Andromeda4
Utente di lunga data
Non ti piace Mengoni?De gustibus..
Non ti piace Mengoni?De gustibus..
Credo che tu abbia ragione, è ovvio che il raccontare il divenire ti rende più facile l'ascolto e capire esattamente cosa c'è dietro determinate scelte, per questo è di maggior aiuto. Però secondo me anche da parte del "narratore" è nel momento in cui si mette il punto, è la vicenda anche dentro di noi si dipana, e si capisce veramente il nostro agire, e anche questo può essere un valido aiuto.Non so.
Io forse ho sbagliato all'opposto, raccontando esattamente quello che mi era successo, anche in divenire, perché di là era una sorta di "diario di bordo", ognuno di noi utenti aggiornava la propria storia con novità e riflessioni. Poi certo, a distanza di tempo il vero punto della situazione lo dobbiamo fare con noi stessi. Ma credo che la prima condizione per raccontarsi sia non trovare e trovarsi attenuanti. Sennò è anche falsato l'aiuto eventuale che arriva dagli altri.
Non è il mio genere..Non ti piace Mengoni?
Sempre se si è stati sinceri nell'esplorarsi. Ribadisco che per me è un punto fondamentale.Credo che tu abbia ragione, è ovvio che il raccontare il divenire ti rende più facile l'ascolto e capire esattamente cosa c'è dietro determinate scelte, per questo è di maggior aiuto. Però secondo me anche da parte del "narratore" è nel momento in cui si mette il punto, è la vicenda anche dentro di noi si dipana, e si capisce veramente il nostro agire, e anche questo può essere un valido aiuto.
Allora cambia tutto.Non è il mio genere..
Ma che c'entra?Meno male che mi hai risposto che avevo fatto un'osservazione "tipicamente femminile". Ora stai cazziando Parma perché LUI "non la capisce e tu sì".
Siamo in linea di massima d'accordo (pensa un po'!Ma che c'entra?
Il punto di vista femminile sta nel fatto che gli apporti affettivi e di empatia all'interno della famiglia verso i figli sono molto stereotipati. Si dà per scontato che una mamma sia più affettuosa e in qualche modo automaticamente propensa a compensare un padre che di media sta fissato su altre cose di quel lavoro quando non il sottocoda di altre femmine da impollinare.
Invece esistono maschi che non fanno il mammo ma fanno il padre e pretendono pure di dire la loro su come i figli vengono cresciuti e se ricevono le giuste attenzioni.
Pensa un po'
Io so benissimo di avere un Ego spropositato, Ma mica è nato dal nulla. Ho le idee chiarissime su quando devo fare il maschio all'interno della coppia e quando devo fare il padre o il marito all'interno della famiglia. E sono proprio situazioni in cui più sei bravo a dividere i due ruoli meglio stai tu e meglio fai stare gli sta accanto a te. Ma a partire dalle piccole cose: Per dire conosco un sacco di coppie che si chiamano anche tra di loro papà e mamma e secondo me sta cosa è devastante...
Così random...E il pensiero torna random o nei momenti difficili con tuo marito?
Lo dici a me?Eh, ma allora non scrivi su un forum dove puoi trovare riscontri a quello che narri. Non è che parli davanti a uno specchio. E comunque chi ti legge si impegna (chi più chi meno) a risponderti. Quindi magari meglio rielaborarla un po' questa narrazione, no?
Eheee io avrei voluto essere alta, bionda e con gli occhi azzurri e …il principe.Questo è sicuro. Ti rendi conto che avresti voluto altro.
Tocca a "noi" come toccherebbe a un amico, a chiunque si relaziona in quel momento con chi parla. Non è che il ruolo definisca l'efficacia della risposta. Altrimenti chiudiamo i forum, chiudiamo i siti dedicati. Mica siamo psicoterapeuti!Lo dici a me?
Io dico sempre che si vive meglio fuori dai tribunali.
A volte rispondere significherebbe contestare affermazioni. Ma chi se ne frega?!
Ognuno si racconti ciò che lo fa star meglio. Per i resto ci sono le psicoterapie. Mica tocca a noi.
Oh, ma che c'entro sempre io?Siamo in linea di massima d'accordo (pensa un po'!) soprattutto sui due grassetti. Quella cazzo di parola "mammo" mi fa venire la dermatite, a dir poco. Che stronzata, figlia dei nostri tempi in cui ci si meraviglia che il papà torna a casa prima della mamma e, invece di scomodare entrambe le nonne e parentado fino al quarto grado, si mette a cucinare lui la soglioletta fresca o la pappa al bimbo. Quando si è in due le cose si fanno in due, punto. Quello non è "mammo", è PAPÀ. Quindi, la mia visione non è stereotipata. Lo è, e questo altro che dermatite, fa rivoltare, il sentirsi chiamare nel modo del secondo grassetto tra partner. Sentito anch'io personalmente.
Io fondamentalmente contesto, in questa discussione, il fatto che ci si racconti di essere ancora in "coppia", quando si è solo famiglia, dopo un fatto così lacerante come la storia di @danny. Ok, sei voluto restare a casa. Ok, figlia da seguire. Ma di fatto si è azzerbinato.
Riprendevo quello che ti avevo chiesto precedentemente, niente di nuovo.Oh, ma che c'entro sempre io?
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Ma io sto bene.Riprendevo quello che ti avevo chiesto precedentemente, niente di nuovo.
Oh, ma che c'entro sempre io?
Va beh, se ti fa contenta, me so' azzerbinato.
Una mi dice che so' stronzo, l'altra che so' zerbino, l'altra che c'io' troppe donne, un'altra che non c'io' nessuna. Ma che je faccio a tutte 'ste donne per essere così che non ce capisco manco più io chi sono?
(da leggere con la voce di Mario Brega).
Appunto. Non siamo psicoterapeuti! Quindi prendiamo per buona ogni narrazione.Tocca a "noi" come toccherebbe a un amico, a chiunque si relaziona in quel momento con chi parla. Non è che il ruolo definisca l'efficacia della risposta. Altrimenti chiudiamo i forum, chiudiamo i siti dedicati. Mica siamo psicoterapeuti!
Mi riferivo a quando tua figlia avrà la sua vita.Ma io sto bene.
Ho la mia vita, faccio il papà che mi piace, sono molto legato a mia moglie...
Non mi lamento.