Tebe
Egocentrica non in incognito
Stamattina. Tutta nudosa e pucciosa. Con le mani a polpo di Mattia ovunque...
Nella nostro solito risveglio a cucchiaio.
Mi ha sollevata i capelli. Baciato la base della nuca. Poi una spalla. Ha fatto scivolare la sua bocca carnosa (quanto mi piace), girandomi piano, sulla clavicola. Me l'ha leccata per tutta la lunghezza facendomi il solletico e mi sono accartocciata tutta tra sonno, piacere e brividi. Ho aperto gli occhi per guardarlo e.
-Minkia Tebe!-
Ho tentato di nuovo di aprire gli occhi ma...
-Tebe cazzo. Sembri la Parietti!-
-Nooooooo, veramente?-
-Te lo giuro. Hai la faccia a zampogna. Non tutta ma labbra e occhi...che cosa ti è successo durante la notte? Chi sei? Dov'è la mia Tebina?-
Mattia fa allergia in modo naturale. Pioppi, acari, betulle, facocere, parietarie...
Io faccio allergia in modo metallaro e chimico. Posso essere in mezzo alla polvere più nera che non mi si arrossano nemmeno gli occhi, ma mettete un metallo a contatto della pelle tebana e piago come mamma Ebe.
Quindi stamattina ho subito capito che avevo fatto allergia ad un contorno occhi labbra che avevo messo la sera prima, un campioncino da farmacia di una marca che non mi ha mai dato problemi e di cui non ho guardato l'inci, come sempre faccio per tutto.
Mi sono subito bombizzata con un pastiglione di cortisone, poi cubetti di ghiaccio alla camomilla. Poi ho tagliato del cetriolo e l'ho tenuto sugli occhi per mezz'ora, borbottando come una pentola di fagioli.
Insomma.
Tra cortisone e bio adesso sembro quasi normale.
Sembro.
Le labbra si sono totalmente sgonfiate, mentre gli occhi sono ancora zampognosi ma almeno si aprono quel tanto da permettermi di non andare a sbattere contro le porte.
Mattia continua a chiamarmi Pariettina e ridacchiare come un coglione.
Gli ho già detto di farla finita perchè un bel gioco dura poco.
Per tutta risposta ha messo una sedia in mezzo al salone e quando l'ho rimessa a posto ha esclamato. -Ma allora ci vedi! E questo lo vedi?- e si è tirato giù le mutande... facendo più o meno così.
Cristo.
Oggi è in modalità kreti.
peccato che io non tanto.
Nella nostro solito risveglio a cucchiaio.
Mi ha sollevata i capelli. Baciato la base della nuca. Poi una spalla. Ha fatto scivolare la sua bocca carnosa (quanto mi piace), girandomi piano, sulla clavicola. Me l'ha leccata per tutta la lunghezza facendomi il solletico e mi sono accartocciata tutta tra sonno, piacere e brividi. Ho aperto gli occhi per guardarlo e.
-Minkia Tebe!-
Ho tentato di nuovo di aprire gli occhi ma...
-Tebe cazzo. Sembri la Parietti!-
-Nooooooo, veramente?-
-Te lo giuro. Hai la faccia a zampogna. Non tutta ma labbra e occhi...che cosa ti è successo durante la notte? Chi sei? Dov'è la mia Tebina?-
Mattia fa allergia in modo naturale. Pioppi, acari, betulle, facocere, parietarie...
Io faccio allergia in modo metallaro e chimico. Posso essere in mezzo alla polvere più nera che non mi si arrossano nemmeno gli occhi, ma mettete un metallo a contatto della pelle tebana e piago come mamma Ebe.
Quindi stamattina ho subito capito che avevo fatto allergia ad un contorno occhi labbra che avevo messo la sera prima, un campioncino da farmacia di una marca che non mi ha mai dato problemi e di cui non ho guardato l'inci, come sempre faccio per tutto.
Mi sono subito bombizzata con un pastiglione di cortisone, poi cubetti di ghiaccio alla camomilla. Poi ho tagliato del cetriolo e l'ho tenuto sugli occhi per mezz'ora, borbottando come una pentola di fagioli.
Insomma.
Tra cortisone e bio adesso sembro quasi normale.
Sembro.
Le labbra si sono totalmente sgonfiate, mentre gli occhi sono ancora zampognosi ma almeno si aprono quel tanto da permettermi di non andare a sbattere contro le porte.
Mattia continua a chiamarmi Pariettina e ridacchiare come un coglione.
Gli ho già detto di farla finita perchè un bel gioco dura poco.
Per tutta risposta ha messo una sedia in mezzo al salone e quando l'ho rimessa a posto ha esclamato. -Ma allora ci vedi! E questo lo vedi?- e si è tirato giù le mutande... facendo più o meno così.
Cristo.
Oggi è in modalità kreti.
peccato che io non tanto.