Non ho mai detto che il mio desiderio di maternità, peraltro adesso veramente nullo, non possa sfociare se non a 40 anni. Concordo con te nel dire che mettere al mondo un figlio a 50 anni sia assolutamente fuori fase pregiudicando non poco la crescita del figlio. Parli di una infinità di anni di studio e di praticantato e credo tu stia confondendo il corso di studi di Giurisprudenza che, come ben ricordi, frequento, con quello di medicina e chirurgia. Gli anni di corso di studio sono 5, quelli di praticantato 2. Al termine, un esame di stato che, vuoi per tempi tecnici di correzione degli elaborati e vuoi per i tempi concessi per la preparazione agli orali, porta via un anno. 8 anni in toto. Considerando che una parte di questo percorso l'ho già trascorsa, ipoteticamente l'età che porterei al termine di tutto ciò sarebbe ancora al di sotto dei 30. E non credo sia fuori fase fare un figlio a 28 anni, con un minimo di avviamento alla professione per poter garantire al piccolo una casa dove crescere.
Certo è che qui non si parla di età quanto piuttosto di maturità che richiede una scelta del genere. Ci si sposa e si fanno figli per tanti motivi sbagliati, dal -sono tanti anni che siamo fidanzati, il matrimonio era ormai un passo obblgato!- al -voglio qualcosa di certo: un marito, un figlio-. Personalmente, quando e se vorrò un marito accanto e dei figli, lo farò perché convinta non dalle "esigenze da anni che passano" o perché "si suol fare così", bensì di essere quanto più possibile disponibile per dedicarmi con tutta me stessa ad un marito e a dei dolcissimi bambini.
Riguardo a lui che, a tuo insindacabile giudizio, si sta gongolando nel portarsi a spasso la gran gnocca giovane, credimi se ti dico che è un uomo talmente fascinoso, umile e sincero che non ha bisogno di portarsi a spasso me per far morire di invidia tanta gente. Non faccio da trofeo.
Ti interroghi sul perché io cerchi questi rapporti sbilanciati nell'età. Ebbene, non avendo competenze e strumenti di psicoanalisi per comprendere quale sia la vera motivazione a fondo di tale comportamento (che sicuramente oltre a sfuggire a me, sfugge anche a te), da comune mortale quale sono commento dicendo che la sensazione di benessere e di comprensione che provo con amici/he e compagno più grandi di me è impagabile... e soprattutto queste mie amicizie e conoscenze non sono ricercate intenzionalmente, bensì sono i posti che frequento per lavoro a mettermi a contatto con gente più grande essendo nel mio mestiere tra le più giovani in età.
La tua risposta mi ha dato modo di riflettere e sono ben felice nel dartene conto.