Come va a finire nel lungo periodo?

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Hellseven

Utente di lunga data
sono parole che mi toccano molto. perché anche a me è stato deto "hai paura di me" e "sei un vigliacco". all'epoca ho incassato il colpo perché ero stato con questa persona certamente scorretto e mi sentivo in colpa, ma tuttavia non credo di essere stato né vigliacco né struzzo.



Certamente la paura è uno dei nemici più grandi, sono d’accordo. E tuttavia, secondo me, non è sempre quella che descrivi ora, la forma che assume la paura. A volte scegliere e riscegliere il proprio partner è amore, non paura. A volte è addirittura coraggio. Il cambiamento può avvenire in tanti modi: parli di riconsegnare alla propria solitudine fondamentale se stessi e il partner ufficiale. Io ti potrei parlare, d’altro canto, del coraggio di riconsegnare se stessi e la propria fondamentale solitudine al partner “ufficiale”. “ufficiale” per me non vuol dire niente, diciamo al compagno a cui una volta ci si è consegnati e che ci si è consegnato dicendo “per sempre”, e credendoci. Paura… a volte proprio l’andarsene dal partner “ufficiale” può essere un atto dettato dalla paura: paura per esempio della quotidianità, della banalità, della routinarietà. Mancanza di coraggio di spezzarle (banalità e routinarietà) restando dentro a quella relazione e non scappandone.

ho scritto "a volte" e io mi sento in quelle volte.
:applauso:
Chapeau
 

Brunetta

Utente di lunga data
sono parole che mi toccano molto. perché anche a me è stato deto "hai paura di me" e "sei un vigliacco". all'epoca ho incassato il colpo perché ero stato con questa persona certamente scorretto e mi sentivo in colpa, ma tuttavia non credo di essere stato né vigliacco né struzzo.



Certamente la paura è uno dei nemici più grandi, sono d’accordo. E tuttavia, secondo me, non è sempre quella che descrivi ora, la forma che assume la paura. A volte scegliere e riscegliere il proprio partner è amore, non paura. A volte è addirittura coraggio. Il cambiamento può avvenire in tanti modi: parli di riconsegnare alla propria solitudine fondamentale se stessi e il partner ufficiale. Io ti potrei parlare, d’altro canto, del coraggio di riconsegnare se stessi e la propria fondamentale solitudine al partner “ufficiale”. “ufficiale” per me non vuol dire niente, diciamo al compagno a cui una volta ci si è consegnati e che ci si è consegnato dicendo “per sempre”, e credendoci. Paura… a volte proprio l’andarsene dal partner “ufficiale” può essere un atto dettato dalla paura: paura per esempio della quotidianità, della banalità, della routinarietà. Mancanza di coraggio di spezzarle (banalità e routinarietà) restando dentro a quella relazione e non scappandone.

ho scritto "a volte" e io mi sento in quelle volte.
:bravooo:posso? :kiss:
 

Leda

utente Olimpi(c)a
sono parole che mi toccano molto. perché anche a me è stato deto "hai paura di me" e "sei un vigliacco". all'epoca ho incassato il colpo perché ero stato con questa persona certamente scorretto e mi sentivo in colpa, ma tuttavia non credo di essere stato né vigliacco né struzzo.

Certamente la paura è uno dei nemici più grandi, sono d’accordo. E tuttavia, secondo me, non è sempre quella che descrivi ora, la forma che assume la paura. A volte scegliere e riscegliere il proprio partner è amore, non paura. A volte è addirittura coraggio. Il cambiamento può avvenire in tanti modi: parli di riconsegnare alla propria solitudine fondamentale se stessi e il partner ufficiale. Io ti potrei parlare, d’altro canto, del coraggio di riconsegnare se stessi e la propria fondamentale solitudine al partner “ufficiale”. “ufficiale” per me non vuol dire niente, diciamo al compagno a cui una volta ci si è consegnati e che ci si è consegnato dicendo “per sempre”, e credendoci. Paura… a volte proprio l’andarsene dal partner “ufficiale” può essere un atto dettato dalla paura: paura per esempio della quotidianità, della banalità, della routinarietà. Mancanza di coraggio di spezzarle (banalità e routinarietà) restando dentro a quella relazione e non scappandone.

ho scritto "a volte" e io mi sento in quelle volte
.
:applauso:
Chapeau
:bravooo:posso? :kiss:

Mi accodo agli inchini :)
A volte, dice bene Passante, una crisi è un momento in cui rinegoziare i connotati della vitalità di una relazione. Non è facile per niente, ci vogliono due pelotas così!
Dal di fuori, però, non è dato capire o sapere se il ritorno all'ovile è di sostanza o di facciata.
E se 'a volte' la sostanza effettivamente c'è, il dubbio che più spesso l'apparenza prevalga a me rimane.
Ma già il fatto stesso che la scelta sia stata fatta dovrebbe indurre gli amanti delusi a non trasformare il dubbio in una certezza autoconsolatoria :rolleyes:
 
Ultima modifica:

Innominata

Utente che predica bene
Passante...

Non riesco a quotarti, ma esco dal silenzio di quando ti guardo passare per dirti che sei uno di wuelli da cui prendo appunti...La tua nota sulla quotidianita' mi colpisce. Credo che niente come una quotidianita' oggetto di rispetto e di curiosita' possa dare il senso e la misura di quel complicato e complicato sistema di orologi a cui e' affidato il compito di scandire innumerevoli forme della vita e del tempo.. Rifiutarsi di frequentare con questo sguardo rispettoso la quotidianita' puo' portare a fermarsi su molte ignoranze . Se non la si disprezza, perfino la polvere sugli stipiti puo' darti notizie di te.
 

Sole

Escluso
Altro? In un primo tempo, quando magari si è finita la prima relazione parallela ( che di norma è quella che ha scoperchiato il vaso di pandora) ci si riempe di lavoro, oggetti (chi può) divertimenti... Perchè in quella fase si deve affrontare il "Lutto" della relazione finita e la consapevolezza/illusione che la scelta che abbiamo fatto mantenendo in piedi una relazione logora, possa renderci felici...
Poi il malessere riaffiora... e può capitare di trovarsi di nuovo un palliativo... che non è detto soddisfi le proprie esigenze... Poi scatta il rimpianto...per quello che poteva essere e non è stato... E
allora li si che possono cominciare i casini grossi nella relazione...

Tutto questo è la mia opinione modesta... ma non è detto che si abbia la forza di uscire dalla cosa... Considera che la situazione è pur sempre di comodo... non è mai così tremenda... magari è mediocre... magari non ci dà quello di cui avremmo bisogno ma ci permette di stare nella nostra "comfort zone"... e molte persone vogliono quello...
Io ti ho presentato cosa secondo me accade nel traditore...
Il tradito che fa finta di niente?.... ha più o meno le stesse reazioni... con il più un livore per il tradimento che lo logora inevitabilmente e magari gli da anche la scusa per tradire a sua volta...
Hai fatto un'analisi lucida e spietata, direi.

Io, che mi sono trovata prima nei panni della tradita e poi in quelli della traditrice perennemente insoddisfatta, mi sono ritrovata nelle tue parole.

Sul neretto poi, sono d'accordissimo.
 

Sole

Escluso
il tradimento spesso non è la causa ma un sintomo, come un mal di testa, ti avverte che qualcosa dentro di te non và.
Altra grande verità.

Motivo per il quale io credo che non ci si debba mai arrendere all'idea del tradimento come fisiologico e assimilabile all'interno della routine di coppia.

Per me, quando il tradimento fa la sua comparsa in una relazione d'amore, dovrebbe essere trattato come un'anomalia.
Un'anomalia illuminante, come lo è la febbre in un corpo malato. Ma illuminante nella misura in cui: 1) si è capaci di esaminarla con cruda obiettività e senza farsi sconti 2) si risale alla vera malattia 3) si predispone una terapia che possa funzionare davvero.
 

feather

Utente tardo
Facciamo che si riparte da capo?
Quanti anni avete? Da quanto state insieme? Quanti anni ha il vostro bambino? Mi pare di aver letto che ha un anno da qualche parte, ma non vorrei aver fatto confusione.
E - soprattutto - perchè l'hai sposata? :unhappy:
La storia è banale quindi farò un riassunto veloce.
35 anni entrambi
Insieme da 6
sposati da 5
bambino di 2 anni e mezzo
Amante 6 anni più giovane
sposata da più o meno 5 anni anche lei
bambino della stessa età

Perché l'ho sposata? Per il motivo sbagliato. L'ho sposata perché allora volevo una famiglia. Mi sembrava l'unica cosa capace di dare un senso a una vita altrimenti inutile.
Lei è una bravissima donna e io ingenuamente credevo che quello che cercavo esistesse solo nelle favole. Perché rinunciare a quella che forse è solo una chimera quando posso avere una bella famiglia mi dicevo? E poi, si può vivere bene anche senza. Pazienza se non c'è quel'intesa e comprensione profondi. Non c'è quasi mai comunque. Invece... Diciamo che quei "dettagli" che consideravo chimere o comunque trascurabili si sono rivelati ben più importanti di quello che credevo.
Lo sbaglio è mio, su questo non ci piove. E le consequenze è giusto che le paghi. Purtroppo le paga anche lei.
 

feather

Utente tardo
Quindi il punto è: accontentarsi o meno di quello che ha?
Secondo me il rischio è che ci provi finchè non incontrerà un'altra che lo farà sognare e che magari sarà disponibile e il matrimonio salterà comunque. In mezzo ci sarà tanto non senso di vivere e la sofferenza non verrà risparmiata a nessuno :nuke:
Hai detto benissimo. Qui è il punto e il rischio è esattamente quello che hai detto.
Stanotte ho dormito poco e male, continuavano a risuonarmi in testa quello che ho letto su questo forum..
Ci sto riflettendo, molto...
 

feather

Utente tardo
Certo non capisco perchè non affrontare il problema in due invece che fare gli eroi solitari :confused:
Perché l'errore è mio e cerco di non far soffrire l'altra più di quanto non sia indispensabile. Che poi abbiamo valutazioni diverse di quanto sia indispensabile e quanto no.. È per questo che sono qui, per avere opinioni e punti di vista diversi.
....finché sono espressi con educazione e senza inutile aggressività....
 

feather

Utente tardo
E allora, visto che sono un'adulta anch'io, mi siedo lì con te, piangiamo come fontane, ma poi cominciamo a parlare di cosa c'è che non va, cos'è che vorresti tu, cos'è che vorrei io e di come potremmo fare per venirne fuori, insieme o ognuno per conto proprio.
Eccheccazzo!
Ma tu dai per assunto che mia moglie abbia una forza di carattare e una visione come la tua.
Non è questo il caso.
 

Fantastica

Utente di lunga data
Ma tu dai per assunto che mia moglie abbia una forza di carattare e una visione come la tua.
Non è questo il caso.
In questa risposta ci sono un paio di cose interessanti.

La prima è la presunzione, forse inevitabile in qualsiasi coppia consolidata, di sapere come è l'altro, come reagirebbe se, cosa penserebbe, cosa sentirebbe, cosa farebbe. Una delle ragioni per cui si tradisce è esattamente la noia che si sprigiona da questa falsa percezione dell'altro, che viene catalogato, mentte cataloga, ovviamente. Il processo è reciproco. Possibile che siamo così prevedibili? Ma che palle!

La seconda, che si vede anche nella storia di Duca, è che troppo spesso emerge come una donna-moglie (un'amante forse anche, ma non saprei), per tenersi un uomo non ha che da sembrare debole, bisognosa, lamentosa, possibilmente anche un po' scema, un po' bruttarella, insomma, una che dia l'idea al suo uomo che "senza di me, lei sarebbe perduta". Che sia un modo per salvare una mascolinità un po' appannata, per dire un eufemismo?
 

giorgiocan

Utente prolisso
Scusate il messaggio completamente autoreferenziale, ma vorrei farvi sapere che vi leggo. Che trovo questa discussione interessante. Che le vostre opinioni assieme mi sollevano e mi sprofondano. Trovo quasi fuori luogo contribuire direttamente, visto che ci sono qui persone con una consapevolezza di fronte alla quale mi inchino. Mi metto in fila tra quanti hanno apprezzato (molto) il contributo di Passante e mi auguro - ingenuamente, magari - che con le stagioni la melma del guado si dilegui e riprenda a scorrere acqua che disseti.
 

ilnikko

utente chitarrista
La storia è banale quindi farò un riassunto veloce.
35 anni entrambi
Insieme da 6
sposati da 5
bambino di 2 anni e mezzo
Amante 6 anni più giovane
sposata da più o meno 5 anni anche lei
bambino della stessa età

Perché l'ho sposata? Per il motivo sbagliato. L'ho sposata perché allora volevo una famiglia. Mi sembrava l'unica cosa capace di dare un senso a una vita altrimenti inutile.
Lei è una bravissima donna e io ingenuamente credevo che quello che cercavo esistesse solo nelle favole. Perché rinunciare a quella che forse è solo una chimera quando posso avere una bella famiglia mi dicevo? E poi, si può vivere bene anche senza. Pazienza se non c'è quel'intesa e comprensione profondi. Non c'è quasi mai comunque. Invece... Diciamo che quei "dettagli" che consideravo chimere o comunque trascurabili si sono rivelati ben più importanti di quello che credevo.
Lo sbaglio è mio, su questo non ci piove. E le consequenze è giusto che le paghi. Purtroppo le paga anche lei.
Qui c'è qualcosa,secondo me, che va' oltre il tradimento,l'amante,tua moglie...se la tua vita,unica e irripetibile,ti sembra inutile a 30 anni forse qualcosina che non torna c'è. Ho riletto un po' gli interventi...ma cos'è che cerchi da una donna ? io mica l'ho capito,forse l'hai scritto e non l'ho letto (me ne scuso in tal caso),ho capito solo che non ami tua moglie ma ami la tua amante. Cos'è l'intesa profonda ? come fai ad averla con una collega che vedi una tantum al lavoro ? Qual'è il tuo sbaglio, l'aver sposato tua moglie ? Non vedere il mio intervento come una critica,vuole essere costruttiva.
 

ilnikko

utente chitarrista
In questa risposta ci sono un paio di cose interessanti.

La prima è la presunzione, forse inevitabile in qualsiasi coppia consolidata, di sapere come è l'altro, come reagirebbe se, cosa penserebbe, cosa sentirebbe, cosa farebbe. Una delle ragioni per cui si tradisce è esattamente la noia che si sprigiona da questa falsa percezione dell'altro, che viene catalogato, mentte cataloga, ovviamente. Il processo è reciproco. Possibile che siamo così prevedibili? Ma che palle!

La seconda, che si vede anche nella storia di Duca, è che troppo spesso emerge come una donna-moglie (un'amante forse anche, ma non saprei), per tenersi un uomo non ha che da sembrare debole, bisognosa, lamentosa, possibilmente anche un po' scema, un po' bruttarella, insomma, una che dia l'idea al suo uomo che "senza di me, lei sarebbe perduta". Che sia un modo per salvare una mascolinità un po' appannata, per dire un eufemismo?
Il verde è mio. Sulla prima parte sono completamente d'accordo,sulla seconda invece pure :D
 

feather

Utente tardo
Qui c'è qualcosa,secondo me, che va' oltre il tradimento,l'amante,tua moglie...se la tua vita,unica e irripetibile,ti sembra inutile a 30 anni forse qualcosina che non torna c'è. Ho riletto un po' gli interventi...ma cos'è che cerchi da una donna ? io mica l'ho capito,forse l'hai scritto e non l'ho letto (me ne scuso in tal caso),ho capito solo che non ami tua moglie ma ami la tua amante. Cos'è l'intesa profonda ? come fai ad averla con una collega che vedi una tantum al lavoro ? Qual'è il tuo sbaglio, l'aver sposato tua moglie ? Non vedere il mio intervento come una critica,vuole essere costruttiva.
Non saprei neanche da dove cominciare per spiegare. Che a 30 anni veda la vita inutile e ci sia qualcosa che non torna siamo daccordo.
Cosa cerco in una donna? Una compagna che mi stia al fianco e cercando se stessa aiuti me a fare altranto e viceversa.
Ci potrei scrivere un libro ma credo che il concetto l'abbia capito.
Il mio sbaglio si, è stato trascinare mia moglie in questa situazione. Avrei dovuto scoprire quello che so ora prima di sposarla, non dopo.
Con l'mante l'intesa c'era. Era capace di leggermi dentro come nessun'altra. Questo prima di tirare i remi in barca, è ovvio..
 

Leda

utente Olimpi(c)a
Non saprei neanche da dove cominciare per spiegare. Che a 30 anni veda la vita inutile e ci sia qualcosa che non torna siamo daccordo.
Cosa cerco in una donna? Una compagna che mi stia al fianco e cercando se stessa aiuti me a fare altranto e viceversa.
Ci potrei scrivere un libro ma credo che il concetto l'abbia capito.
Il mio sbaglio si, è stato trascinare mia moglie in questa situazione. Avrei dovuto scoprire quello che so ora prima di sposarla, non dopo.
Con l'mante l'intesa c'era. Era capace di leggermi dentro come nessun'altra. Questo prima di tirare i remi in barca, è ovvio..

Buongiorno Feather!
Nottata difficile, eh? Mi spiace... Per un po' andrà così, probabilmente, meglio che ci fai l'abitudine. Però secondo me vuol dire che stai affrontando i nodi veri, quindi va bene, perchè non è uno star male per nulla :)
Ho capito cosa intendi: per sensibilità ti somiglio parecchio e mi pare di riuscire a capirti senza sforzo.
Non c'è niente di male nel volersi realizzare anche personalmente nello scambio intimo con una persona. Bisogna privilegiare la ricerca, mettere in conto l'instabilità e invece tu hai privilegiato la sicurezza, i vincoli (anche un figlio lo è, anzi, è il più vincolante di tutti, perchè non c'è possibilità di una fine dell'impegno, come qualunque relazione tra adulti invece può anche contemplare).
La stabilità, dunque, è una tua esigenza, anche se adesso ti pare offuscata da altri bisogni che si sono affacciati di recente con più prepotenza.
Quindi non è che hai completamente sbagliato bersaglio: l'hai solo centrato al 50%. Quel 50% però è tuo, ce l'hai, non rinnegarlo.
Ci sono tanti modi per scoprire se stessi e dare un senso alla propria vita.
Un forum, anche, o entrare in analisi.
Fermati, e prendi fiato.
Non è tutto da buttare.
:)

P.S. Quoto la zia Fantastica e Nikko ;)
 
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