Io parlavo del momento in cui passa all'azione. Tu dici che quella che è stata definita esecuzione è comandata da esasperazione (come azione), ma quindi con un piano preciso?
Tipo
@Homer ha scritto che una volta a terra gli avrebbe sparato in faccia. Dici che se Homer si trovasse in una situazione simile farebbe veramente ciò che scrive?
Io mettevo in dubbio il piano, il processo di azioni.
Io non credo alle parole di Homer ad esempio. Lucidamente si fermerebbe prima, almeno per non andare in carcere. Lucidamente dovrebbe valutare che la sua azione avrebbe ripercussioni anche in sua moglie, i suoi figli. E infine, Homer si è mai trovato davanti un uomo che gli crolla per un colpo di arma da fuoco inflitto da lui? Ha coscienza di cosa proverebbe, sa che potrebbe continuare a infierire su una persona ai suoi piedi?
E se si trovasse al posto di questo uomo, dopo aver ragionato che non gli converebbe ucciderlo, saprebbe eventualmente valutare sul momento anche quando fermarsi, per limitarsi a una mera difesa, o sarebbe un via libera ad un istinto vendicativo?