Vi aggiorno III - Finalmente il tradimento ...

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Brunetta

Utente di lunga data
a parte quell'episodio, è vero che siamo noi a darle "importanza" in maniera diversa, ma ci stiamo lavorando su.
Volevo dire che non mi sembra poi sta "facocera". Quelle che vogliono innanzi tutto competere con la rivale del momento e distruggere fanno di tutto da scenate a minacce di suicidio ecc. Questa vuole solo non sentirsi quello che è stata: un diversivo in un momento di crisi, subito gettato. E ci prova cercano un minimo riscontro umano e conferme. Non ti dico che tu ti debba mettere dal suo punto di vista ma un po' sì e, capito questo, ignorare questi goffi tentativi e dar loro la giusta dimensione. Tutto rischia di andare spesso fuori fuoco. Forse avete toccato l'apice (o il fondo) però è ora di ripartire! E' ora!
 

Horny

Utente di lunga data
ma

mille, non riesco a inquadrare.
Quanti anni hai/ha? cioè 30 o 40?
Tu vuoi un figlio?
Lo vuoi con il tuo forse.com?

Per me siamo molto diverse.
e d'istinto la vedo come brunetta, ma più drastica nelle conclusioni.
Una Storia che non è ancora conclusa.
ok, ci stà.
bo'. sarà perché le Storie si possono chiudere in tanti diversi modi e tempi.
 

Fantastica

Utente di lunga data
all'apparenza sembravano non esserci particolari problemi, in pratica convivevo con una bomba ad orologeria.
mesi di lavoro pesante, stress, litigi e una distanza tra noi che lui ha percepito come un abisso, mentre io come un leggero sfasamento. non mi ha comunicato il suo disagio, ancora incomprensioni e alla fine c'è stato l'incontro con l'altra. in parole povere, queste sono state le premesse per tutto il resto.
Sembrano problemi di comunicazione... sembrano... Sai? Perdona se sono indiscreta, ma da quanto ho letto dei tuoi post, mi patreva d'intuire che lui sia deflagrato in coincidenza con il progetto del figlio... sbaglierò, ma forse il punto vero sta lì...
 

MillePensieri

Utente di lunga data
Volevo dire che non mi sembra poi sta "facocera". Quelle che vogliono innanzi tutto competere con la rivale del momento e distruggere fanno di tutto da scenate a minacce di suicidio ecc. Questa vuole solo non sentirsi quello che è stata: un diversivo in un momento di crisi, subito gettato. E ci prova cercano un minimo riscontro umano e conferme. Non ti dico che tu ti debba mettere dal suo punto di vista ma un po' sì e, capito questo, ignorare questi goffi tentativi e dar loro la giusta dimensione. Tutto rischia di andare spesso fuori fuoco. Forse avete toccato l'apice (o il fondo) però è ora di ripartire! E' ora!
Forse lei non è il peggio del peggio, ma la sua invadenza prima e la sua insistenza mista a cattiveria dopo (si, ci sono state) mi impediscono di vederla come un'anima in pena, bisognosa di rassicurazioni. Posso venirti incontro solo immaginandola come una "facocera light", ho questo limite.
:blank:

Sul neretto, hai ragione!
Anzi, siamo già ripartiti, dobbiamo imparare a mantenere il passo e soprattutto la stessa andatura.
:amici:
 

Brunetta

Utente di lunga data
Forse lei non è il peggio del peggio, ma la sua invadenza prima e la sua insistenza mista a cattiveria dopo (si, ci sono state) mi impediscono di vederla come un'anima in pena, bisognosa di rassicurazioni. Posso venirti incontro solo immaginandola come una "facocera light", ho questo limite.
:blank:

Sul neretto, hai ragione!
Anzi, siamo già ripartiti, dobbiamo imparare a mantenere il passo e soprattutto la stessa andatura.
:amici:
Ci mancherebbe che tu dovessi avere partecipazione per la sua condizione. Lo dicevo solo per ridimensionarla. Bella la ripartenza! :up:
 

MillePensieri

Utente di lunga data
Sembrano problemi di comunicazione... sembrano... Sai? Perdona se sono indiscreta, ma da quanto ho letto dei tuoi post, mi patreva d'intuire che lui sia deflagrato in coincidenza con il progetto del figlio... sbaglierò, ma forse il punto vero sta lì...
è così, non comunicavamo davvero.
io ho scelto la via del dialogo, lui quella della chiusura e della menzogna. non ci siamo più trovati da questo punto di vista, non l'ho capito e ho riposto male la mia fiducia.

sicuramente il "progetto" è un elemento che ha aggiunto pressione, ma è solo una delle tante cause del suo crollo.
 

Innominata

Utente che predica bene
è così, non comunicavamo davvero.
io ho scelto la via del dialogo, lui quella della chiusura e della menzogna. non ci siamo più trovati da questo punto di vista, non l'ho capito e ho riposto male la mia fiducia
E' un po' quello che l'uomo che vaga in casa ha chiamato "misunderstanding". Io ero in rotta di collisione con lui su tante cose, e gliene parlavo continuamente cercando di capire; a un certo punto mi sono detta ok, forse ha bisogno di essere lasciato in pace, e' stressato, ha la crisi di mezza eta', deve decongestionare i suoi umori labili. Aspettiamo un attimo. Ho cominciato a occuparmi di cose mie, ho cambiato lavoro, ho visto che non venivo sostenuta su una cosa che mi stava straziando (non volevo farlo, e' che i carichi erano diventati obiettivamente insostenibili) e ho ridetto ok, ora non puo' aiutarmi. Pare che lui abbia interpretato tutto questo per indifferenza ed esclusione, che dopo un periodo in cui si sentiva disperato ha scientemente deciso che doveva rivolgersi verso altri lidi. Quindi non gli e' capitato, lui ha proprio cercato. Pero' secondo lui tutto e' derivato da questo misunderstanding. A me sembra una cosa folle: io aspettavo con fiducia, lui non ha capito, e io non ho capito. Non so neanche se tutto questo puo' esser vero. Come puo' la comunicazione crollare fino a questo punto, essere oscurata, travestirsi in questa maniera, tanto da non far piu' riconoscere le intenzioni e i vissuti dell'altro? Mi dico che pero' tutto accade esattamente nel momento in cui deve accadere, e niente e' casuale, a un certo punto la comunicazione deve essere forzata con una rappresentazione estrema. il tradimento si occupa proprio di questo racconto.
 

tesla

Utente di lunga data
E' un po' quello che l'uomo che vaga in casa ha chiamato "misunderstanding". Io ero in rotta di collisione con lui su tante cose, e gliene parlavo continuamente cercando di capire; a un certo punto mi sono detta ok, forse ha bisogno di essere lasciato in pace, e' stressato, ha la crisi di mezza eta', deve decongestionare i suoi umori labili. Aspettiamo un attimo. Ho cominciato a occuparmi di cose mie, ho cambiato lavoro, ho visto che non venivo sostenuta su una cosa che mi stava straziando (non volevo farlo, e' che i carichi erano diventati obiettivamente insostenibili) e ho ridetto ok, ora non puo' aiutarmi. Pare che lui abbia interpretato tutto questo per indifferenza ed esclusione, che dopo un periodo in cui si sentiva disperato ha scientemente deciso che doveva rivolgersi verso altri lidi. Quindi non gli e' capitato, lui ha proprio cercato. Pero' secondo lui tutto e' derivato da questo misunderstanding. A me sembra una cosa folle: io aspettavo con fiducia, lui non ha capito, e io non ho capito. Non so neanche se tutto questo puo' esser vero. Come puo' la comunicazione crollare fino a questo punto, essere oscurata, travestirsi in questa maniera, tanto da non far piu' riconoscere le intenzioni e i vissuti dell'altro? Mi dico che pero' tutto accade esattamente nel momento in cui deve accadere, e niente e' casuale, a un certo punto la comunicazione deve essere forzata con una rappresentazione estrema. il tradimento si occupa proprio di questo racconto.
butto li i miei 2 cent: c'è un momento in cui si verifica un cortocircuito nella coppia, una specie di piccolo BZZZZ come nei film, e in quel momento uno dei due si accorge delle piccole scintille e, allarmato, chiede spiegazioni.
ho notato che spesso il partner ignora deliberatamente quelle scintille, anche se grosse come una casa, e ridimensiona, minimizza, trascura deliberatamente.
non è un crollo della comunicazione, almeno sul piano fisico della trasmissiome.
non si tagliano i fili per intenderci.
è proprio il ricevente che fa finta di non sentire.
può essere un blocco emotivo, rabbia, INDIFFERENZA, ma ho come il sospetto che ci sia qualcosa di premeditato nello stare zitti e nel non trovare una soluzione assieme per quelle scintille e per l'incendio che inevitabilmente si propagherà.

io propendo per l'indifferenza.
lasciano accadere perchè in fondo, in fondo, in fondissimo, non gliene frega abbastanza
 

Innominata

Utente che predica bene
butto li i miei 2 cent: c'è un momento in cui si verifica un cortocircuito nella coppia, una specie di piccolo BZZZZ come nei film, e in quel momento uno dei due si accorge delle piccole scintille e, allarmato, chiede spiegazioni.
ho notato che spesso il partner ignora deliberatamente quelle scintille, anche se grosse come una casa, e ridimensiona, minimizza, trascura deliberatamente.
non è un crollo della comunicazione, almeno sul piano fisico della trasmissiome.
non si tagliano i fili per intenderci.
è proprio il ricevente che fa finta di non sentire.
può essere un blocco emotivo, rabbia, INDIFFERENZA, ma ho come il sospetto che ci sia qualcosa di premeditato nello stare zitti e nel non trovare una soluzione assieme per quelle scintille e per l'incendio che inevitabilmente si propagherà.

io propendo per l'indifferenza.
lasciano accadere perchè in fondo, in fondo, in fondissimo, non gliene frega abbastanza
Sì Tesla, è questo il tarlo che anche a cose "chiarite" sembra avere il dono dell'immortalità...
 

perplesso

Administrator
Staff Forum
Le ultime due settimane sono state lente e fin troppo dense.
Dopo il confronto con l'altra è rientrato tutto nella norma, con un forse-compagno un po' sulle sue per qualche giorno, visibilmente nervoso di ritorno dall'ufficio, affettuoso e piuttosto loquace con me. Una volta raggiunto il punto di ebollizione ha reagito di nuovo incanalando l'ansia nelle cose che lo fanno stare meglio, soprattutto preparare dolci. Ne ha fatti un'infinità questa volta, abbiamo dovuto distribuirli in giro per non buttarne via a manciate. I suoi colleghi hanno gradito, i miei pure e la sua pancetta continua a crescere nonostante provi a tirarla in dentro quando si guarda allo specchio.
In poche parole la facocera si è incattivita parecchio, lo ha pressato ancora più aggressivamente e lui si è sentito uno schifo nei miei confronti.

Ed io ho accumulato di nuovo tanta rabbia.
In parte per il suo atteggiamento, che mi fa percepire lei come un onnipresente rumore di fondo, ma soprattutto a causa di tutte quelle cose con cui sto avendo a che fare da mesi.
Sono riaffiorati alcuni dei pensieri più dolorosi che ritornano ciclicamente ad infestarmi la testa, soprattutto la mancata maternità, già sviscerata e spolpata più volte, ancora dolorosissima.
Poi un'enorme rottura di scatole sul lavoro con quell'eterno indeciso a cui purtroppo ho scelto di fare da chioccia, perdendo tempo e sprecando energie (il motivo per cui sono sveglia a quest'ora...).
Infine le telefonate concordate con i miei. Si sono offerti ancora una volta di aiutarmi tendendomi le loro mani artigliate e mi hanno fatto notare di non aver infranto il nostro patto, di aver rispettato la mia volontà.
- Si, e quindi?
Vogliono farmi sentire la loro "vicinanza in questa situazione complicata", vedermi. Ho provato disgusto.
No.

Mi sono quindi ritagliata qualche spazio in più per riflettere e respirare. Non sono sparita, ho solo avuto bisogno di assimilare ed eliminare un po' di cose. Lui mi ha lasciata in pace per un paio di giorni, poi si è fatto timidamente avanti con occhi da cucciolo preoccupato.
- Vuoi parlarne?
- No.
Ha insistito.
- Davvero, no...
È sembrato morire dentro, sull'orlo del pianto. L'ho cacciato via fulminandolo con lo sguardo.
Non è bastato, il giorno dopo ha preso coraggio e ci ha riprovato, balbettante e agitato.
- Mille...io...ecco...ti ascolto, se vuoi.
Sfogo a valanga.
Se l'è cercato.
Mi ha ascoltata ed è impallidito.
Sono arrivate le sue scuse
I lacrimoni.
Le scuse per i lacrimoni.
E un doloroso chiarimento.
A letto mi ha avvolta silenziosamente con un abbraccio stritolante che non ho avuto la forza di sciogliere.
Anzi, non ne ho avuto voglia, mi sono avvinghiata a lui piangendo e strattonandolo per la maglietta, finché mi sono addormentata.
In dieci mesi è stato il contatto più fisico e intimo che abbiamo avuto.

Ora sto decisamente meglio, mi sono ripresa. Ci siamo ripresi.
Non mi aspettavo uno sfogo così feroce, sono esplosa in un attimo dicendo anche cose davvero pesanti.
Lui ha incassato, ha risposto, ha pianto, mi ha abbracciata tremando e mi ha stupita per come ha "forzato" un blocco che nemmeno io vedevo con chiarezza. Lo stesso che ad esempio mi ha impedito di aprirmi con altri o scrivere qui.
boh. non ti so più che dire :) oggi come ti senti?
 

AnnaBlume

capziosina random
Le ultime due settimane sono state lente e fin troppo dense.
Dopo il confronto con l'altra è rientrato tutto nella norma, con un forse-compagno un po' sulle sue per qualche giorno, visibilmente nervoso di ritorno dall'ufficio, affettuoso e piuttosto loquace con me. Una volta raggiunto il punto di ebollizione ha reagito di nuovo incanalando l'ansia nelle cose che lo fanno stare meglio, soprattutto preparare dolci. Ne ha fatti un'infinità questa volta, abbiamo dovuto distribuirli in giro per non buttarne via a manciate. I suoi colleghi hanno gradito, i miei pure e la sua pancetta continua a crescere nonostante provi a tirarla in dentro quando si guarda allo specchio.
In poche parole la facocera si è incattivita parecchio, lo ha pressato ancora più aggressivamente e lui si è sentito uno schifo nei miei confronti.

Ed io ho accumulato di nuovo tanta rabbia.
In parte per il suo atteggiamento, che mi fa percepire lei come un onnipresente rumore di fondo, ma soprattutto a causa di tutte quelle cose con cui sto avendo a che fare da mesi.
Sono riaffiorati alcuni dei pensieri più dolorosi che ritornano ciclicamente ad infestarmi la testa, soprattutto la mancata maternità, già sviscerata e spolpata più volte, ancora dolorosissima.
Poi un'enorme rottura di scatole sul lavoro con quell'eterno indeciso a cui purtroppo ho scelto di fare da chioccia, perdendo tempo e sprecando energie (il motivo per cui sono sveglia a quest'ora...).
Infine le telefonate concordate con i miei. Si sono offerti ancora una volta di aiutarmi tendendomi le loro mani artigliate e mi hanno fatto notare di non aver infranto il nostro patto, di aver rispettato la mia volontà.
- Si, e quindi?
Vogliono farmi sentire la loro "vicinanza in questa situazione complicata", vedermi. Ho provato disgusto.
No.

Mi sono quindi ritagliata qualche spazio in più per riflettere e respirare. Non sono sparita, ho solo avuto bisogno di assimilare ed eliminare un po' di cose. Lui mi ha lasciata in pace per un paio di giorni, poi si è fatto timidamente avanti con occhi da cucciolo preoccupato.
- Vuoi parlarne?
- No.
Ha insistito.
- Davvero, no...
È sembrato morire dentro, sull'orlo del pianto. L'ho cacciato via fulminandolo con lo sguardo.
Non è bastato, il giorno dopo ha preso coraggio e ci ha riprovato, balbettante e agitato.
- Mille...io...ecco...ti ascolto, se vuoi.
Sfogo a valanga.
Se l'è cercato.
Mi ha ascoltata ed è impallidito.
Sono arrivate le sue scuse
I lacrimoni.
Le scuse per i lacrimoni.
E un doloroso chiarimento.
A letto mi ha avvolta silenziosamente con un abbraccio stritolante che non ho avuto la forza di sciogliere.
Anzi, non ne ho avuto voglia, mi sono avvinghiata a lui piangendo e strattonandolo per la maglietta, finché mi sono addormentata.
In dieci mesi è stato il contatto più fisico e intimo che abbiamo avuto.

Ora sto decisamente meglio, mi sono ripresa. Ci siamo ripresi.
Non mi aspettavo uno sfogo così feroce, sono esplosa in un attimo dicendo anche cose davvero pesanti.
Lui ha incassato, ha risposto, ha pianto, mi ha abbracciata tremando e mi ha stupita per come ha "forzato" un blocco che nemmeno io vedevo con chiarezza. Lo stesso che ad esempio mi ha impedito di aprirmi con altri o scrivere qui.

Millina, finalmente lui che ti sostiene! Finalmente!!!!
Come sati, oggi?
 

Tebe

Egocentrica non in incognito
Le ultime due settimane sono state lente e fin troppo dense.
Dopo il confronto con l'altra è rientrato tutto nella norma, con un forse-compagno un po' sulle sue per qualche giorno, visibilmente nervoso di ritorno dall'ufficio, affettuoso e piuttosto loquace con me. Una volta raggiunto il punto di ebollizione ha reagito di nuovo incanalando l'ansia nelle cose che lo fanno stare meglio, soprattutto preparare dolci. Ne ha fatti un'infinità questa volta, abbiamo dovuto distribuirli in giro per non buttarne via a manciate. I suoi colleghi hanno gradito, i miei pure e la sua pancetta continua a crescere nonostante provi a tirarla in dentro quando si guarda allo specchio.
In poche parole la facocera si è incattivita parecchio, lo ha pressato ancora più aggressivamente e lui si è sentito uno schifo nei miei confronti.

Ed io ho accumulato di nuovo tanta rabbia.
In parte per il suo atteggiamento, che mi fa percepire lei come un onnipresente rumore di fondo, ma soprattutto a causa di tutte quelle cose con cui sto avendo a che fare da mesi.
Sono riaffiorati alcuni dei pensieri più dolorosi che ritornano ciclicamente ad infestarmi la testa, soprattutto la mancata maternità, già sviscerata e spolpata più volte, ancora dolorosissima.
Poi un'enorme rottura di scatole sul lavoro con quell'eterno indeciso a cui purtroppo ho scelto di fare da chioccia, perdendo tempo e sprecando energie (il motivo per cui sono sveglia a quest'ora...).
Infine le telefonate concordate con i miei. Si sono offerti ancora una volta di aiutarmi tendendomi le loro mani artigliate e mi hanno fatto notare di non aver infranto il nostro patto, di aver rispettato la mia volontà.
- Si, e quindi?
Vogliono farmi sentire la loro "vicinanza in questa situazione complicata", vedermi. Ho provato disgusto.
No.

Mi sono quindi ritagliata qualche spazio in più per riflettere e respirare. Non sono sparita, ho solo avuto bisogno di assimilare ed eliminare un po' di cose. Lui mi ha lasciata in pace per un paio di giorni, poi si è fatto timidamente avanti con occhi da cucciolo preoccupato.
- Vuoi parlarne?
- No.
Ha insistito.
- Davvero, no...
È sembrato morire dentro, sull'orlo del pianto. L'ho cacciato via fulminandolo con lo sguardo.
Non è bastato, il giorno dopo ha preso coraggio e ci ha riprovato, balbettante e agitato.
- Mille...io...ecco...ti ascolto, se vuoi.
Sfogo a valanga.
Se l'è cercato.
Mi ha ascoltata ed è impallidito.
Sono arrivate le sue scuse
I lacrimoni.
Le scuse per i lacrimoni.
E un doloroso chiarimento.
A letto mi ha avvolta silenziosamente con un abbraccio stritolante che non ho avuto la forza di sciogliere.
Anzi, non ne ho avuto voglia, mi sono avvinghiata a lui piangendo e strattonandolo per la maglietta, finché mi sono addormentata.
In dieci mesi è stato il contatto più fisico e intimo che abbiamo avuto.

Ora sto decisamente meglio, mi sono ripresa. Ci siamo ripresi.
Non mi aspettavo uno sfogo così feroce, sono esplosa in un attimo dicendo anche cose davvero pesanti.
Lui ha incassato, ha risposto, ha pianto, mi ha abbracciata tremando e mi ha stupita per come ha "forzato" un blocco che nemmeno io vedevo con chiarezza. Lo stesso che ad esempio mi ha impedito di aprirmi con altri o scrivere qui.

mamma mia Mille.
Forza. E' un grande passo. Enorme. Immenso.
Vorrei averti per qui per farti il trattamento tebano.
Massaggio ai piedi. Alle spalle e tiro alle freccette sulla foto della facocera.


Ah, un ultima cosa.
Lei è facocera come ben sai, non mollerà. Fa parte del facocirismo ma. E' questo che la rende e renderà sempre più un rumore di sottofondo, si sta auto eliminando. Sta forzando inconsapevolmente lui a cacciare fuori le palle, con lei e con te.
Perchè è lei che lo mette davanti con i suoi comportamenti a quello che è stato, con distruzione dopo.
Rivedo in lei e nel tuo forse compagno un pò Mattia.
Rivedo il tuo lui che guarda la sua facocera e pensa.
Come diavolo ho fatto. Come.
E si Mille, non è mai bello fare paragoni ma quello che lei è, e quello che tu sei, sono evidenti a tutti. Soprattutto al tuo forse compagno.
Che non è idiota, ora meno che mai.
Questo è uno di quei casi in cui la facocera lavora per la coppia. ( e il bello è che lei non lo sa)
:festa:

Qualche giorno fa Mattia è arrivato a casa con faccia facocera.
Sai che anche loro lavorano insieme e lei è una sua "sottoposta". Ricorderai anche che ormai sono passati quattro anni dal tradimento, cioè una roba di secoli proprio, eppure lei...
-Mattia...mi devi dire qualcosa?-
Lui ha sorriso un pò imbarazzato e socchiudendo gli occhi ha risposto -Hemm..io...oggi...caffè...-
-Si, sei andato a prendere il caffè con Faco?- ho risposto tranquilla. Mica è un problema il caffè. Mi fido a mille di Mattia con Faco.
-Mi ha invitato lei, ma non eravamo soli eh?-
Ho sorriso -Vabbè, ma mica sarebbe stato un problema anche se eravate soli alla macchinetta...e che è...Che ti ha detto?-
(mattia non ha ancora superato del tutto, e mi spiace. Non ha nessun senso che abbia i sensi di colpa per qualcosa che comunque siamo riusciti a gestire e che anzi. Ha salvato la nostra coppia)
-Mi ha comunicato che ha un nuovo fidanzato, questa volta nessuno di sposato o convivente, insomma uno libero.-
Ho fatto boccuccia tonda, lasciandomi uscire un..OH!
Lui ha continuato -Ha detto che è tanto innamorata, che lo conosce da un paio di mesi e che lui è già andato a vivere con lei, che sono perfetti insieme, che è felice e che finalmente ha trovato un vero uomo con cui ha una un intesa mentale incredibile...-
-Perchè ridi Mattia?-
-Sai quanti anni ha il suo fidanzato?-
-....no....-
-22...-
-Considerato che lei picchia sui 32 più o meno e trova intesa mentale incredibile con uno di 22, direi che...AHAHAHAHAHAHAHAHAHAHAH ODDIODDIODDIO.....AHAHAHAHAHAHAHAHAHAHAH-


Morale. Tutto questo per poi dirgli che lui si è lasciato scappare una donna come lei, talmente figa. Intelligente e tutto il circo facocero, da aver potuto scegliere un giovincello con quoziente intellettivo oltre e pure molto più giovane.
Mica da tutti no?

E' Zelig ormai. E vedrai Mille. Sono certa che fra un pò, sarà Zelig anche per te.
 

Tebe

Egocentrica non in incognito
Ti meriti un grosso abbraccio! Quando ti leggo mi sento talmente partecipe da essere alla fine paralizzata. Non dirò tutto. E' impossibile! Tra i "mille pensieri" che ho spesso c'è proprio quello di quanto sia necessario, a volte, far deflagrare la comunicazione per raggiungere il punto, il ricorso a modalità primordiali e violente come l'aggressione e la fusione per sfondare porte che per malintesa decenza stanno altrimenti accostate, e solo con semplice tocco non si può aprirle.
Capisco che il luogo di lavoro possa essere pieno di sollecitazioni confusive, e non so mai se trasportare sempre dentro casa il suo scenario sia una cosa necessaria, o se sia meglio oscurarne l'esistenza e lasciarlo decantare fuori. Considerate le particolarità delle situazioni, tua e mia, mi sono assestata sul fatto che nella quotidianità non si vada ad attivarne il racconto, ma ogni tanto si deve far ricorso a certe modalità comunicative per aprire quella porta, e sono le modalità-valanga. Come per dire: ricordiamoci che. Esiste. (scusa Tebe, ma la puntualizzazione è d'obbligo:up:)Che queste cose sono. Qui. Perché dentro di noi. E sotto la scusante dello stato emotivo alterato, eccessivo, a tinte forti, si possono dire le cose che altrimenti attraverso la porta accostata non potrebbero essere dette, se non manipolate e non centrate. Dopo c'è la cura dell'abbraccio.
Prepariamoci una buona dose-munizione di valanghe e di abbracci.:eek::kiss:
Minchia Inno sul neretto. Pure io.
Infatti quando vedo che Mille aggiorna, non leggo subito. Mi preparo come se dovessi incontrare una amica intima.
Devo essere rilassata, con la mia sigaretta elettronica piena del mio liquido preferito, e magari pure mega tazza di caffè e cioccolato.
Come adesso.
Perchè mi sembra proprio di essere li davanti a Mille e di ascoltare la sua voce.
Cioè. Devo essere completamente dedicata a quello che scrive.


Ok mi sto facendo una canna di maria confesso. Minchia che schifo la maria. Bleah.


per il secondo neretto, certo che esiste.
Il nulla è quello sentimentale, non quello fisico.
Mica possiamo ghettizzare le facicere no?





No?






Epperò...mmmhhhhhh
 

Tebe

Egocentrica non in incognito
Concordo. E sin dalla prima lettura ho compreso Mille. Adesso sta diventando solo una tortura.

se l'avessi compresa non avresti scritto tortura.
Un grande amore vale anche un grande sforzo e Mille non mi ha mai dato l'idea che si sentisse martire o aspirasse al martirio.

Sai Brunetta, forse sono io che con i miei percorsi mentali sono strana ma leggo Mille in due dimensioni.
Quella scritta e quella, ogni tanto, non scritta.

L'empatia che io ho e tu non tanto (mi sembra) mi rendono i suoi scritti rotondi.

Tu leggi solo un times new roman

per me ovvio.
 

Tebe

Egocentrica non in incognito
Tu sei tu.
Lei è lei.
Il suo guaio è quello di proiettare su altre donne come se fossero lei.
Un delirio di onnipotenza.
Da tutto quel che leggo di te, so che sei molto intelligente e che pian pianino sai quello che tu VUOI fare.
E che non hai tanto bisogno di gente che ti dica quello che DEVI fare.

In effetti tu comunichi.
Non chiedi.

E questo mi piace molto di te.

ESATTO!
 

Tebe

Egocentrica non in incognito
Volevo dire che non mi sembra poi sta "facocera". Quelle che vogliono innanzi tutto competere con la rivale del momento e distruggere fanno di tutto da scenate a minacce di suicidio ecc. Questa vuole solo non sentirsi quello che è stata: un diversivo in un momento di crisi, subito gettato. E ci prova cercano un minimo riscontro umano e conferme. Non ti dico che tu ti debba mettere dal suo punto di vista ma un po' sì e, capito questo, ignorare questi goffi tentativi e dar loro la giusta dimensione. Tutto rischia di andare spesso fuori fuoco. Forse avete toccato l'apice (o il fondo) però è ora di ripartire! E' ora!

no no. Facocerissima fidati.
Poi l'ha catalogata subito Sbri, che ha la cattedra in piscologia delle facocere. E' la massima esperta europea di facocere.
 
Stato
Discussione chiusa ad ulteriori risposte.
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