sì certo, per questo parlavo di scegliere la strada, che ovviamente può anche essere quella sbagliata, ma in buona fede, non per dispetto o desiderio di destabilizzare o chissà che altro
per dire: io non lo farei mai perchè so benissimo che per il mio compagno, per il suo particolare carattere, sarebbe una bastardata, e non scorgerebbe affatto possibili svolte positive, anzi!
Anche se dipende dai casi e dal rapporto, lo ritenevo un eccesso proprio per questo.
Mi ricordo le dissi che quella scelta si sarebbe rivelata molto utile per la sua crisi e un'incognita per il marito. Alla fine credo che bisogna solo assumere il fatto che, nel momento in cui decideva che era meglio confessare, lola sapesse benissimo dove andasse a parare. Proprio come te che, invece, sai che destabilizzeresti il tuo compagno se facessi una cosa simile.
Ammetto che può sembrare strano, ma pensare che le reazioni del marito servano a celare i suoi scheletri nell'armadio è un azzardo, anche se plausibile. In realtà viene fuori che il marito anche nasconde una mezza magagna, della quale si libera prontamente nel momento in cui lola dimostra un'apertura sconosciuta (stranamente) fino ad allora.
A parte che il marito non fa altro che confermare la "normalità" di certe situazioni, a quel punto lola avrebbe potuto risentirsi, ma non l'ha fatto. Io credo che tra loro vi sia fondamentalmente un grande rispetto e, come dicevi tu, volere anche il bene dell'altro. Che lei sia stata avventata può essere, ma è anche molto confusa.
In tutto questo, evitando inutili supposizioni attenendomi solo ai fatti, sarei portato a credere che le reazioni del marito siano quantomeno appropriate. Pensa cosa sarebbe potuto accadere nella testa di lola se il marito, alla confessione, non avrebbe fatto altro che censurarla.
Di cosa avrebbe bisogno lola se non di comprensione?