Vie di fuga?

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Persa/Ritrovata

Utente di lunga data
Venerdì, 21 Dicembre 2007
dottoressa: domanda su un suo pensiero.
Gentile Dottoressa,
lei ha parlato molte volte, nelle sue risposte, di un atteggiamento, non so se molto diffuso: il boicottaggio dei sentimenti.
I comportamenti che mirano ad allontanare il "pericolo" di una storia seria, spiegando che, ad esempio, anche rivolgere la propria attenzione contemporaneamente verso diverse persone, è un modo per fare questo.
Domanda: può essere normale, in certe fasi della vita, guardarsi intorno proprio mentre si sente un reale interesse verso qualcuno?
E' forse un ennesimo tentativo per distrarsi dalla "vita vera", adulta?
Come si fa a capire se è la solita storia, o se si ha voglia di raddrizzare davvero la propria vita? grazie.
Schelotto Venerdì, 21 Dicembre 2007 Non è possibile dirlo senza altri elementi, penso tuttavia che il "sintomo" si possa individuare in un insieme di comportamenti e non soltanto nei rapporti sentimentali. Auguri



*****************************************************************​

Davvero quando nessuna storia va come vorremmo ...o diciamo di volere ...se scegliamo sempre persone "sbagliate" che non ci danno modo di costruire un rapporto duraturo perché traditrici, impegnate, piene di problemi ...non sarà perché siamo noi che temiamo di impegnarci?
Magari abbiamo semplicemente un ideale troppo alto o irreale da telefilm anni '50/'60 e vorremmo vivere a Pleasentville e così per non rischiare un fallimento (vorrei chi non fallirebbe se volesse "quello" ...ma perché volerlo??) ci mettimo in condizioni di non poter neppure provarci...
Un po' come chi non studia per essere sicuro di andare male nell'interrogazione, ma potendo dire "è perché non ho studiato!" e non rischiare di dover dire "non ce l'ho fatta" ...insomma è una questione di attribuzioni...​
 
O

Old Addos

Guest
Anagrafe

Non è facile riconoscere i propri limiti ; chi ci riesce , raggiunge l' equilibrio e vede il bicchiere mezzo pieno anzichè mezzo vuoto ; non è questione di accontentarsi nel senso deteriore del termine , ma di prendere ciò che la vita può darci , senza coltivare aspettative irrealizzabili , che appunto creano solo frustrazione ;

purtroppo , la consapevolezza di sè ( con pro e contro ) la si raggiunge in età matura , e questo spiega la moltitudine di 35-40enni ancora alla ricerca di una situazione sentimentale stabile e definitiva.
 

Old Giusy

Utente di lunga data
Venerdì, 21 Dicembre 2007

dottoressa: domanda su un suo pensiero.
Gentile Dottoressa,
lei ha parlato molte volte, nelle sue risposte, di un atteggiamento, non so se molto diffuso: il boicottaggio dei sentimenti.
I comportamenti che mirano ad allontanare il "pericolo" di una storia seria, spiegando che, ad esempio, anche rivolgere la propria attenzione contemporaneamente verso diverse persone, è un modo per fare questo.
Domanda: può essere normale, in certe fasi della vita, guardarsi intorno proprio mentre si sente un reale interesse verso qualcuno?
E' forse un ennesimo tentativo per distrarsi dalla "vita vera", adulta?
Come si fa a capire se è la solita storia, o se si ha voglia di raddrizzare davvero la propria vita? grazie.
Schelotto Venerdì, 21 Dicembre 2007 Non è possibile dirlo senza altri elementi, penso tuttavia che il "sintomo" si possa individuare in un insieme di comportamenti e non soltanto nei rapporti sentimentali. Auguri



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Davvero quando nessuna storia va come vorremmo ...o diciamo di volere ...se scegliamo sempre persone "sbagliate" che non ci danno modo di costruire un rapporto duraturo perché traditrici, impegnate, piene di problemi ...non sarà perché siamo noi che temiamo di impegnarci?
Magari abbiamo semplicemente un ideale troppo alto o irreale da telefilm anni '50/'60 e vorremmo vivere a Pleasentville e così per non rischiare un fallimento (vorrei chi non fallirebbe se volesse "quello" ...ma perché volerlo??) ci mettimo in condizioni di non poter neppure provarci...

Un po' come chi non studia per essere sicuro di andare male nell'interrogazione, ma potendo dire "è perché non ho studiato!" e non rischiare di dover dire "non ce l'ho fatta" ...insomma è una questione di attribuzioni...​
Io sono la tipica donna che sceglie sempre uomini sbagliati, perfettamente consapevole del loro essere sbagliati.
Ma non ho assolutamente paura di impegnarmi, anzi....
 

Persa/Ritrovata

Utente di lunga data
Io sono la tipica donna che sceglie sempre uomini sbagliati, perfettamente consapevole del loro essere sbagliati.
Ma non ho assolutamente paura di impegnarmi, anzi....
....paura dei risultati che non siano i previsti (famiglia solida) o che lo siano...?
 

Lettrice

Utente di lunga data
Venerdì, 21 Dicembre 2007
dottoressa: domanda su un suo pensiero.
Gentile Dottoressa,
lei ha parlato molte volte, nelle sue risposte, di un atteggiamento, non so se molto diffuso: il boicottaggio dei sentimenti.
I comportamenti che mirano ad allontanare il "pericolo" di una storia seria, spiegando che, ad esempio, anche rivolgere la propria attenzione contemporaneamente verso diverse persone, è un modo per fare questo.
Domanda: può essere normale, in certe fasi della vita, guardarsi intorno proprio mentre si sente un reale interesse verso qualcuno?
E' forse un ennesimo tentativo per distrarsi dalla "vita vera", adulta?
Come si fa a capire se è la solita storia, o se si ha voglia di raddrizzare davvero la propria vita? grazie.
Schelotto Venerdì, 21 Dicembre 2007 Non è possibile dirlo senza altri elementi, penso tuttavia che il "sintomo" si possa individuare in un insieme di comportamenti e non soltanto nei rapporti sentimentali. Auguri



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Davvero quando nessuna storia va come vorremmo ...o diciamo di volere ...se scegliamo sempre persone "sbagliate" che non ci danno modo di costruire un rapporto duraturo perché traditrici, impegnate, piene di problemi ...non sarà perché siamo noi che temiamo di impegnarci?
Magari abbiamo semplicemente un ideale troppo alto o irreale da telefilm anni '50/'60 e vorremmo vivere a Pleasentville e così per non rischiare un fallimento (vorrei chi non fallirebbe se volesse "quello" ...ma perché volerlo??) ci mettimo in condizioni di non poter neppure provarci...
Un po' come chi non studia per essere sicuro di andare male nell'interrogazione, ma potendo dire "è perché non ho studiato!" e non rischiare di dover dire "non ce l'ho fatta" ...insomma è una questione di attribuzioni...​
Il problema e' chi e' sbagliato? Dire scelgo sempre gli uomini abagliati mi sembra riduttivo e un po' infantile... come dire 'mi do le colpe passive (io l'ho scelto ma e' lui che era sbagliato)... due persone si scelgono... quindi e' comunque un concorso di colpa...
 

Persa/Ritrovata

Utente di lunga data
Il problema e' chi e' sbagliato? Dire scelgo sempre gli uomini abagliati mi sembra riduttivo e un po' infantile... come dire 'mi do le colpe passive (io l'ho scelto ma e' lui che era sbagliato)... due persone si scelgono... quindi e' comunque un concorso di colpa...
Già è speculare: perché mi pongo sempre in un modo che impedisce al rapporto di svilupparsi come "dico" che vorrei?
 
O

Old Vulvia

Guest
Venerdì, 21 Dicembre 2007

dottoressa: domanda su un suo pensiero.
Gentile Dottoressa,
lei ha parlato molte volte, nelle sue risposte, di un atteggiamento, non so se molto diffuso: il boicottaggio dei sentimenti.
I comportamenti che mirano ad allontanare il "pericolo" di una storia seria, spiegando che, ad esempio, anche rivolgere la propria attenzione contemporaneamente verso diverse persone, è un modo per fare questo.
Domanda: può essere normale, in certe fasi della vita, guardarsi intorno proprio mentre si sente un reale interesse verso qualcuno?
E' forse un ennesimo tentativo per distrarsi dalla "vita vera", adulta?
Come si fa a capire se è la solita storia, o se si ha voglia di raddrizzare davvero la propria vita? grazie.
Schelotto Venerdì, 21 Dicembre 2007 Non è possibile dirlo senza altri elementi, penso tuttavia che il "sintomo" si possa individuare in un insieme di comportamenti e non soltanto nei rapporti sentimentali. Auguri



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Davvero quando nessuna storia va come vorremmo ...o diciamo di volere ...se scegliamo sempre persone "sbagliate" che non ci danno modo di costruire un rapporto duraturo perché traditrici, impegnate, piene di problemi ...non sarà perché siamo noi che temiamo di impegnarci?
Magari abbiamo semplicemente un ideale troppo alto o irreale da telefilm anni '50/'60 e vorremmo vivere a Pleasentville e così per non rischiare un fallimento (vorrei chi non fallirebbe se volesse "quello" ...ma perché volerlo??) ci mettimo in condizioni di non poter neppure provarci...

Un po' come chi non studia per essere sicuro di andare male nell'interrogazione, ma potendo dire "è perché non ho studiato!" e non rischiare di dover dire "non ce l'ho fatta" ...insomma è una questione di attribuzioni...​
Forse il problema sta nel voler controllare la sofferenza: posto che si soffrirà comunque (pensiero illogico ma frequente), si pensa che si starà meno male in una situazione di "dolore pilotato" piuttosto che in una situazione dove non si sa cosa ci si può aspettare.
 

Old Giusy

Utente di lunga data
Forse il problema sta nel voler controllare la sofferenza: posto che si soffrirà comunque (pensiero illogico ma frequente), si pensa che si starà meno male in una situazione di "dolore pilotato" piuttosto che in una situazione dove non si sa cosa ci si può aspettare.
E come si fa a pilotare il dolore?
 

Persa/Ritrovata

Utente di lunga data

Lettrice

Utente di lunga data
Già ...e lo fanno tanti ...e si limitano quel che potrebbero vivere...
Non necessariamente... si possono limitare le aspettative a "lunga durata"... che in genere sono quelle a mandare tutto all'aria... se si riesce si dovrebbero vivere le relazioni anche piu' intensamente...
 

Old Giusy

Utente di lunga data
La soluzione è vivere giorno per giorno... prendendo quel che di buono può dare una storia, e capendo piano piano se potrà durare o meno senza fasciarsi la testa prima ancora di cadere... GIUSTO?
 
O

Old Vulvia

Guest
E come si fa a pilotare il dolore?
(scusa, la vedo solo ora :nuke



Premetto che è una mia interpretazione (quindi anche assolutamente fallace), perchè io ho avuto solo una storia "sbagliata" e non sono una "seriale" in questo senso.

Preciso quindi che, secondo me, in questi casi, il dolore non si pilota affatto, c'è solo l'illusione di farlo, da qui l'illusione del controllo.

Credo che in realtà, in queste storie "sbagliate" che si sanno essere sbagliate fin dall'inizio, si soffre immensamente ma di un dolore che, se rimane ancorato alla ripetizione, oltre allo shock, insegna poco. Ed è un cane che si morde la coda perchè più ci si arena in queste situazioni, meno si rigenera in noi la fiducia di abbandonarsi a qualcosa di sconosciuto che ci potrà offrire forse gioie, forse dolore ma almeno legato alla produzione di nuovo senso.
 
Stato
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