Il dolore...non è qualcosa di esterno che viene travasato da fuori a dentro. Non siamo vasi vuoti che si riempiono.
Il dolore ci compone. A livello di identità.
Allo stesso modo di gioia, piacere, paura..il dolore è una delle emozioni più antiche di cui siamo composti.
Va ad attingere alla parte, anche fisiologicamente parlando, istintiva e protettiva che ci ha permesso di evolverci come specie.
Se non provassimo dolore, paura, non saremmo (stati) in grado di sopravvivere.
Il dolore che si attiva (non uso a caso la parola) non nasce in quel momento lì.
Il dolore che senti era già in te.
Gli eventi esterni impattano e
il tuo organismo reagisce.
A volte col dolore, a volte con il piacere, a volte con l'ansia...sono risposte a delle domande. Quelle emozioni.
Ti sei mai chiesta come mai lo stesso evento, vissuto da individui diversi, provochi risposte diverse?
Non vale solo per il dolore eh. Vale per ogni risposta emozionale.
Quale è la domanda a cui stai rispondendo TU?
(non è importante la risposta...serve porsi la domanda. Le risposte contano molto poco, non sono definitive e sono sottoposte al logorio del tempo. Son solo pezzetti da prendere, guardare e poi buttare via. Se ti leghi alle risposte....è dura. Finisci per ingabbiarti da sola...e in gabbia raramente si trova serenità).
Già, non è un bel vivere. Lo immagino.
Però, sai, la serenità non è un qualcosa che puoi prendere da fuori.
Non è qualcosa che dipende da quel che sta fuori di te. Da qualcuno o qualcosa.
(quando accade, è un bel casino

)
Nessuno ti può dare una serenità che non hai.
Se deleghi a qualcun altro la tua serenità...significa che la tua serenità è spostata in quel qualcun altro. E a quel punto...tu, dove finisci?
Dove trovi fierezza?
Cosa sei disposta a tollerare per non "perdere" quella serenità?
Fino a che ti manchi tu...le tue emozioni te lo segnalano.
Il dolore, la rabbia...sono comunicazioni di te con te.
A te la traduzione
Parla con la tua psyco.