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Dopo 18 anni di matrimonio, due figlie, tante cose costruite da zero (letteralmente: siamo partiti con 20 dollari in tasca), un giorno ho scoperto che mia moglie aveva una relazione parallela da quasi due anni (in totale 10 incontri).
Non era innamorata. Non cercava un’altra vita. Diceva solo di voler “leggerezza”. E quella leggerezza – dice – l’ha ripagava concedenosi. Non un grande sesso ma necessità di evadere...
Benvenuto.
Premetto che ho avuto una esperienza da tradito con qualche analogia e due differenze: innamoramento dichiarato nei confronti dell' amante ed età della prole (una figlia di 7 anni mentre le tue dovrebbero essere decisamente più grandi). Aggiungo che all' epoca dei fatti eravamo (io e mia moglie) più giovani di una decina di anni rispetto a te e tua moglie, direi.
La prima differenza, secondo me, è quasi sempre apparente (anche se qui molte fanciulle lo contesteranno): il tradimento da parte femminile quasi sempre comporta un coinvolgimento sentimentale certo, che si può qualificare con una certa disinvoltura "innamoramento" o mero "interesse sessuale" a seconda dei contesti ambientali e la convenienza del momento.
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Quando l’ho scoperta (per caso, grazie a una frase della figlia più piccola), è crollata. Ha ammesso tutto. E ha detto: Voglio fare di tutto per avere un nuovo primo appuntamento con te.
Da lì, un percorso complesso. Io in terapia. Lei pure.
Lei oggi è un’altra persona: attenta, presente, affettuosa, sincera – almeno così sembra.
Ecco, sembra.
Non dev'essere presa come una certezza.
Diceva il sommo poeta Dante Alighieri
"
Tanto gentile e tanto onesta pare la donna mia" in un sonetto contenuto nel XXVI capitolo della sua Vita Nova.
E ci si innamora dell' apparenza, lo dico per esperienza assumendomi la responsabilità di siffatta affermazione.
Per il resto, è oggetto di grande dibattito - anche su questo forum - come possano avvenire queste "illuminazioni" o "conversioni" sull'amore provato per il partner tradito in così breve tempo, guarda caso appena il tradimento viene scoperto.
Che non fosse una solida certezza lo prova che sia avvenuta l' infedeltà (poi, nel caso di molti mesi, come riferisci).
Che possa essere confermata una così subitanea conversione lo dirà il tempo, direi anni (parecchio, comunque).
Le statistiche indicano una elevata propensione alla recidiva, per essere brutalmente chiari.
i
E io? Io sto ancora cercando di capire.
Non cerco vendetta. Non cerco vittimismo.
Cerco una risposta alla domanda che mi tormenta:
Come si fa a ricostruire, se il dolore è ancora lì? Se la fiducia non è tornata? Se ogni tanto ti chiedi: come ha potuto fare questo?
Partiamo dagli ultimi interrogativi.
Se l'ha fatto vuol dire che è stata capace: non dimenticare che tradire è sempre una scelta (non è confusione, non è un caso, non è che qualcosa che non si riesce a capire).
Lei sa perché l'ha fatto.
Ma non ti dirà mai la verità, almeno esattamente. Perché pregiudicherebbe ogni possibilità di recuperare il rapporto con te, di perdere la faccia con i figli, ecc.
Ci sono abbastanza donne traditrici che possono confermarlo in questo forum, almeno con i loro racconti.
La fiducia è come l' onestà. E la verginità. Quando la si perde non torna più.
Ti sia di conforto che molte coppie possono andare avanti anche senza fiducia reciproca.
Basta avere lo stomaco per farlo (una vocina mi suggerisce anche la convenienza, in senso lato). Formalmente si fa per i figli, per le relazioni sociali, per le condizioni economiche, per l' immagine, e molte altre motivazioni che servono soprattutto a convincere se stessi. È del tutto umano, tranquillo...
Il dolore non lo puoi cancellare. È un fatto che è successo. Fa parte della tua vita e avrà modificato la tua personalità.
Per qualcuno crea insicurezza, per altri fortifica il carattere ed apre gli occhi per evitare di illuderti in futuro. Quello che è sicuro è che ti cambia.
E forse [lei] ha trovato un senso, o almeno una direzione. Io non so ancora se sto ricostruendo o solo rimandando il crollo.
Lei un senso del suo comportamento se l' è dato: cancellare la brutta impressione che ha provocato in te per tornare alla
comfort zone che ha rischiato di perdere quando è stata scoperta.
Se posso dare un consiglio, goditi il momento del recupero che lei ha messo in piedi e vedi di organizzarti alla chetichella per il peggio, ma da subito (separazione dei beni se siete in regime di comunione, separazione del tuo conto corrente senza delega al partner). Intanto serve a far capire che indietro non si torna facilmente (che è una illusione molto diffusa), e marca il territorio. Da questo momento quello che farai nella vita sarà per le figlie e per te, in primo luogo. Solo di riflesso tua moglie ne potrà avere beneficio, se si impegnerà a farti stare bene.
Fatti prendere da un benefico attacco di egoismo, che ti aiuta a superare l'indecisione che provi attualmente.
Per quello che mi riguarda, è un modo costruttivo di pareggiare i conti.
Se tua moglie protesta, il suo impegno alla ricostruzione non è attendibile: è incapace di assumere la responsabilità delle proprie azioni. Vuole il premio prima di esserselo guadagnato. Da scaricare alla prima occasione, mi permetto di dire.