:applauso:sono parole che mi toccano molto. perché anche a me è stato deto "hai paura di me" e "sei un vigliacco". all'epoca ho incassato il colpo perché ero stato con questa persona certamente scorretto e mi sentivo in colpa, ma tuttavia non credo di essere stato né vigliacco né struzzo.
Certamente la paura è uno dei nemici più grandi, sono d’accordo. E tuttavia, secondo me, non è sempre quella che descrivi ora, la forma che assume la paura. A volte scegliere e riscegliere il proprio partner è amore, non paura. A volte è addirittura coraggio. Il cambiamento può avvenire in tanti modi: parli di riconsegnare alla propria solitudine fondamentale se stessi e il partner ufficiale. Io ti potrei parlare, d’altro canto, del coraggio di riconsegnare se stessi e la propria fondamentale solitudine al partner “ufficiale”. “ufficiale” per me non vuol dire niente, diciamo al compagno a cui una volta ci si è consegnati e che ci si è consegnato dicendo “per sempre”, e credendoci. Paura… a volte proprio l’andarsene dal partner “ufficiale” può essere un atto dettato dalla paura: paura per esempio della quotidianità, della banalità, della routinarietà. Mancanza di coraggio di spezzarle (banalità e routinarietà) restando dentro a quella relazione e non scappandone.
ho scritto "a volte" e io mi sento in quelle volte.
Chapeau