Vi aggiorno III - Finalmente il tradimento ...

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dammi un nome

Utente di lunga data
Raga...a me sti due piacciono un casino.

l ho detto.punto.

Qui e Mille eh:mrgreen:




( Mille, scusa se lo dico ad alta voce )
 

dammi un nome

Utente di lunga data
una volta tanto che è possibile qui dentro parlar d amore...e fatemelo di'.
 

MillePensieri

Utente di lunga data
La stanza del bambino mancato è tornata a chiamarmi insistentemente, un'attrazione che pensavo di aver scacciato definitivamente tre mesi fa, quando l'ho chiusa a chiave dopo averci trascorso intere notti in preda alla disperazione.
Di giorno non andava molto meglio, ho fissato spesso la porta di quella cameretta rivivendo i miei incubi horror come se fossero ricordi, non deliri notturni. Questo è stato uno dei tanti motivi per cui a luglio sono partita, stavo impazzendo.
Al mio ritorno l'ossessione ha lasciato il posto ad un'indifferenza forzata che è stata alimentata anche dallo stato larvale del mio lui.

Ieri ho deciso di rimetterci piede dopo quattro giorni di disagio crescente, temevo di crollare ancora, ma non sono più stata travolta dalla soffocante sensazione di dolore che ricordo ancora così bene. Mi hanno accolta solo il buio e la polvere dell'unico posto in cui il mio forse-compagno non è potuto entrare per pulire.

Tutte le cose che avevo lanciato contro i muri o scaraventato a terra erano ancora là dove le avevo lasciate, dopo qualche ora di lavoro ho finito di sistemare i colori, i pennelli e il resto del materiale ancora integro dentro a degli scatoloni, mentre ho fatto a pezzi le bozze per non avere la tentazione di riguardarle in futuro. In pratica ho eliminato le ultime testimonianze del mio pazzo progetto di fare un dipinto su parete, un piccolo gesto d'amore che mi aveva riempita di gioia.
Che strano scriverne.
È stata dura, ho pianto come se mi stessi strappando qualcosa da dentro, una sensazione orribile che mi ha lasciata stranamente più leggera, ma non vuota. Ora sto meglio anche se non saprei spiegarmi esattamente il perché.

Comunque, quella camera non può restare così, sarebbe come mantenere aperto uno spiraglio su una cosa che mi fa troppo male ricordare. Prima di sistemare la mansarda la usavo come studio per lavorare a casa, adesso sarebbe troppo deprimente passarci le giornate.
Potrebbe diventare una libreria per radunare tutti i libri sparsi in giro o bho...non lo so, ci devo pensare.
Sfoglierò cataloghi e girerò per negozi, tanto per fare qualcosa di costruttivo.
 

Sbriciolata

Escluso
La stanza del bambino mancato è tornata a chiamarmi insistentemente, un'attrazione che pensavo di aver scacciato definitivamente tre mesi fa, quando l'ho chiusa a chiave dopo averci trascorso intere notti in preda alla disperazione.
Di giorno non andava molto meglio, ho fissato spesso la porta di quella cameretta rivivendo i miei incubi horror come se fossero ricordi, non deliri notturni. Questo è stato uno dei tanti motivi per cui a luglio sono partita, stavo impazzendo.
Al mio ritorno l'ossessione ha lasciato il posto ad un'indifferenza forzata che è stata alimentata anche dallo stato larvale del mio lui.

Ieri ho deciso di rimetterci piede dopo quattro giorni di disagio crescente, temevo di crollare ancora, ma non sono più stata travolta dalla soffocante sensazione di dolore che ricordo ancora così bene. Mi hanno accolta solo il buio e la polvere dell'unico posto in cui il mio forse-compagno non è potuto entrare per pulire.

Tutte le cose che avevo lanciato contro i muri o scaraventato a terra erano ancora là dove le avevo lasciate, dopo qualche ora di lavoro ho finito di sistemare i colori, i pennelli e il resto del materiale ancora integro dentro a degli scatoloni, mentre ho fatto a pezzi le bozze per non avere la tentazione di riguardarle in futuro. In pratica ho eliminato le ultime testimonianze del mio pazzo progetto di fare un dipinto su parete, un piccolo gesto d'amore che mi aveva riempita di gioia.
Che strano scriverne.
È stata dura, ho pianto come se mi stessi strappando qualcosa da dentro, una sensazione orribile che mi ha lasciata stranamente più leggera, ma non vuota. Ora sto meglio anche se non saprei spiegarmi esattamente il perché.

Comunque, quella camera non può restare così, sarebbe come mantenere aperto uno spiraglio su una cosa che mi fa troppo male ricordare. Prima di sistemare la mansarda la usavo come studio per lavorare a casa, adesso sarebbe troppo deprimente passarci le giornate.
Potrebbe diventare una libreria per radunare tutti i libri sparsi in giro o bho...non lo so, ci devo pensare.
Sfoglierò cataloghi e girerò per negozi, tanto per fare qualcosa di costruttivo.
Se la luce è buona, potresti metterci delle piante. E occuparti di loro. E vedere come loro ti ricompensano.
 

MillePensieri

Utente di lunga data
...se è scritta la carta è sacra....e tutte e due?libri e piante?
si si, amo leggere.
è l'idea di avere una stanza piena di soli libri a non entusiasmarmi, troppo seria, mi piace averli intorno per tutta la casa.

ecco, l'idea di avere un angolo di lettura verde non mi dispiace per niente.
questo è un bel compromesso, sempre che stare lì non sia troppo pesante. :(

bho non so, è un'idea che mi è venuta ieri dopo aver pulito tutto.
voglio usare tutto quello spazio, non ha senso lasciarlo vuoto.
 

perplesso

Administrator
Staff Forum
si si, amo leggere.
è l'idea di avere una stanza piena di soli libri a non entusiasmarmi, troppo seria, mi piace averli intorno per tutta la casa.

ecco, l'idea di avere un angolo di lettura verde non mi dispiace per niente.
questo è un bel compromesso, sempre che stare lì non sia troppo pesante. :(

bho non so, è un'idea che mi è venuta ieri dopo aver pulito tutto.
voglio usare tutto quello spazio, non ha senso lasciarlo vuoto.
facci qualcosa di gioioso.

hai qualche hobby?
 

MillePensieri

Utente di lunga data
facci qualcosa di gioioso.

hai qualche hobby?
Come ho scritto male la risposta che hai quotato, ecco cosa succede quando faccio venti cose insieme e non rileggo. :unhappy:

Comunque, su in mansarda c'è anche un angolo per gli hobby, oltre che il mio studiolo.
Credo di essere a posto da quel punto di vista.

Mi piacciono molto i suggerimenti di Sbri e Min.
È un ambiente luminoso, ma non essendo particolarmente brava con le piante non avevo pensato di trasformarlo in uno spazio verde.
Posso sempre imparare, il mio forse-compagno se la cava davvero bene con il giardinaggio e ho già in mente qualche amica a cui chiedere dei consigli.
Avevo comprato po' di libri prima del tradimento e li ho abbandonati in giro per casa senza neppure sfogliarli, potrei portarli lì e cominciare a formare un piccola libreria tra i fiori.

Si, mi attira molto.

Grazie ragazze, ci penserò su. :)
 
Ultima modifica:

Quibbelqurz

Heroiken Sturmtruppen
La stanza del bambino mancato è tornata a chiamarmi insistentemente, un'attrazione che pensavo di aver scacciato definitivamente tre mesi fa, quando l'ho chiusa a chiave dopo averci trascorso intere notti in preda alla disperazione.
Di giorno non andava molto meglio, ho fissato spesso la porta di quella cameretta rivivendo i miei incubi horror come se fossero ricordi, non deliri notturni. Questo è stato uno dei tanti motivi per cui a luglio sono partita, stavo impazzendo.
Al mio ritorno l'ossessione ha lasciato il posto ad un'indifferenza forzata che è stata alimentata anche dallo stato larvale del mio lui.

Ieri ho deciso di rimetterci piede dopo quattro giorni di disagio crescente, temevo di crollare ancora, ma non sono più stata travolta dalla soffocante sensazione di dolore che ricordo ancora così bene. Mi hanno accolta solo il buio e la polvere dell'unico posto in cui il mio forse-compagno non è potuto entrare per pulire.

Tutte le cose che avevo lanciato contro i muri o scaraventato a terra erano ancora là dove le avevo lasciate, dopo qualche ora di lavoro ho finito di sistemare i colori, i pennelli e il resto del materiale ancora integro dentro a degli scatoloni, mentre ho fatto a pezzi le bozze per non avere la tentazione di riguardarle in futuro. In pratica ho eliminato le ultime testimonianze del mio pazzo progetto di fare un dipinto su parete, un piccolo gesto d'amore che mi aveva riempita di gioia.
Che strano scriverne.
È stata dura, ho pianto come se mi stessi strappando qualcosa da dentro, una sensazione orribile che mi ha lasciata stranamente più leggera, ma non vuota. Ora sto meglio anche se non saprei spiegarmi esattamente il perché.

Comunque, quella camera non può restare così, sarebbe come mantenere aperto uno spiraglio su una cosa che mi fa troppo male ricordare. Prima di sistemare la mansarda la usavo come studio per lavorare a casa, adesso sarebbe troppo deprimente passarci le giornate.
Potrebbe diventare una libreria per radunare tutti i libri sparsi in giro o bho...non lo so, ci devo pensare.
Sfoglierò cataloghi e girerò per negozi, tanto per fare qualcosa di costruttivo.
hai colmato il vuoto che la crescita e nascita di un bambino, anche se mancato, lascia nella tua anima. ti sei ripreso questa energia e le ferite sono guarite. rimangono le cicatrici e ricordi, ma tornano la serenità e felicità. hai riconquistato la tua integrità, che ora ti serve per ... lo shopping :)
 

MillePensieri

Utente di lunga data
hai colmato il vuoto che la crescita e nascita di un bambino, anche se mancato, lascia nella tua anima. ti sei ripreso questa energia e le ferite sono guarite. rimangono le cicatrici e ricordi, ma tornano la serenità e felicità. hai riconquistato la tua integrità, che ora ti serve per ... lo shopping :)
Non credo di essere già guarita del tutto, per ora alterno momenti di incerta serenità ad altri di nostalgia e vago senso di colpa. Di sicuro non sono più dilaniata dalla rabbia, avrei dovuto compiere prima quel gesto simbolico, forse mi sarei resa conto del mio nuovo stato d'animo. Oppure non era ancora il momento, non lo so.



Lo shopping aiuta, vero.
Mi ci dedico subito insieme ad un'amica.
:rolleyes:
 
Non credo di essere già guarita del tutto, per ora alterno momenti di incerta serenità ad altri di nostalgia e vago senso di colpa. Di sicuro non sono più dilaniata dalla rabbia, avrei dovuto compiere prima quel gesto simbolico, forse mi sarei resa conto del mio nuovo stato d'animo. Oppure non era ancora il momento, non lo so.



Lo shopping aiuta, vero.
Mi ci dedico subito insieme ad un'amica.
:rolleyes:
attenta a certe piante però eh?

[video=youtube;AlUdy2AobjI]http://www.youtube.com/watch?v=AlUdy2AobjI&feature=fvwrel[/video]:rotfl::rotfl::rotfl::rotfl::rotfl:
 

MillePensieri

Utente di lunga data
Ieri ho pranzato con il mio forse-compagno, l'ho invitato per un po' di chiacchiere dal vivo dopo una settimana quasi senza contatti, solo un paio di brevi telefonate e una manciata di sms. Era visibilmente teso, anche se in uno dei suoi momenti migliori, mi ha dato una mano in cucina parlandomi della sua settimana e reagendo al mio interesse con dei sorrisi invece che con occhiate cariche d'ansia.
- E tu? Come stai? Meglio?
Forse.
Ho avuto più tempo per le mie cose e sono uscita in compagnia, niente che non facessi anche con lui a casa, ma le mie batterie mentali erano scariche e i miei cambi di umore troppo intensi per andare avanti senza una pausa.

Dopo aver sparecchiato mi ha dato qualche altra buona notizia riguardo al lavoro, sta continuando ad aggiornarsi e ad avere contatti con alcuni colleghi, ora passa il tempo leggendo pagine di cose arretrate, un modo per ricollegarsi con l'universo ufficio. Ha provato a spiegarmi tutto, prima con un linguaggio semplice per non perdermi, poi si è fatto prendere dall'entusiasmo e ho cominciato a capire sempre meno.
Ho ascoltato sorridendo, felice che ci stesse mettendo tanta energia.
All'improvviso si è paralizzato, mi ha fissata e ha cominciato a scuotere la testa, una scena già vista.
- Non ho sentito lei.
- Non te l'ho chiesto...
- Volevo essere chiaro, scusa.
Silenzio, ha ripetuto di non voler più nascondermi nulla e lasciarmi dei dubbi, balbettio incontrollabile e altre spiegazioni troncate a metà, come se si fosse scaricato.
- Non c'è motivo per parlarne. Stai facendo tutto tu, ce la fai a calmarti?
No, non ce l'ha fatta, vergogna in volto,
- Scusami, sto provando a non bloccarmi più così.
Altre frasi spezzate e tovaglioli trasformati in coriandoli, sempre più affranto, respiri profondi per calmarsi, inutile.
- Non ci riesco.
Mi ha salutata evitando di incrociare il mio sguardo ed è uscito quasi di corsa.
L'ho raggiunto fuori, era scoppiato in un pianto rabbioso e stava sbuffando nervosamente raccogliendo le chiavi della macchina cadute a terra, gli ho impedito di mettersi a guidare in quello stato, gli tremavano le mani.
- Non volevo rovinarti la giornata, ci tenevo a non dire cazzate. Scusami.
Seduti al freddo sulla porta, mi ha dato la sua giacca quando si è accorto che ero in maglietta, si è lentamente ripreso e mi ha afferrato la mano intrecciando le sue dita con le mie. L'ha stretta ancora di più e l'ha baciata sul dorso. In realtà se l'è sbattuta sui denti ed è arrossito, ma penso che l'intenzione fosse quella. Ancora un po' di "scusa" e "mi vergogno da morire", un abbraccio che all'inizio ha ricambiato irrigidendosi prima di calmarsi e sciogliersi un po', ci siamo salutati e ora sono di nuovo sola almeno per un'altra settimana.

È cominciato tutto come un pomeriggio davvero rilassante, il massimo per gli standard attuali, ma come al solito gli è bastato nominarla per fare fatica a guardarmi e continuare a parlare. Il 19 si avvicina e continuo ad avere poca fiducia in un suo ritorno al lavoro, c'è poco da dire.
Soluzioni possibili? Imbottirlo di farmaci e mandarlo lì in trance? Tagliarmi la mano e dargliela come antistress?
 
E

exStermy

Guest
La stanza del bambino mancato è tornata a chiamarmi insistentemente, un'attrazione che pensavo di aver scacciato definitivamente tre mesi fa, quando l'ho chiusa a chiave dopo averci trascorso intere notti in preda alla disperazione.
Di giorno non andava molto meglio, ho fissato spesso la porta di quella cameretta rivivendo i miei incubi horror come se fossero ricordi, non deliri notturni. Questo è stato uno dei tanti motivi per cui a luglio sono partita, stavo impazzendo.
Al mio ritorno l'ossessione ha lasciato il posto ad un'indifferenza forzata che è stata alimentata anche dallo stato larvale del mio lui.

Ieri ho deciso di rimetterci piede dopo quattro giorni di disagio crescente, temevo di crollare ancora, ma non sono più stata travolta dalla soffocante sensazione di dolore che ricordo ancora così bene. Mi hanno accolta solo il buio e la polvere dell'unico posto in cui il mio forse-compagno non è potuto entrare per pulire.

Tutte le cose che avevo lanciato contro i muri o scaraventato a terra erano ancora là dove le avevo lasciate, dopo qualche ora di lavoro ho finito di sistemare i colori, i pennelli e il resto del materiale ancora integro dentro a degli scatoloni, mentre ho fatto a pezzi le bozze per non avere la tentazione di riguardarle in futuro. In pratica ho eliminato le ultime testimonianze del mio pazzo progetto di fare un dipinto su parete, un piccolo gesto d'amore che mi aveva riempita di gioia.
Che strano scriverne.
È stata dura, ho pianto come se mi stessi strappando qualcosa da dentro, una sensazione orribile che mi ha lasciata stranamente più leggera, ma non vuota. Ora sto meglio anche se non saprei spiegarmi esattamente il perché.

Comunque, quella camera non può restare così, sarebbe come mantenere aperto uno spiraglio su una cosa che mi fa troppo male ricordare. Prima di sistemare la mansarda la usavo come studio per lavorare a casa, adesso sarebbe troppo deprimente passarci le giornate.
Potrebbe diventare una libreria per radunare tutti i libri sparsi in giro o bho...non lo so, ci devo pensare.
Sfoglierò cataloghi e girerò per negozi, tanto per fare qualcosa di costruttivo.
Io non capiro' mai come ci si possa caricare cosi' d'aspettative ed imbarcarsi in robe anche impegnative per un marmocchio ancora invisibile e sconosciuto pure ad un microscopio elettronico...

boh?

ergo per me la stanza avrebbe dovuto essere gia' "occupata" ed al limite liberata ed attrezzata all'uopo...

per la serie: quando non si ha proprio un cazz' de fa'...

ahahahah
 
Stato
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