Noti, e con ragione, che la cosa più bella di un luogo, quella che te lo fa gradire oltre ogni ragionevole dubbio, è spesso anche quella più orrida, degenerata e evile che, se fosse vista tutta assieme, e nello stesso tempo, potrebbe trasformare la carta igienica in pietra e la maledizione di montezuma in un doppio supplizio.
La mortificazione che coglie le parole gentili che vengono gettate a terra calpestate dagli zoccoli di mucche olandesi è la stessa che s'instilla nelle crepe tenebrose di chi deve giustificare la maledizione di essere nato con tanti di quei buchi da regalargli una carriera da scolapasta già bell'e pronta, ma così difficili da tappare, tutti e contemporaneamente, allorquando si voglia fungere da tanika di benzina.
Divertirsi è un gioco sottile, come tagliarsi le vene e regalare il sangue a vermetti sorridenti finchè si prova l'inebriamento della colla sniffata, ma noioso appena se ne scorge il meccanismo, come gl'oriuoli di un orologio che ingranano nell'ottone tornito senza soluzione di continuità con logica sempre, tremendamente, pivottante.
Allo stesso modo si configurano le risoperture dello smalto dei denti, dove ci sono buchi piccoli, e le chat col pene irto e stimolato dalla mano sinistra dello scrivente, dove basta un po' di fantasia aiutata per un cervellino troppo piccolo per far da sé quando deve farsi da sé.
Non importa che altrove l'eco sia d'una moffetta o d'una bafometta, purchè dica di avere pudenda scarlatte e di usarle a guisa di mop.
Son esse genti semplici e fortunate in tempi di banda larga a prezzi popolari.
Beati loro.
