L'impressione è che l'"ora d'aria" che ti chiede sia solo un differire il confronto con se stesso, che - lo voglia o no - arriverà comunque. E' evidente che tu gli voglia, per lo meno, ancora bene (e ci mancherebbe) e che ci tenga alla sua salute: se veramente sei il suo unico punto di riferimento utile (e lui probabilmente non ne è perfettamente consapevole) ti tocca la decisione di dosare comprensione e durezza per fargli capire che LUI non può far finta di niente e cercare di riprendere semplicemente il discorso interrotto. Se anche per assurdo tu trovassi la forza per lasciarti tutto alle spalle a partire da questo momento, la cosa non funzionerà per lui. Ponigli delle condizioni: le sedute di coppia continuano solo se nel frattempo lui provvede anche a sè. Non sono un medico, nè uno psicologo, ma il rischio è che lui si trovi sull'orlo di un baratro e non se ne renda pienamente conto (o peggio, non voglia preoccuparsene). Sappi che io in alcuni momenti mi facevo pietà al punto che avrei accettato per me qualsiasi sorte nel vano tentativo di non perdere lei. Fortunatamente in qualche modo ho resistito alla prima ondata. Fagli capire che tu non vuoi (e ne hai tutte le ragioni) diventare la sua operatrice sanitaria, ma che anzi il futuro del vostro rapporto dipenderà dalle risorse che lui riuscirà a mettere in campo da questo punto in poi. Tu lo conosci, quindi solo tu sai come formulare la richiesta. Stai già dimostrandoti la persona migliore che potesse trovare preoccupandoti autenticamente per lui (da quel che dici, nessun altro ha un'idea verosimile di quello che sta accadendo). Fagli capire che la medicina sarà amara, ma è l'unica strada. Diversamente, smetterai di esserci per lui.
Scusa se mi permetto di darti dei consigli così diretti, ma mi rendo conto che anche io ho rischiato di dare alla mia compagna il tormento di continuare la propria vita assieme ad un cadavere, e ora che sono più lucido di allora mi pare semplicemente vergognoso. Ho letto l'intervento di Calipso poco sopra: non sono completamente d'accordo sulle premesse, ma lo sono sulle conclusioni. Ovvero, se pure decidiamo di tralasciare per il momento la spartizione delle colpe, rimane la responsabilità di rendersi presenti e disponibili a fronte dell'occasione di ricostruire. Occasione che tu potrai eventualmente offrirgli solo una volta che lui si sarà preso la briga di cominciare ad occuparsi di sè. Diversamente la vostra relazione diventerebbe per te una sorta di "volontariato" obbligato.