Vedete X factor?

rotolina

Utente di lunga data
Io cerco, mi impegno, lo guardano i figli.
Ma finalmente ho capito perché i concorrenti mi interessano anche meno dei “giudici”.
Perché sono vestiti da deficienti per destabilizzare il pubblico con un look provocatorio, ma poi sono più educati dei principini dei film.
Il tutto mi risulta falsissimo.
Non guardo questo genere di programmi. Per il vero in TV guardo solo film e a volte quarto grado 😂 😂 😂 lo so sono pessima, ma le facce da killer dei conduttori che raccontano le storie....top.
 

jack-jackson

Utente di lunga data
Più tardi lo ascolto.
Non conosco il tuo percorso personale in ambito musica ovviamente. E mi pare ovvio che chi ne fa una professione, dedicando tempo e stando sempre dentro un settore arriva a conoscere diversi aspetti, sfumature, ma qua si parla di giovani di poco ventenni mi pare.
Io faccio veramente fatica a vedere la formazione di un musicista in questi programmi, o la scoperta di un talento (che poi raramente potrebbe anche uscire), vedo più la formazione di un prodotto musicale. Un ragazzo che si prende in mano un testo, la musica di un cantante passato (dei nonni) lo fa per propria passione, per curiosità personale, perchè ci vede qualcosa e si studia quel cantante.
Qui la costruzione viene dettata da adulti, e potremmo anche dire che è perfetta, ma resa patinata e pulita dal "ruvido", è come un figurina incollata.
Scusa se ho scritto male, ma ho scritto veloce, spero si capisca lo stesso.

PS: ho letto ora i tuoi successivi interventi, concordo con te.



Mamma mia ti avesse sentito mio nonno che era falegname!!!! Associare Ikea alla parola legno già è eresia pura.
Guarda Brunetta che hai anche la responsabilità di chi ha visto altro essendo nato prima!!!



Come mai sei diventato un procione?
Mi sei sfuggita,
si è il mio amico del bosco
 
Ultima modifica:

Marjanna

Utente di lunga data

Andromeda4

Utente di lunga data
Io cerco, mi impegno, lo guardano i figli.
Ma finalmente ho capito perché i concorrenti mi interessano anche meno dei “giudici”.
Perché sono vestiti da deficienti per destabilizzare il pubblico con un look provocatorio, ma poi sono più educati dei principini dei film.
Il tutto mi risulta falsissimo.
L' ho seguito per le prime edizioni, mi sembra quattro al massimo.
 

Brunetta

Utente di lunga data
L' ho seguito per le prime edizioni, mi sembra quattro al massimo.
Comunque c’è una cantante bravissima (che assomiglia a me da giovane 🤭) e che penso dovrebbe avere una bella carriera.
 

Brunetta

Utente di lunga data

danny

Utente di lunga data
Allora, ho conosciuto insegnanti che non conoscevano autori anche importanti in quanto non corrispondevano ai loro gusti.
Uno pertanto può conoscere l'Italiana in Algeri ma ignorare chi fossero gli Alunni del Sole o le canzoni di Baglioni.
Di per sé non mi stupisce che la Michielin ignori chi fosse Ivan Graziani, è diplomata in canto jazz, avrà maggiori conoscenze per motivi di studio in quell'ambito e ha ritenuto trascurabile approfondire la categoria dei cantautori italiani che evidentemente non sono di suo interesse.
Ciò che ritengo grave è condurre un programma ripetendo mnemonicamente le frasi scritte dagli autori senza sapere cosa si sta dicendo.
Hai un copione o un gobbo in cui trovi il nome Ivan Graziani? Prendi lo Smartphone, vai su Wikipedia o su YouTube e ti informi.
Ci vuole veramente un minuto per non fare brutta figura.
Il fatto increscioso è che lei non ha ritenuto indispensabile farlo, ovvero si è comportata come Fedez con Albertazzi, consapevole che l'ignoranza oggi trova assoluzione da parte degli ignoranti, target di riferimento del programma.
Al che mi viene da pensare che l'ignoranza sia esibita esattamente perché apprezzata più della cultura.
 

Andromeda4

Utente di lunga data
Allora, ho conosciuto insegnanti che non conoscevano autori anche importanti in quanto non corrispondevano ai loro gusti.
Uno pertanto può conoscere l'Italiana in Algeri ma ignorare chi fossero gli Alunni del Sole o le canzoni di Baglioni.
Di per sé non mi stupisce che la Michielin ignori chi fosse Ivan Graziani, è diplomata in canto jazz, avrà maggiori conoscenze per motivi di studio in quell'ambito e ha ritenuto trascurabile approfondire la categoria dei cantautori italiani che evidentemente non sono di suo interesse.
Ciò che ritengo grave è condurre un programma ripetendo mnemonicamente le frasi scritte dagli autori senza sapere cosa si sta dicendo.
Hai un copione o un gobbo in cui trovi il nome Ivan Graziani? Prendi lo Smartphone, vai su Wikipedia o su YouTube e ti informi.
Ci vuole veramente un minuto per non fare brutta figura.
Il fatto increscioso è che lei non ha ritenuto indispensabile farlo, ovvero si è comportata come Fedez con Albertazzi, consapevole che l'ignoranza oggi trova assoluzione da parte degli ignoranti, target di riferimento del programma.
Al che mi viene da pensare che l'ignoranza sia esibita esattamente perché apprezzata più della cultura.
Ti viene solo da pensarlo?
Io da mo' che lo dò per certo.
 

Brunetta

Utente di lunga data
Allora, ho conosciuto insegnanti che non conoscevano autori anche importanti in quanto non corrispondevano ai loro gusti.
Uno pertanto può conoscere l'Italiana in Algeri ma ignorare chi fossero gli Alunni del Sole o le canzoni di Baglioni.
Di per sé non mi stupisce che la Michielin ignori chi fosse Ivan Graziani, è diplomata in canto jazz, avrà maggiori conoscenze per motivi di studio in quell'ambito e ha ritenuto trascurabile approfondire la categoria dei cantautori italiani che evidentemente non sono di suo interesse.
Ciò che ritengo grave è condurre un programma ripetendo mnemonicamente le frasi scritte dagli autori senza sapere cosa si sta dicendo.
Hai un copione o un gobbo in cui trovi il nome Ivan Graziani? Prendi lo Smartphone, vai su Wikipedia o su YouTube e ti informi.
Ci vuole veramente un minuto per non fare brutta figura.
Il fatto increscioso è che lei non ha ritenuto indispensabile farlo, ovvero si è comportata come Fedez con Albertazzi, consapevole che l'ignoranza oggi trova assoluzione da parte degli ignoranti, target di riferimento del programma.
Al che mi viene da pensare che l'ignoranza sia esibita esattamente perché apprezzata più della cultura.
Questo è certo.
Ma vale per tanti in tutti i campi.
Ma vi sono anche altri aspetti. Non credo proprio che tutti debbano sapere tutto e nemmeno simulare di sapere con nozioni raccogliticce, che oggi è appunto così semplice trovare e dimenticare.
Ognuno di noi ha la tendenza a considerare essenziale, fondamentale e non ignorabile ciò che sa e importante e potente ciò che è stato importante per la sua formazione.
Questo comporta che venga celebrata la Carrà o i cartoni animati che abbiamo visto da bambini più di studiosi, poeti e letterati che hanno formato la nostra lingua e il nostro pensiero.
Purtroppo, ma è una mia opinione, io, ma credo anche tu e molti altri qui, siamo parte di generazioni cresciute con la televisione e in particolare una RAI con una impostazione pedagogica con finalità di “fare gli italiani“. Quella televisione, poi criticata perché bacchettona, che ha realmente formato una lingua nazionale, faceva conoscere i capolavori della letteratura con gli sceneggiati, le opere teatrali, il cinema con rassegne a tema.
Da decenni ormai esistono più televisioni ed esiste così perfino la nostalgia del Drive-in e dei cartoni che, chi era cresciuto con la proposta dei film di Bergman o delle tragedie greche schifava. Ma le nuove generazioni non mettono occhio sulla televisione se non come schermo per le serie e film. Per il resto la informazione extra scolastica è in video e contenuti di pochi secondi in sequenza.
Altro che Ivan Graziani, nemmeno sanno chi sia Guccini. E le trasmissioni di talent (sospetto per nonni e nipoti) cercano di far conoscere titoli e autori in catalogo.
 

danny

Utente di lunga data
La f
Questo è certo.
Ma vale per tanti in tutti i campi.
Ma vi sono anche altri aspetti. Non credo proprio che tutti debbano sapere tutto e nemmeno simulare di sapere con nozioni raccogliticce, che oggi è appunto così semplice trovare e dimenticare.
Ognuno di noi ha la tendenza a considerare essenziale, fondamentale e non ignorabile ciò che sa e importante e potente ciò che è stato importante per la sua formazione.
Questo comporta che venga celebrata la Carrà o i cartoni animati che abbiamo visto da bambini più di studiosi, poeti e letterati che hanno formato la nostra lingua e il nostro pensiero.
Purtroppo, ma è una mia opinione, io, ma credo anche tu e molti altri qui, siamo parte di generazioni cresciute con la televisione e in particolare una RAI con una impostazione pedagogica con finalità di “fare gli italiani“. Quella televisione, poi criticata perché bacchettona, che ha realmente formato una lingua nazionale, faceva conoscere i capolavori della letteratura con gli sceneggiati, le opere teatrali, il cinema con rassegne a tema.
Da decenni ormai esistono più televisioni ed esiste così perfino la nostalgia del Drive-in e dei cartoni che, chi era cresciuto con la proposta dei film di Bergman o delle tragedie greche schifava. Ma le nuove generazioni non mettono occhio sulla televisione se non come schermo per le serie e film. Per il resto la informazione extra scolastica è in video e contenuti di pochi secondi in sequenza.
Altro che Ivan Graziani, nemmeno sanno chi sia Guccini. E le trasmissioni di talent (sospetto per nonni e nipoti) cercano di far conoscere titoli e autori in catalogo.
La filosofia di base è quella del paese dei balocchi.
È sempre giovedí e domenica, e tutto funziona anche senza far niente, senza maestri né libri.
L'intrattenimento leggero deve assolvere, non far pensare.
E così la televisione deve contribuire a far sentire chi la guarda un pelino al di sopra di chi la fa, il vecchio più bravo del giovane, il giovane più importante del vecchio.
Così non sapere chi è Graziani gratifica tutti.
Il giovane perché può limitare il suo sguardo solo verso ciò che è proprio del suo tempo e alla moda, il vecchio perché può scandalizzarsi dei giovani con poco sforzo.
Emozioni a basso costo.
La disponibilità immediata e universale di una vastità mai vista di informazioni nel web e l'uso dell'intelligenza artificiale hanno reso inutile la figura dello studioso e dell'esperto così come quello del creativo e dell'artista, ovvero hanno livellato verso il basso le qualità più apprezzabili date dallo studio e dall'applicazione del talento.
Sì intravede già un immenso target di clienti a cui indirizzare la merda prodotta senza apertamente fargli capire cosa stai vendendo. Un pubblico scadente come capacità intellettive ma che non sa di esserlo e che deve essere coccolato nel suo permanere nel fango.
In poche parole, la differenza col passato è che le persone oggi non si ritengono più ignoranti, grazie al possesso di un titolo di studio o di una qualifica, pertanto certi programmi che citi non hanno più ragione di esistere.
Difatti la polemica si innesta di un nome alla portata immediata di chiunque abbia più di 40 anni, Ivan Graziani.
Non su Sidney Bechet, che sicuramente la presentatrice conoscerà per la sua formazione, a dispetto di tutti noi.
 
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