Un colloquio di qualche anno fa

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perplesso

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tosta.....sai Perpl,custodisco gelosamente le ultime 3 lattine di Karlovacko,comprate la',da noi nn arriva...e'buonissima..come la Lasko scura..a proposito il marchio andrebbe bene per il sito.....le conosci Capo???
sentita nominare,mai assaggiata.
 

Fiammetta

Amazzone! Embe'. Sticazzi
Staff Forum
Eravamo a letto, nudi, abbracciati, in silenzio, lui non mi diceva niente anche se sapevo che aveva mille domande, lo avevo scaricato, poi lo avevo richiamato e poi lo avevo scaricato di nuovo. E adesso era lì da me per parlare, così gli avevo detto quando lo avevo invitato a casa mia, e anche se avevamo fatto altro, mi feci forza, una spiegazione in fondo gliela dovevo
“Voglio dirti la verità” dissi alla fine, Davide cercò di farmi alzare il viso, ma guardarlo mi avrebbe bloccata “Hai ragione, è Lorenzo l’uomo sposato di cui ti ho parlato, ma non ho deciso di troncare con te perché lavorate insieme”
“Vai avanti” mormorò, feci un sospiro
“Voglio raccontarti tutto dall’inizio. Ho conosciuto Lorenzo che ero molto giovane, ero fidanzata da un po’, le cose col mio ragazzo andavano bene ma non erano favolose, litigavamo spesso, eravamo solo due ragazzini alla fine. Poi una mia collega me l’ha fatto conoscere una mattina di gennaio, Samuele era appena nato e lui faceva vedere le foto di quel fagottino a tutti”
“Certo che te ne ricordi di cose” considerò Davide
“Dici che sono patetica?” chiesi sorridendo amaramente
“Ma no, semmai che hai una buona memoria”
Sorrisi, “Già… fatto sta che da quel giorno ho iniziato a pensare a lui, a quel sorriso così spontaneo, alla sua voce, alle cose carine che mi aveva detto e ho iniziato a cercarlo, andavo per uffici sperando di vederlo e… e quando lo incontravo mi appiccicavo. Credo che a lui la cosa facesse piacere anche se forse si è sentito perseguitato da me, ero ovunque fosse lui. Quando sentii per la prima volta del famoso lavoro che aveva da fare, non ne stava neanche parlando con me, ma mi proposi, con la scusa che ero una “nuova” e che gli sarei costata poco, che lo facevo per imparare qualcosa… e lui accettò, in fondo quello che gli avevo detto era vero…” Dio quanto mi era piaciuto lavorare con lui “Intanto io continuavo ad essere fidanzata, anche se ormai avevo capito di essere perdutamente innamorata di Lorenzo, il mio ragazzo non sapeva niente, neanche se lo immaginava di non essere più l’uomo che amavo; fingevo, fingevo continuamente, con tutti, specie con lui, mi aveva chiesto di sposarlo, avevo accettato, avevamo preso questo appartamento in affitto per noi due. Lo illudevo perché non avevo nessuna intenzione di sposarlo, ma non avevo il coraggio di dirglielo. E allora lista di nozze, vestito, ristorante, bomboniere… Alla fine non ne ho potuto più, mi sono guardata allo specchio e mi sono chiesta cosa volessi davvero, perché se avessi continuato in quel modo avrei sposato un uomo che non amavo e il massimo a cui potevo aspirare era essere l’amante di un uomo sposato. Non era quello che volevo, io volevo una storia d’amore, volevo amare ed essere amata. Chiedevo troppo?” chiesi alzando il viso verso di lui, che aveva un’espressione indecifrabile, quello che gli stavo dicendo non l’avevo mai detto a nessuno
“No, non credo che chiedessi troppo, in fondo quello che tutti vogliono è essere amati” mi disse dandomi un bacio in fronte
“Già, tutti vogliono essere amati” gli feci una carezza “anche te vuoi essere amato?” gli chiesi, ma non volevo sentire la risposta, così continuai “Io mi sono resa conto di essere solo un’inguaribile romantica e anche un’illusa, mi ero sognata dichiarazioni d’amore con tanto di lettera di divorzio, il nostro matrimonio, dei bambini nostri... poi mi sono sentita una merda, speravo che un matrimonio fallisse, che un bimbo restasse senza famiglia, solo per un mio sogno, per una mia illusione, solo per il mio egoismo. Ma dovevo giocarmela. Andai da Lorenzo per portare avanti il nostro lavoro, ero disposta a tutto quel sabato mattina, poi però mi trovai davanti Samuele, la moglie glielo aveva portato perché aveva da fare qualcosa.. e mi sentii morire, quel bambino così bello non meritava di soffrire per colpa mia, così dissi a Lorenzo che non avremmo più lavorato insieme, che dovevo sposarmi, che il mio futuro marito era geloso di lui e gli chiesi di chiamarmi solo se ne avesse avuto davvero bisogno. Poi andai da quello che doveva essere il mio futuro marito e lo lasciai. Mancava un mese al matrimonio, puoi immaginare…”
“Immagino” considerò Davide
“mi trasferii, venni a stare qui, e ripartii da zero, era solo l’anno scorso ma mi sembra che sia passato un secolo, sono cambiata molto ma in fondo sono sempre la stessa. Iniziai a uscire con un ragazzo, ci stavo bene e mi voleva un mondo di bene. Dopo 6 mesi che ci uscivo ho rivisto Lorenzo. E mi sono sentita una cretina, perché pensavo di essermi innamorata e non era così, non era affatto così, io lo amavo ancora e così dopo vari tira e molla ho troncato tutto”
“E ora lo stai facendo anche con me” considerò Davide
“Sono ridicola, vero?” chiesi immensamente triste
“Sei solo innamorata. Anche se non capisco come tu faccia” disse facendomi ridere
“Non ne ho idea, te lo giuro. Non ho mai capito perché mi sia innamorata così di lui, però fammi un favore, ti prego, non dirgli niente. Lui neanche immagina quello che veramente provo io in fondo al mio cuore. Lui pensa sicuramente a una cotta per l’uomo più grande” lo stavo implorando, ero sicura che Lorenzo sapesse dei miei sentimenti, ma che li avesse sempre sottovalutati, nonostante tutto
“Invece secondo me dovresti dirglielo” disse stupendomi
“E a che mi servirebbe?” chiesi di rimando
“Magari anche lui è innamorato di te e vi mettete insieme” 30 anni e peccare così di ingenuità, scoppiai a ridere
“Questa è fantascienza” risposi, lui allora cambiò discorso
“La fantascienza non mi piace… io preferisco un altro tipo di film” mi disse allora malizioso facendomi il solletico…
Non so quanto ci sia di vero ma l'unica cosa che percepisco : non ami esser sola
 

birba

Utente di lunga data
no, non m piace stare da sola, è vero, però ci sono stata da sola, non mi piace accontentarmi


p.s. se non fosse stato vero non avrei scritto nel confessionale
 
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