massinfedele
Utente di lunga data
Quindi mi stai dicendo che per essere libero dalla costrizione della menzogna, ti costringi a reprimere la tua natura. Io mi sentirei in gabbia, sinceramente.: ed infatti una delle ragioni della crisi, credo, è stata la gabbia. Concordo, di fondo.Quindi mi stai dicendo che per essere libero dalla costrizione della menzogna, ti costringi a reprimere la tua natura. Io mi sentirei in gabbia, sinceramente. Vivere in costrizione è una scelta, spesso. Comunque ieri, affrontando un numero incredibile di semafori rossi, sola in mezzo al traffico, sotto la pioggia, rimettevo in fila le cose che hai scritto.
Secondo me ti sei infilato in un cul de sac.
Perchè continui a porre il contrasto fra la tua natura ed il tuo matrimonio come fulcro del tuo malessere.
Io dubito invece, paradossalmente, che il problema sia questo.
Pur non condividendo il tuo modo di vivere, non fatico ad ammettere che è assolutamente compatibile con la felicità di un matrimonio, al patto che la controparte rimanga all'oscuro. E' una situazione precaria per ovvi motivi ma non vedo il motivo per cui dovresti porti dei problemi ora(ovviamente partendo dal tuo punto di vista).
Quindi i problemi sorgono da altro.
La crisi della vostra coppia, secondo me. E questa crisi dubito sia in relazione ai tradimenti, visto che questi li hai sempre attuati.
Ma.
Può essere che tu, consapevole dell'inganno che hai sempre perpetrato, non ti senta libero di reagire a questa crisi come vorresti perchè ti senti in difetto verso tua moglie?
Mi viene da fare questa domanda perchè, a fronte di tantissimi casi in cui uno comincia a tradire quando la sua coppia va in crisi... tu sei il primo che invece pensa di smettere.
Anche la frase che ripeti a proposito della reazione di tua moglie all'ipotesi di separazione: il fatto che, quando una persona decide che il suo matrimonio è finito, l'altra parte non sia d'accordo e sia refrattaria alla separazione non ha mai fermato nessuno... a meno di situazioni particolari in cui si può subire un ricatto di qualche tipo. Però mi vien da dire che io, ricattata, non penserei a come salvare il matrimonio, ma a come liberarmi dal ricatto.
Pur non condividendo il tuo modo di vivere, non fatico ad ammettere che è assolutamente compatibile con la felicità di un matrimonio, al patto che la controparte rimanga all'oscuro. E' una situazione precaria per ovvi motivi ma non vedo il motivo per cui dovresti porti dei problemi ora(ovviamente partendo dal tuo punto di vista): ovviamente, concordo
La crisi della vostra coppia, secondo me. E questa crisi dubito sia in relazione ai tradimenti, visto che questi li hai sempre attuati: concordo, ma non ho mai detto che i tradimento fossero la ragione della crisi. Ho detto che forse, per salvare la mia coppia, dovrei smettere, per cercare di ritrovare armonia. Insomma, dopo un po', uno si sforza di massimizzare cio' che ha. Se io mi concedo sempre scappatelle, non mi concentro sulla coppia. Un po' questo il ragionamento
Ma.
Può essere che tu, consapevole dell'inganno che hai sempre perpetrato, non ti senta libero di reagire a questa crisi come vorresti perchè ti senti in difetto verso tua moglie?: non credo. Io sono convinto, e voi mi sputerete, di non essere in difetto. Ho creato rischi, che non sono ancora concretizzati, ma salvo il perido di crisi, la nostra è stata una bella vita.
Mi viene da fare questa domanda perchè, a fronte di tantissimi casi in cui uno comincia a tradire quando la sua coppia va in crisi... tu sei il primo che invece pensa di smettere.: ho tentato di spiegarlo prima. Perché spero che questo mi aiuti a concentarmi sulla nostra vita. Saro' piu' triste, meno "vitale" senza i tradimenti, ma rimango con lei.
Anche la frase che ripeti a proposito della reazione di tua moglie all'ipotesi di separazione: il fatto che, quando una persona decide che il suo matrimonio è finito, l'altra parte non sia d'accordo e sia refrattaria alla separazione non ha mai fermato nessuno... a meno di situazioni particolari in cui si può subire un ricatto di qualche tipo. Però mi vien da dire che io, ricattata, non penserei a come salvare il matrimonio, ma a come liberarmi dal ricatto: ha fermato me, perché le voglio bene e non voglio farla soffrire. Non ci crederai, ma è cosi'