Riporto da Wikipedia, che è più semplice:
Negli anni sono state addotte diverse motivazioni circa le cause dell'ibristofilia. Ad esempio, in una sua opera al riguardo,
Katherine Ramsland, docente di
psicologia forenseall'
Università DeSales, riporta i casi di alcune donne che hanno sposato o hanno avuto appuntamenti con
serial killer maschi, le quali, intervistate a riguardo, avevano offerto diverse motivazioni: innanzitutto l
a maggior parte delle donne in questione pensa di poter cambiare un uomo crudele e potente come un serial killer, sentendo questo quasi come una missione; altre affermano invece di "vedere" il ragazzino che il killer era un tempo e cercano quindi di crescerlo e allevarlo con amore; alcune, infine, sperano di ottenere le luci della ribalta, sperando di finire in una trasmissione televisiva, in un film o in un libro. C’è poi, secondo Ramsland, da tenere conto del concetto di "ragazzo perfetto". U
na donna che intrecci una relazione con un uomo già carcerato e magari condannato a vita, sa dove il suo compagno si trovi in ogni momento e sa che le sta pensando. Sempre secondo Ramsland, mentre possono essere consapevoli del fatto che ci sia qualcuno che le ami, queste donne non devono affrontare i problemi quotidiani insiti nella maggior parte delle relazioni: non devono fare il bucato o cucinare per il proprio uomo, né tantomeno devono rendergli conto di nulla. In questo modo una donna può mantenere attiva la propria fantasia per un lungo periodo.
Altri studiosi hanno invece offerto spiegazioni basate sull’equiparazione dell’infatuazione per gli assassini con le forme estreme di fanatismo. Essi vedono in queste donne dei soggetti insicuri che non sono in grado di trovare un compagno nei modi più comuni o sono invece soggetti che vogliono evitare l'amore fisico, cercando invece relazioni romantiche che non possono essere consumate.
[4]
Ponendo l’attenzione sul caso di individui di sesso femminile attratti serial killer maschi, lo psicologo Leon F. Seltzer ha avanzato spiegazioni basate sulla
psicologia evoluzionista. Secondo Seltzer, i serial killer sono in questo caso visti come
maschi alfa, e per questo tendono ad attrarre le donne, dato che nella nostra storia evolutiva,
maschi violenti di questo tipo erano in grado di proteggere al meglio la propria compagna e la propria prole. Anche se oggi una donna può comprendere che dare un appuntamento a un serial killer può essere qualcosa di pericoloso, cionondimeno essa può essere attratta da lui, infatti, come Seltzer afferma: "Come terapista ho incontrato molte donne che si lamentavano della propria vulnerabilità di fronte a uomini dominanti che esse consapevolmente riconoscevano essere del tutto sbagliati per loro".
[5] A riprova della diffusione di questa fantasia femminile che vede la preferenza di un uomo dominante, Seltzer cita il libro
A Billion Wicked Thoughts: What the World's Largest Experiment Reveals about Human Desire di
Ogi Ogas e Sai Gaddam. In questo libro si discute di come risulti evidente che la suddetta fantasia sia la trama dominante della maggior parte di libri e film a carattere erotico destinati a un pubblico femminile anche se la fantasia si basa sempre sul fatto che la dominazione del maschio "non rappresenti il vero, intimo, essere del personaggio maschile".
[5]
Dello stesso pensiero è lo psichiatra forense
Park Dietz, secondo il quale queste donne, da lui definite
Serial Killers Groupies, s
ono spinte ad amare un individuo violento perché è come se si unissero alla parte più malvagia del criminale o del serial killer per essere, a loro volta, forti e invincibili quanto lui. A fare presa sull’animo di questi soggetti sarebbe quindi la figura dell’uomo ribelle che, per anni o comunque per un tempo piutto