Sulle separazioni in casa ... e piccolo sfogo

Stato
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Ma penso sia giusto che arrivini ad aver voglia della loro autonomia e privacy.
Infatti quello che contesto a lui è che cerca sempre di organizzare loro le giornate e gli interessi.
Lasciando pochissimo spazio ai loro desideri del momento.
Così facendo mi sembra che si aspettino sempre di avere qualcuno che pensa per loro a cosa fare...
Davvero tua moglie e tua figlia erano molto legate?
E adesso lei si sente soffocata?
Più che altro è mia moglie che si sente fanculizzata...:D:D:D
 

OcchiVerdi

Utente di lunga data
Ti invidio.
Per noi abbiamo visto che è impossibile.
Colpa di entrambi, sicuramente, ma il risultato è stato fallimentare
non invidiarmi. All'inizio abbiamo pensato anche noi alla separazione. Sarebbe stato molto semplice visto che non siamo sposati. Poi abbiamo parlato molto ed abbiamo deciso che la nostra amicizia non meritava di essere rovinata da un rapporto finito. E poi la bimba avrebbe goduto della presenza di tutti e due.

E' un problema solo rimandato perchè in un futuro lontano è probabile che le cose cambieranno e decideremo di separare le nostre vite. Per ora funziona.



Non penso c'entri molto l'intelligenza.
Esempio nella mia vita ho conosciuto per fama un uomo che è un gigante nel suo settore...un uomo intelligentissimo...
Ma in famiglia si perde dietro a cagate da minorato mentale...
Intelligenza nei rapporti interpersonali.
E' un po' come il mio direttore di filiale. Una donna ingambissima con un cervellone ma poi davanti ad un pc sembra una mentecatta che non sa manco leggere....
:D
 
Ultima modifica:
E tu un pò ci godi. Come mai?
Perchè quando io la mettevo dura con mia figlia entravo in conflitto con mia moglie.
E dovevo sempre stare attento perchè mia figlia, abilissima manipolatrice, di dna contiano, sapeva benissimo come mettere la madre contro suo padre.
 
non invidiarmi. All'inizio abbiamo pensato anche noi alla separazione. Sarebbe stato molto semplice visto che non siamo sposati. Poi abbiamo parlato molto ed abbiamo deciso che la nostra amicizia non meritava di essere rovinata da un rapporto finito. E poi la bimba avrebbe goduto della presenza di tutti e due.

E' un problema solo rimandato perchè in un futuro lontano è probabile che le cose cambieranno e decideremo di separare le nostre vite. Per ora funziona.





Intelligenza nei rapporti interpersonali.
E' un po' come il mio direttore di filiale. Una donna ingambissima con un cervellone ma poi davanti ad un pc sembra una mentecatta che non sa manco leggere....
:D
Ah quella intelligenza...
Beh anch'io deficito parecchio...
Sai nei rapporti interpersonali mi sento molto come il protagonista di FUORI ORARIO di Scorsese...:D:D:D:D
 

JON

Utente di lunga data
Era un discorso sulle separazioni in casa. Probabilmente, se uno dei due fosse meno presente in casa, sarebbe più facile non discutere.
Che poi sarebbe il vantaggio della separazione.

Immagino la difficoltà, certo che non riuscire nemmeno a comunicare non può portare da nessuna parte.

E' giusto vivere una vita infelice? Anche se lo si fa per i figli, come si può pensare che in quella situazione il loro bene sia garantito?

Uno dei due dovrà armarsi di pazienza ed aprire un canale sulla possibile separazione.
 

stellina

Utente di lunga data
ciao anais.
anche io appartengo ai separati in casa.
per molto tempo (molto) ho valutato e ponderato tutte le variabili a rimanere...forse sono pavida? forse sono egoista? forse lo faccio per i figli? forse lo faccio per me? perchè lo faccio? forse starei meglio da separata? forse starei peggio da separata? mi sono posta 1000 quesiti ma l'unica risposta che ho saputo dare scientemente è che resto. forse i motivi non li ho compresi bene nemmeno io ma ho deciso di restare. resto quando va bene e lui è sereno, quando c'è tempesta. resto impassibile di fronte a tradimenti e mancanze...resto per la prole e per quel senso di famiglia che ho maledettemente radicato dentro...certo che stare poco assieme ci aiuta a fare funzionare il rapporto. siamo divenuti negli anni una coppia genitoriale...
ti abbraccio forte
 

lunaiena

Scemo chi legge
Lavoro.
E provvedo economicamente per il 70% alle bambine.
Diciamo che può permettersi di non sbattersi troppo sul lavoro.
Provare a perlare?
Sono 4 mesi che andiamo in terapia e nemmeno la psicologa di coppia è riuscita a fargli capire che: Madre io, padre lui. Ruoli complementari. Ma diversi.
E sono 4 mesi che cerca di fargli entrare in testa il fatto che, al contrario di ciò che dici tu, io e lui siamo due persone profondamente diverse. Io emotiva e flessibile, lui razionale e organizzativo.
La parte che gli riesce più difficile infatti, è gestire il mio non essere come lui.
Ma probabilmente tutto è dovuto al fatto che non si sente compagno, e che ama controllare e gestire la vita e il tempo altrui.
anche io sono possessiva con i figli, per l'amor del cielo. Lo riconosco.
Non amandoci abbiamo rovesciato tutti i sentimenti sui figli.
Ecco perchè è più sano dividerci

non intendevo uguali profondamente ...
intendevo che anche tu in qualche modo cerchi
di gestire lui e il suo tempo visto che così per te la situazione
è troppo assillante...
 

Zod

Escluso
Era un discorso sulle separazioni in casa. Probabilmente, se uno dei due fosse meno presente in casa, sarebbe più facile non discutere.
Tu parli come colei che lascerà la casa coniugale e vedrà i figli in regime di affidamento condiviso, oppure come colei che resterà in quella casa e che lui si arrangi?

S*B
 

Zod

Escluso
Che poi sarebbe il vantaggio della separazione.

Immagino la difficoltà, certo che non riuscire nemmeno a comunicare non può portare da nessuna parte.

E' giusto vivere una vita infelice? Anche se lo si fa per i figli, come si può pensare che in quella situazione il loro bene sia garantito?

Uno dei due dovrà armarsi di pazienza ed aprire un canale sulla possibile separazione.
È giusto non arrendersi alle prime difficoltà, tentare tutte le mediazioni possibili, ma se dopo due anni non si arriva ad una situazione soddisfacente è meglio separarsi. Oppure ci si accorda per attendere che i figli siano abbastanza grandi da poter scegliere autonomamente con chi stare.

È inutile negare che la situazione della madre sia spesso molto vantaggiosa e che spesso ha poco da perderci da una separazione, al punto che talvolta dissimula il suo voler mantenere unita la famiglia senza farcela, quando in realtà punta alla separazione, facendo fallire ogni tentativo di riunificazione.

S*B
 

JON

Utente di lunga data
È giusto non arrendersi alle prime difficoltà, tentare tutte le mediazioni possibili, ma se dopo due anni non si arriva ad una situazione soddisfacente è meglio separarsi. Oppure ci si accorda per attendere che i figli siano abbastanza grandi da poter scegliere autonomamente con chi stare.

È inutile negare che la situazione della madre sia spesso molto vantaggiosa e che spesso ha poco da perderci da una separazione, al punto che talvolta dissimula il suo voler mantenere unita la famiglia senza farcela, quando in realtà punta alla separazione, facendo fallire ogni tentativo di riunificazione.

S*B
Io sono del parere che dopo che si è costruita una famiglia bisogna anche essere coscienti del fatto che, come tutto del resto, questa comprenda dei lati "negativi" non trascurabili. Che so...fine della passione, dell'amore. Resta però una assoluta necessità, il rispetto, che non può essere trascurato.

In questa storia ad essere leso è il rispetto, fatto che determina uno stato di cose dove l'insofferenza è arrivata ormai ai massimi livelli. Leggendola io ho sentito la repulsione che uno verso l'altra provano. Concordo sul fatto che bisogna tentarle tutte ma dovrebbero esserci delle basi per cui entrambi concordino su quali siano le reali priorità della famiglia, a cosa rinunciare e a cosa no. Se la priorità però è quella di non avere troppo tra i piedi l'altro cosa si può pensare di tentare?

Riguardo il secondo neretto è una cosa di cui ti do atto. Infatti quando dicevo ad Anais che qualcuno doveva armarsi di buona volontà e portare avanti un discorso improntato alla "civile" separazione era per quella titubanza e deresponsabilizzazione che anch'io avvertivo sulla situazione. Dovranno pur farsi carico di questa situazione, invece non si parlano, non c'è il benchè minimo canale di comunicazione su quella che è la realtà delle cose da affrontare.

Capisco le difficoltà, ma comprendo sempre meno l'incapacità delle persone di comportarsi in modo civile per riuscire ad affrontare crisi che potrebbero essere trattate nella massima serenità. L'ostilità avvelena gli animi e ci rovina la vita perchè non riconosce il benchè minimo diritto.
 

Brunetta

Utente di lunga data
Io sono del parere che dopo che si è costruita una famiglia bisogna anche essere coscienti del fatto che, come tutto del resto, questa comprenda dei lati "negativi" non trascurabili. Che so...fine della passione, dell'amore. Resta però una assoluta necessità, il rispetto, che non può essere trascurato.

In questa storia ad essere leso è il rispetto, fatto che determina uno stato di cose dove l'insofferenza è arrivata ormai ai massimi livelli. Leggendola io ho sentito la repulsione che uno verso l'altra provano. Concordo sul fatto che bisogna tentarle tutte ma dovrebbero esserci delle basi per cui entrambi concordino su quali siano le reali priorità della famiglia, a cosa rinunciare e a cosa no. Se la priorità però è quella di non avere troppo tra i piedi l'altro cosa si può pensare di tentare?

Riguardo il secondo neretto è una cosa di cui ti do atto. Infatti quando dicevo ad Anais che qualcuno doveva armarsi di buona volontà e portare avanti un discorso improntato alla "civile" separazione era per quella titubanza e deresponsabilizzazione che anch'io avvertivo sulla situazione. Dovranno pur farsi carico di questa situazione, invece non si parlano, non c'è il benchè minimo canale di comunicazione su quella che è la realtà delle cose da affrontare.

Capisco le difficoltà, ma comprendo sempre meno l'incapacità delle persone di comportarsi in modo civile per riuscire ad affrontare crisi che potrebbero essere trattate nella massima serenità. L'ostilità avvelena gli animi e ci rovina la vita perchè non riconosce il benchè minimo diritto.
Ti apprezzo sempre. Anais aggiungerei che la terapia può portare a conclusioni sbagliate se non è stata completata.
 

JON

Utente di lunga data
Ti apprezzo sempre. Anais aggiungerei che la terapia può portare a conclusioni sbagliate se non è stata completata.
Grazie Brunetta.

Comunque va dato atto ad Anais che questo è un percorso lungo che richiede tempo. Certo le premesse sono molto deprimenti.
 

Anais

Utente di lunga data
Tu parli come colei che lascerà la casa coniugale e vedrà i figli in regime di affidamento condiviso, oppure come colei che resterà in quella casa e che lui si arrangi?

S*B
Io sono colei che ha proposto di provarle tutte prima di dividersi.
Colei che che avrebbe accettato anche di vivere separati in casa ma cercando nuovi modi per farlo, tipo ritagliarsi spazi propri con i figli senza la continua presenza dell'altro. Ovviamente varrebbe per entrambi. Proposta rigettata.
E quando la psicologa ha cercato di fargli accettare le differenze caratteriali e di vedute, e consigliato di ammorbidirsi, lui ha pensato bene bene di dichiarare che non ce la fa.
Forse non ti e' chiaro che e' lui che vuole andarsene.
E se quello che vuoi sapere e' se io sono quella che si vuol tenere la casa ti dico che l'abitazione e' mia.
Che non siamo sposati (anche se per comodita' lo chiamo marito) e che quindi non ambisco certo al mantenimento.
Ai figli provvederei anche solo io. Non e' quello che mi preoccupa.
 

Anais

Utente di lunga data
Ti apprezzo sempre. Anais aggiungerei che la terapia può portare a conclusioni sbagliate se non è stata completata.
La terapia ha fatto precipitare le cose.
Ha messo in luce aspetti che sopratutto lui non si aspettava.
Era convinto che la psicologa dicesse che sono io che ho le paturnie, ci desse un bel pat pat sulle spalle e ci congedasse dopo due sedute.
Invece i problemi erano a lei molto chiari ma in tutti questi mesi ha solo ottenuto che lui si irrigidisse ancora di piu', e vedendo che non riesce a fare mezzo passo avanti...ma molti indietro...direi che si e' arresa.
Davanti a un muro c' e' poco da fare.
Forse non e' stata abbastanza capace. Non lo so. Lei dice che gli ha smosso le sicurezze caratteriali e percio' c'e' stata una netta chiusura.
Di fatto e' peggio di prima
E ormai e' vero, non ci sopportiamo piu'. Ed e' venuto a mancare anche il volersi bene, perche' le estenuanti discussioni, che alla fine non portano comunque a nulla, logarono e allontanano
 

Brunetta

Utente di lunga data
La terapia ha fatto precipitare le cose.
Ha messo in luce aspetti che sopratutto lui non si aspettava.
Era convinto che la psicologa dicesse che sono io che ho le paturnie, ci desse un bel pat pat sulle spalle e ci congedasse dopo due sedute.
Invece i problemi erano a lei molto chiari ma in tutti questi mesi ha solo ottenuto che lui si irrigidisse ancora di piu', e vedendo che non riesce a fare mezzo passo avanti...ma molti indietro...direi che si e' arresa.
Davanti a un muro c' e' poco da fare.
Forse non e' stata abbastanza capace. Non lo so. Lei dice che gli ha smosso le sicurezze caratteriali e percio' c'e' stata una netta chiusura.
Di fatto e' peggio di prima
E ormai e' vero, non ci sopportiamo piu'. Ed e' venuto a mancare anche il volersi bene, perche' le estenuanti discussioni, che alla fine non portano comunque a nulla, logarono e allontanano
La terapia deve far uscire il conflitto e, se viene continuata, le ragioni individuali per le quali ci si è messi insieme e non si riesce più a stare insieme. Tu hai capito alcune cose e pure lui, se si è spaventato. Mi auguro riusciate a trovare un accordo per la separazione.
 

Sole

Escluso
Io sono colei che ha proposto di provarle tutte prima di dividersi.
Colei che che avrebbe accettato anche di vivere separati in casa ma cercando nuovi modi per farlo, tipo ritagliarsi spazi propri con i figli senza la continua presenza dell'altro. Ovviamente varrebbe per entrambi. Proposta rigettata.
E quando la psicologa ha cercato di fargli accettare le differenze caratteriali e di vedute, e consigliato di ammorbidirsi, lui ha pensato bene bene di dichiarare che non ce la fa.
Forse non ti e' chiaro che e' lui che vuole andarsene.
E se quello che vuoi sapere e' se io sono quella che si vuol tenere la casa ti dico che l'abitazione e' mia.
Che non siamo sposati (anche se per comodita' lo chiamo marito) e che quindi non ambisco certo al mantenimento.
Ai figli provvederei anche solo io. Non e' quello che mi preoccupa.
Ciao Anais, sono Sole. Tempo fa ti ho fatto arrivare un messaggio privato perché non scrivevo più sul forum e la tua storia mi aveva colpito :) Per quanto riguarda le separazioni in casa, penso siano possibili quando l'amore si spegne in modo graduale senza strascichi di rancore e accuse reciproche. Quando, nonostante la coppia sia finita, permane la comprensione dell'altro al di là dei suoi limiti e dei suoi errori. Mi pare un equilibrio difficile da raggiungere nella maggior parte dei casi: di solito con la fine dell'amore le dinamiche di coppia emergono senza filtri o cuscinetti 'rosa'. Da come scrivi tu sei sicuramente una madre attenta. E da madre penso tu abbia la capacità di valutare come si sentono le tua bambine oggi e se il clima che respirano in casa sia funzionale alla loro crescita. Indipendentemente dalle convinzioni di chi ti scrive qui, tu sai cosa sia meglio per loro. Ma vorrei aggiungere, se posso, di non dimenticare mai te stessa. Io penso che tu, come tutti, abbia il diritto di ricominciare la tua vita e voltare pagina. Il fatto di aver fallito un progetto di coppia, non deve precluderti la possibilità di essere felice. Per te e per le tue bimbe che hanno bisogno di una madre ferma e serena nelle sue decisioni. Tanti in bocca al lupo!
 

Anais

Utente di lunga data
Ciao Anais, sono Sole. Tempo fa ti ho fatto arrivare un messaggio privato perché non scrivevo più sul forum e la tua storia mi aveva colpito :) Per quanto riguarda le separazioni in casa, penso siano possibili quando l'amore si spegne in modo graduale senza strascichi di rancore e accuse reciproche. Quando, nonostante la coppia sia finita, permane la comprensione dell'altro al di là dei suoi limiti e dei suoi errori. Mi pare un equilibrio difficile da raggiungere nella maggior parte dei casi: di solito con la fine dell'amore le dinamiche di coppia emergono senza filtri o cuscinetti 'rosa'. Da come scrivi tu sei sicuramente una madre attenta. E da madre penso tu abbia la capacità di valutare come si sentono le tua bambine oggi e se il clima che respirano in casa sia funzionale alla loro crescita. Indipendentemente dalle convinzioni di chi ti scrive qui, tu sai cosa sia meglio per loro. Ma vorrei aggiungere, se posso, di non dimenticare mai te stessa. Io penso che tu, come tutti, abbia il diritto di ricominciare la tua vita e voltare pagina. Il fatto di aver fallito un progetto di coppia, non deve precluderti la possibilità di essere felice. Per te e per le tue bimbe che hanno bisogno di una madre ferma e serena nelle sue decisioni. Tanti in bocca al lupo!
Grazie Sole, ricordo bene la tua mail e l'avevo apprezzata.
Grazie!
 

Diletta

Utente di lunga data
Io che posso testimoniare una situazione simile alla tua ma funzionante dico sempre che sta molto nell'intelligenza delle persone. Vivere insieme è sempre complicato e solo rispettando i propi spazi e la persona che si ha di fronte si può tenere unita la famiglia.
Certo, anche nel mio caso, ci sono discussioni e litigate, come nelle migliori famiglie, ma l'ammissione della fine ha portato ad una migliore comunicazione ed ad una sostanziale divisione delle vite solo al di fuori di casa, singolarmente.
Ancora ci ammazziamo tutti dal ridere e giochiamo insieme. Tutti e tre come una vera famiglia. Ma noi siamo una famiglia vera. Padre, madre e figlia. Gli abbracci di gruppo e le risate in compagnia sono un collante a cui non possiamo rinunciare.

Si può ma sta a voi due.

Ti faccio davvero i miei complimenti per come riuscite a gestire le cose, ma ammetti di essere un caso da manuale!
Secondo me è difficilissimo...abbracci di gruppo, risate, atmosfera calda e armoniosa, tutto normale quando regna l'amore, o comunque un bel sentimento d'affetto fra i coniugi, ma di solito quando mancano non si ha nessuna voglia di condividere niente di piacevole con l'altro. Subentra l'indifferenza e si erge un muro di silenzio.
Sarà che concepisco ancora il rapporto di coppia come tutto o niente e fatico ad accettare quelli che per me sono compromessi, che si devono attuare usando tutta la nostra intelligenza.
Io penso ancora alla coppia in termini di spontaneità dove i comportamenti non sono ragionati.
Ma forse, sotto sotto, un fuoco cova ancora sotto la cenere...non posso pensare che non ci sia più nulla fra di voi.
 

Chiara Matraini

Senora de la Vanguardia
Io che posso testimoniare una situazione simile alla tua ma funzionante dico sempre che sta molto nell'intelligenza delle persone. Vivere insieme è sempre complicato e solo rispettando i propi spazi e la persona che si ha di fronte si può tenere unita la famiglia.
Certo, anche nel mio caso, ci sono discussioni e litigate, come nelle migliori famiglie, ma l'ammissione della fine ha portato ad una migliore comunicazione ed ad una sostanziale divisione delle vite solo al di fuori di casa, singolarmente.
Ancora ci ammazziamo tutti dal ridere e giochiamo insieme. Tutti e tre come una vera famiglia. Ma noi siamo una famiglia vera. Padre, madre e figlia. Gli abbracci di gruppo e le risate in compagnia sono un collante a cui non possiamo rinunciare.

Si può ma sta a voi due.

quotone
 
Stato
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