la frequenza delle separazioni che si registra oggi, a poca distanza di tempo dal matrimonio, lascia pensare a tutt'altro tipo di ordine implicito ricevuto, ovvero: "sacrificio? no, grazie!".
non è che sia proprio esaltante anche questo.
Tralasciando il fatto che quando parli di picco di separazioni dopo il matrimonio temo di non sapere di cosa tu stia parlando (o magari sono io che sono circondata da coppie che non si smollano manco sotto tortura, non so), vorrei sfatare questo mito del matrimonio basato sul sacrificio, e anche il fatto che la separazione e il divorzio siano una forma demoniaca di svogliatezza e mancanza di voglia di prendersi responsabilità.
Le persone che si lasciano subito dopo essersi sposate sono in genere persone che si sono sposate già in dubbio, spinte da pressioni di tipo culturale del tipo "State già insieme da otto anni, è ora che si sposiate" piuttosto che "Hai già 28/38 anni,è ora che ti sposi", e si sa che un matrimonio che nasce già col dubbbio non dura molto, oppure semplicemente persone che si sono sposate troppo in fretta, senza darsi il tempo di capire se fosse effettivamente la scelta giusta.
A parte questo, onestamente sono stanca di sentire discorsi sui "bocconi amari che si dovranno mandar giù", "sacrificio e compromessi" come cifra del rapporto duraturo. è evidente che condividere la propria vita per molti anni con una persona contempli anche momenti di crisi, di difficoltà, di stanchezza, magari persino di noia. Ma questo non significa annullare la propria individualità e piegarsi a compromessi che alla lunga diventano intollerabili, non significa necessariamente arrivare ad essere coinquilini amici, o lasiare che il senso di responsabilità per la famiglia soffochi l'amore fra i due partner. Un po' di egoismo è necessario, per il semplicissimo fatto che non puoi rendere felici le persone che ami se prima di tutto non sei felice tu. Io credo che in questo forum, e non solo qui ovviamente, nonostante le differenze di età, siamo ancora un po' tutti figli di quell'educazione per cui ti sposi e sopporti tutto quel che succede fino alla morte, perchè la famiglia è la famiglia, è difficile, ma devi tirare avanti, e se non funziona, in qualche modo è un fallimento. Be', vedo i frutti di questo modo di pensare, e non mi piacciono. L'impegno è necessario, la responsabilità è necessaria, ma essere sereni, soddisfatti e realizzati in un rapporto di coppia, in qualunque fase della relazione, è fondamentale, e nel separarsi e divorziare non c'è niente di male, non è una sfida persa. Le persone con gli anni cambiano, a volte insieme, molto più spesso no. In realtà è straordinario che una coppia si mantenga viva per dieci, venti, trenta, quarant'anni, è meraviglioso, ma non è la norma. è difficile da realizzare. In tutta la mia vita, io ho visto solo tre-quattro coppie così. Tutti gli altri stavano insieme per abitudine, paura, comodità. Questa secondo me non è prendersi un impegno. Forse è immaturità emozionale. Linciatemi pure, ma io la vedo così.