Brunetta
Utente di lunga data
La terapia ha la funzione di fare trovare un equilibrio interno nella situazione che si vive se non la si può cambiare. Serve a chi ha vissuto un lutto, a chi ha subito una violenza, a chi deve fare i conti con un passato doloroso che non può cambiare sia che si tratti di abbandoni o abusi infantili, guerre, terremoti o anche solo tradimento.Io non ho cambiato modo di vedere i valori. Ma il mondo non è quello che io credevo con la mia Visione limitata da mulino bianco. Vi ricordo che mi sono fidanzata a 15 anni e sposata a 25 . Sto 30 anni con mio marito. L'unico uomo. E io l'unica donna, prima dell'amante. Che faceva notare a tutti sempre che a lei il sesso piaceva. Ma vabbe sono cose vecchie. Non ho bisogno che voi capiate quello che anni di sedute mi hanno insegnato. Se non fosse successo quello, ci saremmo separati x altri motivi. Invece siamo scoppiati, abbiamo riflettuto e adesso la nostra vita è migliore.
Ma io non capisco, e riconosco il mio limite, il volersi adattare alla convivenza con chi ci ha fatto del male, senza adottare nuovi equilibri che riconoscano che è cambiata la natura della relazione.
Questo perché comprendo che ci siano altre considerazioni di sopravvivenza materiale o affettiva che lo fanno considerare il male minore.
Quello che non capisco é definire come un sogno da ragazzina ingenua e pure stupida e sprovveduta quello che pure si è vissuto e costruito e che "mulino bianco" sarebbe rimasto se l'altro non si fosse impegnato a sporcarlo.
Anni di tradimento con le modalità attuate da tuo marito, o peggio dal mio, non sono stati un incidente di percorso. Io non solo avrei perso la stima, come penso sia accaduto a te e come è accaduto a me, ma avrei, come mi è accaduto, sviluppato profondo disprezzo, disgusto per quella persona e desiderio di non doverci avere a che fare. Altro che lavargli la biancheria, comprargli la birra o il vino, guardare la televisione insieme, dormire sentendone il respiro.
Questo disgusto perenne non lo auguro a nessuno. E una terapia che fa in modo che ci si possa adattare a questo togliendo l'idea che possa esistere un modo di vivere senza la necessità di autoprodurre il plasil per la vita la considero una terapia sbagliata che mira a creare una falsa realtà e che credo non possa neppure avere successo a lungo termine. Ma quando fallirà gli anni saranno passati e non so se ci si può salvare dalla responsabilità del proprio dolore.