hammer
Utente di lunga data
Il conoscente (da prendere a calci) aveva "portato" il figlio dallo psicologo per farlo guarire!Ovviamente no.
Perché un ragazzo, con genitori che lo rifiutano, ha bisogno di supporto.
Il conoscente (da prendere a calci) aveva "portato" il figlio dallo psicologo per farlo guarire!Ovviamente no.
Perché un ragazzo, con genitori che lo rifiutano, ha bisogno di supporto.
Io so che il figlio si era rifiutato di proseguire. I genitori non lo accettavano.Il conoscente (da prendere a calci) aveva "portato" il figlio dallo psicologo per farlo guarire!
Uno psicologo serio non avrebbe comunque accettato il paziente.Io so che il figlio si era rifiutato di proseguire. I genitori non lo accettavano.
Tuttora per alcuni genitori è difficile.
In ogni caso tra i nostri conoscenti una coppia ha una figlia trasgender, per tornare al problema iniziale, e vedo che non tutti comprendono la situazione.
Il conoscente voleva fare una cosa impossibile, ma per fortuna oggi gli psicoterapeuti accompagnano.Il conoscente (da prendere a calci) aveva "portato" il figlio dallo psicologo per farlo guarire!
anche io sono contraria al cambiamento di sesso...soprattutto in età giovanileIo so che il figlio si era rifiutato di proseguire. I genitori non lo accettavano.
Tuttora per alcuni genitori è difficile.
In ogni caso tra i nostri conoscenti una coppia ha una figlia trasgender, per tornare al problema iniziale, e vedo che non tutti comprendono la situazione.
Ma non viene fatto; prima della maggiore età non puoi prendere farmaci e tantomeno operarti.anche io sono contraria al cambiamento di sesso...soprattutto in età giovanile
cazzo è una cosa definitiva...non è una tinta ai capelli che se ti penti puoi rimediare.
se sei luca e ti vuoi far chiamare lucia è un conto, vestiti come credi, ma staccarsi una parte del corpo per aggiungerne altre anche no.
Da donna mi fa più effetto veder eliminare il seno.anche io sono contraria al cambiamento di sesso...soprattutto in età giovanile
cazzo è una cosa definitiva...non è una tinta ai capelli che se ti penti puoi rimediare.
se sei luca e ti vuoi far chiamare lucia è un conto, vestiti come credi, ma staccarsi una parte del corpo per aggiungerne altre anche no.
non so da che età si possano assumere farmaci, ma anche 18 anni cmq sono pochi per capire esattamente cosa si vuole essere..Ma non viene fatto; prima della maggiore età non puoi prendere farmaci e tantomeno operarti.
Ma questo non vuol dire che tu non possa sentirti del genere opposto e comportarti come tale, che è ciò che è avvenuto con la figlia di questi amici.
Gli adulti sono smemorati e non ricordano l’infanzia e del periodo della adolescenza hanno ricordi emotivi e confusi.non so da che età si possano assumere farmaci, ma anche 18 anni cmq sono pochi per capire esattamente cosa si vuole essere..
Vorrei raccontare anch'io una storia che conosco.Il conoscente voleva fare una cosa impossibile, ma per fortuna oggi gli psicoterapeuti accompagnano.
La mia amica fb trans era stata individuata sì da bambino come particolare e troppo dolce. Al punto che da bambino era stato abusato dagli amici adolescenti del fratello. I genitori lo hanno mandato a Lourdes e anche in manicomio, dove ha subito elettroshock. Era un tempo in cui aveva capito di essere attratto dai maschi, ma si sentiva ancora solo omosessuale.
Poi non so se l’identità di genere si è manifestata spontaneamente o solo come strategia per attrarre gli uomini e potersi mantenere con la prostituzione. Se la dovessi conoscere personalmente, glielo chiederei.
Vedo che sei terf come me.Vorrei raccontare anch'io una storia che conosco.
Premesso che so che un singolo caso non fa statistica né detta una regola, può essere però rappresentativa di questioni alle quali magari non si pensa subito.
Conoscevo una ragazza: piccolina, minuta e carina. Ha vissuto l'adolescenza da etero, a quel che ne so, avendo il suo giusto numero di storie: non aveva problemi a trovare ragazzi, anzi.
Intorno ai trent'anni si scopre lesbica. Anche come lesbica non aveva problemi a trovare partner, anzi! Ad un certo punto inizia una convivenza seria (credo che si sia anche sposata, con la partner).
Intorno ai quaranta decide che in realtà si sente maschio e decide di intraprendere il percorso di transizione. Il percorso è lungo e lo fa tutto, col supporto della partner.
Si imbottisce di ormoni, il corpo si trasforma (entro certi limiti) e mette su un po' di peluria sul viso, anche se chiamarla "barba" è un po' esagerato.
Infine, fa il cambio all'anagrafe: adesso è a tutti gli effetti un uomo.
A tutti gli effetti... di legge. Perché adesso gli si sono presentati dei problemi che non aveva messo in conto: la sua presunzione era quella che nelle relazioni avrebbe dovuto essere considerato effettivamente come "uomo". La realtà, invece, è che la sua partner continua ad essere donna lesbica che si vuole rapportare con donne lesbiche! Risultato: l'ha lasciato.
Inoltre, è in grossa crisi perché non riesce a trovare una donna che lo desideri in quanto uomo!
Al netto del fatto che per quanti ormoni prenda non riuscirà mai a trasformare un clitoride in un pene né potrà mai essere in grado di ingravidare una donna che eventualmente lo desiderasse, resta il fatto che, semplicemente, non è e non sarà mai nel gruppo all'interno del quale una donna eterosessuale cerca una relazione, a prescindere che dal punto di vista legale sia perfettamente "uomo".
In linea di principio concordo col neretto, però capisco anche la motivazione che spinge ad agire prima della pubertà: è sicuramente più facile e fa ottenere un "risultato migliore" effettuare la transizione su un corpo ancora acerbo piuttosto che cercare di trasformare un corpo ormai sviluppato.Gli adulti sono smemorati e non ricordano l’infanzia e del periodo della adolescenza hanno ricordi emotivi e confusi.
Per dire mia figlia mi ha detto ieri che ricorda che provava ripugnanza per il dentifricio alla menta che la costringevo ad usare. Non prendevo dentifrici per bambini immotivatamente cari, ma dentifrici normali. Quello alla menta forte solo una volta per caso. Ma il suo ricordo emotivo è un altro.
Gli adulti tendono anche a pensare i bambini come piccoli adulti e prendere sul serio, come dichiarazione di consapevolezza, le affermazioni dei bambini. Da “mamma ti odio“, in realtà modo per esprimere rabbia momentanea, ad appunto dichiarazioni di identità.
Ho visto bambini credersi una tigre, Superman o Harry Potter, una, scrisse nel tema di esame di quinta, che si sentiva Anna Frank e che le sarebbe piaciuto esserlo (Aveva letto solo la prima pagina) e che le piacevano i vestiti lunghi, sovrapponendola a Sissi.
Io volevo essere un IndianO, non una indianA, mi piaceva l’idea di sparare mentre cavalcavo.
Quindi più una persona è giovane, più è ragionevole che aspetti prima di intraprendere qualsiasi percorso.
Non è essere terf: è semplicemente riconoscere la biologia come un fatto.Vedo che sei terf come me.
Me l’hanno detto perché non capivo come un uomo potesse aver bisogno di assorbenti.
Intendevano uomo come identità con fisico femminile.
Sono disturbi mentali gravi non credo di tutti i trans.
La “amica“ trans di cui ho parlato alla quale avevo chiesto un parere, mi aveva detto che aveva visto sue colleghe tenere gli assorbenti in borsa e con borsa aperta perché fossero visibili, per accreditarsi come femmine. Per lei erano matte.
Ma hai fatto un giro sui social o visto la televisione .In linea di principio concordo col neretto, però capisco anche la motivazione che spinge ad agire prima della pubertà: è sicuramente più facile e fa ottenere un "risultato migliore" effettuare la transizione su un corpo ancora acerbo piuttosto che cercare di trasformare un corpo ormai sviluppato.
Però io temo che l'errore sia di base: la ricerca della transizione si basa sull'assunto che sia possibile trasformare il corpo come se fosse che so... un'auto, che se cambi qualche pezzo la trasformi da benzina a metano o GPL.
È una banale ovvietà che così non è e per quanto si possa, con le tecniche moderne, trasformare l'apparenza di un corpo, quasi come fosse un abito che uno indossa, la biologia e la fisiologia di tale corpo non cambiano, o almeno non come si vorrebbe: si può arrivare a bloccare le mestruazioni o a bloccare la produzione di sperma, ma non si può indurre la gametogenesi del sesso nel quale si vorrebbe andare.
Io penso che il modo in cui viene considerata adesso la transizione come un processo fattibile e poco problematico sia l'atteggiamento del padre di Bertoldo che dove c'era un problema ne faceva due: è vero che una persona trans ha dei profondi malesseri interiori però non solo la transizione non li risolve ma ne crea anche altri. E tra un po' di anni ne avremo di cocci da raccattare nella comunità trans, ahimè...
Fai bene a evitare la finestra.Non è essere terf: è semplicemente riconoscere la biologia come un fatto.
Sembrerebbe solo accettazione di una banale verità scientifica, ma il fatto che questa verità contraddice alcuni desiderata viene messa a tacere con questa accusa risibile che viene brandita per etichettare in modo non solo sprezzante ma denigrante e accusante chi non si adegua al pensiero.
Insomma: io mi sento uno spirito libero e faccio spesso grandi voli pindarici con la fantasia. Se fossi induista, penso che mi considererei la reincarnazione di un'aquila e che mi reincarnerò in un'aquila. Mi identifico con un'aquila, completamente. Nonostante ciò, quando esco di casa uso la porta ed evito la finestra...
Questo ragionamento sottende, però, un'idea che non condivido, ovvero che cambiare la mente sia più facile che cambiare il corpo.Però io temo che l'errore sia di base: la ricerca della transizione si basa sull'assunto che sia possibile trasformare il corpo come se fosse che so... un'auto, che se cambi qualche pezzo la trasformi da benzina a metano o GPL.
È una banale ovvietà che così non è e per quanto si possa, con le tecniche moderne, trasformare l'apparenza di un corpo, quasi come fosse un abito che uno indossa, la biologia e la fisiologia di tale corpo non cambiano, o almeno non come si vorrebbe: si può arrivare a bloccare le mestruazioni o a bloccare la produzione di sperma, ma non si può indurre la gametogenesi del sesso nel quale si vorrebbe andare.
Allora: dobbiamo intenderci su quali siano i sistemi o i modi per attenuare queste forme di disagio. Se il sistema è (così come lo intende la propaganda e le risoluzioni politiche woke) quello di creare delle categorie privilegiate (perchè è di questo che si tratta) con delle corsie preferenziali e pagate dalla comunità per istruzione, cure speciali, e favoritismi sociali sono del tutto contrario perchè si instaurano dei principi di diseguaglianza.Certamente c'è una realtà oggettiva, fisica. Ma è una realtà dolorosa per chi la vive e, quindi, se consentire una diversa prospettazione di sé a chi vive una profonda sofferenza è risolutivo nell'abbassare il livello di sofferenza, penso sia già tantissimo.
Poi restano dei principi da adottare, è ovvio che nessun intervento farmacologico deve essere per me fatto su persone che non hanno completato la loro crescita.
Ma mi pare che si faccia molta propaganda su un pericolo in realtà ben poco rilevante, perché i transgender sono una piccolissima parte della popolazione e i danni alle donne mi sembra che ancora derivino più da altre situazioni.
Eh si, però quello che poi ai fatti diventa rilevante per le nostre vite, anche per quello che dici, è la piega politica che prende la faccenda perchè è sempre il modo, (finora i paliativi) che si decidono che incide sul tutto.@spleen, a me interessano le persone, non le discussioni politiche alimentate dalle varie propagande.
Riconoscere che esiste il genere, che il genere è diverso dal sesso, che ci sono persone per cui non coincidono e che opportunità riconoscere a chi si trova in questa situazione a me sembra sia un progresso, un fatto di civiltà, che può diminuire infelicità e emarginazione.
Ma infatti chi ci rimette di più in tutto ciò alla fine della fiera? Le donne... Tipo alle olimpiadi dove ti trovi a boxare con un tizio che ha massa muscolare 3 volte la tua ma siccome si percepisce donna ti può menare bene per vincere facile...Allora: dobbiamo intenderci su quali siano i sistemi o i modi per attenuare queste forme di disagio. Se il sistema è (così come lo intende la propaganda e le risoluzioni politiche woke) quello di creare delle categorie privilegiate (perchè è di questo che si tratta) con delle corsie preferenziali e pagate dalla comunità per istruzione, cure speciali, e favoritismi sociali sono del tutto contrario perchè si instaurano dei principi di diseguaglianza.
Per circa un secolo le sinistre si sono occupate dei cittadini qualunque essi fossero, rivendicando principi egualitari di trattamento, ora da decenni stanno lavorando per frammentare la società sulla base di una pretesa di inclusivismo che finisce per alimentare differenze e frammentare la società in categorie.
Se in nome di una appartenenza categorica si fanno dei favoritismi, ad esempio in US certi posti sono "riservati" a categorie ritenute sfavorite si alimenta non l'inclusivismo e la parificazione ma la frammentazione.
Questo succede sempre quando si esce dal principio che tutti debbano essere uguali davanti alla legge.
Il motivo è semplice, se sei maschio, bianco e occidentale diventi automaticamente il protagonista e fautore di tutti imali dell'umanità. Non importa se queste cose sono successe in un passato remoto, tu, la tua categoria, ne sei responsabile.
Sei responsabile della schiavitù e delle discriminazioni razziali (Non importa se l'unica società ad abolire la schiavitù sia stata la nostra).
Sei responsabile del patriarcato che opprime le donne. (Non importa se il patriarcato non esista da decenni e lo si confonda il maschilismo residuale di certi disagiati).
Sei responsabile delle discriminazioni sessuali. (Non importa se il disagio derivi dalla dissonanza cognitiva intrinseca in una persona che non si riconosce in quello che è).
Sei responsabile di tutte le discriminazioni religiose. (Non importa se ad oggi il tributo in sangue nel mondo dei cristiani, perseguitati sia il più alto in assoluto tra tutte le confessioni).
E via dicendo.
E queste cose non le dico solo io, lo dicono da decenni anche certi ambienti femministi, certi intellettuali che una volta venivano definiti classicamente di sinistra, lo direbbe, se permetti anche un briciolo di buonsenso.
Hai presente come stanno trattando la Rowling per quello che sta dicendo su LGBTQ+? Credo qualche articolo tu lo abbia letto.
Oppure:
Eh, si dirà, questi sono bacchettoni, sono americani...![]()
Arte, la prof della Florida licenziata per il David in visita a Firenze
firenze.repubblica.it
Questo è quello verso cui stiamo andando.