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Sabina_
Guest
Avrà la sua grande esperienza, ma in certi settori e' come leggere un bambino senza le tipiche intuizioni del bambino.Sabina...sei mai stata nel pazzo mondo Lothariano eh?
Dai su....![]()
Avrà la sua grande esperienza, ma in certi settori e' come leggere un bambino senza le tipiche intuizioni del bambino.Sabina...sei mai stata nel pazzo mondo Lothariano eh?
Dai su....![]()
Grazie, sabi, per avere risposto, mi dispiace molto leggere le tue parole, anche se che tu stessi male si capiva chiaramente dai tuoi post. Non so che dirti, sembra che sia esplosa una bomba nella tua vita e questo è molto triste. Tuttavia la vita è lunga e l’essere umano è pieno di risorse e io sono certo che alla lunga tu, tuo marito, i figli e tutte le altre persone coinvolte saprete trovare il modo di integrare questo dolore nelle vostre vite e nella vostra crescita.Ciao Passante, non mi offendo. Hai visto giusto, vivo la mia doppia vita con alti e bassi. A volte sono molto stanca di tutto e con questo non intendo solo la doppia vita che credo che in qualche modo mi stia permettendo di andare avanti.
Sono cambiata tanto, io direi che più che cambiata sono "uscita".
Ci sono stati diversi cambiamenti.
Prima di tutto ho cercato di capire cosa non andasse nella mia vita che comunque prima di lui vivevo "serenamente". Ho capito che avevo rinunciato a me stessa e ai miei bisogni di donna sia per i bisogni degli altri sia per la necessita' di "salvarmi". Ho sbagliato a non intraprendere un cammino personale prima, ma probabilmente non ero pronta e non ho seguito certi segnali.
Ho ripreso gli studi e mi sto specializzando con una serenità e consapevolezza che in gioventù non avrei avuto, con l'idea nel tempo di dare una svolta alla mia professione.
Con mio marito la crisi e' emersa: se all'inizio preferiva tacere e allontanarsi nei suoi silenzi per paura di perdermi, da qualche mese mi ha affrontato, con tutti i sospetti del caso. Sto valutando la relazione con lui indipendentemente dall'altro. Se non ci fossero i figli credo che mi sarei già separata.
Con l'altro le cose nel tempo sono cresciute. Se all'inizio lui era categorico che non intendeva separarsi, adesso stiamo valutando la cosa assieme. Le difficoltà sono tante.
Io ho paura.... ma così non sto bene. A volte vorrei andar via e mollare tutto! Sono stanca....
Le tue parole trasudano un'umanità e una maturità rare, oltre che una capacità di analisi fuori dal comune.Grazie, sabi, per avere risposto, mi dispiace molto leggere le tue parole, anche se che tu stessi male si capiva chiaramente dai tuoi post. Non so che dirti, sembra che sia esplosa una bomba nella tua vita e questo è molto triste. Tuttavia la vita è lunga e l’essere umano è pieno di risorse e io sono certo che alla lunga tu, tuo marito, i figli e tutte le altre persone coinvolte saprete trovare il modo di integrare questo dolore nelle vostre vite e nella vostra crescita.
Quando siamo già sposati (o impegnati come me) e immagino ancora di più quando si hanno figli, e si capisce che ci si è trascurati diventa un po' più complicato rimettere mano alla nostra felicità, perchè le nostre esigenze e aspirazioni individuali ormai si sono strettamente intrecciate e anche si sono parzialmente confuse con quelle degli altri, e soprattutto perchè diventa una nostra stessa esigenza che anche questi altri stiano bene e siano felici; ci ritroviamo nel momento in cui, secondo me, la nostra possibilità di essere felici è interdipendente con la felicità di queste persone, ed è rischioso negare questo fatto a noi stessi, è necessario invece accoglierlo e integrarlo nel nostro processo di discernimento e di crescita. pena ritornare a farci del male, solo in un modo diverso. Ti scrivo questo perché fai riferimento a un percorso personale e io mi auguro che la persona che in questo ti sostiene (se ho capito bene e c’è) tenga presente, per suo approccio teorico o almeno sensibilità personale, tutto il sistema di cui fai parte perché, secondo me, per come ti leggo, il tuo futuro benessere non ne può prescindere. So che capisci meglio di quanto scrivo. Ti mando un abbraccio.
:up::up::up:Le tue parole trasudano un'umanità e una maturità rare, oltre che una capacità di analisi fuori dal comune.
Le ho sentite molto 'mie', anche se erano destinate a Sabina.
Ho approvato il tuo post, e - al di là di questo - ci aggiungo anche un grazie.
Ciao Amico....invece sono andato benissimo,e usando l'auto piccola di moglie non ho rischiato il tutor...nel complesso maluccio comunque,tra le lenzuola a parte.Ieri lite con tutti..moglie figli e...treno(esauriti biglietti)..e ''amica''idiota quando sn arrivato a a casaPorco can se non è amore mettersi in A14 di venerdì di luglio....porco can...
Ma vieni su da me uffi...dai ho un paio di pollastrelle per le mani...dai che ci si diverte...:carneval:
Grazie, sabi, per avere risposto, mi dispiace molto leggere le tue parole, anche se che tu stessi male si capiva chiaramente dai tuoi post. Non so che dirti, sembra che sia esplosa una bomba nella tua vita e questo è molto triste. Tuttavia la vita è lunga e l’essere umano è pieno di risorse e io sono certo che alla lunga tu, tuo marito, i figli e tutte le altre persone coinvolte saprete trovare il modo di integrare questo dolore nelle vostre vite e nella vostra crescita.
Quando siamo già sposati (o impegnati come me) e immagino ancora di più quando si hanno figli, e si capisce che ci si è trascurati diventa un po' più complicato rimettere mano alla nostra felicità, perchè le nostre esigenze e aspirazioni individuali ormai si sono strettamente intrecciate e anche si sono parzialmente confuse con quelle degli altri, e soprattutto perchè diventa una nostra stessa esigenza che anche questi altri stiano bene e siano felici; ci ritroviamo nel momento in cui, secondo me, la nostra possibilità di essere felici è interdipendente con la felicità di queste persone, ed è rischioso negare questo fatto a noi stessi, è necessario invece accoglierlo e integrarlo nel nostro processo di discernimento e di crescita. pena ritornare a farci del male, solo in un modo diverso. Ti scrivo questo perché fai riferimento a un percorso personale e io mi auguro che la persona che in questo ti sostiene (se ho capito bene e c’è) tenga presente, per suo approccio teorico o almeno sensibilità personale, tutto il sistema di cui fai parte perché, secondo me, per come ti leggo, il tuo futuro benessere non ne può prescindere. So che capisci meglio di quanto scrivo. Ti mando un abbraccio.
azz...proprio mo' avemo finito de di' che sto forum nun e' na chat da rimorchio...mi farebbe davvero piacere conoscerti di persona.
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azz...proprio mo' avemo finito de di' che sto forum nun e' na chat da rimorchio...
ahahahah
si la coerenza regna in questoazz...proprio mo' avemo finito de di' che sto forum nun e' na chat da rimorchio...
ahahahah
Hai ragione passante. Proprio per questo il tradimento a volte sembra l'unico modo per ritrovarsi: si apre quella porta e ci si lascia dietro tutto. Ci si ritrova faccia a faccia con se stessi magari dopo anni in cui, come hai detto benissimo tu, le nostre esigenze si sono intrecciate e confuse con quelle di chi ci vive accanto.Grazie, sabi, per avere risposto, mi dispiace molto leggere le tue parole, anche se che tu stessi male si capiva chiaramente dai tuoi post. Non so che dirti, sembra che sia esplosa una bomba nella tua vita e questo è molto triste. Tuttavia la vita è lunga e l’essere umano è pieno di risorse e io sono certo che alla lunga tu, tuo marito, i figli e tutte le altre persone coinvolte saprete trovare il modo di integrare questo dolore nelle vostre vite e nella vostra crescita.
Quando siamo già sposati (o impegnati come me) e immagino ancora di più quando si hanno figli, e si capisce che ci si è trascurati diventa un po' più complicato rimettere mano alla nostra felicità, perchè le nostre esigenze e aspirazioni individuali ormai si sono strettamente intrecciate e anche si sono parzialmente confuse con quelle degli altri, e soprattutto perchè diventa una nostra stessa esigenza che anche questi altri stiano bene e siano felici; ci ritroviamo nel momento in cui, secondo me, la nostra possibilità di essere felici è interdipendente con la felicità di queste persone, ed è rischioso negare questo fatto a noi stessi, è necessario invece accoglierlo e integrarlo nel nostro processo di discernimento e di crescita. pena ritornare a farci del male, solo in un modo diverso. Ti scrivo questo perché fai riferimento a un percorso personale e io mi auguro che la persona che in questo ti sostiene (se ho capito bene e c’è) tenga presente, per suo approccio teorico o almeno sensibilità personale, tutto il sistema di cui fai parte perché, secondo me, per come ti leggo, il tuo futuro benessere non ne può prescindere. So che capisci meglio di quanto scrivo. Ti mando un abbraccio.
scusa la crudezza..ma bambina sei tu che aspetti dieci anni di matrimonio e diversi figli..per capire che hai sbagliato marito.io sapevo quello che facevo.....tu no....Avrà la sua grande esperienza, ma in certi settori e' come leggere un bambino senza le tipiche intuizioni del bambino.
1 a 0 e palla al centro...scusa la crudezza..ma bambina sei tu che aspetti dieci anni di matrimonio e diversi figli..per capire che hai sbagliato marito.io sapevo quello che facevo.....tu no....
Hai ragione passante. Proprio per questo il tradimento a volte sembra l'unico modo per ritrovarsi: si apre quella porta e ci si lascia dietro tutto. Ci si ritrova faccia a faccia con se stessi magari dopo anni in cui, come hai detto benissimo tu, le nostre esigenze si sono intrecciate e confuse con quelle di chi ci vive accanto.
La via del tradimento è la via dell'individualismo sfrenato, quello che passa sopra a promesse che avevamo fatto, a principi in cui avevamo creduto, a progetti in cui avevamo investito.
E se la motivazione che ci spinge a tradire può essere umanamente comprensibile, perchè la vita matrimoniale richiede una capacità di compromesso che non sempre è tollerabile, il risultato del tradimento è il deserto della solitudine. Almeno questo è quello che ho provato io. Perchè ritrovare se stessi vuol dire farlo da soli, con tutto quello che comporta in termini di sensi di colpa, dolore inferto e subito, lacerazione di sè.
Riscoprire nella propria vita le esigenze di chi avevamo tradito, accogliere le sue richieste e misurarsi di nuovo con una dimensione condivisa, ecco, questa è la premessa per ritrovarsi. Che non significa smettere di ascoltarsi. Ma semplicemente non ascoltare più solo se stessi.
Avrei voluto approvarti anch'io, ma non posso ancora farlo![]()
Forse si cambia lothscusa la crudezza..ma bambina sei tu che aspetti dieci anni di matrimonio e diversi figli..per capire che hai sbagliato marito.io sapevo quello che facevo.....tu no....
ma questa solitudine di cui parli ha un risvolto della medaglia, se mi permetti: la libertà e insieme la responsabilità di scelte che nella dimensione di coppia vengono sì condivise, ma a volte anche "comodamente" delegate.
nel momento in cui ho effettuato lo stacco da mio marito non posso dimenticare il senso di dolore e di amarezza provati nei confronti della MIA persona per aver così a lungo trascurato quell'autonomia e quella libertà, e che ha trasformato l'individualismo sfrenato (che tu contestualizzi in un'accezione negativa) in un atto dovuto
Non è che lo contestualizzi in un'accezione negativa. Ho appena scritto altrove che il tradimento può essere un utile strumento di conoscenza di sè, in cui ci si misura con un lato inaspettato del proprio io.ma questa solitudine di cui parli ha un risvolto della medaglia, se mi permetti: la libertà e insieme la responsabilità di scelte che nella dimensione di coppia vengono sì condivise, ma a volte anche "comodamente" delegate.
nel momento in cui ho effettuato lo stacco da mio marito non posso dimenticare il senso di dolore e di amarezza provati nei confronti della MIA persona per aver così a lungo trascurato quell'autonomia e quella libertà, e che ha trasformato l'individualismo sfrenato (che tu contestualizzi in un'accezione negativa) in un atto dovuto
Ti ri-cito: il senso di solitudine che io ho provato nel periodo in cui ho tradito mi ha fatto male, ma mi ha anche aiutato a crescere. Come ogni esperienza, anche questa è stata formativa.ma questa solitudine di cui parli ha un risvolto della medaglia, se mi permetti: la libertà e insieme la responsabilità di scelte che nella dimensione di coppia vengono sì condivise, ma a volte anche "comodamente" delegate.
nel momento in cui ho effettuato lo stacco da mio marito non posso dimenticare il senso di dolore e di amarezza provati nei confronti della MIA persona per aver così a lungo trascurato quell'autonomia e quella libertà, e che ha trasformato l'individualismo sfrenato (che tu contestualizzi in un'accezione negativa) in un atto dovuto
Non è che lo contestualizzi in un'accezione negativa. Ho appena scritto altrove che il tradimento può essere un utile strumento di conoscenza di sè, in cui ci si misura con un lato inaspettato del proprio io.
Dico però che quando si sceglie coscientemente di vivere la vita con altre persone (marito, moglie, figli), questo atto di individualismo non può diventare l'unica strada da seguire. Chi abbiamo accanto deve fare i conti con le nostre esigenze e noi altrettanto. In una famiglia il percorso, a un certo punto, dev'essere condiviso, a qualunque traguardo conduca. Credo sia un atto di onestà, ma anche il riconoscimento di una realtà oggettiva.