Tradimento o...

Etta

Utente di lunga data
Poi, c'è il rischio di crollare se uno dei partner esce dallo schema innamorandosi dell'amante ("giusto") e vuole l'esclusività (cacciata dalla porta rientra dalla finestra) rifiutando il partner originario. E in quel caso possono essere guai ...
Sono cose che bisogna mettere in conto. Siamo essere umani.
 

Alphonse02

Utente di lunga data
Sono cose che bisogna mettere in conto. Siamo essere umani.
Vero, però come animali possiamo avere anche delle reazioni inconsulte.
Ci sono stati casi di cronaca nera nei quali un coniuge non accetta di essere lasciato dal partner, preferendo di rimanere insieme anche con la consapevolezza del suo tradimento.
Si crea un equilibrio perverso che crea scompiglio quando viene rotto.
 

Etta

Utente di lunga data
Vero, però come animali possiamo avere anche delle reazioni inconsulte.
Ci sono stati casi di cronaca nera nei quali un coniuge non accetta di essere lasciato dal partner, preferendo di rimanere insieme anche con la consapevolezza del suo tradimento.
Si crea un equilibrio perverso che crea scompiglio quando viene rotto.
Bisogna vedere se pero’ il traditore vuole rimanere. Nessuno può obbligare nessuno.
 

Nicky

Utente di lunga data
Capisco i dubbi,
Noi, per un fatto culturale, riteniamo tutti che l'esclusività sia un attributo indispensabile dell'amore di coppia (non d'amore in generale, perché sappiamo, ad esempio, di essere amati dai genitori anche se hanno più figli). Consideriamo la gelosia come espressione dell'amore, anche se in realtà è legata al nostro desiderio di "avere" qualcuno o qualcosa.
Questo porta a ritenere che non possa esserci un legame d'amore tra due persone, se una di queste o entrambe provano sentimenti o desideri anche verso altre.
Io non sono convinta che questo paradigma sia l'unico e il migliore.
Penso che molti nascondano il fatto di provare affinità, sentimenti e desideri che corrono in parallelo, tanto è vero che si finisce con il viverli di nascosto, in modo ipocrita, anche ora che il divorzio è semplice.
Credo che possa rimanere molto di una coppia, anche se non tutti i sentimenti e le emozioni vengono vissute all'interno.
Poi, io non credo che togliendo un po' di enfasi sull'esclusivita tutti diventerebbero improvvisamente promiscui o perversi, andando con chiunque.
Detto questo, può essere che mi sbagli e che davvero questa forma che portiamo avanti sia la migliore possibile.
 

rotolina

Utente di lunga data
Capisco i dubbi,
Noi, per un fatto culturale, riteniamo tutti che l'esclusività sia un attributo indispensabile dell'amore di coppia (non d'amore in generale, perché sappiamo, ad esempio, di essere amati dai genitori anche se hanno più figli). Consideriamo la gelosia come espressione dell'amore, anche se in realtà è legata al nostro desiderio di "avere" qualcuno o qualcosa.
Questo porta a ritenere che non possa esserci un legame d'amore tra due persone, se una di queste o entrambe provano sentimenti o desideri anche verso altre.
Io non sono convinta che questo paradigma sia l'unico e il migliore.
Penso che molti nascondano il fatto di provare affinità, sentimenti e desideri che corrono in parallelo, tanto è vero che si finisce con il viverli di nascosto, in modo ipocrita, anche ora che il divorzio è semplice.
Credo che possa rimanere molto di una coppia, anche se non tutti i sentimenti e le emozioni vengono vissute all'interno.
Poi, io non credo che togliendo un po' di enfasi sull'esclusivita tutti diventerebbero improvvisamente promiscui o perversi, andando con chiunque.
Detto questo, può essere che mi sbagli e che davvero questa forma che portiamo avanti sia la migliore possibile.
La domanda che ci si dovrebbe porre, non è se questo modello, il rapporto esclusivo tra due persone, sia o non sia il migliore, ma cosa vuole la persona con cui ci mettiamo (o cosa vuole passati anni). Migliore o no (impossibile definirlo per via della soggettività della questione), se è l'unico che l'altro vuole ti tocca accettarlo o lasciare. Questa è l'unica forma di maturità accettabile perché non si può pretendere, in osservanza del proprio personale paradigma, migliore o peggiore che sia, che l'altro debba accettarlo.
 

Brunetta

Utente di lunga data
Capisco i dubbi,
Noi, per un fatto culturale, riteniamo tutti che l'esclusività sia un attributo indispensabile dell'amore di coppia (non d'amore in generale, perché sappiamo, ad esempio, di essere amati dai genitori anche se hanno più figli). Consideriamo la gelosia come espressione dell'amore, anche se in realtà è legata al nostro desiderio di "avere" qualcuno o qualcosa.
Questo porta a ritenere che non possa esserci un legame d'amore tra due persone, se una di queste o entrambe provano sentimenti o desideri anche verso altre.
Io non sono convinta che questo paradigma sia l'unico e il migliore.
Penso che molti nascondano il fatto di provare affinità, sentimenti e desideri che corrono in parallelo, tanto è vero che si finisce con il viverli di nascosto, in modo ipocrita, anche ora che il divorzio è semplice.
Credo che possa rimanere molto di una coppia, anche se non tutti i sentimenti e le emozioni vengono vissute all'interno.
Poi, io non credo che togliendo un po' di enfasi sull'esclusivita tutti diventerebbero improvvisamente promiscui o perversi, andando con chiunque.
Detto questo, può essere che mi sbagli e che davvero questa forma che portiamo avanti sia la migliore possibile.
Al cuor non si comanda.
Certamente siamo esseri sociali e culturali, ma la cultura non è un prodotto degli alieni.
La cultura viene da bisogni ed elaborazioni umane.
Esistono molti accordi tra persone che comprendono una totale libertà sessuale e condivisione delle frequentazioni in libertà.
Ma contesti la cultura della relazione esclusiva, come imposizione, e poi vorresti codificare liberi accordi?
 

Nicky

Utente di lunga data
La domanda che ci si dovrebbe porre, non è se questo modello, il rapporto esclusivo tra due persone, sia o non sia il migliore, ma cosa vuole la persona con cui ci mettiamo (o cosa vuole passati anni).
Mi pare ovvio.
Ma parlando di queste cose, non si può prescindere dai modelli generali, perché influenzano anche le scelte personali.
Fino a non molti anni fa, ad esempio, c'era un modello di esclusività più stretto, perché il divorzio non era consentito e i rapporti prematrimoniali malvisti. Ora ci sembra strano, difficilmente scegliamo una cosa del genere.
 

rotolina

Utente di lunga data
Mi pare ovvio.
Ma parlando di queste cose, non si può prescindere dai modelli generali, perché influenzano anche le scelte personali.
Fino a non molti anni fa, ad esempio, c'era un modello di esclusività più stretto, perché il divorzio non era consentito e i rapporti prematrimoniali malvisti. Ora ci sembra strano, difficilmente scegliamo una cosa del genere.
Io trovo che la società sua cambiata e non poco. Il numero dei genitori separati già all'epoca della scuola materna dei figli fa pensare a modelli che non sono più certo quelli di trent'anni fa. Il punto è che questo modello a cui pensi tu è di difficile realizzazione perché presuppone la complicità e condivisione, sul punto, di due persone e siccome nessuno si presenta a quello che considera un probabile futuro partner dicendo " io sono per la coppia aperta" i rapporti temo che inizieranno sempre sul presupposto di esclusività (tranne le dovute ma residuali eccezioni)
 

Nicky

Utente di lunga data
Ma contesti la cultura della relazione esclusiva, come imposizione, e poi vorresti codificare liberi accordi?
Non la contesto, non ha senso contestare la realtà. La metto in discussione, mi faccio delle domande, le faccio agli altri.
L'esclusività ha dato anche tanta stabilità alla società.
 

Brunetta

Utente di lunga data
Non la contesto, non ha senso contestare la realtà. La metto in discussione, mi faccio delle domande, le faccio agli altri.
L'esclusività ha dato anche tanta stabilità alla società.
Ma si è liberi.
A te non piace l’esclusività?
 

Etta

Utente di lunga data
Capisco i dubbi,
Noi, per un fatto culturale, riteniamo tutti che l'esclusività sia un attributo indispensabile dell'amore di coppia
Altrimenti non ha senso la coppia. Staremmo tutti liberi e ognuno tromba con chi vuole.
 

Alphonse02

Utente di lunga data
Capisco i dubbi,
Noi, per un fatto culturale, riteniamo tutti che l'esclusività sia un attributo indispensabile dell'amore di coppia (...). Consideriamo la gelosia come espressione dell'amore, anche se in realtà è legata al nostro desiderio di "avere" qualcuno o qualcosa.
Questo porta a ritenere che non possa esserci un legame d'amore tra due persone, se una di queste o entrambe provano sentimenti o desideri anche verso altre.
Io non sono convinta che questo paradigma sia l'unico e il migliore.
Penso che molti nascondano il fatto di provare affinità, sentimenti e desideri che corrono in parallelo, tanto è vero che si finisce con il viverli di nascosto, in modo ipocrita, anche ora che il divorzio è semplice.
Basta essere d'accordo tutti e due, tutto si fa senza drammi, non ci piove.
Ma quando va manifestata questa comunità di intenti, fin dall'inizio del rapporto ?

Il punto è che questo modello a cui pensi tu è di difficile realizzazione perché presuppone la complicità e condivisione, sul punto, di due persone e siccome nessuno si presenta a quello che considera un probabile futuro partner dicendo " io sono per la coppia aperta" i rapporti temo che inizieranno sempre sul presupposto di esclusività (tranne le dovute ma residuali eccezioni).
La notazione mi sembra pertinente, direi verosimile che all'inizio ci si scelga sull'onda di attrazione reciproca forte, che comporta l'esclusività, nella stragrande maggioranza dei casi.
Quindi, il rapporto di coppia dovrebbe evolvere verso una forma "aperta" in una fase successiva, come una alternativa allo svolgimento ordinario, tradizionale, della relazione.
Già, perché andrebbe fatta salva la relazione tradizionale, se ci fosse qualcuno che non intende accettare la versione moderna che ipotizziamo, come sostiene @Brunetta e convengo anche io.

Mi viene in mente quello che, parecchi anni fa, mi raccontava un diplomatico, della possibilità storica - in alcuni stati o territori particolari di stati (es. colonie) - di contrarre matrimoni a tempo.

Allora, freschi di innamoramento, ci si sposa o si stipula un patto di convivenza per, dico a caso, un periodo di 10 anni, con possibilità di disdetta (magari solo qualche mese prima della scadenza). Se uno dei due partner invia la disdetta accade che si rinegozia una nuova forma di relazione di coppia o ci si lascia, senza bisogno di andare dal giudice.

Semplice, pulito, senza recriminazioni ("eh, tu mi avevi promesso fedeltà eterna, disonesto/a che sei"; "e no, caro/a, ho mandato la disdetta, non te ne sei ricordato/a (come sempre hai fatto degli anniversari) che stiamo insieme a tempo") nessun onere economico perché non c'è necessità di fare una causa.

Tutto si sa in anticipo ma si evita di partire già come coppia aperta, che pare decisamente poco elegante.
 

Brunetta

Utente di lunga data
Basta essere d'accordo tutti e due, tutto si fa senza drammi, non ci piove.
Ma quando va manifestata questa comunità di intenti, fin dall'inizio del rapporto ?



La notazione mi sembra pertinente, direi verosimile che all'inizio ci si scelga sull'onda di attrazione reciproca forte, che comporta l'esclusività, nella stragrande maggioranza dei casi.
Quindi, il rapporto di coppia dovrebbe evolvere verso una forma "aperta" in una fase successiva, come una alternativa allo svolgimento ordinario, tradizionale, della relazione.
Già, perché andrebbe fatta salva la relazione tradizionale, se ci fosse qualcuno che non intende accettare la versione moderna che ipotizziamo, come sostiene @Brunetta e convengo anche io.

Mi viene in mente quello che, parecchi anni fa, mi raccontava un diplomatico, della possibilità storica - in alcuni stati o territori particolari di stati (es. colonie) - di contrarre matrimoni a tempo.

Allora, freschi di innamoramento, ci si sposa o si stipula un patto di convivenza per, dico a caso, un periodo di 10 anni, con possibilità di disdetta (magari solo qualche mese prima della scadenza). Se uno dei due partner invia la disdetta accade che si rinegozia una nuova forma di relazione di coppia o ci si lascia, senza bisogno di andare dal giudice.

Semplice, pulito, senza recriminazioni ("eh, tu mi avevi promesso fedeltà eterna, disonesto/a che sei"; "e no, caro/a, ho mandato la disdetta, non te ne sei ricordato/a (come sempre hai fatto degli anniversari) che stiamo insieme a tempo") nessun onere economico perché non c'è necessità di fare una causa.

Tutto si sa in anticipo ma si evita di partire già come coppia aperta, che pare decisamente poco elegante.
Il matrimonio a tempo era una idea della mia avvocata. A parte che comporterebbe un crollo di clienti per lei, a me pare una “strunzata”. Le persone non sono appartamenti in affitto.
 

Alphonse02

Utente di lunga data
Il matrimonio a tempo era una idea della mia avvocata. A parte che comporterebbe un crollo di clienti per lei, a me pare una “strunzata”. Le persone non sono appartamenti in affitto.
Secondo me, gli avvocati non ci rimetterebbero, dai retta, le persone litigherebbero lo stesso.
 

Nicky

Utente di lunga data
Ma si è liberi.
A te non piace l’esclusività?
Diciamo che, se dovessi ricominciare ora, da zero, vorrei che ci impegnassimo alla massima sincerità, con l'obiettivo di affrontare insieme i problemi che la vita pone il più lungo possibile e accettando la possibilità che ognuno dei due possa avere il desiderio di altre conoscenze, senza che questo determini con certezza la fine del rapporto.
 

Brunetta

Utente di lunga data
Diciamo che, se dovessi ricominciare ora, da zero, vorrei che ci impegnassimo alla massima sincerità, con l'obiettivo di affrontare insieme i problemi che la vita pone il più lungo possibile e accettando la possibilità che ognuno dei due possa avere il desiderio di altre conoscenze, senza che questo determini con certezza la fine del rapporto.
Quindi vuoi avere altre storie senza rischiare.
 

ParmaLetale

Utente cornasubente per diritto divino
Diciamo che, se dovessi ricominciare ora, da zero, vorrei che ci impegnassimo alla massima sincerità, con l'obiettivo di affrontare insieme i problemi che la vita pone il più lungo possibile e accettando la possibilità che ognuno dei due possa avere il desiderio di altre conoscenze, senza che questo determini con certezza la fine del rapporto.
Un compromesso al ribasso
 

Brunetta

Utente di lunga data
Secondo me, gli avvocati non ci rimetterebbero, dai retta, le persone litigherebbero lo stesso.
Non corrisponde al contratto prematrimoniale che sostieni auspicabile?
 

rotolina

Utente di lunga data
Diciamo che, se dovessi ricominciare ora, da zero, vorrei che ci impegnassimo alla massima sincerità, con l'obiettivo di affrontare insieme i problemi che la vita pone il più lungo possibile e accettando la possibilità che ognuno dei due possa avere il desiderio di altre conoscenze, senza che questo determini con certezza la fine del rapporto.
E poi che ci fai con questa consapevolezza del possibile desiderio per altri? Sfocia in frustrazione per rimanere tale ma almeno sai che ti è concesso apertamente desiderare o intendi che puoi dare sfogo al desiderio in modo consensuale?

Io se dovessi ricominciare con lui da zero credo che annualmente metterei in chiaro che l'unico rapporto che desidero è esclusivo.
 
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