Ultimo
Escluso
Perché, in aiuto ad un amico che si sta separando, sono arrivato a questo forum attraverso alcune parole chiave digitate su Google. "tradimento", "separazione (con addebito)", "figli" ecc. ecc.
Sto in effetti facendo una ricerca su questi argomenti per essergli di supporto. Avrete già capito i termini della questione (e della storia). Non ve la racconto, non mi riguarda e - se vorrà - lo farà lui qui o su un altro forum di questo tipo.
Beh, che vi devo dire. Non avrei dovuto farlo, forse, ma mi sono messo a leggere un po' di storie e - tra tutte - l'unica che ho letto fino in fondo è quella di Eagle. Sono rimasto colpito dal suo racconto. Meglio: dal suo modo pacato di narrare la sua pena e la sua vicenda.
Caro Eagle, qui ci chiamiamo tutti con uno pseudonimo. Io ho vissuto tutta un'altra storia. Ma anche io ho perso mia moglie, sei anni fa. Non è stato un amante a portarla via, ma una di quelle malattie che non perdonano. Mi ha lasciato con mia figlia che per un po' ha perso la testa a causa del dolore. In pochi mesi mi sono trovato con la famiglia distrutta: mia moglie che non c'era più, mia figlia che scaricava la sua rabbia - violenta e impotente - contro di me.
Come vedi la mia vicenda, da questo punto di vista, non ha alcun nesso con la tua.
Ma ho capito che anche il tuo è un vero e proprio lutto. E allora posso dirti per mia esperienza (sperando che possa esserti utile) che da perdite di questo genere si deve rinascere. La vita cambia, ricomincia. E quella nuova che si apre non è né migliore né peggiore di quella che si chiude alle tue spalle. E' semplicemente diversa.
Piano piano sono riuscito a curare il dolore di mia figlia e, insieme al suo, il mio.
Adesso siamo sereni, lei ha ricominciato il suo corso universitario, si sta per laureare.
Poi si vedrà. I tempi sono duri, ma qualcosa dovrà cambiare, alla fine.
Posso dirti che in questi anni sono riuscito a lasciare il mio vecchio lavoro (soffocavo, letteralmente, dentro ad un Istituto di Credito). Sono riuscito a scappare, uno tra gli ultimi esodati. Che fortuna:mrgreen:
Ho imparato ad andare a vela, ho preso la patente nautica, ho fatto per un po' lo skipper.
Adesso ho in gestione due Case Vacanza: curo i siti Internet, ricevo la gente, tengo i contatti, arrivano famiglie da mezza Europa. E' divertente, anche se non si guadagna molto. Ma non importa.
In questi anni ho persino pubblicato un paio di piccoli libri. Sembra che gli stati depressivi stimolino la creatività.
Posso dirti che, dopo essere riuscito a curare con calma la sofferenza di mia figlia, ho ripreso il filo di amicizie vecchie e nuove. Qualcuna che si era perduta.
Sto persino frequentando una vecchia fiamma di gioventù, che mi lasciò col cuore infranto a venticinque anni. Anche lei è passata da più di una disavventura. Ci sentiamo così strani da non riuscire a trasformarci davvero in amanti (si può usare questo termine se riguarda la relazione di due che non hanno altri legami?). La vita ha come frastornato la nostra sfera affettiva.
Ho raccontato anche troppo di me: quello che conta è altro. Ripeto, la mia storia è profondamente diversa dalla tua. Ha però in comune una perdita. Che avvenga per il destino non tanto benigno o per la vita e per l'egoismo altrui alla fine il risultato è lo stesso. Tutto quel che avevi costruito si sfarina e tu ti senti perduto. Non è così. Davanti a te, ora, c'è tanto da fare, e molto da ri-fare.
Fatti forza, lo devi ai tuoi figli e a te stesso. Credimi: si recupera, piano piano. Si scovano energie nuove, si aprono nuove strade, si riaprono delle porte che erano chiuse da anni.
Si rialza la testa, Eagle.
Da stampare e rileggersela ogni volta che certi pensieri tormentano.