ma i tuoi vicini li saluti quando li incontri?Ognuno ha le sue fisse, motivo in più per non scassare il cazzo agli altri
ma i tuoi vicini li saluti quando li incontri?Ognuno ha le sue fisse, motivo in più per non scassare il cazzo agli altri
Si, ma si parla di CORTESIE. Quelle cose di cui non c'è neanche da discutere sul fatto che ne puoi fare benissimo anche a meno. Se confondiamo la possibilità della spesa a casa con Esselunga con il fatto che se mi manca lo zucchero mentre sto facendo la torta mi posso permettere di chiederlo alla vicina... Vabbè.Ognuno ha le sue fisse, motivo in più per non scassare il cazzo agli altri
Si. Chiaro. Ho anche dato qualche dritta ai figli per l'università. Ma per esempio questa estate quando mi sono trasferito al mare mica gli ho chiesto di venirmi ad innaffiare le piante, mi sono comprato il computerinoma i tuoi vicini li saluti quando li incontri?
Io esco e me lo vado a comprare. E non faccio torte. Sono uscito dalla schiavitù dei fornelli e non ci torno manco se mi spari. Mi interessano gli spiriti affini. Se devo parlare col vicino, millemila volte meglio stare su un forum a parlare di fregna.Si, ma si parla di CORTESIE. Quelle cose di cui non c'è neanche da discutere sul fatto che ne puoi fare benissimo anche a meno. Se confondiamo la possibilità della spesa a casa con Esselunga con il fatto che se mi manca lo zucchero mentre sto facendo la torta mi posso permettere di chiederlo alla vicina... Vabbè.
Perche' siamo sposati Danny, cazzo! E abbiamo famiglia. E per inciso tre quarti delle cose cje hai detto non le ho fatte neanche 30 anni faPer un attimo voltate lo sguardo all'indietro.
Pensate agli anni 80, o 90.
Pensate alla vostra vita, ai vostri ideali, ai progetti, ai sogni, a tutte le vostre possibilità.
Ricordate le vostre uscite con gli amici.
Il cinema in centro, i concerti estivi gratuiti degli artisti emergenti, i topless i sulle spiagge, il bagno nudi a mezzanotte e le trombate in spiaggia di notte, le uscite in 4 macchine che immancabilmente si perdevano per strada dopo qualche chilometro.
Il lavoro. Lo studio. I soldi in tasca.
Le donne e gli uomini che vi piacevano. Nessuno depilato, nessuno rifatto.
La camporella nel parco dietro casa.
L'auto sul greto del fiume.
I film d'essai. I cinema che potevi entrare a spettacolo già iniziato. I cantautori. Le serate a suonare e cantare in spiaggia.
Tre reti nazionali. La Tv a colori. Il mangianastri. Il maglione di lana. Le lampadine a incandescenza. Il duplex. I piatti dal lavare nel lavello.
Il caldo d'estate. Senza aria condizionata. I finestrini aperti. Le auto vecchie tenute bene dei vecchietti. Il maglione fatto a mano.
Ora torniamo ai nostri tempi.
Ne abbiamo fatta di strada, eh. Meglio oggi, decisamente, per molti aspetti.
Eppure ho una vaga sensazione che tra tante cose in più che ora abbiamo qualcosa sia venuto a mancare.
Per esempio la sensazione di maggiore libertà (anche nel farsi i cazzi propri senza finire giudicati su qualche social) che c'era allora.
E forse non solo questo. Perché?
Avoja. Meglio la prima , sinceramenteE adesso proseguiamo immaginando due scenari.
Uno, un mondo in cui le relazioni extraconiugali sono lecite, accettate da tutti, basandosi sul fatto che si dà credito alla promiscuità crescente.
Un altro in cui la stessa promiscuità viene invece combattuta, condannando il tradimento in sede giudiziaria.
Sono due modalità differenti di gestire un fenomeno diffuso, ma entrambe hanno effetto sulla libertà di scelta degli individui.
Ma dove lo vedi questo arricchimento? Certo è semplice andare a cercare informazioni su un evento grazie a internet, ma la raccolta di informazioni non ha nulla a che vedere con una maggiore consapevolezza, né tantomeno con una crescita. Anzi, il fatto di avere alcuni dati sempre a disposizione ci dispensa dall'imparare - tanto se ti sfugge qualcosa puoi andare a riprendere il dato quando vuoi.diceva gaber "libertà è partecipazione"...e mai come in questi tempi l'uomo sociale condivide .ormai siamo abituati a vedere tutti gli aspetti negativi e alienanti di questo e ci dimentichiamo quanto condividere ci abbia arricchito e sia un modo per aprire le nostre menti .anche perchè non penso si possa essere liberi senza la vera consapevolezza di chi siamo e di tutto il contesto che ci circonda.
oggi più che mai, che si abbiano dieci o ottanta anni ci si accosta alla conoscenza e allo scibile con estrema semplicità...io penso che nei favolosi anni ottanta questo lo avrei ritenuto un bel miracolo
Anche per me è un miracolo ed è una meravigliosa opportunità.diceva gaber "libertà è partecipazione"...e mai come in questi tempi l'uomo sociale condivide .ormai siamo abituati a vedere tutti gli aspetti negativi e alienanti di questo e ci dimentichiamo quanto condividere ci abbia arricchito e sia un modo per aprire le nostre menti .anche perchè non penso si possa essere liberi senza la vera consapevolezza di chi siamo e di tutto il contesto che ci circonda.
oggi più che mai, che si abbiano dieci o ottanta anni ci si accosta alla conoscenza e allo scibile con estrema semplicità...io penso che nei favolosi anni ottanta questo lo avrei ritenuto un bel miracolo
chiunque può accedere alla conoscenza delle cose attraverso un click e il fatto di avere informazioni a disposizione non può che essere positivo ...non è proprio attraverso queste che si impara? e la voglia di approfondire ,secondo me arriva più facilmente.Ma dove lo vedi questo arricchimento? Certo è semplice andare a cercare informazioni su un evento grazie a internet, ma la raccolta di informazioni non ha nulla a che vedere con una maggiore consapevolezza, né tantomeno con una crescita. Anzi, il fatto di avere alcuni dati sempre a disposizione ci dispensa dall'imparare - tanto se ti sfugge qualcosa puoi andare a riprendere il dato quando vuoi.
quello è pettegolezzo, non partecipazione.che vedo come forte condivisione di ideali e sentimentiAnche per me è un miracolo ed è una meravigliosa opportunità.
Però non c’entra niente con la partecipazione. Altrimenti faceva partecipazione la portinaia che si faceva i fatti degli inquilini.
Non credo proprio che Gaber intendesse la partecipazione come compartecipazione ideale e sentimentale, ma penso come partecipazione politica sia attraverso i partiti, sia attraverso tutte le forme di associazione di base.quello è pettegolezzo, non partecipazione.che vedo come forte condivisione di ideali e sentimenti
Lo penso anche io, partivo da lui per dare un'interpretazione personaleNon credo proprio che Gaber intendesse la partecipazione come compartecipazione ideale e sentimentale, ma penso come partecipazione politica sia attraverso i partiti, sia attraverso tutte le forme di associazione di base.
In questo senso i social danno l’illusione di partecipare.Lo penso anche io, partivo da lui per dare un'interpretazione personale