Vi siete innamorati dell'amante?

Arcistufo

Papero Talvolta Posseduto
Ora da mesi è dimagrito tanto, va a messa 3 volte a settimana, anni fa era molto credente . Dopo la batosta anche per lui non credo lo rifarà se quello che vuoi dire oppure ho frainteso? Io ho avuto due recidiva e lui mi ha sposata ugualmente. Però la depressione ha fatto il suo , non so cosa fare. Poteva scegliere di lasciare come fanno la maggior delle persone. Ha detto che ha scelto la via sbagliata per evadere da questo stress continuo di litigi
In realtà ha scelto la via giusta, ha scelto di stare con te nonostante tu abbia un problema strutturale per cui altri sarebbero scappati. Lo so che è contro intuitivo, ma secondo me è una gran bella persona.
Stare con un catorcio senza una valvola di sfogo ti ammazza.

Quindi sostanzialmente negavi sesso a lui (ma confermi che ti ha sempre supportato nei momenti difficili) ma non avresti disdegnato un tizio nuovo/diverso? dimmi pure che sono aggressivo perchè qui è esattamente il mio intento...
Il sesso non su chiede e non si concede, né si nega. La chimica si crea o non si crea. Altrimenti stai facendo altro. Non smetterò mai di meravigliarmi come certi concetti del cazzo continuino a rovinare la vita delle persone da migliaia di anni.

Però in questo caso mi sento di dover fare la parte dell'avvocato del diavolo
Perché ragioni col cazzo :LOL:
Grazie a dio, eh.

...ma io non ho dato colpe a nessuno. Ho detto che lui nei comportamenti è stato chiaro. Stress, trauma per il periodo della malattia, voglia, mancato interesse, desiderio, quello che vuoi. Il punto è l ha fatto e lei lo ha scoperto.
LEI, più di cercare una sorta di giustificazione che tiene verso qualcosa di GIÀ FATTO E SCOPERTO, cosa sente? Cosa vuole?
Perché Parma, pure perdonare se deve costare fatica non va bene. Perché come và a finire si sa. Pare tutto bello. Poi un giorno in viaggio di lavoro muore il telefono e lei si angoscia di dove sta e con chi senza pensare che sia la batteria.
Cosa sente LEI.
C'è la componente cattolica dietro, ricordati sempre che il matrimonio cattolico non prevede il reso in garanzia.

Perché lei si sente rotta.
E invece è solo imperfetta come ognuno di noi al mondo.
Eh no, col cazzo. Sta messa molto peggio della media. Con una genetica così che l'altro cerchi scampo è il minimo sindacale.

Concordo. Non capisco cosa c’entri con l’innamoramento peró
Lascia stare, lo sai che io sono un superficiale innamorato dell'amore :LOL:
Se non vedo prospettive non ci metto mano. Letteralmente.

Cosa non fosse esattamente chiaro di quella formuletta che si recita quando ci si sposa.
Che stai mentendo, ovvio :LOL: tornando seri, la formulazione attuale del matrimonio credo che risalga al Concilio Vaticano II, non ho tempo di andare su Google, per cui si riferisce a una realtà in cui c'era sempre e comunque una più ampia comunità familiare di supporto. Non si può chiedere a due persone che stanno insieme senza una famiglia allargata che curi i bambini, faccia da ammortizzatore sociale, stia appresso ai malati, di attenersi alla lettera magari avendo qualche legittima ambizione lavorativa a una formuletta del genere, perché è semplicemente fuori tempo.
Io e mia moglie (ex), quando stavo insieme siamo riusciti a tenere in piedi la baracca con un figlio solo perché avevamo due nonne in pensione e due nonni che lavoravano cmunque come posso lavorare due settantenni: Sveglia alle 5:00 di mattina e a pranzo a casa.
E ti posso assicurare che quello che ha sfondato veramente il mio matrimonio è stato come si è comportata la mia ex moglie con me durante il covid. E lei all'epoca faceva il direttore sanitario in Croce Rossa.
Solo che io come tutti avevo come un tarlo dentro che lavorava, quella formuletta che recita in salute e malattia e ho rosicato, e pure parecchio.
In realtà la regina dei ghiacci non ha fatto altro che comportarsi con me come si sarebbe comportata con qualunque altra emergenza medica contagiosa avesse dovuto contenere. Sono io che in quanto marito mi aspettavo un trattamento diverso. Poi per carità, c'era anche altro per cui quello è stato solo il chiodo definitivo sulla bara, però ci ho riflettuto spesso su quanto questa formuletta poi alla fine non funzioni nel pratico e faccia danni.

Io credo che possa essere una chiave per ripartire.
Magari il marito è un uomo pessimo, ma nel caso ci saranno altri elementi a dirlo.
Per il resto, proprio perché non siamo perfetti, forse si può capire che la persona che si assume il ruolo di caregiver a volte fa fatica, soprattutto se la cura è rivolta verso il coniuge, che è la persona a cui ci si affida anche per soddisfare esigenze molto profonde e vitali.
Anche secondo me le corna non sono indicative come fattore in sé con tutti i cazzi che hanno dovuto subire come coppia

È una formula che, se compresa appieno, dovrebbe fare riflettere parecchio prima di sposarsi.
Invece la tendenza è, quando è il caso, di invocarla per sé e disapplicarla per il partner.
Con la leggerezza e l'egoismo che si invocano nelle relazioni interpersonali.

Trionfo della ipocrisia, basta aggiustare la apparenza, la sostanza non conta.
Avanti così ...
ma è normale, e se ci pensi pure corretto in una logica di sistema. La religione è un sistema di controllo sociale, come qualunque set di valori che ti viene presentato precotto e tu decidi se aderire o no. Una qualche misura di ipocrisia è intrinseca nell'essere credente & praticante di una qualsiasi religione costituita, ma anche di una qualsiasi appartenenza politica. Proprio perché sono vestiti che tu ti metti per appartenere ad una collettività.
Ora il conflitto fra il singolo e la collettività è la cosa più normale del mondo, e se tu lo risolvi sempre e comunque appiattendoti sulla logica della collettività o sei stupido o ci diventi. Un credente ipocrita è semplicemente una persona sana di mente. Anche perché L'alternativa è l'inquisitore. :LOL:
 
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Nocciola

Super Moderatore
Staff Forum
In realtà ha scelto la via giusta, ha scelto di stare con te nonostante tu abbia un problema strutturale per cui altri sarebbero scappati. Lo so che è contro intuitivo, ma secondo me è una gran bella persona.
Stare con un catorcio senza una valvola di sfogo ti ammazza.


Il sesso non su chiede e non si concede, né si nega. La chimica si crea o non si crea. Altrimenti stai facendo altro. Non smetterò mai di meravigliarmi come certi concetti del cazzo continuino a rovinare la vita delle persone da migliaia di anni.


Perché ragioni col cazzo :LOL:
Grazie a dio, eh.


C'è la componente cattolica dietro, ricordati sempre che il matrimonio cattolico non prevede il reso in garanzia.


Eh no, col cazzo. Sta messa molto peggio della media. Con una genetica così che l'altro cerchi scampo è il minimo sindacale.


Lascia stare, lo sai che io sono un superficiale innamorato dell'amore :LOL:
Se non vedo prospettive non ci metto mano. Letteralmente.
Spiega, se ti va, Prospettive
 

white74

Utente di lunga data
Penso sia una questione di ruoli che purtroppo una malattia grave e perdurante o con esiti permanenti va a ridefinire completamente. Non solo la persona "bisognosa" di cure purtroppo smette, certamente non per sua colpa, di soddisfare legittime esigenze molto profonde e vitali del caregiver, ma pure il caregiver assumendo questo ruolo smette di fare lo stesso per l'altro. Ricordo diverse storie, forse lette anche qui dentro, dove il palco di corna se lo è preso proprio il caregiver non appena l'altro si è rimesso in condizioni migliori, non credo sia una cosa rara
Verissimo. Generalmente in quei casi dove c’erano problemi già prima. O casi in cui la malattia viene vissuta, dal caregiver, come un peso o in occasione per fuggire.
il principio è:”per poco non muoio, adesso penso poi anche un po’ a me stesso e fanculo agli stronzi.
Tanti uomini (statistica in questo caso, non mia opinione) non sono in grado di gestire le gravi malattie delle proprie compagne, fanno finta che tutto sia come prima, fingono di non accorgersi che serve oggettivamente una mano, minimizzano i problemi quotidiani a cui il malato va incontro.
sono tanti i matrimoni che scoppiano per questo.
 

perplesso

Administrator
Staff Forum
mi rendo conto. però il prossimo che scrive caregiver invece di familiare che assiste, inizio ad azionare i dispositivi al plutonio che ho messo nei vostri telefoni, sappiatelo
 

white74

Utente di lunga data
Per il resto, proprio perché non siamo perfetti, forse si può capire che la persona che si assume il ruolo di caregiver a volte fa fatica, soprattutto se la cura è rivolta verso il coniuge, che è la persona a cui ci si affida anche per soddisfare esigenze molto profonde e vitali.
 

Brunetta

Utente di lunga data
Verissimo. Generalmente in quei casi dove c’erano problemi già prima. O casi in cui la malattia viene vissuta, dal caregiver, come un peso o in occasione per fuggire.
il principio è:”per poco non muoio, adesso penso poi anche un po’ a me stesso e fanculo agli stronzi.
Tanti uomini (statistica in questo caso, non mia opinione) non sono in grado di gestire le gravi malattie delle proprie compagne, fanno finta che tutto sia come prima, fingono di non accorgersi che serve oggettivamente una mano, minimizzano i problemi quotidiani a cui il malato va incontro.
sono tanti i matrimoni che scoppiano per questo.
Alcune persone usano gli strumenti che hanno per allontanare la paura.
A volte c’è la convinzione che accogliere la ridotta efficienza, non stimoli a riprendersi.
È risaputo che si attribuisce un potere eccessivo alla volontà.
 

Nicky

Utente di lunga data
Verissimo. Generalmente in quei casi dove c’erano problemi già prima. O casi in cui la malattia viene vissuta, dal caregiver, come un peso o in occasione per fuggire.
il principio è:”per poco non muoio, adesso penso poi anche un po’ a me stesso e fanculo agli stronzi.
Tanti uomini (statistica in questo caso, non mia opinione) non sono in grado di gestire le gravi malattie delle proprie compagne, fanno finta che tutto sia come prima, fingono di non accorgersi che serve oggettivamente una mano, minimizzano i problemi quotidiani a cui il malato va incontro.
sono tanti i matrimoni che scoppiano per questo.
Non deve esserci sempre un cattivo o unl colpevole e non è sempre utile cercarlo.
Premesso che esistono malattie di ogni tipo, fisiche, mentali, croniche, fatali e, quindi, casi di ogni genere, in una coppia la sofferenza di uno è sofferenza anche dell'altro.
La cattiva sorte è una sorte comune e ricordarsene, ricordarsi che si è in due a soffrire, aiuta a fare un esercizio di tolleranza.
 

white74

Utente di lunga data
Non deve esserci sempre un cattivo o unl colpevole e non è sempre utile cercarlo.
Premesso che esistono malattie di ogni tipo, fisiche, mentali, croniche, fatali e, quindi, casi di ogni genere, in una coppia la sofferenza di uno è sofferenza anche dell'altro.
La cattiva sorte è una sorte comune e ricordarsene, ricordarsi che si è in due a soffrire, aiuta a fare un esercizio di tolleranza.
Appunto. Molto spesso la cattiva sorte viene vista come un male dell’altro. E non viene fatto alcun esercizio di tolleranza.
 

Brunetta

Utente di lunga data
A volte, semplicemente, esistono persone estremamente egoiste. Esistono gli stronzi ecco.
Anche.
Ne ho conosciuti.
Ma c’è anche chi non supporta… credendo di far bene.
 

Alphonse02

Utente di lunga data
mi rendo conto. però il prossimo che scrive caregiver invece di familiare che assiste, inizio ad azionare i dispositivi al plutonio che ho messo nei vostri telefoni, sappiatelo
Mi sembra che possa dire tranquillamente che si dibatte sulla trasformazione del partner da cura-facente a corna-facente.

A volte, semplicemente, esistono persone estremamente egoiste. Esistono gli stronzi ecco.
Questa è una constatazione sulla quale non🕺 ci piove. Mi associo convintamente. 😊
 

Nicky

Utente di lunga data
Appunto. Molto spesso la cattiva sorte viene vista come un male dell’altro. E non viene fatto alcun esercizio di tolleranza.
White, succede, ma se uno è un egoista e non ha cura di te, te lo dimostra in mille modi, anche quando siete in perfetta salute, non trovi?
Il fatto è che non si può essere ipocriti, secondo me, e negare che cerchiamo di stringere relazioni con gli altri anche per vedere accolti, pur con compromessi e limiti, i nostri bisogni relazionali, che sono fisici, affettivi, emotivi.
Se hai una lunga depressione e per anni non ci sei per l'altro, non è colpa tua, ma non puoi sfuggire alla consapevolezza dell'impossibilità che gli equilibri restino immutati anche per l'altro.
 
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