Tebe
Egocentrica non in incognito
L' ultima sera decidiamo, anzi decidono gli altri, di fare due passi a Sharm.Non capisco perché. È brutta, piena di turisti e di egiziani che ti fermano ogni dieci centimetri, invitandoti nei loro negozi tutti uguali.
Vieni italiano, vieni! Senza stress! Tu guarda! Vuoi qualcosa? Io ce l' ho!
-Ce la possiamo fare racchia. Dai. Almeno compriamo un papiro.-
E che papiro sia.
A Sharm entriamo in un negozio di papiri enorme.
Li guardo.
Li riguardo.
Brillantini?
L' egiziano, notando la mia espressione perplessa, si avvicina.-Ciao. Bello papiro vedi?-
-Ciao a te. Ma perché i brillantini? C è qualcosa senza?- e detto da me, che amo i glitter al punto da mettermeli addosso al mattino insieme al profumo, è tutto dire.Ma davvero non riesco a farmi piacere i papiri brillantinati come alberi di Natale.
Perché poi. Perché snaturare una cosa così bella facendone una caricatura hollywoodiana? Non ne hanno bisogno, maledizione.
-No. Solo brillantini. Più belli cosí. Guarda altra cosa!-
Tutto entusiasta si allontana e improvvisamente cala il buio.Buio...si fa per dire.Intorno a me, immagini verdognole luminescenti, come quella terribile della madonnina di Lourdes in plastica e che dona un chiarore intorno vagamente radioattivo.
Raccapricciata capisco che sono i papiri. Dietro il disegno brillantinato, esiste un altro disegno. L' egiziano riaccende la luce.-Bellissimo vero?-
-No. È davvero terrificante. Scusa se te lo dico, non voglio offenderti ma...brutto.-
In fondo alla sala, Mattia cinguetta estasiato davanti al miracolo luminescente dei papiri.Gli piace un sacco sta cosa, ma non ne dubitavo.Tutto questo è molto napulè.
L' egiziano fa un sospiro e mi rimanda un sorriso -Siamo stati un grande popolo che oggi non ha più niente.- si guarda intorno -questi papiri luminosi piacciono ai russi, e loro portano soldi. Tanti. Quello che piace a loro piace a noi. Funziona così.-
Non so cosa rispondere.
Mi offre un the e nel frattempo scopro che è laureato proprio in storia (o una roba così), mi parla di Faraoni e leggende, ed io pendo letteralmente dalle sue labbra. La mia genitrice sapeva tutto sugli Egiziani, al punto che a scuola la invitavano per fare lezione, per cui quello che mi dice non é nuovo, ma sentirlo narrare dalla fonte e tutta un altra cosa.
Ogni tanto Mattia appare, ma sparisce subito in adorazione dei papiri luminescenti. Mina, l'egiziano, mi porta davanti ad un papiro.
Ci sono due figure.Il Faraone è seduto con un arco puntato verso un gruppo di uccelli, accucciata ai suoi piedi la moglie che gli passa le frecce e tra loro un gatto.L'immagine dice che la coppia è unita, lui difende e lei lo aiuta, e l'accrocchio di uccelli sono le cose cattive della vita.
Me lo regala, mettendomelo in mano sorridendo. Mi dice che è adatto a me, a ruoli invertiti.
Io il faraone, Mattia la faraona.
Che il tipo sia amico del cuoco che mi chiama bella parrucca sostenendo che sono una donna rompicoglioni?
Sia come sia, mi regala anche un piccolo scarabeo azzurro in ceramica. Porta fortuna sussurra.
Usciamo dal negozio e camminiamo senza meta in gruppo.Tra noi anche una coppia che non abbiamo mai visto in resort, che sembrano un pugno nell'occhio in quel contesto.
Arricciano il naso davanti a qualsiasi cosa e trasudano superficialità tipo tsunami. Lei ha una minigonna filo mutanda e due trampoli totalmente inadatti a camminare per le strade dissestate di Sharm e...Non si integrano con noi, fortunatamente.
Torniamo al resort e la serata prosegue al bar della piscina tra bevute e risate, poi tutti a letto.
Nel viaggio di ritorno ci dividono.Metà gruppo è su un aereo, metà in un altro.
Mentre facciamo le operazioni di imbarco ci mandiamo foto in wa e ridiamo come dei cretini.
L' aereo è mezzo vuoto. Saremo trenta persone. Il personale di bordo ci dice di sederci dove vogliamo, poi riprenderemo i nostri posti all ' atterraggio.
Mi caccio in fondo e dormo, fino a quando non vengo svegliata e torno al mio posto.
Ancora rinco dalla mega dormita, guardo distrattamente fuori dal finestrino, finché sento...Sento...
Conati.
Di vomito.
O Cristo santo. No. Il vomito no. Un altro mio tallone di Achille...
Tu hai i conati?Io vomito.
Tu hai nausea?Io vomito.
Una tragedia biblica come i granchi fottuta.
Nel frattempo altri conati, da una direzione diversa.
Sbianco e nascondo la testa sotto il collo di Mattia. -Aiuto...- sussurro.
-Tranquilla mummia, parla con me. Non sta succedendo niente.-Altri conati.-No no...stanno vomitando!- piagnucolo mentre sento la bocca riempirsi di saliva e lo stomaco contorcersi.
Mattia solerte, mi passa il sacchettino del vomito.
Lo prendo e apro.Il mio stomaco fa una capriola.
-Aspetta che ti cerco i tappi, mummia. -
Troppo tardi. Quella davanti a me vomita.
Una volta.
Due.
Tre.
Gemiti strozzati e violenti. Chiudo gli occhi. Dio aiutami. Dove cazzo sono sti tappi?Mattia li sta cercando furiosamente nello zaino, e intanto mi parla.
Dietro di me qualcun altro ha cominciato a vomitare.
Che cazzo è, l'aereo dell esorcista?
I tappi non si trovano e l ' odore acre del vomito comincia a serpeggiare.
Non mi muovo. Ho la faccia dentro il mio intonso sacchettino del vomito e respiro li dentro, con gli occhi chiusi.
Mattia intanto mi ha chiuso le orecchie con le mani.
Dopo un tempo che non so dire, il mio stomaco si rilassa.
Non so come ma non ho vomitato.
Mi appoggio allo schienale e tolgo il sacchetto. Mi volto verso il corridoio e...
E...
Un torrente. Di. Vomito.
La deficiente dietro, che aveva riempito tre sacchetti....li ha buttati in terra. E sono esplosi.
Camminavamo nel vomito, sostanzialmente.
Mi fermo perché mi sta venendo da vomitare sul serio.
Vieni italiano, vieni! Senza stress! Tu guarda! Vuoi qualcosa? Io ce l' ho!
-Ce la possiamo fare racchia. Dai. Almeno compriamo un papiro.-
E che papiro sia.
A Sharm entriamo in un negozio di papiri enorme.
Li guardo.
Li riguardo.
Brillantini?
L' egiziano, notando la mia espressione perplessa, si avvicina.-Ciao. Bello papiro vedi?-
-Ciao a te. Ma perché i brillantini? C è qualcosa senza?- e detto da me, che amo i glitter al punto da mettermeli addosso al mattino insieme al profumo, è tutto dire.Ma davvero non riesco a farmi piacere i papiri brillantinati come alberi di Natale.
Perché poi. Perché snaturare una cosa così bella facendone una caricatura hollywoodiana? Non ne hanno bisogno, maledizione.
-No. Solo brillantini. Più belli cosí. Guarda altra cosa!-
Tutto entusiasta si allontana e improvvisamente cala il buio.Buio...si fa per dire.Intorno a me, immagini verdognole luminescenti, come quella terribile della madonnina di Lourdes in plastica e che dona un chiarore intorno vagamente radioattivo.
Raccapricciata capisco che sono i papiri. Dietro il disegno brillantinato, esiste un altro disegno. L' egiziano riaccende la luce.-Bellissimo vero?-
-No. È davvero terrificante. Scusa se te lo dico, non voglio offenderti ma...brutto.-
In fondo alla sala, Mattia cinguetta estasiato davanti al miracolo luminescente dei papiri.Gli piace un sacco sta cosa, ma non ne dubitavo.Tutto questo è molto napulè.
L' egiziano fa un sospiro e mi rimanda un sorriso -Siamo stati un grande popolo che oggi non ha più niente.- si guarda intorno -questi papiri luminosi piacciono ai russi, e loro portano soldi. Tanti. Quello che piace a loro piace a noi. Funziona così.-
Non so cosa rispondere.
Mi offre un the e nel frattempo scopro che è laureato proprio in storia (o una roba così), mi parla di Faraoni e leggende, ed io pendo letteralmente dalle sue labbra. La mia genitrice sapeva tutto sugli Egiziani, al punto che a scuola la invitavano per fare lezione, per cui quello che mi dice non é nuovo, ma sentirlo narrare dalla fonte e tutta un altra cosa.
Ogni tanto Mattia appare, ma sparisce subito in adorazione dei papiri luminescenti. Mina, l'egiziano, mi porta davanti ad un papiro.
Ci sono due figure.Il Faraone è seduto con un arco puntato verso un gruppo di uccelli, accucciata ai suoi piedi la moglie che gli passa le frecce e tra loro un gatto.L'immagine dice che la coppia è unita, lui difende e lei lo aiuta, e l'accrocchio di uccelli sono le cose cattive della vita.
Me lo regala, mettendomelo in mano sorridendo. Mi dice che è adatto a me, a ruoli invertiti.
Io il faraone, Mattia la faraona.
Che il tipo sia amico del cuoco che mi chiama bella parrucca sostenendo che sono una donna rompicoglioni?
Sia come sia, mi regala anche un piccolo scarabeo azzurro in ceramica. Porta fortuna sussurra.
Usciamo dal negozio e camminiamo senza meta in gruppo.Tra noi anche una coppia che non abbiamo mai visto in resort, che sembrano un pugno nell'occhio in quel contesto.
Arricciano il naso davanti a qualsiasi cosa e trasudano superficialità tipo tsunami. Lei ha una minigonna filo mutanda e due trampoli totalmente inadatti a camminare per le strade dissestate di Sharm e...Non si integrano con noi, fortunatamente.
Torniamo al resort e la serata prosegue al bar della piscina tra bevute e risate, poi tutti a letto.
Nel viaggio di ritorno ci dividono.Metà gruppo è su un aereo, metà in un altro.
Mentre facciamo le operazioni di imbarco ci mandiamo foto in wa e ridiamo come dei cretini.
L' aereo è mezzo vuoto. Saremo trenta persone. Il personale di bordo ci dice di sederci dove vogliamo, poi riprenderemo i nostri posti all ' atterraggio.
Mi caccio in fondo e dormo, fino a quando non vengo svegliata e torno al mio posto.
Ancora rinco dalla mega dormita, guardo distrattamente fuori dal finestrino, finché sento...Sento...
Conati.
Di vomito.
O Cristo santo. No. Il vomito no. Un altro mio tallone di Achille...
Tu hai i conati?Io vomito.
Tu hai nausea?Io vomito.
Una tragedia biblica come i granchi fottuta.
Nel frattempo altri conati, da una direzione diversa.
Sbianco e nascondo la testa sotto il collo di Mattia. -Aiuto...- sussurro.
-Tranquilla mummia, parla con me. Non sta succedendo niente.-Altri conati.-No no...stanno vomitando!- piagnucolo mentre sento la bocca riempirsi di saliva e lo stomaco contorcersi.
Mattia solerte, mi passa il sacchettino del vomito.
Lo prendo e apro.Il mio stomaco fa una capriola.
-Aspetta che ti cerco i tappi, mummia. -
Troppo tardi. Quella davanti a me vomita.
Una volta.
Due.
Tre.
Gemiti strozzati e violenti. Chiudo gli occhi. Dio aiutami. Dove cazzo sono sti tappi?Mattia li sta cercando furiosamente nello zaino, e intanto mi parla.
Dietro di me qualcun altro ha cominciato a vomitare.
Che cazzo è, l'aereo dell esorcista?
I tappi non si trovano e l ' odore acre del vomito comincia a serpeggiare.
Non mi muovo. Ho la faccia dentro il mio intonso sacchettino del vomito e respiro li dentro, con gli occhi chiusi.
Mattia intanto mi ha chiuso le orecchie con le mani.
Dopo un tempo che non so dire, il mio stomaco si rilassa.
Non so come ma non ho vomitato.
Mi appoggio allo schienale e tolgo il sacchetto. Mi volto verso il corridoio e...
E...
Un torrente. Di. Vomito.
La deficiente dietro, che aveva riempito tre sacchetti....li ha buttati in terra. E sono esplosi.
Camminavamo nel vomito, sostanzialmente.
Mi fermo perché mi sta venendo da vomitare sul serio.