perchè complessivamente ho avuto due genitori in media salute (o perlomeno niente da bloccare per lungo tempo attività o uscite), e che quando sono stati male hanno trovato soluzione affidandosi a medici e ospedali.
In qualche mondo il loro mondo era certo, non ballerino. Nel suo bene e suo male (creati con l’educazione cattolica).
Può essere il web, che nel tempo è sempre più diventato una realtà in mano ai social (oggi anche articoli di giornale spesso riportano notizie nel riflesso dei social), nella sua massa dilagante di chiunque, raramente possa offrire delle discussioni valide. Nel complesso mi chiedo se tutto questo possa portare disorientamento verso i giovani.
Io vidi la Ciociara ben dopo il 60, dato che non ero neppure nata. Lo trovai agghiacciante. Pur non avendo particolari doti di psicologia, a me era chiaro ogni passaggio, dal lavarsi a seguito dello strupro, al non levare la mano del ragazzo nella scena del passaggio nel furgone, alla spinta di vita nella disperazione.
Ecco magari sarà una narrazione, ma per fortuna nessuno mi disse mai che era una storiella di propaganda.