Trovati un bravo ragazzo, trovati una brava ragazza

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oscuro

Utente di lunga data
Si

perché i rapporti non sono tutti uguali. non ci si comporta sempre nello stesso modo con tutti.
Si, i rapporti non sono tutti uguali è vero,ma le persone sono sempre le stesse,le persone non cambiano in base ai rapporti e se cambiano non è proprio una bella cosa.....pensaci.:rolleyes:
 

ipazia

Utente disorientante (ma anche disorientata)
Invece hanno un ruolo. Quello di prolungare l'agonia di quel matrimonio o di tenerlo in piedi.
E sanno benissimo che proprio quel matrimonio e' il motivo per cui la loro relazione esiste, e che si dissolverebbero nel momento in cui quel matrimonio finisse. E per questo limitano i loro veri bisogni, soffocano ogni richiesta di esclusivita', naturale e legittima, quando si ama. Per me.
Potrebbe essere una lettura, perchè no. :)

Fra mille altre però. Le sfaccettature io penso tendano all'infinito. E ogni esperienza è a sè.

Se penso a me, mi succedeva esattamente il contrario a dirtela tutta!

Il fatto che loro fossero impegnati, segnava bene il confine. E mi lasciava libera di vivermi ed esprimere i miei bisogni con maggiore libertà. Specialmente quelli affettivi.

Del loro legame, del loro ruolo, nella parte di vita in cui io non c'ero, non mi sfiorava il pensiero. Ho sempre pensato, e sentito, che fosse una parte che non mi riguardava. E di cui non avevo la minima responsabilità. E per cui non avevo il minimo interesse. Se non fosse stato così, non mi sarei neanche concessa il tempo insieme. Che era una specie di "vacanza", e in quanto tale ben definita in termini di spazi e tempi.

Probabilmente era una forma di tutela, in un qualche modo. E sentirmi al sicuro, stare in una relazione che non avrebbe potuto comprendere, per definizione, il "fieri" era molto rassicurante.
Mi permetteva di giocare solo alcune parti di me. E forse in un qualche modo era vincere facile.

Tanto che quando percepivo un attaccamento, da parte loro, che si spostava un po' più verso la richiesta di maggior presenza, io troncavo, alla velocità della luce. Che mi sembrava volessero incastrarmi.

Mai percepito bisogno di esclusività. Per quanto sentissi molto esclusiva quella forma di relazione.

Ecco...non mi sono mai sentita nell'ombra, in paziente attesa o chissà che altro.
Erano loro la mia vacanza. E ogni riferimento ad una quotidianità, come in ogni vacanza che si rispetti era negato.

E a dirti il vero, faccio molta fatica a pensare un altro modo di vivere una relazione da amante. (ma questo riguarda la difficoltà ad uscire dalla propria prospettiva)

E per dirla tutta, non mi fiderei di un uomo che lascia per me, o che lascia per una altra.
Se lo facesse per me, per quanto mi riguarda, non sarebbe un uomo affidabile. E non lo sarebbe stato neanche allora.

Mi sarei sentita un grimaldello, una scusa, una spinta a far qualcosa che da solo non avrebbe avuto la forza di fare.
Mi sarei sentita usata. E non mi potrei fidare di qualcuno che mi usa per prendere posizioni che riguardano se stesso.
 
Ultima modifica:

Brunetta

Utente di lunga data
Potrebbe essere una lettura, perchè no. :)

Fra mille altre però. Le sfaccettature io penso tendano all'infinito. E ogni esperienza è a sè.

Se penso a me, mi succedeva esattamente il contrario a dirtela tutta!

Il fatto che loro fossero impegnati, segnava bene il confine. E mi lasciava libera di vivermi ed esprimere i miei bisogni con maggiore libertà. Specialmente quelli affettivi.

Del loro legame, del loro ruolo, nella parte di vita in cui io non c'ero, non mi sfiorava il pensiero. Ho sempre pensato, e sentito, che fosse una parte che non mi riguardava. E di cui non avevo la minima responsabilità. E per cui non avevo il minimo interesse. Se non fosse stato così, non mi sarei neanche concessa il tempo insieme. Che era una specie di "vacanza", e in quanto tale ben definita in termini di spazi e tempi.

Probabilmente era una forma di tutela, in un qualche modo. E sentirmi al sicuro, stare in una relazione che non avrebbe potuto comprendere, per definizione, il "fieri" era molto rassicurante.
Mi permetteva di giocare solo alcune parti di me. E forse in un qualche modo era vincere facile.

Tanto che quando percepivo un attaccamento, da parte loro, che si spostava un po' più verso la richiesta di maggior presenza, io troncavo, alla velocità della luce. Che mi sembrava volessero incastrarmi.

Mai percepito bisogno di esclusività. Per quanto sentissi molto esclusiva quella forma di relazione.

Ecco...non mi sono mai sentita nell'ombra, in paziente attesa o chissà che altro.
Erano loro la mia vacanza. E ogni riferimento ad una quotidianità, come in ogni vacanza che si rispetti era negato.

E a dirti il vero, faccio molta fatica a pensare un altro modo di vivere una relazione da amante. (ma questo riguarda la difficoltà ad uscire dalla propria prospettiva)

E per dirla tutta, non mi fiderei di un uomo che lascia per me, o che lascia per una altra.
Se lo facesse per me, per quanto mi riguarda, non sarebbe un uomo affidabile. E non lo sarebbe stato neanche allora.

Mi sarei sentita un grimaldello, una scusa, una spinta a far qualcosa che da solo non avrebbe avuto la forza di fare.
Mi sarei sentita usata. E non mi potrei fidare di qualcuno che mi usa per prendere posizioni che riguardano se stesso.

Concordo.
 

Jim Cain

Utente di lunga data
Le uniche persone che giudico, e non bene, sono quelle che si inventano nmila pretesti per giustificare il proprio tradimento...ne parlavamo giorni fa,..i famosi/e circuiti, manipolati e bla bla. Li' mi parte l'embolo :D
Anche perchè sono quelle che, in mancanza di un'autentica assunzione di responsabilità, sono le più inclini a farlo nuovamente (tanto una scusa si trova sempre).
 
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