grazieCaro Pazzesco,qui per me come per tutti l'unica medicina é il tempo ,qualunque sia la tua decisione.
Ci vorrà tempo per eventualmente superare e perdonare un tradimento e gettare nuove basi su cui ripartire ,ci vorrà tempo per superare e metabolizzare un eventuale divorzio.Entrambe le strade faranno male a lungo,sta a te decidere per cosa preferisci soffrire ,se pensi che per te sia meglio con o senza lei.
Sono stata male anche io per mesi ogni istante ,giorno e notte l'unica cosa che mi salvava era il pensare al dolore più devastante che avevo vissuto fino a quel momento la morte di mio padre.,pensavo che avrei pianto disperata fino alla fine dei miei giorni e che la disperazione e la sua mancanza li avrei sentiti per sempre.Ad un certo punto le lacrime e la disperazione sono finite,é arrivata l'elaborazione e la rassegnazione.Alcuni aspetti della mia vita sono cambiati in funzione della sua assenza altri si sono creati.Con il tradimento ho dovuto gestire un'implosione colossale per non ferire chi mi stava accanto che non si é accorto quasi di nulla (parlo dei figli,genitori,fratelli) anche se sarebbe stato più salutare per me esplodere senza pormi il problema degli altri.Ma mi ero imposta di non avere ingerenze esterne e non sentire consigli da nessuno se non da me e non volevo che il giudizio degli altri e dei figli ricadesse su mio marito.Solo io potevo fare l'accusa,la difesa e il giudice.Se la sentenza fosse stata di separazione,sarebbero stati messi al corrente a tempo debito.Tanto come si dice,l'80% delle persone a cui racconti i tuoi problemi non gliene frega nulla,il restante 20% é pure contento che tu li abbia.
La rabbia rimane,la rabbia di non aver saputo evitare lo schianto con l'iceberg scambiato per un cubetto di ghiaccio galleggiante che prima o poi si sarebbe sciolto da solo togliendosi dalla nostra rotta.
mi ritrovo pienamente nella tua descrizione, e sono solo all'inizio