Primo aggiornamento.
Dopo due incontri conoscitivi, la psicologa che ci ascolta propone SOLO A ME un percorso personale, quindi solo io e la psicologa (un'altra), per "ritrovare un mio equilibrio".
Me ne sono andata scocciata, e con molti punti interrogativi. Ho comunque accettato, per vedere che cosa sarebbe accaduto.
Oggi ho avuto il mio primo incontro, da sola, con la psicologa.
Ho esordito dicendo che non capivo come mai ci fossi io, visto che chi fa il pirla è qualcun altro.
Non ho avuto risposta.
Ho tirato fuori tutta la mia rabbia, credo più che giustificata, nei suoi confronti. Ho detto tutto quello che di lui non mi va. Ho parlato della sua pornodipendenza. Ho parlato di quanto ho stretto i denti in questi anni, delocalizzando su altri obiettivi il malessere che vivevo nella coppia. Ho anche detto che avrei potuto sopportare ancora per altro tempo, se lui non avesse parlato.
Ho detto delle minacce con cui mi ha tenuto legata a sè negli ultimi 10 anni.
Dopo un'ora, ero ancora io quella che deve ritrovare un equilibrio.
Mi sono data una spiegazione, anche: troppa rabbia, troppo piangermi addosso, troppo parlare di lui come a voler distruggere la sua figura davanti a tutti. Penso peraltro che sia un comportamento fisiologico, nella situazione in cui sono.
Lui intanto dal consultorio non viene sentito. L'unica mia speranza è l'incontro il 21 novembre con il centro psicosociale con la richiesta del medico di base con la diagnosi di sindrome depressiva.
La mia impressione è che sia stato molto bravo a manipolare tutti.
Giovedì prossimo passerò a parlare dei problemi concreti, di come gestire la vita con uno che mi pare geloso della mia capacità di stare con gli altri, della mia determinazione, del fatto che faccio le cose per divertirmi, e non per aspettarmi altro.