Un tradito può diventare amante?

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Nocciola

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Staff Forum
Un abbraccio Sbri
Le storie dolorose che riguardano i genitori mi lasciano sempre una tristezza infinita per la mia incapacità ad immedesimarmi e per la forza che ha chi ha vissuto storie simili
 

Lucrezia

Utente di lunga data
E' che il tradimento, e poi non si parla di una relazione di qualche mese che può essere compresa e archiviata più facilmente, è come la morte del traditore ma una morte violenta, dovuta a sua stessa mano, che ti rivela una doppia vita.
Come ei film in cui scopri che è stato un serial killer.
Non hai più un passato comune certo.
Per questo è peggio di una morte naturale che ti lascia intatto un passato piacevole.
Ovvio che per il traditore non c'è nulla di tutto questo.
Non riesco a spiegarmi.
Non è lui vivo con un altra.
E' lui così come era per te che non ci è mai stato. E' uno con il quale avresti potuto condividere una cena :carneval: ma non costruire una vita. E invece hai costruito una casa con lui ed eri contenta della casetta bianca mentre lui ci infilava insetti schifosi.
Non è più quel lui che amavi e non lo è stato per tanto tempo.
Mi colpisce quello che dici perchè mi sentivo così anch'io. Io però, ufficialmente, ero la traditrice. Per questo fin dall'inizio mi ha stupito l'assolutismo con cui molti dicevano come gli altri potessero o non potessero sentirsi. Paradossalmente il mio tradire è stato l'estremo e ultimo tentativo di salvare la coppia con un atto forte, una dichiarazione violenta di dissenso laddove dialogo, suppliche e rabbia non erano serviti a niente. Per quanto mi riguarda il tradimento l'ho subito io, e non lui, laddove l'uomo che amavo disperatamente si è presentato dicendo di amarmi, promettendomi il mondo, fingendo che fossi la cosa più importante della mia vita e svelandosi infine come un uomo totalmente diverso, che per anni aveva tentato di annientarmi, di separarmi dalle persone che amavo, di schiacciarmi e rendermi come voleva lui ignorando cosa invece fossi io e facendomi sentire in colpa per come ero, rivelandosi come qualcosa di totalmente diverso, e sconosciuto. Tant'è che sono stata io a subirne i danni e a diventare incapace di fidarmi, spaventata dall'amore, nell'osservare che, se quel che avevo creduto l'uomo con cui condividere la mia vita e con cui costruire una famiglia, che credevo essere l'ultimo uomo che avrei amato, si è rivelato inadeguato e un mero attentatore alla mia salute e al mio equilibrio, segretamente e non dichiaratamente, allora come posso pensare che dopo, nel pensare di amare qualcuno, mi stia davvero mettendo nelle mani di uomo che non cercherà invece di distruggermi? Non è possibile giudicare in toto e genericamente. Paradossalmente il casino che ho fatto io è stato l'unico atto che ha portato ad una riflessione e ad una soluzione, e dopo tempo, sono stata persino ringraziata per aver avuto le palle di parlare prima di agire poi, e infine di lasciare. Almeno qualcuno ha fatto qualcosa, per quanto imperfetto e insufficiente.
 

ologramma

Utente di lunga data
Immacolato non dovrebbe essere, se ho ben capito.
Comunque io ho un'esperienza un po' diversa, non si parlava dell'uomo che mi ha tradito per la comune(qui) accezione del termine, ma diciamo che una persona che ho amato moltissimo di un altro tipo di amore, si è ad un certo punto rivelato una persona totalmente diversa dall'immagine che ne avevo.
Totalmente diversa.
Quella persona mi ha tenuto nell'inganno, non si è curato di me ma mi ha usato come scudo umano per una serie di cose, mentre mi faceva credere di proteggermi, di sacrificarsi per me fino allo stremo.
Ma ad un certo punto la menzogna si svela, quando la realtà non può più essere confutata solo dalle parole.
Caduto il velo della menzogna, è saltato fuori tutto il bubbone: ho rivisto tutto il mio vissuto con quella persona, reinterpretato accadimenti, ricordato cose che avevo sepolte.
E ho scoperto che la persona che credevo non era mai esistita, era una maschera.
Una maschera che serviva esclusivamente a sfruttare me ed altri, spietatamente, cinicamente.
Quindi la persona che credevo non c'era più, ho tagliato i ponti con lei, ho elaborato un lutto, un lutto tra i più significativi ed ho sofferto per anni. Senza essere compresa, peraltro, perchè tutti credevano che il mio fosse rancore, magari giusto... ma sicuramente eccessivo nella sua manifestazione.
Invece avevo il cuore a pezzi, non mi capacitavo di quanto ero riuscita a non vedere, a nascondere talvolta deliberatamente a me stessa.
E man mano che elaboravo rivedevo il passato e comprendevo per la prima volta cose che avevo accettato passivamente, senza pormi domande.
Vedevo per la prima volta tutto quello che non avrebbe dovuto essere e invece era stato e viceversa, e quasi tutta la mia vita era così.
Avevo vissuto la mia vita guardando attraverso un filtro che ribaltava tutto, la rivedevo adesso per com'era davvero stata. Un tradimento durato anni e anni.
Assieme al lutto è arrivata una sorta di depressione, ho avuto un periodo piuttosto... difficile. Poi piano piano ne sono venuta fuori perchè... avevo dei buoni motivi per venirne fuori.
Se non avessi avuto quei motivi non so come sarebbe finita.
Quando quella persona è morta aveva me vicino, perchè alla fine solo io sono rimasta e non si lascia nessuno morire da solo: è stato nuovamente doloroso vederla morire... ma provavo dolore per lui che stava soffrendo, non per me. Per me era già morto. Non ho avvertito nessun vuoto, nessuna lacerazione, nessun smarrimento.
Solo pena per lui. Che era mio padre.
Ti sono vicino, mi è successo la stessa storia, non con un genitore ,ma con un amico di oltre 50 anni di amicizia mi tradito per motivi economici non pensavo potesse comportarsi così, ora è morto solo come un cane ad accudirlo era rimasto solo il fratello ,all'ultimo mi ero riavvicinato per riprendere l'amicizia che ci legava, ma la consapevolezza di dover morire di tumore e il danno arrecatomi lo faceva sembrare uno zombie , che triste fine solo senza soldi , traditore incallito e senza conforto della moglie ,amiche e figli
 

Nausicaa

sfdcef
Sbri,

io ho il gusto della discussione, del generalizzare quando si va sul particolare, andando sul particolare quando vedo che si generalizza. Questo fino a che non si toccano tasti dolenti delle persone con cui parlo.

Tutto il rispetto per il tuo percorso, per il dolore passato (spero, passato).
 

Simy

WWF
Zia Sbri

:abbraccio:
 
Sbri,

io ho il gusto della discussione, del generalizzare quando si va sul particolare, andando sul particolare quando vedo che si generalizza. Questo fino a che non si toccano tasti dolenti delle persone con cui parlo.

Tutto il rispetto per il tuo percorso, per il dolore passato (spero, passato).
quando parli delle tue radici è passato nel senso che sei diventata donna e hai la forza per andare oltre ...però son cose passate presenti e future radicate nella tua essenza.
 

Sbriciolata

Escluso
Cara Sbri,
una persona non è mai a una dimensione, nemmeno a due. Tu hai subito il tremendo schock della RIVELAZIONE e sotto quello schock hai riletto l'intera figura di ben più -secondo me- di un compagno, perché un padre è molto, molto di più e non sto neanche a giustificare ciò che scrivo.
MA, hai mai provato a pensare se quella che tu chiami maschera fosse invece ANCHE il volto? Scusa se ti appaio impertinente, nel caso...
Ho riflettuto molto prima di scrivere il post sopra perchè nessuno ha mai saputo tutta la verità, di cui ho fatto un sunto ma questa è. Ho riflettuto molto, mi sono interrogata fino allo stremo. Avevo una fila di : perchè, come, cosa che non finiva più. Alcune di queste domande le rivolsi direttamente a chi poteva darmi le risposte e quelle che ottenni furono sconcertanti. Lo sono spesso, del resto, le risposte di chi ti ha tradito, perchè banalmente sono ben diverse da quella che vorremmo, l'unica, ovvero: è stato tutto un incubo.
Però bisogna fare i conti con la realtà e bisogna anche dare un significato, spietatamente, alla realtà, diversamente si perde la testa.
Alla fine ho elaborato una sorta di risposta che se pur non mi soddisfa ritengo plausibile.
C'è chi, come me, non si perdona quasi mai un cazzo e c'è chi, sempre e comunque, ha ottime motivazioni per ogni sua azione, una serie di lenti da usare all'occorrenza ed una bilancia truccata. Una sorta di passe-partout morale. Il problema, nel secondo caso, è che ti devi raccontare delle gran balle, a te stesso prima che agli altri, diversamente non ci stai dentro.
Il bene ed il male, ciò che è giusto e ciò che non lo è, sono opinabili... però una minima serie di paletti dati dal buonsenso, dall'educazione, dall'istinto, pure dalla legge se vogliamo, sono comuni a tutti.
Se una persona viene meno, avendo capacità di intendere, alle regole che compongono questa base o lo fa scientemente chiamandosi fuori dalla società, oppure si crea una realtà aliena in cui il fine è sempre così urgente da giustificare i mezzi e gli altri hanno un sacco di torti.
Ovviamente questa visione distorta regge solo se isoli sostanzialmente la tua realtà da quella degli altri, mantenendo solo una facciata che sia accettabile. Per questo, ho poi capito, io ho vissuto tutta la mia infanzia chiusa in casa.
Non potevo andare a giocare con altri bambini, non potevo invitare altri bambini a giocare da me... però, il giorno del mio compleanno, venivo vestita a nuovo, veniva fatta una festa con tutti i crismi alla quale erano invitati un sacco di bambini... che giocavano tra loro, ovviamente, perchè io manco sapevano chi fossi.
Il tutto testimoniato da una serie di foto, ovviamente, che dovevano servire come testimonianza di quello che mi era stato dato.
Quando, diventando più grandicella, sono dovuta andare a scuola e quindi ho manifestato insofferenza per il mio isolamento mi è stato risposto che gli altri(tutti, eh?) io li dovevo evitare perchè erano maleducati, malati, sporchi e quindi era per il mio bene.
Invece l'isolamento era l'unico modo per permettere alla realtà distorta di vivere, nonostante l'altra realtà.
Infatti in seguito sono stata messa in collegio.
Questo per fare un esempio, ma piccolo.
Ovviamente leggendo mi rendo conto che qualcuno possa pensare che io vivessi con persone malate di mente, ma non era così. Vivevo con persone che, per lasciare campo libero alle più becere manifestazioni di egoismo, mentivano alla stragrande, così tanto da non saper più distinguere la verità.
Diventa una prigione, altro che maschera.
Una prigione in cui inconsapevolmente sono scivolata anche io, proprio perchè rendeva la realtà accettabile.
Quindi ho omesso, rimosso, distorto anche io per mantenere la facciata.
L'unica cosa che non mi tornava era che non ero felice e che vivevo costantemente nell'angoscia.
Ho imparato che le menzogne sono come le colture batteriche, crescono in progressione geometrica perchè da ogni menzogna ne derivano almeno due, una per coprire la prima agli altri e la seconda è quella che racconti a te stesso per renderti la cosa accettabile.
Per questo io ho orrore della menzogna. Non è che non dico mai bugie: le dico come tutti. Forse ne dico meno di altri, ma non è sempre nè possibile nè pietoso essere sinceri... con gli altri.
Con me stessa invece tendo ad essere piuttosto spietata e comunque sulle cose che per me sono basilari non mento mai, ne pago volentieri le spese.
E per lo stesso motivo ho una estrema diffidenza per i giudizi negativi, tranchant, inappellabili sulle persone, a meno non siano supportati da motivazioni serie.
Ho imparato che possono facilmente essere dettati dalla paura dell'esito di un confronto.
Perchè noi negli altri ci specchiamo sempre.
 

Tebe

Egocentrica non in incognito
Ho riflettuto molto prima di scrivere il post sopra perchè nessuno ha mai saputo tutta la verità, di cui ho fatto un sunto ma questa è. Ho riflettuto molto, mi sono interrogata fino allo stremo. Avevo una fila di : perchè, come, cosa che non finiva più. Alcune di queste domande le rivolsi direttamente a chi poteva darmi le risposte e quelle che ottenni furono sconcertanti. Lo sono spesso, del resto, le risposte di chi ti ha tradito, perchè banalmente sono ben diverse da quella che vorremmo, l'unica, ovvero: è stato tutto un incubo.
Però bisogna fare i conti con la realtà e bisogna anche dare un significato, spietatamente, alla realtà, diversamente si perde la testa.
Alla fine ho elaborato una sorta di risposta che se pur non mi soddisfa ritengo plausibile.
C'è chi, come me, non si perdona quasi mai un cazzo e c'è chi, sempre e comunque, ha ottime motivazioni per ogni sua azione, una serie di lenti da usare all'occorrenza ed una bilancia truccata. Una sorta di passe-partout morale. Il problema, nel secondo caso, è che ti devi raccontare delle gran balle, a te stesso prima che agli altri, diversamente non ci stai dentro.
Il bene ed il male, ciò che è giusto e ciò che non lo è, sono opinabili... però una minima serie di paletti dati dal buonsenso, dall'educazione, dall'istinto, pure dalla legge se vogliamo, sono comuni a tutti.
Se una persona viene meno, avendo capacità di intendere, alle regole che compongono questa base o lo fa scientemente chiamandosi fuori dalla società, oppure si crea una realtà aliena in cui il fine è sempre così urgente da giustificare i mezzi e gli altri hanno un sacco di torti.
Ovviamente questa visione distorta regge solo se isoli sostanzialmente la tua realtà da quella degli altri, mantenendo solo una facciata che sia accettabile. Per questo, ho poi capito, io ho vissuto tutta la mia infanzia chiusa in casa.
Non potevo andare a giocare con altri bambini, non potevo invitare altri bambini a giocare da me... però, il giorno del mio compleanno, venivo vestita a nuovo, veniva fatta una festa con tutti i crismi alla quale erano invitati un sacco di bambini... che giocavano tra loro, ovviamente, perchè io manco sapevano chi fossi.
Il tutto testimoniato da una serie di foto, ovviamente, che dovevano servire come testimonianza di quello che mi era stato dato.
Quando, diventando più grandicella, sono dovuta andare a scuola e quindi ho manifestato insofferenza per il mio isolamento mi è stato risposto che gli altri(tutti, eh?) io li dovevo evitare perchè erano maleducati, malati, sporchi e quindi era per il mio bene.
Invece l'isolamento era l'unico modo per permettere alla realtà distorta di vivere, nonostante l'altra realtà.
Infatti in seguito sono stata messa in collegio.
Questo per fare un esempio, ma piccolo.
Ovviamente leggendo mi rendo conto che qualcuno possa pensare che io vivessi con persone malate di mente, ma non era così. Vivevo con persone che, per lasciare campo libero alle più becere manifestazioni di egoismo, mentivano alla stragrande, così tanto da non saper più distinguere la verità.
Diventa una prigione, altro che maschera.
Una prigione in cui inconsapevolmente sono scivolata anche io, proprio perchè rendeva la realtà accettabile.
Quindi ho omesso, rimosso, distorto anche io per mantenere la facciata.
L'unica cosa che non mi tornava era che non ero felice e che vivevo costantemente nell'angoscia.
Ho imparato che le menzogne sono come le colture batteriche, crescono in progressione geometrica perchè da ogni menzogna ne derivano almeno due, una per coprire la prima agli altri e la seconda è quella che racconti a te stesso per renderti la cosa accettabile.
Per questo io ho orrore della menzogna. Non è che non dico mai bugie: le dico come tutti. Forse ne dico meno di altri, ma non è sempre nè possibile nè pietoso essere sinceri... con gli altri.
Con me stessa invece tendo ad essere piuttosto spietata e comunque sulle cose che per me sono basilari non mento mai, ne pago volentieri le spese.
E per lo stesso motivo ho una estrema diffidenza per i giudizi negativi, tranchant, inappellabili sulle persone, a meno non siano supportati da motivazioni serie.
Ho imparato che possono facilmente essere dettati dalla paura dell'esito di un confronto.
Perchè noi negli altri ci specchiamo sempre.


:scared::scared::scared:



:)
 

Sbriciolata

Escluso
Sbri,

io ho il gusto della discussione, del generalizzare quando si va sul particolare, andando sul particolare quando vedo che si generalizza. Questo fino a che non si toccano tasti dolenti delle persone con cui parlo.

Tutto il rispetto per il tuo percorso, per il dolore passato (spero, passato).
Tesoro, ho scoperto stamattina di essermi tolta un gran peso.:)
Le ombre sono paurose fino a che non si fa luce.
Anche se luce ne ho fatta in passato, l'ho fatto per quello che mi era strettamente indispensabile per sopravvivere.
Invece parlandone come di un episodio del vissuto, sono riuscita anche un po' a prendere del distacco.
Oddio, ci sarebbe una montagna di roba sulla quale far luce ancora... ma credo proprio che non servirebbe più.
Il dolore è passato, ma quello che è meglio è che passata quella fase in cui ogni tanti ti arriva la sensazione di caduta nel vuoto che tanti qui conoscono bene.
 

Homer

Utente con ittero
Ho riflettuto molto prima di scrivere il post sopra perchè nessuno ha mai saputo tutta la verità, di cui ho fatto un sunto ma questa è. Ho riflettuto molto, mi sono interrogata fino allo stremo. Avevo una fila di : perchè, come, cosa che non finiva più. Alcune di queste domande le rivolsi direttamente a chi poteva darmi le risposte e quelle che ottenni furono sconcertanti. Lo sono spesso, del resto, le risposte di chi ti ha tradito, perchè banalmente sono ben diverse da quella che vorremmo, l'unica, ovvero: è stato tutto un incubo.
Però bisogna fare i conti con la realtà e bisogna anche dare un significato, spietatamente, alla realtà, diversamente si perde la testa.
Alla fine ho elaborato una sorta di risposta che se pur non mi soddisfa ritengo plausibile.
C'è chi, come me, non si perdona quasi mai un cazzo e c'è chi, sempre e comunque, ha ottime motivazioni per ogni sua azione, una serie di lenti da usare all'occorrenza ed una bilancia truccata. Una sorta di passe-partout morale. Il problema, nel secondo caso, è che ti devi raccontare delle gran balle, a te stesso prima che agli altri, diversamente non ci stai dentro.
Il bene ed il male, ciò che è giusto e ciò che non lo è, sono opinabili... però una minima serie di paletti dati dal buonsenso, dall'educazione, dall'istinto, pure dalla legge se vogliamo, sono comuni a tutti.
Se una persona viene meno, avendo capacità di intendere, alle regole che compongono questa base o lo fa scientemente chiamandosi fuori dalla società, oppure si crea una realtà aliena in cui il fine è sempre così urgente da giustificare i mezzi e gli altri hanno un sacco di torti.
Ovviamente questa visione distorta regge solo se isoli sostanzialmente la tua realtà da quella degli altri, mantenendo solo una facciata che sia accettabile. Per questo, ho poi capito, io ho vissuto tutta la mia infanzia chiusa in casa.
Non potevo andare a giocare con altri bambini, non potevo invitare altri bambini a giocare da me... però, il giorno del mio compleanno, venivo vestita a nuovo, veniva fatta una festa con tutti i crismi alla quale erano invitati un sacco di bambini... che giocavano tra loro, ovviamente, perchè io manco sapevano chi fossi.
Il tutto testimoniato da una serie di foto, ovviamente, che dovevano servire come testimonianza di quello che mi era stato dato.
Quando, diventando più grandicella, sono dovuta andare a scuola e quindi ho manifestato insofferenza per il mio isolamento mi è stato risposto che gli altri(tutti, eh?) io li dovevo evitare perchè erano maleducati, malati, sporchi e quindi era per il mio bene.
Invece l'isolamento era l'unico modo per permettere alla realtà distorta di vivere, nonostante l'altra realtà.
Infatti in seguito sono stata messa in collegio.
Questo per fare un esempio, ma piccolo.
Ovviamente leggendo mi rendo conto che qualcuno possa pensare che io vivessi con persone malate di mente, ma non era così. Vivevo con persone che, per lasciare campo libero alle più becere manifestazioni di egoismo, mentivano alla stragrande, così tanto da non saper più distinguere la verità.
Diventa una prigione, altro che maschera.
Una prigione in cui inconsapevolmente sono scivolata anche io, proprio perchè rendeva la realtà accettabile.
Quindi ho omesso, rimosso, distorto anche io per mantenere la facciata.
L'unica cosa che non mi tornava era che non ero felice e che vivevo costantemente nell'angoscia.
Ho imparato che le menzogne sono come le colture batteriche, crescono in progressione geometrica perchè da ogni menzogna ne derivano almeno due, una per coprire la prima agli altri e la seconda è quella che racconti a te stesso per renderti la cosa accettabile.
Per questo io ho orrore della menzogna. Non è che non dico mai bugie: le dico come tutti. Forse ne dico meno di altri, ma non è sempre nè possibile nè pietoso essere sinceri... con gli altri.
Con me stessa invece tendo ad essere piuttosto spietata e comunque sulle cose che per me sono basilari non mento mai, ne pago volentieri le spese.
E per lo stesso motivo ho una estrema diffidenza per i giudizi negativi, tranchant, inappellabili sulle persone, a meno non siano supportati da motivazioni serie.
Ho imparato che possono facilmente essere dettati dalla paura dell'esito di un confronto.
Perchè noi negli altri ci specchiamo sempre.

Amen.....vado a stamparla :up:
 

Nausicaa

sfdcef
Tesoro, ho scoperto stamattina di essermi tolta un gran peso.:)
Le ombre sono paurose fino a che non si fa luce.
Anche se luce ne ho fatta in passato, l'ho fatto per quello che mi era strettamente indispensabile per sopravvivere.
Invece parlandone come di un episodio del vissuto, sono riuscita anche un po' a prendere del distacco.
Oddio, ci sarebbe una montagna di roba sulla quale far luce ancora... ma credo proprio che non servirebbe più.
Il dolore è passato, ma quello che è meglio è che passata quella fase in cui ogni tanti ti arriva la sensazione di caduta nel vuoto che tanti qui conoscono bene.

Un bacio a te, se posso.
 

Palladiano

utente d'altri tempi
Perchè di solito si tende non già a trarre una lezione positiva dal male subito bensì a perpetrarlo a propria volta verso qualcun altro.
Forse è nella natura umana.
I figli molestati tendono a molestare i propri, ad esempio.
Non sempre. Anzi.
 

Brunetta

Utente di lunga data
Mi colpisce quello che dici perchè mi sentivo così anch'io. Io però, ufficialmente, ero la traditrice. Per questo fin dall'inizio mi ha stupito l'assolutismo con cui molti dicevano come gli altri potessero o non potessero sentirsi. Paradossalmente il mio tradire è stato l'estremo e ultimo tentativo di salvare la coppia con un atto forte, una dichiarazione violenta di dissenso laddove dialogo, suppliche e rabbia non erano serviti a niente. Per quanto mi riguarda il tradimento l'ho subito io, e non lui, laddove l'uomo che amavo disperatamente si è presentato dicendo di amarmi, promettendomi il mondo, fingendo che fossi la cosa più importante della mia vita e svelandosi infine come un uomo totalmente diverso, che per anni aveva tentato di annientarmi, di separarmi dalle persone che amavo, di schiacciarmi e rendermi come voleva lui ignorando cosa invece fossi io e facendomi sentire in colpa per come ero, rivelandosi come qualcosa di totalmente diverso, e sconosciuto. Tant'è che sono stata io a subirne i danni e a diventare incapace di fidarmi, spaventata dall'amore, nell'osservare che, se quel che avevo creduto l'uomo con cui condividere la mia vita e con cui costruire una famiglia, che credevo essere l'ultimo uomo che avrei amato, si è rivelato inadeguato e un mero attentatore alla mia salute e al mio equilibrio, segretamente e non dichiaratamente, allora come posso pensare che dopo, nel pensare di amare qualcuno, mi stia davvero mettendo nelle mani di uomo che non cercherà invece di distruggermi? Non è possibile giudicare in toto e genericamente. Paradossalmente il casino che ho fatto io è stato l'unico atto che ha portato ad una riflessione e ad una soluzione, e dopo tempo, sono stata persino ringraziata per aver avuto le palle di parlare prima di agire poi, e infine di lasciare. Almeno qualcuno ha fatto qualcosa, per quanto imperfetto e insufficiente.
Una personalità manipolatrice, quale descrivi tuo marito, è di quelle dalle quali è difficile sfuggire.
Le fughe non si attuano in guanti bianchi.
 

LucyLiu

Utente di lunga data
Ragazzi mi state facendo venire dei dubbi, ma che cazzo ho fatto da casa mia al ristorante?? :confused::confused::confused:

:rotfl::rotfl::rotfl:
io ti ho visto a lato strada agitare forsennatamente le mani ..... in prossimità di un distributore.....
però il lampione era spento....... mah......
















:D:D:D:D:D:D:D:D:D:D:D
 
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