Tradimento lungo e dolore profondo: qualcuno è riuscito a ricostruire?

Gaia

Utente di lunga data
Certo che non si smette di respirare. Ho consigliato infatti di ricominciare.
Comunque dalla lettura dell'immensa letteratura sul tema presente in questo forum si evidenzia che non c'è un solo tradito che sprizzi felicità da tutti i pori.
Non erano felici manco prima, solo assopiti.
 

bobyx

Utente di lunga data

bobyx

Utente di lunga data
Non erano felici manco prima, solo assopiti.
Non lo nascondo e sono sincero. rispetto al matrimonio ho le mie colpe. So bene che questo non giustifica quello che è successo. Il tradimento è stata una scelta consapevole, reiterata ed egoistica. Ma non voglio neanche cadere nella posizione comoda dell’angelo tradito. Non è la verità. Anche io ho fatto errori, ho chiuso canali di dialogo, mi sono rifugiato, un breve periodo nella pornografia, ho cercato il sesso più che l'intimità profonda con lei.
 

danny

Utente di lunga data
c'erano periodi in cui non si vedevano
Sì, ma perché?

Vedi, se non definisci come è andata una storia come puoi arrivare a delle conclusioni?
Sai che sei stato tradito e questo può essere sufficiente per lasciarsi.

Ma se vuoi invece continuare non credo basti.
Per varie ragioni.
La prima è che potresti essere tradito ancora, senza più saperlo.
La seconda è che stando così distante da ciò che è avvenuto e da cosa è accaduto a tua moglie, non capirai mai cosa abbia generato in lei questa spinta a tradirti.
Un tradimento non metabolizzato è un angoscia che si rinnova negli anni, e non fa funzionare più nulla.
Quindi non mi è possibile risponderti.
 

bobyx

Utente di lunga data
Sì, ma perché?

Vedi, se non definisci come è andata una storia come puoi arrivare a delle conclusioni?
Sai che sei stato tradito e questo può essere sufficiente per lasciarsi.

Ma se vuoi invece continuare non credo basti.
Per varie ragioni.
La prima è che potresti essere tradito ancora, senza più saperlo.
La seconda è che stando così distante da ciò che è avvenuto e da cosa è accaduto a tua moglie, non capirai mai cosa abbia generato in lei questa spinta a tradirti.
Un tradimento non metabolizzato è un angoscia che si rinnova negli anni, e non fa funzionare più nulla.
Quindi non mi è possibile risponderti.
MI tocca fare un romanzo sulla storia di mia moglie con il suo amante...
 

Alphonse02

Utente di lunga data
Capisco dalla natura del sito che molti di voi ci sono già passati e che, probabilmente, faccio anche un po’ tenerezza.
E magari sì, sto sicuramente tenendo “un postulato”. Ma quello che vorrei evitare è buttare via tutto ciò che abbiamo costruito in 20 anni senza nemmeno cercare di capire. Senza nemmeno lasciare aperta la possibilità che alcune cose che mi ha detto possano essere vere e magari potere ricostruire. Certo, ci sono ancora dei sentimenti per lei. Lo ammetto. Altrimenti, sinceramente, in questi mesi avrei usato i contatti offerti dai miei amici. oppure con 200 auro prendere un aereo e cenare con la vista sull'origine del mondo ( e non mi riferisco al quadro di Coubert).
Ma non era quello il mio modo, e non lo è nemmeno adesso.
Restando e vedendola impegnata in una terapia vera, so di stare contribuendo anche a restituire alle mie figlie una madre più presente, più centrata, più sana.
Di contro: a 48 anni, con tutto quello che ho vissuto, chi mi garantisce che, iniziando una nuova relazione, troverò una persona immacolata, senza traumi, senza macchie nel passato? Non è questo, però, il punto: non sto cercando un’altra relazione adesso.
Anzi: non so nemmeno se voglio.
Scusa ma trovo una incoerenza di fondo nei tuoi comportamenti che potrebbe confondere le idee anche a tua moglie e le figlie. Magari c'è qualcosa che non ho compreso.

Da una parte, fai la terapia di coppia insieme a tua moglie che ha manifestato di voler riprendere la relazione di coppia con te.E questo è un segnale di voler cercare una qualche riconciliazione.

Dichiari altresì di farlo per dare alle figlie una madre in migliori condizioni psichiche, perché probabilmente ha dimostrato qualche fragilità psicologica.
A prescindere dal fatto che quando uno vuole attenuare le proprie responsabilità tipicamente la butta sulla malattia, il tuo
molto encomiabile intento indica che vuoi assecondare la tesi della "malattia " di tua moglie e/o che anche tu hai qualcosa da chiarirti dal versante psicologico.
Ad occhio, potevate fare due diversi percorsi separati di sostegno psicologico per chiarirvi le idee prima di discutere tra voi il da farsi.

Adesso, esce fuori che stareste completando un percorso di separazione consensuale (che presuppone dare un assetto patrimoniale e relazionale per vivere separati), ma che non ti allontani da casa e da lei se non per qualche giorno per trasferta di lavoro o per il fine settimana.

Lo trovo parecchio contraddittorio e fonte di ambiguità. Perdona, ma stai facendo troppe cose allo stesso tempo, secondo me.

Mi metto dalle parti delle figlie e non capirei il senso delle azioni dei miei genitori.

... é proprio questo che non riesco ad accettare. si possono barattare 20 anni di matrimonio e di sacrifici, due figlie adolescenti, un amore condiviso ecc... per legerezza? Paradossalmente leggendo la storia di valentina.65, mi sentivo meno solo e disperato... https://tradimento.net/threads/mi-presento.27059/
La storia triste di Valentina.65 è di un marito tradito che ha scelto la separazione e divorzio e, infine si è rifatto una vita con nuova relazione e la creazione di una nuova famiglia.
C'è il rammarico di lei per aver distrutto un progetto di coppia che, esauritasi la spinta propulsiva della infedeltà, le è apparso di nuovo interessante e meritevole di essere coltivato.
Ma il tempo e le azioni compiute non si possono cancellare, il marito ha scelto altra strada e lei vive una esistenza diversa per conto suo.

Un' ultima notazione.
A 40 o 50 o 60 anni si possono intraprendere percorsi per la costruzione di nuove relazioni.
Non bisogna avere timore di affrontare nuove sfide. C'è un mondo di opportunità là fuori.
Dopo la separazione da mia moglie ho avuto tre compagne e con l' ultima sto insieme da oltre venti anni.

Posso assicurare, nessun serio rimpianto.
Come si dice, a questo mondo nessuno è insostituibile.
 

bobyx

Utente di lunga data
Estate 2022: Mia moglie è da 3 anni che segue quotidianamente, per lavoro, un ragazzo disabile grave. A quella data è una persona molto seria nel suo lavoro e probabilmente va in burn out per la difficoltà del caso.
Di recente era morto il padre e non aveva del tutto metabolizzato la cosa
Mia moglie inizia a sentirsi insoddisfatta, gonfia, trascurata.
Si attiva con visite mediche: scopre iperinsulinemia, batteri intestinali, trascuratezza del corpo.
Sente un cambiamento interiore: schiacciata dai ruoli (madre, moglie, lavoratrice, figlia), inizia a cercare leggerezza e libertà.
Sviluppa una crisi esistenziale, accentuata dal vedere la figlia crescere, sentirsi "superata", e perdere un ruolo centrale.

Inizio 2023 circa
Conosce un collega più giovane (40 anni) (lavoratore precario sic.) narcisista e nichilista, non impegnato, “leggero”.
Scatta una simpatia lavorativa, poi un caffè, poi un incontro fisico.
Il coinvolgimento non è sentimentale, ma ricercato per evasione, leggerezza, fuga dai doveri.
gli incontri sono circa 10 in due anni, saltuari, segreti, con rapporti anche non protetti.

2023-2025
Non prova amore né grande piacere sessuale, ma continua la relazione.
Dice di aver pensato più volte di smettere, ma non ci riesce.

aprile 2025
Viene scoperta
 

bobyx

Utente di lunga data
Perché ti sembra verosimile?
Un'ora è proprio toccata e fuga, nemmeno il tempo di farsi una doccia dopo, di rassettarsi un po'.
Per carità, tutto si può fare, ma due anni così mi sembrano poco convincenti.
posso chiedere un report più approfondito ma più o meno i dati sono questi
 

bobyx

Utente di lunga data
Da una parte, fai la terapia di coppia insieme a tua moglie che ha manifestato di voler riprendere la relazione di coppia con te.E questo è un segnale di voler cercare una qualche riconciliazione.
Non proprio. Io faccio un mio percorso di terapia che è di tipo comportamentale lei fa il suo percorso di terapia gestaltica e di gruppo.

Adesso, esce fuori che stareste completando un percorso di separazione consensuale (che presuppone dare un assetto patrimoniale e relazionale per vivere separati), ma che non ti allontani da casa e da lei se non per qualche giorno per trasferta di lavoro o per il fine settimana.

Lo trovo parecchio contraddittorio e fonte di ambiguità. Perdona, ma stai facendo troppe cose allo stesso tempo, secondo me.

Mi metto dalle parti delle figlie e non capirei il senso delle azioni dei miei genitori.
Hai ragione, può sembrare contraddittorio. Ma non sto facendo confusione, sto cercando di fare chiarezza, prima di tutto dentro di me.
Io non riesco più, materialmente e interiormente, a tornare al matrimonio che c’era prima. Quel rapporto è stato distrutto. Ho bisogno di chiuderlo anche legalmente, non per vendetta o per punizione, ma per sentirmi libero. Libero anche di poter scegliere di nuovo, se davvero ne varrà la pena, proprio lei.
Lei stessa ha parlato di voler fare di tutto per meritarsi un “secondo primo appuntamento”. E allora io voglio sentirmi davvero in una posizione nuova, pulita, senza vincoli giuridici, senza ambiguità.
Se un giorno, quando sarà finito il suo percorso terapeutico, ci risceglieremo a vicenda, sarà per amore e per volontà vera. Non per abitudine, paura o dovere. Altrimenti, avremo già fatto metà del lavoro, perché la separazione sarà già attiva.
Le nostre figlie non sanno nulla della separazione perché non voglio coinvolgerle finché non avrò certezze. Sarebbe inutile e dannoso confonderle con decisioni ancora in fase di elaborazione.
Potrà sembrare una questione di lana caprina, ma io ci vedo un passaggio di rispetto – verso di me, verso di lei e verso la possibilità, anche remota, di un nuovo inizio autentico.
 

bobyx

Utente di lunga data
La storia triste di Valentina.65 è di un marito tradito che ha scelto la separazione e divorzio e, infine si è rifatto una vita con nuova relazione e la creazione di una nuova famiglia.
C'è il rammarico di lei per aver distrutto un progetto di coppia che, esauritasi la spinta propulsiva della infedeltà, le è apparso di nuovo interessante e meritevole di essere coltivato.
Ma il tempo e le azioni compiute non si possono cancellare, il marito ha scelto altra strada e lei vive una esistenza diversa per conto suo.
La storia di Valentina mi ha colpito perché racconta qualcosa che può davvero accadere: un momento di disorientamento, una scelta sbagliata, e poi la consapevolezza – troppo tardi – di aver perso qualcosa di grande. Ecco, io oggi non so dire quanto fosse forte il legame tra Valentina e suo marito, ma so quanto è forte quello che io provo per mia moglie, nonostante tutto.
Non sto qui a dire che sia facile, anzi. Ma se c’è anche una minima possibilità di ricostruire un nuovo cammino, nel rispetto profondo che, al netto di questi due anni, c’è stato (spero) nei 18 precedenti, voglio poter dire a me stesso che ho fatto di tutto per non buttare via questa storia.
La scelta più facile per me? Prendere la palla al balzo, chiedere il divorzio con addebito (e avrei tutte le prove documentali per farlo), riprendere egoisticamente tutte le risorse che abbiamo guadagnato in questi anni visto che ero io che fatturavo, rifarmi una vita. Ho un lavoro che mi permette davvero ogni libertà, guadagno bene, ho 48 anni, sono alto 1,86, con un po’ di pancetta ma una discreta presenza, e potrei benissimo rimettermi in gioco. Ma non sono fatto così.
Io sono legato a questa donna, che ha creduto in me quando ero un immigrato con pochi dollari in tasca e tanti sogni. Che ha costruito insieme a me tutto quello che siamo oggi. Non so se è veramente "malata", non so perchè non prende lei in considerazione la mia proposta di sistemarsi a vita con il lavoro che abbiamo fatto fino ad oggi e quindi andarsene a fare una vita fatta solo di legerezze. Non voglio, però, essere quello che si gira dall’altra parte senza almeno averci provato per davvero.
Non è debolezza. È coerenza. È rispetto per quello che siamo stati. E anche, lo ammetto, un tentativo, magari illusorio, di non finire come la storia di Valentina.
 
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bull63

Utente di lunga data
Più volte hai scritto di non coprendere il perchè del tradidimento di tua moglie. Non era innamorata, il sesso non era travolgente e non riusciva interrompere la relazione. nonostante il senso di colpa.
La risposta è molto semplice, gli essere umani non sono monogami. Alcuni riescono ad imporsi un regime sessuale monogamo, ma è una forzatura.
Una forzatura necessaria per costruire una società forte. La famiglia è il luogo ideale per crescere i piccoli ed accudire gi anziani, ma non corrisponde ai bisogni sessuali ed emotivi degli adulti.
Lascia andare il pensiero del tradimento, decidi di vivere la tua vita e se per te è importante tua moglie smetttila di tormentarti.
Se invece tenere a freno le tue pulsioni è sempre più faticoso vivi le tue esperienze senza sentirti in colpa.
 

bobyx

Utente di lunga data
Ovviamente ringrazio per avermi accolto e per avermi dato la possibilità di sfogarmi.
Vorrei fare un appello a chi ha vissuto una situazione simile alla mia – o anche solo vicina – e ha deciso di continuare la relazione non per credo religioso, per motivi economici o di comodo, ma perché ha davvero provato a ricostruire qualcosa con la persona che lo ha tradito.
Se qualcuno si sente di condividere la sua esperienza, lo invito a farsi avanti, anche in privato se preferisce. Capisco benissimo che non è facile raccontarsi pubblicamente, soprattutto su un tema così delicato, con il rischio di finire bersaglio di giudizi duri.
Ringrazio anche chi mi ha dato pareri critici o “distruttivi”. Cerco di fare tesoro di tutto, anche di ciò che fa sentire male, seppur in questi 5 mesi le ho pensate tutte.
 
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