Tradimento? Bis, ci riprovo!

Gaia

Utente di lunga data
Per fare un esempio:
Se non voglio più clienti, non avrò un aumento del fatturato. Ma magari ho incrementato il mio livello di competenza, perché ho impiegato il medesimo tempo che impiegavo per il maggior numero di clienti per sviluppare un'altra competenza tecnica e ho studiato e lavorato su una cosa nuova.
E lì ti direi che stai selezionando la clientela. Ma se sono tanta brava mi faccio pagare di più da quei pochi che deciso di seguire.
 

Nicky

Utente di lunga data
Ma se lavori bene è perché sei bravo nel tuo (non sempre, ok, come dice ivanl). E in quella bravura non ci puoi mettere solo il calore umano per dire, o quanto fai la parcella, o che sei gentile e disponibile ma anche quanto ne sai di quello che fai, che competenze hai, che risultati ottieni, pure furbizia e strategie.
Rebecca, qui stiamo dicendo che il valore di un professionista lo si valuta dal fatturato e che, quindi, il professionista con il fatturato più elevato è il migliore.
Io non sono d'accordo con questa specifica affermazione, nel senso che ritengo che possa non essere il migliore per quello che riguarda l'interesse del cliente (ho avuto esperienze pessime con medici rinomati, perché non erano attenti alle mie necessità, eppure erano bravi e ben pagati), né il migliore da un punto di vista soggettivo, perché il guadagno è anche determinato da scelte che hanno a che fare con aspetti diversi da competenza e professionalità.
Se non ci si irrigidisce in uno schema, si potrà vedere che anche un professionista con partita iva può scegliere progetti meno redditizi, ma che sente più gratificanti sotto altri profili.
 

Brunetta

Utente di lunga data
Si parlava di valutare una persona in base ai soldi, giusto ?
Bene, pare siamo tutti d'accordo che un metro del genere sia inapplicabile alle persone in generale meno ai professionisti.
Io non lo applico a nessuno. Ho conosciuto rinomati professionisti, cretini umanamente, privi di minima intelligenza emotiva.
Nelle relazioni serve intelligenza emotiva e capacità di comprensione che è indipendente dall’istruzione e dal livello sociale.
Sappiamo tutti che ci sono nonni e nonne semianalfabeti in grado di essere il punto di riferimento della famiglia.
 
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Gaia

Utente di lunga data
Almeno per la mia professione (non so per le altre) l’essere bravo dipende da tante cose.
Anche dalla capacità iniziale di sapersi vendere e di entrare in empatia con il cliente.
Poi se a questo però non aggiungi la competenza il cliente va via.
All’inizio io mica facevo i prezzi di oggi. Ero pressoché sconosciuta. Oggi faccio prezzi diversi. Se ti sta bene paghi, altrimenti vai via.
Anche l’entità della parcella è un modo di selezionare i clienti. Un tempo facevo gratuito patrocinio ad esempio. Oggi non più perché lo stato ti paga l’anno del mai. E le responsabilità restano tante. Allora oggi se prendo a cuore una persona lo faccio gratis e basta, ma e’ una favore, un’attenzione e mi porta comunque gratificazione e gratitudine
 

Nicky

Utente di lunga data
E lì ti direi che stai selezionando la clientela. Ma se sono tanta brava mi faccio pagare di più da quei pochi che deciso di seguire.
Ma perché? Ci si fa pagare quel che si ritiene corretto; non è che se diminuisco i clienti per mia scelta, mi rifaccio sugli altri. I compensi da applicare si decidono in base all'attività che viene svolta e al beneficio ricevuto dal cliente, nei limiti dei vari usi e tariffe.
 

Gaia

Utente di lunga data
Rebecca, qui stiamo dicendo che il valore di un professionista lo si valuta dal fatturato e che, quindi, il professionista con il fatturato più elevato è il migliore.
Io non sono d'accordo con questa specifica affermazione, nel senso che ritengo che possa non essere il migliore per quello che riguarda l'interesse del cliente (ho avuto esperienze pessime con medici rinomati, perché non erano attenti alle mie necessità, eppure erano bravi e ben pagati), né il migliore da un punto di vista soggettivo, perché il guadagno è anche determinato da scelte che hanno a che fare con aspetti diversi da competenza e professionalità.
Se non ci si irrigidisce in uno schema, si potrà vedere che anche un professionista con partita iva può scegliere progetti meno redditizi, ma che sente più gratificanti sotto altri profili.
Certo che può farlo, ma lo può fare perché altri lo pagano bene. Altrimenti non riesce a sopravvivere.
 

Gaia

Utente di lunga data
Ma perché? Ci si fa pagare quel che si ritiene corretto; non è che se diminuisco i clienti per mia scelta, mi rifaccio sugli altri. I compensi da applicare si decidono in base all'attività che viene svolta e al beneficio ricevuto dal cliente, nei limiti dei vari usi e tariffe.
Nel mio mondo esistono tre tipologie di tariffe per uno stesso valore di causa. Minimo, medio e massimo.
Quindi se sono molto brava decido di applicare i massimi. Questo mi consente di scegliere il cliente e anche il numero di clienti da seguire x
Se tornano da me che non sono la più bassa sul mercato potendo scegliere chi a parità di bravura applica i minimi significa che ritengono che io sia la più brava in assoluto.
Dovendo fare un parallelo con la scuola io per quel cliente sono da 10 e lode e l’altro e ‘ da 8.
 

ivanl

Utente di lunga data
Nel mio mondo esistono tre tipologie di tariffe per uno stesso valore di causa. Minimo, medio e massimo.
Quindi se sono molto brava decido di applicare i massimi. Questo mi consente di scegliere il cliente e anche il numero di clienti da seguire x
Se tornano da me che non sono la più bassa sul mercato potendo scegliere chi a parità di bravura applica i minimi significa che ritengono che io sia la più brava in assoluto.
Dovendo fare un parallelo con la scuola io per quel cliente sono da 10 e lode e l’altro e ‘ da 8.
Considerare il proprio valore in relazione (competizione) con il prossimo, per me è incomprensibile
 

Nicky

Utente di lunga data
Considerare il proprio valore in relazione (competizione) con il prossimo, per me è incomprensibile
Questo è un altro aspetto di grande interesse, inteso in due sensi, perché è controverso sia affidare il senso del proprio valore all'apprezzamento degli altri, sia alla competizione con altri. Dovrebbe esserci una riflessione e un contemperamento con altri aspetti.
 

Jim Cain

Utente di lunga data
Io non lo applico a nessuno. Ho conosciuto rinomati professionisti, cretini umanamente, privi di minima intelligenza emotiva.
Nelle relazioni serve intelligenza emotiva e capacità di comprensione che è indispensabile dall’istruzione e dal livello sociale.
Sappiamo tutti che ci sono nonni e nonne semianalfabeti in grado di essere il punto di riferimento della famiglia.
Continui a confondere la valutazione di un professionista in base a parametri che hanno a che fare con la valutazione della persona (cretini, privi di intelligenza emotiva).
 

Nicky

Utente di lunga data
Nel mio mondo esistono tre tipologie di tariffe per uno stesso valore di causa. Minimo, medio e massimo.
Quindi se sono molto brava decido di applicare i massimi. Questo mi consente di scegliere il cliente e anche il numero di clienti da seguire x
Se tornano da me che non sono la più bassa sul mercato potendo scegliere chi a parità di bravura applica i minimi significa che ritengono che io sia la più brava in assoluto.
Dovendo fare un parallelo con la scuola io per quel cliente sono da 10 e lode e l’altro e ‘ da 8.
Ok, però, uscendo dal tuo lavoro, poniamo che hai dei clienti per cui fai, che ne so, l'assistenza ai siti internet. Avrai un prezzo e l'aumento lo devi giustificare al cliente con un aumento di valore per il cliente stesso. Non basta decidere di concentrarti su meno clienti per giustificare, ai loro occhi, l'aumento.
 

ivanl

Utente di lunga data
Questo è un altro aspetto di grande interesse, inteso in due sensi, perché è controverso sia affidare il senso del proprio valore all'apprezzamento degli altri, sia alla competizione con altri. Dovrebbe esserci una riflessione e un contemperamento con altri aspetti.
Io sono più drastico, il valore di sé è assoluto, non relativo. Il confronto, a qualsiasi livello, è irrilevante
 

Gaia

Utente di lunga data
Ok, però, uscendo dal tuo lavoro, poniamo che hai dei clienti per cui fai, che ne so, l'assistenza ai siti internet. Avrai un prezzo e l'aumento lo devi giustificare al cliente con un aumento di valore per il cliente stesso. Non basta decidere di concentrarti su meno clienti per giustificare, ai loro occhi, l'aumento.
Se sono la più brava sul mercato anche in questo contesto significa che tu cliente grazie a me vendi di più. E allora e’ giustificato che io applichi un prezzo più alto.
 

Nicky

Utente di lunga data
Se sono la più brava sul mercato anche in questo contesto significa che tu cliente grazie a me vendi di più. E allora e’ giustificato che io applichi un prezzo più alto.
Se sono una tua cliente e mi aumenti il prezzo, mi devi dare dei dati oggettivi e dimostrabili che giustifichino l'aumento che mi stai praticando.
Fa parte della contrattazione; limitarsi a dire tu sono il meglio, grazie a me vendi di più (di più rispetto a cosa?) è un po' fuffarolo se non mi offri dei dati a supporto.
Poi magari funziona eh, per carità, ma, in ambiti competitivi, dove anche il cliente ha un peso contrattuale, è, in genere, più complesso.
 

Gaia

Utente di lunga data
Se sono una tua cliente e mi aumenti il prezzo, mi devi dare dei dati oggettivi e dimostrabili che giustifichino l'aumento che mi stai praticando.
Fa parte della contrattazione; limitarsi a dire tu sono il meglio, grazie a me vendi di più (di più rispetto a cosa?) è un po' fuffarolo se non mi offri dei dati a supporto.
Poi magari funziona eh, per carità, ma, in ambiti competitivi, dove anche il cliente ha un peso contrattuale, è, in genere, più complesso.
Quando ho dovuto rifare il sito io ho pagato uno una fracca di soldi.
E in effetti ho avuto più contatti.
Il primo sito lo feci da me per risparmiare, ma non ha dato i medesimi risultati.
 

Jim Cain

Utente di lunga data
non sempre; potrebbe pure essere capacità di 'intrallazzo' per ottenere cose che ad altri sono precluse, a prescindere dalla competenza
Anche l'intrallazzo (inteso come capacità di tessere relazioni professionalmente proficue e, comunque, all'interno di un perimetro di legalità) è parte delle qualità di un professionista.
 
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