Una mano addormentata

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Chiara Matraini

Senora de la Vanguardia
A me da l'impressione che sotto quella ostentata serenità, non sia poi così serena, e cerchi di togliermi dalla sua testa, ha tagliato progressivamente tutto. Ora sembra che perfino una mail della buona notte le sia di troppo disturbo.

Lei, temo, ha una paura enorme di trovarsi al di fuori della famigliola. È l'unica situazione che lei conosca. Fuori avrebbe tutti contro.
Paura.
Tra una vita con me e tutti contro, a partire dai suoi genitori, e sensi di colpa feroci e una vita con un brav'uomo. Ha scelto la seconda. Ma una scelta tutt'altro che serena. Sono scelte fatte per paura, non per convinzione.
Se lascia il marito sarebbe distrutta dai sensi di colpa, se lascia me lascia qualcosa che la fa sentire viva e le piace molto. Entrambe le scelte le fanno molto male.

E non può lasciare che questa relazione clandestina intacchi quel suo castello di certezze. Meglio troncare tutto piuttosto di correre un rischio del genere.

Ho risposto alla tua domanda?
E questa è una donna che tu vorresti accanto? Per la quale saresti pronto a cambiare la tua vita? Una donna paurosa che non saprebbe affrontare le conseguenze delle sue scelte?
Non sono provocazioni, ma domande che ti farei anche faccia a faccia.
 

lorelai

Utente di lunga data
Già.
L'alternativa era vivere da solo, senza scopo e senza perché.
Ora almeno ho un figlio. Ma non ho nulla da dire a mia moglie, una cara donna ma troppo distante da me. Speravo che la famiglia fosse uno scopo e un perché importante abbastanza.
Lo è molto, ma da solo non basta.
Quello che sono, quello che penso, quello che sento.. è solo per me e non posso dividerlo con nessuna. Dovrebbe bastarmi.. invece..
Come si fa a vivere sentendosi soli?
Ciao,

tra queste due frasi vedo rinchiuso tutto il tuo tormento (magari mi sbaglio...).

Hai delegato all'esterno la soluzione del tuo senso di vuoto.

La creazione di una famiglia, indipendentemente dai tuoi sentimenti reali verso la donna che stavi scegliendo (perché l'hai scelta, no? Mica era l'ultima sulla terra. Solo che l'hai scelta per la sua possibile funzione di brava moglie, per riempire uno spazio, e non per la persona che era veramente).
E dopo, visto che non funzionava, l'altra donna. Che però, anche questa, essendo una persona e non un ideale, non fa quello che vorresti, cioè prendere in mano la situazione, mollare il suo uomo, tirarti fuori dal tuo pantano...

Dove sono le tue fondamenta, Feather? Dove ti appoggi quando tutto crolla?
Devi trovarle... Anche per aiutare tuo figlio a formarsi le sue, crescendo.

In terapia (scusa, non ho letto tutto-tutto) ci sei mai stato?
 

Brunetta

Utente di lunga data
Ciao,

tra queste due frasi vedo rinchiuso tutto il tuo tormento (magari mi sbaglio...).

Hai delegato all'esterno la soluzione del tuo senso di vuoto.

La creazione di una famiglia, indipendentemente dai tuoi sentimenti reali verso la donna che stavi scegliendo (perché l'hai scelta, no? Mica era l'ultima sulla terra. Solo che l'hai scelta per la sua possibile funzione di brava moglie, per riempire uno spazio, e non per la persona che era veramente).
E dopo, visto che non funzionava, l'altra donna. Che però, anche questa, essendo una persona e non un ideale, non fa quello che vorresti, cioè prendere in mano la situazione, mollare il suo uomo, tirarti fuori dal tuo pantano...

Dove sono le tue fondamenta, Feather? Dove ti appoggi quando tutto crolla?
Devi trovarle... Anche per aiutare tuo figlio a formarsi le sue, crescendo.

In terapia (scusa, non ho letto tutto-tutto) ci sei mai stato?
Analisi che condivido.
 

Ecate

Utente di lunga data
Tristezza e solidarietà

... Per te e anche per la moglie. Mi ha colpito molto questa storia, per la sua tristezza e per la similitudine con quella che avrebbe potuto essere anche la mia vita.
Per fortuna ho ingranato la retro in tempo.
 

Chiara Matraini

Senora de la Vanguardia
Ciao,

tra queste due frasi vedo rinchiuso tutto il tuo tormento (magari mi sbaglio...).

Hai delegato all'esterno la soluzione del tuo senso di vuoto.

La creazione di una famiglia, indipendentemente dai tuoi sentimenti reali verso la donna che stavi scegliendo (perché l'hai scelta, no? Mica era l'ultima sulla terra. Solo che l'hai scelta per la sua possibile funzione di brava moglie, per riempire uno spazio, e non per la persona che era veramente).
E dopo, visto che non funzionava, l'altra donna. Che però, anche questa, essendo una persona e non un ideale, non fa quello che vorresti, cioè prendere in mano la situazione, mollare il suo uomo, tirarti fuori dal tuo pantano...

Dove sono le tue fondamenta, Feather? Dove ti appoggi quando tutto crolla?
Devi trovarle... Anche per aiutare tuo figlio a formarsi le sue, crescendo.

In terapia (scusa, non ho letto tutto-tutto) ci sei mai stato?
Molto interessante.
 

feather

Utente tardo
E questa è una donna che tu vorresti accanto? Per la quale saresti pronto a cambiare la tua vita? Una donna paurosa che non saprebbe affrontare le conseguenze delle sue scelte?
Non sono provocazioni, ma domande che ti farei anche faccia a faccia.
Infatti sono le domande che mi sto facendo anch'io.
Ora lei ha mollato tutto ed è sparita. Ma se anche, ora, tornasse.. Mi farei esattamente queste domande.
Non credo che, per quanto ne sia ancora innamorato, mi fiderei più.
Io sono sempre stato per lei un aspetto secondario e sacrificabile della sua vita. Io voglio essere la priorità della mia compagna, non un accessorio sacrificabile. E non sono stato questa priorità per lei. Non lo ero in passato e non potrò quindi esserlo in futuro.
 

feather

Utente tardo
Dove sono le tue fondamenta, Feather? Dove ti appoggi quando tutto crolla?
Devi trovarle... Anche per aiutare tuo figlio a formarsi le sue, crescendo.

In terapia (scusa, non ho letto tutto-tutto) ci sei mai stato?
Hai centrato un punto interessantissimo.
Non ne ho, non ho fondamenta.
Ho visto la mia famiglia disintegrarsi, a quell'età papà-mamma è tutta la tua vita. Il tuo mondo. Ho visto quel mondo dissolversi come sabbia tra le dita. Da lì ho imparato che nulla è permanente. Non esistono fondamenta. Ne concrete ne concettuali.
Anche le mie certezze non sono mai tali. Sono continuamente sotto esame. Sono abituato a questionare tutto.
Non ho nessuna fondamenta.

E si, per mio figlio.. mi son chiesto anch'io, come insegnare a mio figlio a trovare la sua strada se io per primo non ho mai trovato la mia?
Non lo so. Come insegnargli a vivere se io per primo non so farlo?

No, in terapia non sono mai stato. Sono stato da una psicologa dopo il divorzio dei miei, per qualche mese. Non mi pare abbia cavato un ragno dal buco.
Non riesco io a trovare nulla dentro di me. Nulla di concreto e stabile almeno. Non so se un estraneo, per quanto preparato, lo possa fare...
 

Sole

Escluso
Hai centrato un punto interessantissimo.
Non ne ho, non ho fondamenta.
Ho visto la mia famiglia disintegrarsi, a quell'età papà-mamma è tutta la tua vita. Il tuo mondo. Ho visto quel mondo dissolversi come sabbia tra le dita. Da lì ho imparato che nulla è permanente. Non esistono fondamenta. Ne concrete ne concettuali.
Anche le mie certezze non sono mai tali. Sono continuamente sotto esame. Sono abituato a questionare tutto.
Non ho nessuna fondamenta.

E si, per mio figlio.. mi son chiesto anch'io, come insegnare a mio figlio a trovare la sua strada se io per primo non ho mai trovato la mia?
Non lo so. Come insegnargli a vivere se io per primo non so farlo?

No, in terapia non sono mai stato. Sono stato da una psicologa dopo il divorzio dei miei, per qualche mese. Non mi pare abbia cavato un ragno dal buco.
Non riesco io a trovare nulla dentro di me. Nulla di concreto e stabile almeno. Non so se un estraneo, per quanto preparato, lo possa fare...
E' vero, nulla è permanente. Tu lo hai imparato presto, c'è chi lo impara troppo tardi. Ma tu puoi diventare le tue fondamenta, se lavori per questo. E un terapeuta, più che trovare qualcosa di stabile in te, può accompagnarti e guidarti nella tua ricerca.
 

lorelai

Utente di lunga data
tu puoi diventare le tue fondamenta, se lavori per questo. E un terapeuta, più che trovare qualcosa di stabile in te, può accompagnarti e guidarti nella tua ricerca.
Avrei risposto più o meno con le stesse parole.

Tu scrivi che non sai vivere. Ma nel tuo cercare appigli esterni, si vede la volontà di trovarla, una strada.

C'è un libro di analisi transazionale che ha un titolo bellissimo: "Scoprire di esistere, decidere di vivere".

Ecco, un terapeuta potrebbe aiutarti in questo.

Poi, c'è il lavoro di una vita, da fare.

Ma questo vale per tutti, nessuno escluso.
 

lorelai

Utente di lunga data
Hai centrato un punto interessantissimo.
Non ne ho, non ho fondamenta.
Ho visto la mia famiglia disintegrarsi, a quell'età papà-mamma è tutta la tua vita. Il tuo mondo. Ho visto quel mondo dissolversi come sabbia tra le dita. Da lì ho imparato che nulla è permanente. Non esistono fondamenta. Ne concrete ne concettuali.
Anche le mie certezze non sono mai tali. Sono continuamente sotto esame. Sono abituato a questionare tutto.
Non ho nessuna fondamenta.

E si, per mio figlio.. mi son chiesto anch'io, come insegnare a mio figlio a trovare la sua strada se io per primo non ho mai trovato la mia?
Non lo so. Come insegnargli a vivere se io per primo non so farlo?

No, in terapia non sono mai stato. Sono stato da una psicologa dopo il divorzio dei miei, per qualche mese. Non mi pare abbia cavato un ragno dal buco.
Non riesco io a trovare nulla dentro di me. Nulla di concreto e stabile almeno. Non so se un estraneo, per quanto preparato, lo possa fare...
Quante negazioni in così poche righe...
Ogni "no", un dolore.
 

feather

Utente tardo
Poi, c'è il lavoro di una vita, da fare.

Ma questo vale per tutti, nessuno escluso.
Già, solo che io sono tremendamente indietro con il lavoro.
C'è gente che semplicemente vive, felice di sé e della sua esistenza. E poi ci sono io, che a 35 anni ancora non sa....
Ma perché qualcosa che alla gran parte delle persone viene facile e istintivo, a me deve venire così difficile?

Mi leggerò il libro comunque. Appena finisco il libro (lunghissimo) che sto leggendo ora. Mi si addice, "l'uomo senza qualità"..
 
Ultima modifica:

Sole

Escluso
Avrei risposto più o meno con le stesse parole.

Tu scrivi che non sai vivere. Ma nel tuo cercare appigli esterni, si vede la volontà di trovarla, una strada.

C'è un libro di analisi transazionale che ha un titolo bellissimo: "Scoprire di esistere, decidere di vivere".

Ecco, un terapeuta potrebbe aiutarti in questo.

Poi, c'è il lavoro di una vita, da fare.

Ma questo vale per tutti, nessuno escluso.
L'ho fatta per 4 anni e mezzo, molto tempo fa. A me ha aiutato molto.
 

lorelai

Utente di lunga data
Già, solo che io sono tremendamente indietro con il lavoro.
C'è gente che semplicemente vive, felice di sé e della sua esistenza. E poi ci sono io, che a 35 anni ancora non sa....
Ma perché qualcosa che alla gran parte delle persone viene facile e istintivo, a me deve venire così difficile?

Mi leggerò il libro comunque. Appena finisco il libro (lunghissimo) che sto leggendo ora. Mi si addice, "un uomo senza qualità"..
E chi te l'ha raccontata, questa favoletta?
Ascolta, siamo quasi coetanei, e vedo greggi di irrisolti intorno a me.
Mi sembri molto più consapevole di altri che nemmeno sanno ascoltarsi.
Credimi, non è poco :)

E poi... ognuno è al punto del lavoro in cui è.
E c'è perché viene da un punto ben preciso, che è solo suo.
Non è una gara, sei l'unico partecipante in questa maratona.
E' tutta tua.
 

Sole

Escluso
Già, solo che io sono tremendamente indietro con il lavoro.
C'è gente che semplicemente vive, felice di sé e della sua esistenza. E poi ci sono io, che a 35 anni ancora non sa....
Ma perché qualcosa che alla gran parte delle persone viene facile e istintivo, a me deve venire così difficile?

Mi leggerò il libro comunque. Appena finisco il libro (lunghissimo) che sto leggendo ora. Mi si addice, "l'uomo senza qualità"..
Non vorrei smontarti anche questa certezza, ma io di persone davvero serene e in pace con se stesse ne conosco poche.

Quello che voglio dire è che puoi riuscire ad arrivare a un buon livello di autostima e di equilibrio. Quel tanto che basta per poter vivere una vita soddisfacente. Ma non è che i problemi spariscano. Al primo colpo di vento, ti senti nuovamente vacillare. E ogni volta torni un po' indietro, ti sembra di dover reimparare tutto. Facciamo tutti fatica, tutti quanti.
 

feather

Utente tardo
Non è una gara, sei l'unico partecipante in questa maratona.
Già, ma sto sprecando i miei anni migliori in questo deserto di significato.

E.. perché essere consapevole mi dovrebbe aiutare? Sapere di avere un problema non mi dà la soluzione, anzi. Mi rende consapevole che ho un problema. Mi può deprimere sapere di avere un problema e essere incapace di risolverlo. Mi da la misura dei miei limiti. Limiti al di sotto di quello che vorrei.
Io vedo attorno a me greggi di inconsapevoli, che non si ascoltano, perché non c'è niente da ascoltare. Vivono, semplicemente, non si fanno domande. Non hanno bisogno di risposte.
E mi sembra che siano, se non felici, almeno molto più sereni.
E anche molto meno pericolosi per chi gli sta vicino.
 

Sole

Escluso
Già, ma sto sprecando i miei anni migliori in questo deserto di significato.

E.. perché essere consapevole mi dovrebbe aiutare? Sapere di avere un problema non mi dà la soluzione, anzi. Mi rende consapevole che ho un problema. Mi può deprimere sapere di avere un problema e essere incapace di risolverlo. Mi da la misura dei miei limiti. Limiti al di sotto di quello che vorrei.
Io vedo attorno a me greggi di inconsapevoli, che non si ascoltano, perché non c'è niente da ascoltare. Vivono, semplicemente, non si fanno domande. Non hanno bisogno di risposte.
E mi sembra che siano, se non felici, almeno molto più sereni.
E anche molto meno pericolosi per chi gli sta vicino.
Che è un primo passo. Poi puoi decidere se restare fermo alla pippa mentale, o darti da fare per trovarla, questa soluzione :)
 

lorelai

Utente di lunga data
Già, ma sto sprecando i miei anni migliori in questo deserto di significato.

E.. perché essere consapevole mi dovrebbe aiutare? Sapere di avere un problema non mi dà la soluzione, anzi. Mi rende consapevole che ho un problema. Mi può deprimere sapere di avere un problema e essere incapace di risolverlo. Mi da la misura dei miei limiti. Limiti al di sotto di quello che vorrei.
Io vedo attorno a me greggi di inconsapevoli, che non si ascoltano, perché non c'è niente da ascoltare. Vivono, semplicemente, non si fanno domande. Non hanno bisogno di risposte.
E mi sembra che siano, se non felici, almeno molto più sereni.
E anche molto meno pericolosi per chi gli sta vicino.
Ti ha risposto Sole...
A dirti che hai un problema so' bboni tutti, inclusa una qualsiasi lorelai.
Una buona terapia non serve solo a focalizzare il problema, ti aiuta a smontare i meccanismi mentali in cui sei incastrato. Tu sei lì sott'acqua, a un pelo dalla superficie, e vedi solo il fondo. Il terapeuta ti mostra che puoi tirar fuori la testa, e respirare.
 

feather

Utente tardo
Che è un primo passo. Poi puoi decidere se restare fermo alla pippa mentale, o darti da fare per trovarla, questa soluzione :)
Già, per ora sono fermo alle pippe, mentali e non.. :)
Per la soluzione.. Sapessi almeno da che parte guardare.. È questo quello che intendevo quando dicevo che è frustrante. È come avere un rompicapo irrisolvibile. Mi sembra di essere un deficiente incapace di risolverlo. Non so neanche da dove partire. E nel frattempo sarebbe bello se non facessi danni alle vite altrui...
Essere inconsapevoli. Avere quelle certezze incrollabili.. Fa vivere sereni.. credo..
Purtroppo credo che neppure la consapevolezza si possa scegliere.
 

feather

Utente tardo
Una buona terapia non serve solo a focalizzare il problema, ti aiuta a smontare i meccanismi mentali in cui sei incastrato. Tu sei lì sott'acqua, a un pelo dalla superficie, e vedi solo il fondo. Il terapeuta ti mostra che puoi tirar fuori la testa, e respirare.
Mah.. se trovo un buon terapeuta, e una buona scusa per mia moglie.. Potrei anche provare..
Già il fatto di dire a mia moglie, vado da un terapeauta.. Non sa neppure cosa sia di preciso... E comincerebbe con mille domande.. E alla fine rimarebbe con il dubbio che il marito è un pelo andato fuori di testa.. Penserà di essere un po' sfigata. Prima il marito non la ama più, ora è pure andato fuori squadra...
 
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