La seconda che hai detto

. No non era quel che dicevo. Io ero partita dall'uomo che in qualche modo impone la presenza dell'amante alla moglie (o perché ha come amante una donna conosciuta o amica della moglie o perché gliela presenta) e impone la presenza della moglie all'amante. M'interrogavo
sul perché fare una cosa del genere, a mio parere insopportabile per entrambe, e oltre all'ipotesi del tentativo di ricomposizione avanzavo quella del compiacimento per la competizione tra le due. Da qui ci sono state utenti che hanno negato qualsivoglia competizione. E io mi sono lanciata nel cercare di dimostrare che poiché il confronto è alla base della competizione, non come gara per raggiungere il "posto" privilegiato (quale sarebbe? Quello di moglie di uno che ha l'amante? :rotfl::rotfl::rotfl

ma come naturale confronto per ritrovare in sé (da parte della sola amante, finché la moglie non sa) la propria specificità che la fa sentire diversa e per quali ragione scelta (non nel senso di individuata tra una schiera di concorrenti, ovvio) e in quale modo complementare (? non mi viene una parola più chiara) per l'amante ma anche alla moglie (che se avesse le stesse caratteristiche dell'amante ne sarebbe speculare e ne renderebbe inutile l'esistenza. Spiegazione questa idiota perché ogni persona è diversa dall'altra). Qui nessuna è prima o seconda in niente.